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VALORE SOGLIA

La risposta “non so” è da considerarsi negativa.

Scala di Braden (valutazione rischio insorgenza di lesioni da decubito)

Scala di Brass, per la valutazione di pazienti a rischio di “dimissioni difficili”

Stomie

Indicano le aperture artificiali realizzare abboccando un organo cavo alla cute. Esse vengono

realizzate a livello urinario, respiratorio e digerente.

Si distinguono in: Temporanee

Permanenti

Di cui le finalità sono:

 Protezione di anastomosi

 Scopo nutrizionale, per pazienti non in grado di alimentarsi per via naturale

 Scopo evacuativo quando è chiuso o asportato il tratto intestinale distale

 Scopo decompressione, ove ci sia un ostacolo meccanico (occlusione intestinale)

Stomie dell’apparato digerente

 PEG

 PEJ

 Ileostomia

 Colonstomia

È importante posizionare la stomia distante da PLICHE CUTANEE, STRUTTURE OSSEE,

PREGRESSE CICATRICI CHIRURGICHE, OMBELICO.

I DISPOSITIVI DI RACCOLTA

- A fondo chiuso, per colonstomie sx in cui si hanno scarico di feci formate

- A fondo aperto, dotate di morsetto di chiusura, indicato per ileostomie, ciecostomie

e trasversostomie,in cui si hanno rilascio di liquidi o semiliquidi frequenti

- Con rubinetto, indicate per urostomie

Le disposizioni delle 3 categorie

- Il monopezzo, la parte adesiva è parte integrante del dispositivo

- Il due pezzi, la placca adesiva e il sacchetto sono separati, ma muniti di flangia per

garantirne la chiusura ermetica. Questa disposizione permette di evitare traumi alla

cute, perché la rimozione non è frequente (in media 2-3gg)

Vengono utilizzati anche alcuni accessori come Paste Protettive (per riempire le depressioni

della pelle), polveri per dermatite, creme per pelli sensibili.

COMPLICANZE STOMALI

 Immediate e precoci: edema, ascessi e suppurazione, emorragia, ischemia, necrosi,

dermatiti/alterazione cutanea, retrazione.

Immediate uscita sala operatoria fino alle 48h

Precoci dalle 48h al 30° giorno dell’intervento

 Tardive, dal 31° giorno in poi, ernia, stenosi, granulomi, fistole.

Edema

Cause:

- Presidi non idonei

- Insufficiente diametro dell’apertura nella parete muscolare o cutanea

- Ristagno fecale

Trattamento

 Sorveglianza nelle prime 24-48h

 Sostituzione presidio non idoneo

 Eventuale applicazione di borsa con ghiaccio

 Irrigazione con acqua calda e/o emollienti per ammorbidire il bolo fecale

Emorragia

Cause:

- Distacco di escara

- Emostasi difettosa

- Eccessiva esteriorizzazione dell’ansa

Trattamento

 Emostasi per tamponamento e applicare borsa con ghiaccio

Retrazione

Slivellamento dello stoma al di sotto della cute. Provocato da:

- Eccessivo spessore della parete addominale

- Insufficiente è preparazione e mobilizzazione del colon

Trattamento: prevenire le alterazioni cutanee, consentire un buon funzionamento della stomia,

garantire la migliore apparecchiatura nella massima autonomia.

Alterazioni della cute

Quando si ha un’alterazione dell’equilibrio biologico cutaneo. Si possono presentare eritemi, papule,

sanguinamento fino alle ulcere avanzate.

Trattamento infermieristico-oss

- Presidi idonei

- Eosina al 2% in soluzione acquosa

- Polvere aspersoria

- Paste idrocolloidi

Applicazione sacca da stomia fecale

1. Accertamento

 Osservare il colore e drenaggio dello stoma

 Controllare eventuali perdite dalla sacca

 Ispezione cute peristomale per eventuali eritemi, escoriazioni, ulcerazioni.

