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FIRST COME, FIRST SERVED

Il criterio del first come first served viene spesso utilizzato nelle terapie intensive o nell'allocazione degli organi. Grazie a questo criterio è possibile non considerare le differenze tra le persone e questo promuoverebbe eque opportunità di accesso ai trattamenti. Tuttavia in alcune situazioni questo criterio potrebbe favorire le persone benestanti (vengono informate prima e viaggiano più rapidamente). Viene anche discriminato chi non può mettersi in fila perché altrimenti perderebbe il posto di lavoro o perché deve prendersi cura di bambini o persone fragili.

CRITERIO DELL'ETÀ

Dibattito in Italia

Il criterio dell'età è stato al centro del dibattito in Italia. Ci sono due documenti:

  • Raccomandazioni di etica clinica per allocazione di trattamenti intensivi in condizioni eccezionali e di scarse risorse (SIAARTI). Emanato il 5 marzo dalla società degli anestesisti.

rianimatori → composta da medici che si occupano in primalinea del covid- documento prodotto dal comitato nazionale della bioetica → esprime pareri su questioni eticamente controverse (CNB). Emanato 12 aprile da un comitato interdisciplinare (medici, giuristi e filosofi) che redigono pareri per il consiglio.

La SIAARTI sostiene che vi sia la necessità di salvare chi ha la maggior probabilità di sopravvivenza ed abbia aspettativa divita maggiore (criterio dell’età) → massimizzare il beneficio per il maggior numero di persone. Potrebbe rendersi necessario porre unlimite d’età per l’ammissione in terapia intensiva → criterio aprioristico. Insieme all’età si valutano comorbilità. Ho sia criterioclinico sia extraclinico → va massimizzata anche l’aspettativa: massimizzo gli anni di vita salvati.

CNB dice che l’unico criterio ammissibile è quello di appropriatezza clinica → nel

contesto emergenziale significa massimizzare il numero di vite salvate. CNB fa riferimento a principi costituzionali. L'età potrebbe essere utile → chi è più giovane ha più probabilità di beneficiare del trattamento: l'età diventa uno strumento per soddisfare il criterio di appropriatezza clinica. La differenza dell'utilizzo dell'età sta che CNB lo valuta per capire chi ha maggiori probabilità di sopravvivenza, mentre per SIAARTI è un criterio aprioristico → lo uso come cut off. Per CNB l'unico criterio valido è l'appropriatezza clinica intesa sia come bilanciamento tra gravità e possibile beneficio sia come proporzionalità delle cure → se sottopongo ad intervento invasivo per un tempo lungo, l'intervento è meno proporzionato rispetto a trattamento meno invasivo per ottenere lo stesso risultato clinico. Per SIAARTI c'è anche il limite

del criterio medico, mentre CNB non lo considera. SIAARTI dice che l'affermazione clinica è insufficiente, serve un criterio extra clinico che viene individuato come massimizzazione dell'aspettativa di vita. Questo non significa salvare sempre il più giovane. Per SIAARTI viene valutata l'aspettativa di vita; per CNB la possibilità di sopravvivenze (possibilità prognostica di guarigione). I due documenti condividono la concezione funzionale del criterio dell'età; importanza del principio di trasparenza; modo di intendere la responsabilità dell'operatore in merito alle scelte allocative. Le differenze riguardano l'impianto valoriale di fondo; la tipologia dei documenti e i criteri allocativi normativi proposti. Criterio dell'età Un sistema semplice e spesso usato si basa sull'osservazione secondo cui la scelta intuitivamente più convincente sembra essere quella basata sul criterio.

dell'età. Le ragioni per utilizzare il criterio dell'età possono essere ad esempio:

  • il più giovane ha più tempo da vivere
  • il più giovane avrà una vita più piena e più significativa

Nel primo caso l'argomento dell'età sostiene che il compito etico è quello di salvare il maggior numero di anni di vita (da non confondere con salvare il maggior numero di vite). Nel secondo caso c'è una sorte di massimizzazione della qualità di vita: le vite non sono tutte uguali, bisogna fare una valutazione della qualità di vita e massimizzare le vite qualitativamente più adeguate.

