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MOTIVAZIONE DIVERSE CONVINZIONI ENTITARIE

Comportamento come misura della persona o scopo è confermare ciò che sa fare o obiettivi di dimostrazione: dimostrare ciò che si sa fare (ansia), quanto si è bravi. Può portare ad evitare compiti nuovi e complessi per evitare fallimento, visto come una dimostrazione di incapacità considerate stabili.

CONVINZIONI INCREMENTALI

Comportamento non è confuso con la persona o fallimento non influisce sulla rappresentazione di sé ed è specifico. Obiettivo di padronanza, sono adattive.

Perché assumere una visione entitaria delle capacità?

  • Rassicurante per chi si considera abile
  • In caso di insuccessi: decolpevolizzante, fornisce una giustificazione
  • Attribuzione della colpa a cause esterne, può portare a ritiro dell'impegno in modo da attribuire la colpa di un eventuale insuccesso alla mancanza di impegno, non di abilità

TEORIA DELL'ATTRIBUZIONE

(Weiner) Ragioni alla base del risultato. In caso di successo e, soprattutto insuccesso, le persone si interrogano sulle cause (fortuna, preparazione, abilità, difficoltà del compito, stanchezza, impegno…). Attribuire una causa implica l'elaborazione delle competenze. Cause ricondotte a varie dimensioni:

  • LOCUS: causa interna (abilità/impegno) / esterna (difficoltà compito)
  • stima di sé e sulle reazioni emotive

Carattere interno/esterno influisce sul successo: attribuito all'abilità/fortuna o se insuccesso: attribuito all'abilità/sfortuna.

Convinzioni su se stessi influiscono sulla scelta di compiti (facili/difficili) e sulla perseveranza. Si acquisiscono con l'esperienza, ma tendono a stabilizzarsi.

  • STABILITÀ: causa duratura/temporanea
  • Influisce sulle aspettative. Se le cause sono percepite stabili, ci saranno aspettative stabili: successo/insuccesso previsto con maggior certezza.

Se successo: è

attribuito all'abilità/fortuna

Se insuccesso: è attribuito all'abilità/scarso impegno/sfortuna

CONTROLLABILITÀ: cause controllabili (impegno) / incontrollabili (sfortuna)

responsabilità e le reazioni emotive

Il controllo riguarda l'attribuzione dell'insuccesso: è attribuito a scarso impegno/scarsa abilità

Le attribuzioni causali influiscono sulla stima di sé, sulle emozioni e sulle previsioni per il futuro

STILI ATTRIBUTIVI E MOTIVAZIONE IN CASO DI INSUCCESSO

L'unico stile adattivo: impegno. (gli altri = già visti in emozioni e relazioni).

Se attribuisco la causa dell'insuccesso all'impegno, è chiaro che se la prossima volta mi impegno di più, non avrò un insuccesso (teoria di Weiner). Porta a maggior impegno, quindi ha ricadute positive sulla motivazione.

Intervento sulle attribuzioni:

47. riflessione sulle cause attribuite al successo/insuccesso

48. indurre attribuzioni adeguate

(impegno)49.consolidare: visione dell’intelligenza come incrementale, osservazione dei propri progressi, questo può portare a modificare credenze.

Impotenza appresa:

50.insuccesso attribuito a mancanza di abilità/capacità (vissuta come causa interna, stabile e non controllabile): aspettativa di non riuscire mai, anche impegnandosi

51.percezione di non avere controllo sulla situazione

52.natura motivazionale, tende a stabilizzarsi e porta a interpretare tutte le situazioni con questo schema di pensiero

53.vergogna, rassegnazione

54.evitamento compito

55.essendo appresa, si può imparare a reagire, benché il cambiamento sia difficile

56.punto di partenza: svolgere compiti e vedere i propri progressi, questo può modificare le credenze

Resilienza

57.fattore protettivo da sviluppare, a cui attingere quando serve

58.favorita dall’aver vissuto un livello medio di avversità. Se ho una vita priva di avversità, non ho mai avuto la

