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INC(IPIT) LIBEREIUSDEMtrad. inizia lo stesso librof.54r inizia l’Esodo con una rubrica in rosso

Haec sunt nomina filio-rum Israhel qui ingres-si sunt in aegyptum cum Jacobl’AT è fatto spesso con questo elenco dinomi in quanto lì è importante stabilirele genealogie 212.

Missale Gallicanum Vetus – Biblioteca Apost. Vaticana, Pal. lat. 493f. 11r

Messale = Libro liturgicoche contiene i varîformularî necessari per lacelebrazione della messain tutto l’anno con lerelative norme rituali- manoscritto composito liturgico- conservato nella Biblioteca Apostolica Vaticana, donato nel ‘500 dai duchi del Palatinato- onciale altomedievale, tardoanticaOnciale tardoantica di 1°stile che è a noi è nota grazie a manoscritti di origine africana, più leggera,no chiaroscuro verticale che rende i tratti pieni (Africa latina, Africa settentrionale Occidentale èstata parte dell’impero Romano e profondamente latinizzata.

Si parlava latino, e ha avuto rilievo fortissimo per l'Impero Romano in quanto terra in cui si coltivava il grano - importante per approvvigionamenti "granaio d'Italia".

L'aristocrazia romana come molte altre fondava la propria ricchezza sulle proprietà fondiarie, terre, che avevano anche lontano "da casa" (orbe mondiale); quelle altomedievali non sono più aristocrazie di questo tipo ma con proprietà fondiaria limitata a dove risiedono, regionale.

Anche il sistema scolastico è né da quello medievale: l'insegnamento delle lettere avviene solo all'interno di complessi religiosi come monasteri e cattedrali e impartito solo a chi deve diventare religioso, come i tanti bambini lasciati là dalle famiglie.

I codici latini provengono dal Palatinato (presso Heidelberg), parte della Germania più occidentale, donati al Papa nel '500 e questa collezione palatina raccoglie molti codici del monastero tedesco di Lorsch.

A nord di Heidelberg si trova Lorsch. Lorsch ha raccolto alcuni manoscritti che non si sa bene dove siano stati scritti, ma probabilmente nella terra dei Franchi, a nord-est.

Questo è un "manoscritto composito" (per Maniaci = volume formato dall'associazione di più UNITÀ CODICOLOGICHE indipendenti, anche di epoche o origini diverse) ovvero presenta varie unità codicologiche che sono indipendenti ma che sono state riunite secondo motivazioni valide (anche il pentateuco Ashburnham è una sorta di codice composito, poiché sono state aggiunte pagine tarde non originali):

  • Fino al 18v viene da un certo manoscritto, appartengono a un sacramentario (= contiene preghiere liturgiche) chiamato Missale Gallicanum Vetus
  • Dal 19r al 100 circa viene da un altro, con stesso formato e argomento, sempre sacramentario Missale Gallicanum Vetus
  • Dal 101 al 106 contengono testo normativo ecclesiastico, detto Decreto Gelasiano. Pagine non in onciale ma carolina primitiva
datate tra fine VIII e inizio IX secolo. Quindi composto di 3 parti, originariamente indipendenti: 1. una scritta nell'VIII secolo, presumibilmente nei pressi di Luxeuil 2. una scritta nella seconda metà dell'VIII secolo (scritta in onciale molto vicina ai fogli di restauro del codice Ashburnham), presumibilmente nel nord-est della Francia 3. una terza scritta forse intorno all'800 sull'Alto Reno (Alemanni ?). È molto incerto che il manoscritto o anche parti di esso siano mai stati conservati nella biblioteca dell'Abbazia di Lorsch. Manoscritto liturgico: - post secreta, in scriptio continua, preghiera esistente ancora oggi che il sacerdote dice per se stesso nel corso della messa. Non condivide con i partecipanti ma per se stesso. f.12v "Aspice sincero vultu | pie miseratur he | munera (questi doni, offerte) qui semp(er)es propensus ad dona • ut ipsa (foro originario perché lo scriba lo evita) contempla-cione ..." - semper con p

tachigrafica a fine rigo, per stare entro i margini- ut U littera notabilior- contemplacione con codino per non mettere fine parola nell'altra pagina... continua nella pag successiva fino alla collatio (=preghiera liturgica) in rosso 23(13r) oblata sanctificis naturali maiestate, qui perpetue sanctus es et sancta largiris.

minuscola altomedievale semicorsiva(semi perché trae dalla corsivamerovingica coeva le forme dellelettere e alcune legature, calligrafica, altratto) di base merovingica = scrittura di Luxeuil, monastero francese a sud-est, di fondazioneirlandese che ha sviluppato questa scrittura prendendo esempio da quella dei documentimerovingici. Scrittura che si basa sulla corsiva nuova romana → continuazione diretta senzainterruzione della corsiva romana nella terra dei Franchi. Nuova perché si oppone alla "vecchia" cheera maiuscola.

Differenza fondamentale tra la corsiva antica romana e quella nuova: la nascita della minuscola.