2. Materiale

 Sacca pulita, guanti monouso

 Acqua calda, panni e asciugamani, sapone neutro

 Sacca monouso di plastica per la vecchia sacca

 Cerotto ipoallergenico

3. Procedura

 Identificare assistito, indossare guanti

 Rimozione delicata della vecchia sacca

 Pulire la cute attorno la stomia con acqua e sapone, risciacquare e asciugare

 Osservazione della condizione della cute peristomale e delle suture

 Preparazione sacca pulita, misurare lo stoma e tracciare una circonferenza di 3mm

più larga rispetto la stomia sulla carta adesiva. Tagliare il modello di stomia. Nel caso

la stomia si trovasse in una piega, è bene utilizzare una pasta per riempire le

irregolarità.

 Applicare la barriera cutanea protettiva

 Attaccare la sacca di drenaggio alla barriera cutanea

 Utilizzare cerotti ipoallergenici attorno alla placca per dare rinforzo

 Ripiegare la parte finale della sacca

 Eliminare i vecchi presidi, pulire e riporre il materiale riutilizzabile, lavarsi le mani e

documentare le osservazioni.

Stomaterapeuta : infermiere specializzato ad affrontare tutti i problemi legati alle stomie e le loro

complicanze. Insieme all’OSS:

 Offre supporto

 Preparazione intestinale, mediante dieta ricca di scorie e prevalentemente liquida nei 4-5gg

prima dell’intervento

 Mantenimento della cute peristomale

 Impedire infiltrazioni al di sotto della placca

 Mantenimento in situ il presidio per il tempo stabilito

 Formazione del paziente alla corretta gestione e cura della stomia.

Le funzioni vitali

Sono quelle funzioni che permettono l’interazione con l’esterno, ossia “vivere”.

- Coscienza, sistema nervoso

- Respiro, apparato respiratorio

- Battito cardiaco, apparato cardio-vascolare

Valutazione della coscienza

- Autoprotezione e messa in sicurezza del luogo operante

- Avvicinarsi all’infortunata e chiamarlo con voce udibile

- Scuoterlo delicatamente dalle spalle (NON IN CASO DI TRAMI)

- Eventualmente chiedere di stringere la mano o battere le palpebre

In caso di incoscienza chiamare immediatamente il 118.

L’apparato Respiratorio

Costituito da:

- Cavità nasale e orale

- Faringe

- Laringe

- Trachea

- Polmoni, di cui: bronchi, bronchioli e alveoli

Funzioni

- Scambio di gas tra atmosfera e sangue

- Regolazione omeostatica del pH corporeo

- Protezione da patogeni inalati o da sostante irritanti

- Vocalizzazione

L’apparato respiratorio cede al sangue l’ossigeno assunto con l’inspirazione, e l’anidride carbonica

viene eliminata con l’espirazione.

Quando si effettua l’inspirazione il diaframma si contrae e si abbassa per permettere un aumento del

volume della cassa toracica e lo spazio a disposizione per i polmoni. Invece, durante l’espirazione, il

diaframma si rilascia, il volume della cassa diminuisce e i polmoni si svuotano.

ATTI RESPIRATORI

 Adulti: 15/20 minuto

 Bambini (da 1 a 8 anni): 20/40 minuto

 Lattanti (da 1 a 12 mesi): 30/60 minuto

 Neonati (da 1 a 30 giorni): 40/60 minuto

Si parla di Eupnea o Respiro Eupnoico (ovvero regolare)

In condizioni patologiche

 Bradipnea, diminuzione della frequenza respiratoria, che può essere causata da:

- Gravi traumi cranici, lesioni del SNC

- Intossicazione da Barbiturici e da Morfina

- Overdose da Eroina

 Tachipnea, aumento della frequenza respiratoria, che può essere causata da:

- Attività fisica

- Febbre

- Shock e patologie polmonari

 Dispnea, respirazione difficoltosa

Insufficienza respiratoria

E’ l’incapacità del sistema respiratorio (non solo il polmone), di assicurare un adeguato scambio

respiratorio. Questo succede quando l’apporto dell’ossigeno non è sufficiente a soddisfare l’esigenza

del corpo, oppure l’organismo non è in grado di utilizzare l’ossigeno introdotto.