necessità di mettere in atto strategie di coping per gestire le avversità. Stessa cosa, al contrario, vale per un livello alto di avversità. Modalità di svilupparla: - Gestione emozionale negativa - Livello relazionale - Percezione di autoefficacia - Impegno nell'affrontare la situazione problematica (lavoro, studio, scelte) con sviluppo di competenze/atteggiamenti per il futuro Per costruire la resilienza: MOTIVAZIONE: 1. Autoefficacia: Idea che ho di me stessa come in grado o meno di svolgere un compito 2. Concetto di sé 3. Autostima: valutazione di me stessa come persona, in generale Individuo persegue degli obiettivi Agency: capacità di controllare le proprie azioni e con esse, l'ambiente. Comportamento intenzionale AUTOEFFICACIA Credenze di efficacia (self-efficacy beliefs) sono il meccanismo più pervasivo di agency. Definizione: convinzioni di un individuo sulla propria capacità di organizzare e realizzare azioni volte araggiungere specifici risultati Sentirsi capaci è motivante Il senso di efficacia è proiettato al futuro Le credenze di efficacia influenzano l'individuo a livello: Cognitivo: scelta di obiettivi, compiti complessi, analisi e soluzione di problemi (tutto questo è molto + forte nel momento in cui io ho una forte autoefficacia) Motivazionale: attribuzioni causali, aspettative sul risultato, perseveranza (se non mi reputo in grado, non mi sento capace, fortemente demotivante e ricadute sui comportamenti adattive, impegno diverso se credo o meno in me) Affettivo: emozioni come ansia e depressione Gli allievi con alto senso di efficacia (come quelli con obiettivi di padronanza): Scelgono obiettivi e compiti complessi Alte aspirazioni Elevata capacità di azione (forte senso di agency) Sforzo e persistenza elevati (sono molto proattivi, non abbandonano il compito) Positiva reazione all'insuccesso (che quindi non mina il senso di efficacia)Presentano un buon equilibrio emozionale (paure, ansia, depressione) o L'alto senso di efficacia influisce dunque i processi cognitivi ed emotivi: favorisce l'apprendimento e prestazione, favorisce la motivazione e influisce sul benessere (teoria dell'autodeterminazione di Deci e Ryan, il sentirsi competenti) fonti dell'autoefficacia (Bandura): o Esperienze di padronanza o Esperienze vicarie o Persuasione sociale (tutti i feedback che ricevo, sono efficaci quelli che provengono da persone importanti) Stati fisiologici o L'autoefficacia si costruisce, è il frutto di inferenze o Quando un individuo valuta se stesso in un ambito di competenza, vengono coinvolti l'autoefficacia e il concetto di sé (legato al concetto di autostima) IL CONCETTO DI SÉ rappresentazione mentale che l'individuo ha di sé. È la percezione di se stessi, la stessa. Questa rappresentazione può cambiare nel corso della vita.multidimensionale: ad esempio, il concetto di sé è formato da concetti più specifici, scolastici e non, a loro volta composti da concetti ancora più specifici. Non c'è un solo concetto di sé. Negli adolescenti, sia il concetto di sé scolastico complessivo ("sono un bravo studente"), sia il concetto di sé disciplina-specifico ("sono bravo in scienze") possono influenzare decisioni e motivazioni, anche sul percorso scolastico da seguire. Il concetto di sé sembra essere collegato ad un'ampia gamma di realizzazioni: prestazioni nelle competizioni sportive, soddisfazione lavorativa, successo scolastico. Il concetto di sé e il successo scolastico si influenzano reciprocamente. Come si sviluppa: Si sviluppa attraverso una costante autovalutazione: come sto andando? Bambini e adolescenti osservano le reazioni di persone significative. Negli adolescenti i concetti di sé si formano.confrontandosi con se stessi, gli altri, i gruppi di riferimento. I pari assumono molta importanza. L'ambiente sociale può trasmettere visioni di sé non in linea con le personali rappresentazioni e questo può determinare vissuti emotivi positivi o di vulnerabilità. Ad esempio, la discrepanza fra chi sono e chi sento di dover essere, ma anche tra chi sono e la rappresentazione che gli altri hanno di noi, risulta essere una forte spinta motivazionale/spinta al cambiamento. La discrepanza tra chi sono e il sé ideale potrebbe però produrre disagio, ridotta o accettazione di sé, con conseguente calo dell'autostima. AUTOSTIMA 70. Giudizio complessivo sul valore di sé. 71. Grado in cui l'individuo si sente soddisfatto di sé. 72. Valutazione e valorizzazione globale di sé. 73. Include sentimenti di orgoglio o di vergogna nei confronti di sé. 74. Il concetto di sé risponde alla domanda: chi sono? L'autostima.risponde alla domanda: come giudico me stesso? 75. Alla base dell'autostima ci sono 2 dimensioni: - Self-competence: "io posso", percezione di me stesso che valgo. - Self-liking: "io valgo", convinzione di valore e di importanza data al sé che si apprende. Meccanismi che possono promuovere o bloccare la crescita dell'autostima: 76. Valutazione riflessa: mi valuto sulla base della considerazione, valutazione di altri. Valorizzazione di sé in base alla contingenza: tendenza ad accrescere l'autostima solo in caso di successi, tendenza ad associare il valore di sé all'abilità e al successo. Questa associazione è da evitare! L'atteggiamento corretto è valorizzare gli sforzi e i progressi. Self-enhancing: le eventuali difficoltà mi consentono di migliorare. L'autostima può crescere anche dopo l'errore (occasione per imparare). Importante rimandare un'immagine di persona che

può e che vale. Gli insegnanti devono aiutare gli studenti ad accrescere l'autostima, ad accettarsi come persone e a non definirsi in base ai risultati

Lezione - 30/03/2022

INTERESSE

Si avvicina al concetto di motivazione intrinseca, ma non è la stessa cosa. Diverso anche dalla curiosità, che porta ad esplorare l'ambiente, stimolata da proprietà dello stimolo come la novità, complessità, incongruenza, ma è transitoria.

Ha una preminente componente energetica che si manifesta in campi specifici. Maggiore interesse porta a: più

Dettagli
A.A. 2021-2022
100 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher camilladifranca di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia del ciclo di vita e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Gelati Carmen.