Della nascita della corsiva minuscola (seconda metà III secolo d.C.) la scrittura latina è solomaiuscola. Primi esempio di minuscola inizio IV secolo d.C. in documenti scritti in corsiva nuova →1° esempio di minuscola è di tipo librario nella seconda metà III secolo d.C. Non in un documento, quindi, ma in un libro che ci è giunto frammentato per via archeologica (trovato in Egitto dove si parlava greco) e non per conservazione archivistica, che è l'Epitome di Livio, scritto in latino, contenente riassunto di storia romana. Libro latino trovato in una regione in cui si parlava greco che funzione aveva? Insegnare i rudimenti della storia romana a persone che volevano fare carriera nell'amministrazione imperiale (serviva sapere latino in quanto lingua ufficiale dell'impero che lo rimane fino al VI secolo d.C. quando l'impero romano è praticamente bizantino). filium tuum per d(o)m(inu)m nostrum ih(esu)m Christum fi,

tu (con t del tutto deformata)- legature: er, st a ponte (che rimarrà anche nella carolina), ru,- ihm = nomen sacrum all'accusativo Iesum- Xpm = Christum

Il codice palatino è conservato nella Biblioteca Apostolica Vaticana e fa parte di una serie di libri che provengono dal palatinato da Hildenburg donati al papa nel '500: sono libri che provengono da Luxeil, scrittoria e monastero fondato da San Colombano della Francia del sud est (ai piedi dei monti Vosgi) che a sua volta raccoglieva i manoscritti insulari. San Colombano era il più celebre tra i pellegrini irlandesi recati sul continente per evangelizzarlo e ricondurlo al corretto culto cristiano, portando con sé un arte del libro con sistema abbreviativo, forme di lettere e aspetti artistici che hanno profondamente influenzato l'arte del libro altomedievale (in Italia ha fondato il monastero di Bobbio nell'appennino piacentino).

Questo documento è un "manoscritto

Composito → anche il pentateuco

Ashburnham è una sorta di codice composito, poiché sono state aggiunte pagine tarde)

È suddiviso in 3 blocchi: 24a. i primi 2 narrano degli usi liturgici nella Gallia
b. il 3° narra dei codici di Gelasio, Papa dal 492 al 496 che aveva dato vita a delle norme giuridiche ecclesiastiche.

Una tappa della storia primitiva di questo manoscritto può esser fatta risalire sicuramente al monastero di Luxeuil o ad un centro che dipendeva strettamente da esso, come quello di Corbie.

Dopo aver visto il Victor Codex in codicologia, detto anche Codex Bonifatianus I, ora vediamo il Codex Bonifatianus II.

Sono entrambi codici appartenuti a San Bonifacio che fece peregrinazione con scopo missionario ponendosi in rapporto diretto con Papa e vescovo di Roma, e regnanti merovingi (750 circa). Recatosi in Germania per evangelizzare i Germani subisce martirio. Secondo narrazione agiografica del X secolo si difende con questo libro, detto anche

Ragyndrudis Codex.(v. pag. 3 scheda Missale Gallicanum Vetus - pal.lat.493)

Pagina 2r lasciata bianca in quanto più esposta ad agenti esterni → nei codici di età gotica nonaccade, è scritta.

Pagina 2v incipitaria con arco dai colori propri dell’arte merovingica, come giallo, arancio, rosso, verde.

Scritta in caratteri misti: incipit epistula | papae … di-rectam ad flavium episcupum …

Scrittura di Luxeil Esempio 1) Foglio 4v del Codex Bonifatianus II (Ragyndrudis Codex)(v. pag. 3 scheda Missale Gallicanum Vetus - pal.lat.493) 25 scrittura come esempio delle semicorsive pre-caroline → prima scrittura tipizzata fissate delle forme, non ha circolato molto, impiegata all’interno (all’interno dello scrittorio sono state del monastero di Luxeuil e forse in qualcuna delle sue dipendenze come quello di Corbie) Vs canonizzata (come la capitale libraria o rustica, o l’onciale, in quanto hanno forme fisse e hanno avuto circolazione molto

ampia) primi 6 rr: Quia splendorem perspicuae veritatis obcaecationem sibi propria tenebrarat doctrinae seevangelicae subdedisset, dicente Mattheo: "«Liber generationis Iesu Christi fili David, fili Abraham»". Apostolicae quoque praedicationis expetisset instructum. Et legeris in epistula ad Romanos …1° rigo con aste molto elevate, “finte” legature fatte al tratto e non come effetto dello scrivere corsive, fatte come imitazione di forme corsive- Quia in arancio tipico- splendorem legatura en + er- perspicuae legatura er con e occhiellata alta, a aperta in alto in forma di cc →- veritatis v che lega con e precedente (parole ≠), ri lega sotto il rigo → in scritture tardoantiche legature tra lettere di parole diverse e lettere che in legatura si dislocano rispetto alla loro posizione nel rigo quando non sono in legatura → doppione omofono “t” ti →- tenebrarat legatura te → Esempio 2) manoscritto frammentario conservato alla

British Library di Londra che contiene opera di Papa Gregorio Magno chiamata Moralia in Iob, opera di commento al libro di Giobbe 26F. 1v Pagina iniziale del libro 23 scritta in capitale luxeuiliense, scrittura d'apparato- cornice decorata con colori tipici- scritta quasi in tabelle esposta- elementi decorativi con volute tipiche di Luxeuil "incip(it) liber XXIII demoralia be-ati Gregoripapae pars quinta"- Gregori con O a losanga (rombo)f. 2r grande P decorata a lato di Praefationem lettere con tratti vuoti colorati che sembrano quasi dei nastri- la 1° pagina è tutta in onciale altomedievale, altro tratto caratteristico, dopo la quale inizia il testo in merovingica (f. 2v) ↘1° rigo: et amalis districte…legature in tri, cte 27f. 66r Incipit con caratteristiche molto vi
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
84 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/09 Paleografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lilium1206 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Paleografia e diplomatica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Olivieri Antonio.