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X.Y.Z.W
- X = classe (tipo di reazione)
- Y = sottoclasse (tipo di substrato)
- Z = sotto-sottoclasse (tipo di accettore o di gruppo rimosso)
- W = arbitrario seriale specifico per l’enzima
Esempio:
- 3 = classe (è un’idrolasi)
- 1 = sottoclasse (è un’esterasi: agisce sul legame estereo)
- 2 = sotto-sottoclasse (è una fosfatasi: agisce sul legame
FOSFOestereo)
- 9 = n° arbitrario seriale nella sotto-sottoclasse (è il 9o enzima
di questa sotto-sottoclasse)
Classe 1 – Ossidoreduttasi
Classe più numerosa e catalizzano reazioni di ossidoriduzione. Sono suddivise in più di 20 sottoclassi
ciascuna delle quali è suddivisa in sotto-sottoclassi in base al donatore di elettroni. sono identificate con
nomi comuni oppure con nomi empirici come le catalasi o le superossido dismutasi. Il loro nome
sistematico specifica anche il nome del substrato donatore e di quello accettore. Essi, quindi, catalizzano il
trasferimento di elettroni. Come?
a. Direttamente come elettroni
b. Per combinazione diretta di un riducente organico con l’ossigeno
c. Sotto forma di atomi di idrogeno
Biochimica Generale Lezione 14
d. Sotto forma di ioni idruro: che vengono trasferiti ad un composto accettore che può essere un
coenzima piridinico, NAD+ o NADP+, che si riducono, rispettivamente, a NADH e NADPH
Struttura chimica dei coenzimi NAD+ e NADP+ Il NAD è formato da due nucleotidi che
si legano grazie ad un legame fosfo-
anidridico. Il primo nucleotide è
costituito da una base azotata chiamata
nicotinammide che, insieme all’acido
nicotinico, sono i derivano della
vitamina B3 (da qui l’essenzialità della
proteina). La base si lega poi al ribosio.
Il secondo nucleotide è formato
dall’adenina come base azotata e dal
ribosio come zucchero a cui è legato un
gruppo fosfato.
Il NADP ha la stessa struttura chimica del NAD ma è fosforilato a livello del C-2 dell’adenosina monofosfato.
Entrambi i coenzimi, nella forma ossidata, presentano sull’azoto della nicotinammide una carica positiva.
Vengono detti nucleotidi piridinici perché la nicotinammide è una base piridinica. Quindi le forme ossidate
sono NAD+ o NADP+.
Possono anche essere ridotti in quanto
estraggono due elettroni e un protone
dal substrato che si ossida. Il substrato,
ossidandosi, perde 2 elettroni e 2
protoni, NAD e NADP legano solo 2
elettroni e 1 protone, l’altro viene
lasciato nel mezzo.
Il NADPH, quindi la forma ridotta del
NADP, può essere scritta usando
entrambi gli enantiomeri, a seconda
dell’attacco dell’H. Questi coenzimi sono
coinvolti nel metabolismo di carboidrati,
lipidi e proteine. Gli enzimi che contengono anelli piridinici vengono chiamati
deidrogenasi piridiniche. Esistono anche altre ossidoreduttasi
che vengono dette deidrogenasi flaminiche. Quest’ultime sono
quelle deidrogenasi che catalizzano reazioni redox e che
contengono come coenzima il FAD o il FMN.
Anche in queste deidrogenasi il substrato si ossida cedendo 2 elettroni e 2 protoni ma in questo caso
entrambi i protoni e gli elettroni vengono acquisiti dai coenzimi che si riducono a FADH2 e FMNH2.
Biochimica Generale Lezione 14
Struttura del FMN e del FAD
Il ribitolo è il prodotto di riduzione del ribosio. È l’alcol
corrispondente. Fa quindi le veci di uno zucchero.
Per sintetizzare quest’ultimo coenzima è
fondamentale la vitamina B2. Una carenza di questa
vitamina compromette l’attività delle deidrogenasi
flaminiche. La porzione reattiva di questi coenzimi è
l’anello isoallossazinico.
