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La sviluppo della scrittura gotica in Italia

ARCHIPISCOPI MEDIOLA ET LUCHINI FRATRU VICECOMITU DE MEDIOLANO MEDIOLANI PGAMI ETCNOMINOR GENERALIUM ET TPRE REGIMIS NOBIS VIRI DNI CABRI DE PUTEOBONELLO DEMEDIOLANO HONOR POT ET CAPIT PGAM ET EXISTENTE TUNC TESAURERIO D BONDIROLO D ZERBISMEDIOLAN ACTUAVIT HOC OPUS QUOD SUPSTAT FUIT P IOHANE D CURTE REGIA ET IACOBUM DECOREGIISIn Italia, nel nord, i primi centri che sviluppano la gotica sono quelli universitari di Pavia e Bologna (scrittura nota come LITTERA BONONENSIS, variante della gotica italiana rotunda). La beneventana rimane in vigore nel sud Italia fino all'arrivo dei Normanni. Decadono inoltre molte abbazie benedettine in favore di quelle cistercensi, transalpine, che importano la loro grafia. La gotica in Italia è più panciuta, è detta GOTICA ROTUNDA, così come in architettura anche il gotico in Italia è più dolce e meno acuto che oltralpe. Sistema della PECIA: per la produzione di libri universitari, ciascun professore sceglieva una

bottega libraria cuiaffidare la copia del suo testo, l'EXEMPLAR, il libro senza rilegatura, da cui ciascun copista prendeva dei fogli dacopiare, così da dimezzare i tempi di produzione del testo.

Come scrivevo sopra, le cancellerie nel XI-XII sec utilizzano la MINUSCOLA DIPLOMATICA, evoluzione dellacarolina, e così pure i notai scrivono con grafie che riprendono modelli librari. Si tratta di una rivoluzione vera epropria.

La lezione del 9/12/14 l'ho precisamente individuata nei capitoli XXVII "La MINUSCOLA CANCELLERESCAnell'Italia del Due-Trecento" e XXVIII "Una scrittura professionale, la MERCANTESCA" del manuale di Petrucci.

Unica cosa che aggiungo, che sul manuale non ho letto, è che nella grafia mercantesca è facile trovare le "e" la cuiforma ricalca la nostra "v" del corsivo minuscolo odierno (che impariamo oggi in prima elementare), e che per questomotivo può trarre in inganno (vedi il

testo in mercantesca più sotto: "chomincia il vangielo chome langieloghabriello..." o, ancora più sotto, la lettera di Nannina de Medici).

Codice in gotica rotunda, di inizio XIV sec, traduzione in volgare veneto del Milione di Marco Polo.

CAMUL E UNA PROVINCIA CHE FO ZA REGNAME PERSIE IN LA QUALE E CITA E CASTELLE ASAI LAMASTRA CITA E DITA CAMUL. LA PROVICIA E VERSO MAESTRO DENTRO DUI DESERTI. DA LUNOLATO E LOGRA(n) DES(er)TO DEL QUALE E DITO DESOVRA. DALALTRO LATO E UNO DESERTO CHEDURA TRE ZORNATE LA GENTE DELA 9TRADA (contrada) ADORA LE IDOLE ET AE LENGUAZO PERSIE EIVVENO DE FRUTO DE TERA. ILLI ANO GRANDE HABUNDACIA DE VITUARIA ET ASAI NE VENDENOALIVIANDANTI CHE PASANO PER QUELLA CONTRADA. ILLI ENO HOMINI DE GRANDE SOLAZO.ILLINO ATENDENO AD ALTRO SENO ASONARE INSTRUMETI ET A CARTARE ET ABALARE ETASOLAZARE. SE UNO FORASTERO CHE PASSI PER LA CONTRADA VADA ACAXA DE ALCUNO HOMO PALBERGARE IN CAXA SOA ELLO LO RECEVE VOLENTERA ELO SIGNORE DE CAXA COMANDA A

LAMUIERE CHE ELLA SIA UBIDIENTE A QUELLO FORASTERO IN TUTO ZOE CHE ELLO VORACOMANDARE ET PARTESE EVA AFARE DI SOI FATI IN VILLA ET ALTRO LA O (ove) ELLO VOLE E LADONA TENE COLUI COSI COMO ELLO FOSE SO MARITO TUTI QUILLI DE QUESTA PROVICIA RECEVENOVER GOIA DE SOE MUIERI MA NO SEL TENONO I(n) DEXENORE LE FEMENE DE QUELLA CONTRADAENO MOLTO BELLE. EN LO TENPO CHE REGNAVA MO(n)GUR KAA3 (kaan) LO QUALE FO SIGNORE DETUTI LI TARTARI. LI HOMINI DE CAMUL LI FONO DENUCIATI DE QUESTA DESCU(n)ZA COSA CHE ILLIFEANO E LORE LI MANDO CHE ILLI NO DOVESENO ALBERGARE NEGUNO FORASTERO PLUE.

