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Oggi lo spagnolo è diventato una delle grandi lingue internazionali.

Oggi esiste lo spanglish, che mescola aspetti lessicali di spagnolo e di inglese (quindi si passa da una lingua

all’altra). Si pensa che possa diventare una vera e propria lingua.

Lo spagnolo è a contatto con altre lingue, come il gallego, il catalán e il vasco (che si parlano tutte in Spagna).

Queste lingue si parlano in zone vicine tra di loro, per questo esiste questo contatto. Ci sono poi altre lingue

con cui ha contatto es inglese, portoghese, alcune lingue andine (aimara e quechua), lingue Maya, il náhuati (il

naua era la lingua principale dell’impero azteca) ed il guaraní (lingua parlata in alcuni paesi sudamericani che

è lingua ufficiale del Paraguay*)

Ha contatto anche con il Belize

Paraguay*—> si considera paese nazionalmente bilingue

Lingue che si parlano in Spagna

Galiziano (gallego) —> in Galizia

Catalano —> nella Comunità Valenciana, nella comunità della Catalogna e …

Basco —> nei Paesi Baschi

Lo spagnolo è a contatto anche con l’italiano: è un fenomeno importante perché riguarda l’immigrazione degli

italiani che si sono stabiliti in Argentina

Queste persone si sono trovate ad avere a che fare con lo spagnolo (contatto tra due lingue romanze,

neolatine). Il fatto che siano entrambe romanze/neolatine fanno sì che l’italiano e lo spagnolo abbiano delle

affinità: nascono delle ibridazioni tra spagnolo e italiano (un po’ come lo spanglish)—> Cocoliche: è il modo di

parlare spagnolo di questi immigrati. Successivamente la parola cocoliche diventa il modo di chiamare questi

immigrati → italiano cocoliche. La maggior parte degli immigrati italiani non sapeva nemmeno scrivere in

italiano, e non parlavano l’italiano come lo intendiamo oggi ma solo i loro dialetti.

All’inizio del secolo scorso l’Argentina era una delle principali economie mondiali, quindi attraeva molti migranti

da diversi paesi europei.

→ mappa El espanol en contacto con El italiano nel quadratino rosso è indicata Buenos Aires per indicare che

sono soprattutto le grandi città ad attirare i migranti.

Lunfardo: stereotipo del delinquente/ modo di esprimersi… cerca sul dizionario accademico!!!

Laburar → anche se in spagnolo lavorare si dice trabajar nel dizionario accademico troviamo la parola laburar,

esempio dell’influenza degli immigrati italiani (laburar deriva dai dialetti italiani). Laburar quindi diventa parte

dell’identità nazionale argentina.

LEZIONE 17/10

L’espansione dello spagnolo nel mondo non è solo geografica.

Una lingua può essere parlata dalla maggior parte di un paese ma non essere ufficiale. La costituzione

spagnola all'art. 3 spiega la situazione linguistica.

E’ una costituzione scritta nel 1978, ed è post franchista democratica - 20 nov 1975 muore Francisco Franco -

Spagna non era entrata nella seconda guerra mondiale. Fino ai primi anni 70 c’erano fucilazioni per oppositori

politici. Con la morte di Francisco Franco si chiude la dittatura e inizia la transizione verso la democrazia,

viene eletta democraticamente un’assemblea costituente con scopo di redigere la nuova costituzione. Questa

viene messa al voto per ratificarla - 6 dicembre 1977 è il dia de la constitución - e viene confermata dalla

stragrande maggioranza. L’articolo 3 è interamente dedicato agli aspetti linguistici, molto dibattuto dai

costituenti, e molto criticato per ambiguità e presenza nella costituzione. L’art 3 dice che 1. el castellano es la

lengua española oficial del estado. Todos los españoles tienen el deber de conocerla y el derecho a usarla →

il castigliano è la lingua ufficiale dello Stato. Tutti gli spagnoli hanno il dovere di conoscerla e il diritto di usarla.

C'è un dovere linguistico perché è la lingua dell'amministrazione centrale. C'è simmetria tra diritto e dovere →

in un paese non monolingue hanno cercato la maniera per indicare come usarla. 2. Las demás lenguas

españolas serán también oficiales en las respectivas comunidades autónomas de acuerdo con sus estatutos

→ le altre lingue spagnole saranno anch’esse lingue ufficiali nelle rispettive comunità autonome in accordo

con i loro statuti. Ovvero le comunità autonome hanno la libertà di stabilire se altre lingue saranno ufficiali. Le

comunità hanno una legge regionale in cui agiscono i sistemi locali e in quel caso l'altra lingua sarà

co-ufficiale, motivo per cui Valencia ha deciso che parla valenciano che però è una varietà del catalano. Le

altre lingue non sono nominate e non c'è numero né storicità delle zone autonome. 3. La riqueza de las

distintas modalidades lingüísticas de España es un patrimonio cultural que será objeto de especial respeto y

protección → la ricchezza delle diverse modalità linguistiche della Spagna è un patrimonio culturale che sarà

oggetto di rispetto e protezione → questo comma è criticato perché non distingue le varie lingue ma

semplicemente varianti possibili e già esistenti.

