LE LESIONI NON TARGET:
- Lesioni non misurabili
- Lesioni misurabili che non sono state scelte come lesioni target
- Lesioni che possono essere, ma non definitivamente, delle metastasi
- Lesioni non misurabili
- Aspetti non adatti per misurazioni ripetute e accurate (es. ascite, versamento
pleurico, malattia infiammatoria del seno, lesioni cistiche, ossee e cerebrali)
Lesioni non target verranno comunque registrate e valutate qualitativamente in futuro
➔
PET (TOMOGRAFIA A EMISSIONE DI POSITRONI):
- Tecnica diagnostica di medicina nucleare che utilizza un meccanismo di imaging
all’avanguardia: viene iniettata una sostanza radioattiva legata a una sostanza
bioattiva (es. glucosio), la quale verrà presto assorbita da un eventuale massa
tumorale, dato il suo metabolismo fuori dalla normalità
- Utilizzato anche nella diagnosi di tumore alla prostata (PET TC CON PSMA): si
sfrutta la presenza di PSMA, proteina presente nelle cellule tumorali prostatiche
- Molto utilizzata è anche la PET con gallio, per individuare principalmente tumori
neuroendocrini
LA CHEMIOTERAPIA:
- L’approccio terapeutico in ambito oncologico è cambiato molto nel corso degli anni
- La terapia più famosa è senza dubbio la “chemioterapia”, che si basa sull’uso di un
farmaco che agisce interferendo sulle modalità di replicazione delle cellule
- La scoperta della chemioterapia è stata puramente casuale: risale all’ottocento, in
seguito al bombardamento di alcune navi attraccate al porto di Napoli e Bari, che
aveva causato l’emissione di una “mostarda azotata”, una miscela di gas che aveva
12
causato gravi danni nei marinai che erano stati esposti e a chi era entrato in contatto
con le acque contaminate = morte per neutropenia
Le scoperte legate a questo tragico incidente vennero impiegate nel trattamento di
patologie neoplastiche, tra cui le leucemie
- La chemioterapia interferisce sul ciclo cellulare: si tratta quindi di un trattamento
a-specifico indirizzato verso le cellule tumorali, caratterizzate appunto da mitosi più
frequenti (da qui derivano anche i suoi effetti collaterali come l’alopecia: le cellule dei
bulbi piliferi presentano infatti un’intensa attività proliferativa, fortemente intaccate
sono anche le cellule della cute e del tessuto emopoietico)
I PRINCIPALI FARMACI CHEMIOTERAPICI:
1) FARMACI ALCHILANTI:
- Composti polifunzionali che agiscono a livello del DNA, formano dei legami
covalenti che alterano la sua struttura
- La loro citotossicità deriva dalla alchilazione, un processo bifunzionale in cui
si osserva:
● Intercambio delle basi azotate (guanina) da parte del farmaco stesso
(interferenza con la replicazione/trascrizione del DNA in RNA)
● Interruzione della doppia elica
- Causano una rottura diretta del DNA o ne determinano alterazioni in termini
funzionali
2) ANTIMETABOLITI:
- Normalmente i metaboliti si trovano in vie metaboliche ma questi metaboliti
sono atipici e vanno a bloccare una catena metabolica
- Sostituzione dei metaboliti nelle molecole chiave della replicazione del
DNA/RNA, compromettendone così la funzione = competizione con i
metaboliti nei siti catalitici degli enzimi chiave
3) ANTIBIOTICI CITOTOSSICI:
- Agenti polifunzionali il cui meccanismo principale è legare direttamente il
DNA, causando la rottura dell'elica e compromettendo la sintesi del DNA e
dell'RNA
- Altri meccanismi:
● Formazione di radicali liberi
● Chelazione di metalli importanti
● Inibizione della topoisomerasi II
- Non dovrebbero essere somministrati insieme alla chemioterapia, per non
dare effetti di tossicità troppo elevata
- L’enzima Topoisomerasi viene inibito dalla doxorubicina, la quale blocca la
divisione del DNA
- La Dactinomicina si interpone tra guanina e citosina e in questo modo blocca
la sintesi delle proteine tumorali
- La Bleomicina agisce un danno diretto sulle catene del DNA
- I PROBLEMI DELLA TERAPIA MEDICA:
● Scarsa o assente selettività di azione
● Carico tumorale
● Eterogeneità delle popolazioni cellulari
● Resistenza 13
4) FARMACI CHEMIOTERAPICI DI ORIGINE VEGETALE:
- Alcuni farmaci chemioterapici sono derivati dei vegetali (es. Vinca), e sono in
grado di inibire la formazione dei microtubuli (componenti che permettono
l’allontanamento delle due copie del DNA): si tratta quindi di un meccanismo
che impedisce alla cellula in divisione di raggiungere l’anafase
- I taxani sono farmaci derivati dal tasso che determinano un “freez” dei
microtubuli, i quali si dissolvono impedendo la duplicazione cellulare
5) FARMACI DERIVATI DEL PLATINO: si legano al DNA delle cellule tumorali,
causando danni che impediscono la loro divisione e ne provocano la morte
GLI EFFETTI AVVERSI DELLA CHEMIOTERAPIA:
- La chemioterapia, come tutti gli altri farmaci, presentano degli effetti avversi: il più
famoso è quello di causare alopecia (si tratta tuttavia di una caratteristiche che non
accomuna tutti i farmaci chemioterapici), importanti sono anche gli effetti di
cardiotossicità e nefrotossicità
- Ė importante ricordare che gli effetti avversi sono molto soggettivi (livelli di tolleranza
differenti tra pazienti)
- La CTCAE (Common Terminology Criteria for Adverse Events) classifica gli effetti
collaterali secondo 5 gradi di tossicità:
1) 0 = assenza di tossicità
2) 1 = leggera tossicità
3) 2 = tossicità moderata con necessità di un piccolo intervento terapeutico
4) 3 = tossicità media, ma che non porta a rischio di morte
5) 4 = tossicità che mette a rischio la vita
6) 5 = morte per evento avverso
LA MUCOSITE:
- La mucosite è un effetto avverso tipico di alcuni farmaci chemioterapici (es.