- Nella sua forma ossidata questo anello presenta N1
e N5 dell’anello non leganti atomi di H.
- Nella forma ridotta invece sia su N1 che su N5 sono
presenti due atomi di H.
Questi idrogeni vengono rubati al substrato che si
ossida. Essi prendono 2 elettroni e 2 protoni ma uno
alla volta. Prima si legano a N5 e poi a N1 (formano
prima la forma semichinonica che è poco reattiva).
Seguono quindi la seguente reazione:
Esempi di Deidrogenasi piridiniche NAD-dipendenti Esempio 1: Lattato deidrogenasi
Trasferiscono 2 H+ e 2 e- dal substrato donatore a
quello accettore (NAD)
Esempio 2: Gliceraldeide 3 fosfato deidrogenasi
È una deidrogenasi particolare perché ha due
funzioni:
- Catalizza una redox dell’atomo di carbonio
aldeidico ossidandolo a carbonio
carbossilico. In questo modo il NAD si
riduce a NADH
- Incorpora un gruppo fosfato che va a
fosforilare il carbonio carbossilico
Viene classificata (la gliceraldeide 3-fosfato deidrogenasi) come enzima ossidoriduttivo perché il fosfato non
deriva dall’ATP. È quindi una reazione di fosforolisi perché si ossida il carbonio e si crea un legame
fosfoanidridico nel prodotto finale.
Biochimica Generale Lezione 14
Esempi di Deidrogenasi piridiniche NADP-
dipendenti
Trasferiscono 2 H+ e 2 e- dal substrato donatore a
quello accettore (NADP+)
Essa (la glucosio-6-fosfato deidrogenasi) ossida il
carbonio anomerico a carbonio carbossilico. Si
genera un lattone, un estere interno. Un altro
esempio è la glutatione reduttasi.
Esempi di Deidrogenasi flaviniche FAD-dipendenti
Trasferiscono 2 H+ e 2 e- dal substrato
donatore a quello accettore (FAD)
Riduce il carbonio carbonilico e carbonio
ossidrilico. Il coenzima ridotto si ossida a
FAD. Questo enzima è importante perché
esistono due isoforme:
- Una è FAD-dipendente (S.S.C. 5)
- L’altra è NAD-dipendente (S.S.C 1)
Appartengono a sotto sottoclassi differenti. Una agirà a livello mitocondriale e l’altra a livello citosolico.
Deidrogenasi
Sono enzimi che catalizzano il trasferimento di 1 o 2 H+ e di 2 e- da un substrato ossidabile (SH2) al
“coenzima” ad esso associato.
→ NAD+ o NADP+ nelle deidrogenasi piridiniche
→ FAD o FMN nelle deidrogenasi flaviniche
Esistono anche le DEIDROGENASI ANAEROBICHE perché la
riossidazione del NADH a NAD+ e del FADH2 a FAD avviene anche in
condizioni aerobiche ad opera della catena respiratoria
Ci sono anche deidrogenasi flaviniche aerobiche
(chiamate anche ossidasi), che necessitano quindi
di ossigeno. S si ossida e il coenzima si riduce. Il
coenzima potrà essere riossidato solo se c’è
ossigeno che produce perossido di idrogeno. Esse
sono presenti principalmente nei perossisomi.
Esempi di Deidrogenasi flaviniche – Ossidasi FAD- o FMN-dipendenti
Trasferiscono 2 H+ e 2 e- all’ossigeno molecolare (O2 ) liberando
perossido d’idrogeno (H2O2 )
Questi enzimi formano l’alfa-cheto-acido corrispondente. A
seconda del tipo di coenzima verranno ridotti L amminoacidi o D
amminoacidi. È più rilevante quella che agisce sui D-amminoacidi
perché è quella che perette di eliminare i D-amminoacidi che
potrebbero compromettere gli enzimi che usano gli L-amminoacidi.
Biochimica Generale Lezione 14
Tutte queste sono ossidasi FAD o FMN dipendenti che sono diverse dalle ossidasi pure o vere e proprie.