C'è una versione della Costituzione anche nelle altre lingue spagnole. Il Galego portugues era una lingua

unica, poi si è divisa ma è restata simile. Coloro che parlano il catalano sono comunque comprensibili in

spagnolo, anche perché il catalano ha base latina e romanza. Nel vasco ci sono alcune parole che si

avvicinano al mondo latino o greco e altri elementi presi in prestito dallo spagnolo vicino e parole più moderne

che si sono create negli ultimi decenni.

In alcune comunità c’è un bilinguismo regionale, altre sono monolingue. In passato esisteva, oltre alle altre

lingue, il Guascone, una lingua imparentata con il vasco ma ora estinta, una lingua a sé.

Ci sono altre lingue oltre catalano, gallego e vasco ma che hanno meno parlanti, come il bable/asturiano in

Asturia e fabla aragonesa in Aragona. Nella vita quotidiana la gente parla castellano.

Il fatto che una lingua sia dello stato è una scelta politica, amministrativa e giuridica.

Lo spagnolo è una lingua complessa anche a causa dell'espansione geografica e della sua varietà. Ci sono

due modi per capire quali siano gli usi corretti di questa lingua: la norma prescriptiva e la norma descriptiva.

- Norma prescriptiva: insieme di usi e criteri linguistici fissati da un’autorità → alcuni esperti

determinano cosa va bene e cosa no. Anche se criticata molto spesso, è una norma molto comoda

perché si affida a qualcuno per decidere il modello e l’uso della lingua.

- Norma descriptiva: insieme di usi e criteri linguistici che godono di accettazione sociale in una

comunità (usi socialmente e storicamente accettati come corretti). Si descrivono gli usi che i pedanti

della lingua utilizzano in modo generalizzato. Questa norma sembra più democratica, ma le due strade

portano quasi alla stessa soluzione. Se oggi dovessi esprimere quali sono gli usi che i parlanti della

lingua percepiscono come corretti, devo basarmi su un campione di parlanti scolarizzati, in modo da

avere una soluzione con una visione unitaria.

La norma serve per avere uso unitario dal consenso popolare, per mantenere l’intercomunicabilità e per

mantenere una lingua unita nel tempo. Una lingua è un sistema complesso (diasistema, come prisma con

tante facce) e ognuna varia nel tempo, una lingua che non evoluziona è una lingua morta. Ci sono diverse

varietà linguistiche:

- Variedades diacronicas (cronologia): varia attraverso il tempo.

- Variedades diatópicas (topografico): di tipo geográfico (dialetti). Differenze in base al luogo.

Parlanti colti di qualsiasi varietà di spagnolo si comprendono tra di loro, non c'è un reale muro

all'intercomunicabilità

- Variedades diastratiche: dipende dai gruppi sociali. All'interno di diversi gruppi sociali si parla in

maniera diversa. Un esempio è quello dei gruppi professionali. Si parla la stessa lingua ma con

elementi che si intersecano in base al gruppo sociale, demografico, professionale etc.

- Variedades diafasicas (fasi/contesto): in base al contesto, non si parla allo stesso modo la lingua in

tutta la giornata → per esempio se durante il giorno scrivo una mail formale cambio registro/modo di

parlare, oppure anche solo in generale dal parlato allo scritto cambiamo il modo di parlare senza

accorgercene. I messaggi scritti hanno infatti un registro diverso rispetto al parlato. Siamo spettatori e

artefici di queste variazioni di registro ogni giorno e ci adattiamo al contesto senza accorgercene.

La norma linguistica è anch'essa una varietà, è la varietà che è stata fissata come la varietà di riferimento.

Nessuno si attiene alla norma in ogni momento della propria vita o giornata → un parlante abile sa variare in

base al contesto e ai modelli. Se io parlo con una persona del mio stesso contesto geografico e con cui ho

confidenza parlerò in italiano e magari anche in dialetto perché so che mi capirà. Il parlante è umano e può

usare la variante regionale dove sa che verrà compreso. Parlare dialetto non è quindi un male come viene

creduto.

La RAE → è la Real Academia Espanola

La Spagna ha un’accademia che somiglia alla Crusca in Italia, ma molto più definita nella pratica e nel sociale:

la RAE → gli accademici della RAE spesso scrivono sui giornali, perché hanno una rubrica nei giornali

nazionali per motivi storici, cosa che in Italia non avviene perché abbiamo una percezione sociale differente

dell’Accademia della Crusca. Lo stemma è un crogiuolo con del fuoco ed il motto è “limpia, fija y da esplendor”

→ questo motto permette il mantenimento di una modalità ripulita e colta della lingua, che dia splendore.

Si fonda nel 1713, quando un gruppo di aristocratici decide di copiare ciò che era stato fatto con la Crusca,

ovvero riunirsi per discutere di questioni e temi riguardanti la lingua. L’anno successivo il Re di Spagna la fa

diventare ufficiale e diventa Real Academia, grazie all’appoggio della monarchia. Siamo nel periodo

dell'illuminismo, che porta la ragione in primo piano. Non è casuale che nasca in questo clima illuminista

perché è un’epoca in cui nascono molte accademie per mettere ordine nelle questioni linguistiche. Lo stemma

resta lo stesso da quel momento. Nella RAE si entra per votazione di sostituto quando muore qualcuno.

Oggi della RAE fanno parte persone che lavorano con la lingua, come filologi, grammatici, lessicografi, autori,

scrittori e altre persone com

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
31 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/07 Lingua e traduzione - lingua spagnola

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Irerossi1919_ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Lingua spagnola 1 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof De Beni Matteo.