Fluorodine), soprattutto se associati a radioterapia
- Si tratta di una condizione in cui l’integrità dell’endotelio viene compromessa, con la
comparsa di ulcere, sanguinamento, possibili infezioni e afte: può impattare
significativamente sulla vita del paziente, dando origine ad un circolo vizioso in cui il
paziente si alimenta meno a causa del dolore provato durante l’alimentazione
- Gradi di gravità secondo la CTCAE:
1) Grado 1 = afte che non interferiscono con l'alimentazione
2) Grado 2 = afte che intaccano l’alimentazione in modo marginale
3) Grado 3 = afte il cui dolore interferisce con alimentazione in modo moderato
4) Grado 4 = il paziente non si alimenta per il dolore che prova
5) Grado 5 = morte
- La valutazione del rischio di mucosite si basa su:
● Igiene orale basale
● Stato nutrizionale
● Fumo (irritazione cronica dei tessuti)
● Età
● Sesso femminile
● Tipo di trattamento eseguito e dosaggio dei farmaci e radioterapia
concomitante 14
- Non ci sono cure vere e proprie per la mucosite (aiuta però la somministrazione di
fattori di crescita midollari, risciacqui con vitamina A e crioterapia) e l’unica possibilità
è la prevenzione tramite una buona igiene orale, le cure dentali pre-terapia
(soprattutto in caso di radiografia concomitante) ed evitare fumo e alcol
NAUSEA E VOMITO:
- La nausea e il vomito partono dall’attivazione di processi che possono partire sia a
livello centrale che periferico:
a) Le cellule cromaffini poste a livello dell’apparato gastroenterico rilasciano
serotonina, che attiva il centro del vomito
b) Attivazione della Chemoreceptor Trigger Zone (in cui sono presenti recettori
dopaminergici, recettori NK e rH receptors), che determina la nascita del
senso di nausea e vomito
- La nausea e il vomito legati alla chemioterapia si classificano in tre tipologie, in base
al momento di comparsa:
1) Forma acuta: nausea e vomito si presentano nelle prime 24 h dopo la terapia
2) Forma ritardata: nausea e vomito dopo 2-5 giorni dalla terapia
3) Nausea anticipatoria: meccanismo diverso che si origina da un riflesso indotto
dalla corteccia cerebrale, che causa la stimolazione della Chemoreceptor
Trigger Zone: si tratta quindi di un evento legato alla memoria e alla
percezione, non dalla terapia in sé e che quindi va trattato in modo diverso
(es. non con antiemetici ma con ansiolitici)
LA CARDIOTOSSICITÀ:
- La chemioterapia (specialmente le antracicline) può causare danno a livello delle
miofibrille cardiache
- A causa di questa possibilità, il paziente in trattamento con antracicline viene
sottoposto a un controllo regolare con ECG e rilevazione dei marcatori sanguigni
- Attenzione alle antracicline, farmaci che tendono ad accumularsi nel corpo (es.
quando i livelli di doxorubicina si alzano sopra i 400 ml/m2, c’è un aumento
significativo del rischio di scompenso cardiaco)
TOSSICITA NEFROLOGICA:
- Effetto tipico dei derivati del platino, i quali vengono assorbiti nelle cellule del tubulo
renale, a livello delle quali possono determinare danni importanti
- La somministrazione dei derivati del platino è sempre accompagnata da
un’importante reidratazione endovenosa (almeno 2 l di fisiologica con sali), per
evitare che assorbimento del platino sia rilevante
NEUTROPENIA:
- Si tratta di un effetto della chemioterapia che si sviluppa a livello di un tessuto in
rapida replicazione (es. midollo osseo) e che espone il paziente a un importante
rischio infettivo = è presente infatti un limite sotto il quale non è possibile la
somministrazione della terapia (neutrofili< 500 cellule/microlitro)
- La terapia oncologica espone a un abbassamento standard dei neutrofili (dopo la
somministrazione si determina il punto minimo di neutrofili: il “punto di nadir”)
- Regole: 15
a) In caso di rischio di neutropenia febbrile è raccomandata una profilassi con
fattori di crescita midollare (somministrati per via sottocutanea), in modo tale
da rispondere più rapidamente alla carenza di neutrofili = i fattori di crescita
sono usati soprattutto negli anziani (pazienti che presentano un rischio molto
maggiore)
b) La ciclicità della terapia è determinata dalla possibilità che tra un ciclo e l'altro
ci sia un ritorno ematopoietico (ossia il raggiungimento di livelli normali di
neutrofili)
NEUROTOSSICITÀ:
- La chemioterapia può causare danni a livello neurologico, di cui molte alterazioni
funzionali non sono ancora ben conosciute
- Gli effetti possono essere diversi e possono riguardare sia la sfera motoria che
sensoriale, determinando grandi ripercussioni sulla qualità di vita dei pazienti
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