Ossidasi "vere e proprie" o Ossidasi "pure"
Enzimi che catalizzano il trasferimento di 2 atomi di H (= 2 H+ e 2 e-) da un substrato ossidabile (SH2)
all’ossigeno per formare H2O. Queste, quindi, non dipendono dai due coenzimi, è il substrato che ossidandosi
cede all’ossigeno molecolare i protoni e gli elettroni e che quindi si riduce ad acqua.
Esempi:
Nel caso specifico del citocromo ossidasi
essa sfrutta gli elettroni dell’atomo di
ferro all’interno del gruppo eme. Cede
gli elettroni dal ferro, che si ossida,
all’ossigeno molecolare, che si riduce ad
acqua.
Queste ossidasi sono quindi metallo
proteine che spesso contengono rame
(che funge esattamente come il ferro).
Le Ossidasi sono diverse dalle OSSIGENASI
Quest’ultime sono enzimi che richiedono O2 e catalizzano
l’incorporazione di uno o di entrambe gli atomi di O nella
molecola del substrato. Si distinguono in:
Le diossigenasi sono enzimi che catalizzano l’incorporazione
di entrambe gli atomi di O nella molecola di substrato.
Le monossigenasi sono enzimi che catalizzano l’incorporazione di un solo atomo di O nella molecola di
substrato idrossilandolo (ecco perché si chiamano anche
“idrossilasi”); il secondo atomo di O viene ridotto ad H2O da un
donatore di protoni ed e-, generalmente il NADPH. Alcune di
queste proteine richiedono anche NADPH che si ossida a NADP+,
per questo vengono chiamate anche “a funzione mista”, in
questo caso è fondamentale la presenza di un metallo che
trasferisce elettroni.
Esempio di diossigenasi
Questo enzima rompe il doppio legame centrale, in presenza di
ossigeno, generando due molecole identiche in cui il C-15 si
ossida a gruppo carbonilico, ad aldeide. I due prodotti hanno un
O.
Esempi di Monoossigenasi o idrossilasi
Sono enzimi che richiedono O2 e catalizzano l’incorporazione di
uno solo dei due atomi di O2 nella molecola substrato
idrossilandolo, ma richiedono anche α-chetoglutarato, vitamina C
(ascorbato) e ioni Fe.
Ci sono anche monossigenasi o idrossialsi che richiedono anche
vitamina C (ascorbato) e ioni Cu
Biochimica Generale Lezione 14
Esempi di Monoossigenasi (o idrossilasi) o ossigenasi "a funzione
mista"
Richiedono O2 e catalizzano l’incorporazione di uno solo dei due
atomi di O2 nella molecola substrato idrossilandolo; il secondo
atomo di O viene ridotto ad H2O da un donatore di protoni ed
elettroni, generalmente il NADPH.
La Fenilalanina idrossilasi catalizza la reazione di ossidazione
della fenilalanina a tirosina. Durante questa reazione l’ossigeno
è il composto che si riduce, perché una molecola “entra” nella
struttura della tirosina, l’altra si converte in acqua. Per questa
idrossilazione è necessario un donatore di elettroni che risulta essere la tetraidrobiopterina (non è una
vitamina). Quest’ultima perde elettroni e protoni e si ossida a diidrobiopterina. Se è presente questo
composto l’enzima risulta essere inattivo, dunque, per attivarsi, deve associarsi ad una reduttasi, in modo
tale da ridurre la diidrobiopterina in tetraidrobiopetrina. Per fare ciò interviene il NADPH che si ossida a
NADP+.
Altri esempi di Ossidoreduttasi: Perossidasi o Idroperossidasi
Si distinguono dalle precedenti perché utilizzano come agente ossidante H2O2 e non O.
Esempi: La catalasi usa 2 molecole di H2O2, uno
che agisce da agente riducente e l’altro
da agente ossidante per produrre 2
molecole di acqua e 1 di ossigeno. È una
emo-proteina che contiene 4 gruppi
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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