Nel 1355 il comune di Firenze emana i nuovi statuti in latino, in seguito verranno pubblicati anche in volgare, di cui unesempio in cancelleresca è qui sotto.

DELOFICIO DELNOTAIO POSTO SOPRALILIBRI DEGLI SBANDITILALTRO NOTAIO DE PREDETTI XXXIII NOTARI SIA SOPRA LILIBRI DE CDANATI OVERO ISBANDITIDELDETTO COMUNE P (per) MALEFICI ET SIA TENUTA DI FARE COPIA DELLE CDANAGIONI 2 (et)ISBANDIMTIPDETTI (isbandibenti)

predetti) A TUTTI CHE ADOMANDASSO (adomandassero) 2 DI LASCIAREEXEMPLARE SE DOMANDATO SARAE. SIA ANCORA TENUTO DISCRIVERE LIATTI DEPIATI CHE FOSSO(fossero) DINAZI A MESS (messer) LA PODESTA O SUO ASSESSORE COLLATERALE SICOME LIALTRINOTARI DI MESS LAPODESTADE 2 DELLI ASSESSORI PREDETTI. ET CHE LA PODESTADETUTTI2(et)CIASCUNI CHEALTEPO DELSUO REGIMENTO 9DANNERA (condannerà) P 9TUMACIA SIATENUTO DI FARE LEGGERE 2 PUBLICARE 2 ISBADIRE (isbandire) P SUA SENTETIA INFRA XV DIE9PITANDO DAL DIE DELLA FATTA 9DANAGIONE NEL GENERALE 9SIGLO ET SPECIFICARE

Tra la fine del '200 e l'inizio del '400 coesistono la GOTICA, la CANCELLERESCA, la MERCANTESCA, e aciascuna di queste grafie corrisponde una funzione sociale. La cancelleresca è utilizzata di solito per i testi in volgare, lamercantesca è di livello inferiore e non è canonizzata.

Esempio di mercantesca:

CHOMINCIA IL VANGIELO CHOME LANGIELO GHABRIELLO ANUNZIO AZACHERIA LAVENIMENTO DISANTO GIOVANNI

BATISTANELTEMPO DERODE FUE UNO SACIERDOTE CHAVEA NOME ZACHERIA DELLA SCHIATTA DABIA 7 (et)P* MOGLIE UNA DELLE FIGLIUOLE DARON LAQUALE AVEA NOME ELISABETTA E ERANO AMENDUEGIUSTI DINANZI DADDIO OSSERVANDO TUTTI GLI CHOMANDAMENTI EGIUSTIFICAZIONI DIDIOSANZA RAMARICHAMENTO ENONAVEVANOFIGLIUOLO IMPERO CHE LISABETTA ERA STERILE EAMENDUE ERANO DI TEMPO ADIVENNE CHE CHON CIO FOSSE CHOSA CHEGLI NELLORDINE DELLASUA VICIENDA USASSE LUFICIO DEL SACIERDOZIO DINANZI ADIO SECHONDO LUSANZASACIERDOTALE VENNEGLI INPARTE DICIENSARE E POI CHE FUE ENTRATO NEL TEMPIODIDIO ETUTTA LA MOLTITUDINE DEL POPOLO STAVA DIFUORI INNORAZIONE NELLORA DELLOINCIENSOAPPARVEGLL LANGIELO DIDIO IL QUALE STAVA NELLA DIRITTA PARTE DELLO ALTARE DELLOINCIE*SO E ZACHERIA VEGGIENDOLO FUE TURBATO E EBBE TIMORE ALLORA ALLORA GLI DISSELANGIELO NON TEMEREZACHERIA IMP*CIO CHELTUO P*IEGO (priego) E ESAUDITO ELLA TUA MOGLIEELISABETTA PARTORIRA UNO FIGLIO E APPELLERAI IL NOME SUO GIOVANNI

meno corsiva, in cui le lettere sono più staccate. Le iniziali sonorubricate, ergo si tratta di un testo di maggiori pretese. CANTO X della DIVINA COMMEDIA (con Farinata e Cavalcante de' Cavalcanti tra gli epicurei)

ELLANIMOSE MANI DEL DUCHA E PRONTE / MI PINSER TRALLE SEPOLTURE ALLUI / DICIENDO LEPAROLE TUE SIAN CONTE / CHOMIO AL PIE DELLA SUA TOMBA FUI / GHUARDOMI UN POCHO EPO*QUASI SDEGNIOSO MI DOMANDO CHI FUOR GLI MAGGIOR TUOI / IO CHERA DUBIDIR DISIDEROSO / NON LLI CIELAI MATTUTTO LI LAPERSSI / ONDE PER CUI LEVO LE CIGLIA UN POCO SUSO / POI DISSE FIERAMENTE FURO AVERSSI / AME 7 (et) AMIE PRIMI 7 A MIA PARTE / SICCHE PER DUE FIATE GLI DISPERSI / SEFFUOR CACCIATI ETTORNAR DOGNI PARTE / RISPUOSI LUI LUNA ELLALTRA FIATA / MA IVOSTRI NON APPRESER BENE QUESTARTE / ALLOR SURSSE ALLA VISTA SCOPERCHIATA / UNO*BRALUNGHO QUESTA INFINALMENTO / CREDO CHESSERA IN GINOCCHIE LEVATA / DINTORNO MIGHUARDO COME TALENTO / AVESSE DI VEDER SALTRERA MECHO / E POI CHELSOSPICAR FU TUTTOSPENTO /