Cause

 Aria, rarefazione di O2 ad elevate altitudini, monossido di carbonio (CO), CO 2

 Danni al SNC, gravi traumi cranici, intossicazione di farmaci, folgorazione, assideramento

 Ostacolo, lingua, cuscino, corpi estranei, asma bronchiale, vomito o altre secrezioni, ...

 Movimenti del torace, schiacciamento, fratture costali, pneumotorace, emotorace

 Scambio, annegamento, edema polmonare

 Trasporto, intossicazione da CO , gravi emorragie

2

Fare attenzione

- Ortopnea

- Dispnea

- Tachipnea

- Bradipnea

- Apnea

- Cianosi (colorazione bluastra delle cute)

- Tosse

- Fischi e sibili

- Gorgoglii

- Escreato schiumoso rosato

- Sudorazione

- Agitazione

- Tachicardia (aumento frequenza cardiaca)

Cosa bisogna fare?

- Somministrazione di O

2

- Eventualmente ventilare con il Pallone di Ambu

- Aspirare secrezioni

- Ospedalizzare al più presto

Trama Toracico

I traumi al torace, che siano causati da contusione o da ferite penetranti, possono coinvolgere la

parete ossea del torace (coste e colonna), la pleura, polmoni, diaframma o il contenuto mediastino

(cuore o grossi vasi). Tutto ciò può portare alla morte se non vengono trattati adeguamente e

rapidamente

Emotorace

Versamento di sangue e liquidi nella cavità pleurica, causato da traumi, rottura di vasi o per

intossicazione da anticoagulanti (farmaci o pesticidi). Se non trattato tempestivamente può portare

ad uno shock emorragico. Segni e sintomi

 Tachipnea

 Dispnea

 Cianosi

 Tachicardia

 Ipotensione

 Deviazione tracheale

Pneumotorace

Il PNX è una patologia benigna che esordisce improvvisamente, consiste nell’accumulo di aria nel

cavo pleurico, che è lo spazio presenta tra il polmone e la parete toracica e serve ad aderire il

polmone alla parete ed evitarne il collasso. Lo spazio che li divide contiene un liquido, detto pleurico,

che funge da collante. Se entra aria all’interno del cavo, il polmone non aderisce più e collassa e si

realizza un pneumotorace.

Esso può essere spontaneo, traumatico o secondario a patologia.

Distinguiamo:

- Pneumotorace chiuso, meno grave, l’aria entra e non è presente comunicazione con

l’esterno

- Pneumotorace aperto, causato da traumi, è presente una ferita e quindi una comunicazione

con l’esterno. L’aria entra ed esce

- Pneumotorace iperteso, detto a “valvola”, deriva da un lento peggioramento di un normale

pneumotorace per mezzo di un meccanismo a valvola (aria entra, ma non esce). Si può

verificare un aumento di pressione nella cavità pleurica, che oltre a provocare il collasso del

polmone, provoca lo spostamento del mediastino e degli organi verso il lato opposto, fino a

generare l’insufficienza respiratoria e/o sintomi cardiovascolari.

Segni e sintomi

- Dolore toracico acuto, tachipnea, dispnea, tachicardia, ipotensione, sudorazione

- Presenza di ferita penetrante (nel PNX aperto)

- Deviazione tracheale (nel PNX iperteso)

- Enfisema polmonare (presenza di O sotto la cute, nel PNX chiuso)

2

Cosa fare nel PNX aperto?

Nel caso di ferite da taglio o penetranti o altri traumi penetranti nel tora

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Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ggiovanni.ciocca di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienze infermieristiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Rossi Pellegrino.
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