PIANGIENDO DISSE SE PER QUESTO CIECO CHARCIERE VAI P*ALTEZA DINGENGNIO / MIOFIGLIO OVE E P*CHE NONE EI TECO / ET IO ALLUI DA ME STESSO NON VENGNIO / COLUI CHATTENDELA PER QUI MI MENA / FORSE CUI GUIDO VOSTRO EBBE A DISDEGNO / LE SUE PAROLE ET IL MODODELLA PENA / MAVEA GIA DI COSTUI ELETTO IL NOME / PERO FU LA RISPOSTA COSI PIENA / DISUBITODIRIZATO GRIDO CHOME / DICIESTI EGLI EBBE NON VIVEGLI ANCORA / NON FIERE LI OCCHI SUOI LODOLCE LUMENel '300 abbiamo una reazione al gotico a Firenze, presso la corte papale di Avignone, presso gli Scaligeri a Verona...Una reazione non solo limitata all'ambito scrittorio, ma anche artistico (vedi Nicola Pisano che si rifà all'arte romana).PETRARCA critica fortemente la gotica per la sua illeggibilità. "Chi scrive in gotico è un pittore" (per via del bel'impatto visivo di una pagina scritta in gotico) dice in una lettera a Boccaccio. Petrarca propone il sistema del "libro d'autore":

L'autore stesso faccia circolare opere leggibili scritte di suo pugno in formato "tascabile". Tuttavia egli non osa discostarsi troppo dalla grafia gotica; la sua grafia è detta SEMIGOTICA, una gotica con piccoli elementi carolini. Le lettere sono più facilmente individuabili e le parole separate. Questo per quanto riguarda le opere licenziate, perché le bosse sono invece scritte in cancelleresca. Chi scrive a Firenze dopo Petrarca utilizza questa semigotica. COLUCCIO SALUTATI, cancelliere della repubblica fiorentina, è un professionista della documentaria, e copiava anche testi librari. La sua grafia è l'incontro della cancelleresca, della gotica e della carolina, in cui le lettere sono separate o comunque leggibili. Questa generazione di letterati "salva" la gotica senza separarsene infatti del tutto. Sarà la generazione seguente che abbandonerà la gotica per tornare alla carolina, all'inizio del '400.

POGGIO BRACCIOLINI, segretario di papi e cardinali, è esponente di questa tendenza all'imitazione della carolina (gli esempi di carolina imitati sono del XI-XII sec, ovvero le ultime manifestazioni di scrittura carolina prima dell'avvento della gotica); in Germania, nei monasteri, egli va a spulciare le biblioteche alla ricerca di opere classiche (trova, tra le altre, il De Architectura di Vitruvio). Questa grafia carolina è detta SCRITTURA UMANISTICA (o ANTIQUA). I primi esempi di umanistica sono un po' legnosi, ma col tempo si fanno più morbidi e disinvolti. La maiuscola di Poggio non è più onciale, ma una sorta di capitale epigrafica, perché questa era la capitale della carolina. L'umanistica, come anche la gotica, si differenzia dalla carolina per la separazione tra le parole (non più scriptio continua). Nel corso del '400 l'antiqua si diffonde presso le corti principesche più raffinate d'Italia,

ed influenza anche gli ambiti notarili e cancellereschi. Ad Urbino, Federico da Montefeltro commissiona una Bibbia pregiatissima in antiqua; gli spazi vuoti – al contrario di quanto avveniva nei libri in carolina autentica dei secoli passati - sono pochi perchè i margini vengono riempiti con decorazioni e miniature, anche di grandi dimensioni – nelle Bibbie in carolina alle miniature veniva invece riservata la pagina intera. Rispetto alle Bibbie caroline, che seppur pregiatissime, erano finalizzate allo studio (con indici e rimandi tra i Vangeli...), questi libri in antiqua sono principalmente manifestazione di ricchezza del committente. A Ferrara, gli Estensi commissionano una Bibbia lussuosissima, in cui la scrittura è ancora più incastonata con decorazioni e miniature. E' scritta in gotica rotunda italiana, ma assorbono parte della lezione umanistica separando più chiaramente le lettere le une dalle altre. A Napoli, Alfonso il Magnanimod'Aragona fu un grande committente di libri in antiqua. Alcuni li fa arrivare direttamente da Firenze, tra
Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
18 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/09 Paleografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ER.REST di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Paleografia e diplomatica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Olivieri Antonio.