Critica di John Harris al criterio dell'età

Il desiderio di continuare a vivere è identico, per lo meno nella maggior parte dei casi, in soggetti di età diverse. Se togliamo la vita a un individuo di 60 anni, gli togliamo tutto ciò che ha, esattamente come accade se togliamo

La vita a un individuo di trenta anni. Se dovessimo basare le nostre decisioni sulla potenziale attesa di vita, dovremmo dire che un soggetto che ha il cancro in fase terminale non deve essere curato se gli capita un incidente, ossia si dovrebbe scegliere di curare qualcun altro. Ma questo sembra essere ingiusto: se entrambi hanno la medesima probabilità di beneficiare dal trattamento, entrambi hanno diritto a ricevere assistenza, indipendentemente dalle loro condizioni di base (il soggetto col cancro potrebbe addirittura essere, a seguito dell'incidente, in condizioni tali da beneficiare in misura maggiore).

Ulteriori critiche: inoltre sembra problematico affermare che bisogna salvare un diciottenne prima di una venticinquenne solo perché potrebbe vivere 7 anni in più (o perché ha vissuto 7 anni in meno). In entrambi i casi, le nostre intuizioni sembrano sostenere semplicemente che è un'ingiustizia che la vita di un individuo così giovane.

Venga troncata, prima di aver potuto fare la maggior parte delle esperienze che rendono una vita meritevole di essere vissuta.

Punti a favore

Tuttavia se operiamo una comparazione tra un bambino di due anni e un vecchio di 90, il criterio dell'età sembra in questo caso incontrare le nostre intuizioni perché l'anziano ha potuto usufruire di un tempo congruo per realizzare i propri obiettivi vitali. È forse ragionevole allora rivedere questo criterio affermando l'esistenza di una soglia al di là della quale comincia a valere la questione dell'età. Sembrerebbe un'ingiustizia il fatto che, nell'ipotesi che si accetti di tirare la monetina, un individuo non riesca a raggiungere la soglia perché non ottiene il trattamento, mentre un altro, che è già ben oltre la soglia che definisce l'età avanzata, lo riceve.

Metafora dei fair innings

Viene introdotta la metafora del fair innings: vi è

Infatti, un altro modo di intendere il criterio dell'età, ovvero attraverso l'ottica dei fair innings. La metafora esprime l'idea che a ciascuno tocchi un equo periodo di permanenza o di battuta. L'idea intuitiva che l'equa eguaglianza di opportunità richieda che si privilegino i bisogni sanitari dei più giovani, dal momento che i più anziani hanno già beneficiato in passato di risorse sanitarie sufficienti a raggiungere l'età avanzata. Ora tocca ai più giovani, i quali hanno a loro volta il diritto di raggiungere una certa soglia, grazie al sostegno delle tecnologie biomediche.

Una politica analoga è difesa anche dal bioeticista Daniel Callahan, che utilizza un'argomentazione ulteriormente diversa e per certi versi provocatoria. Secondo Callahan, il problema centrale della medicina contemporanea è prospettare un'impossibile soluzione finale del problema della malattia, promettendo

un'improbabile immoralità. Questo imperativo tecnologico si traduce nel prolungare indefinitamente la vita umana senza riguardo per la sua qualità e con un incremento incontrollato dei costi di sanità. Callahan ritiene che si dovrebbe riformulare il concetto di "bisogno medico", intendendolo come l'insieme di risorse che consentono di raggiungere la durata naturale della vita e, al di là di questa soglia, di fruire soltanto di un adeguato alleviamento dei dolori. Al di là di questa soglia, la morte costituisce una disgrazia, ma non una tragedia: è cioè qualcosa di naturale che dovrebbe essere vissuto come tale, in maniera pacifica e non drammatica. Una volta raggiunto il natural life-span, non si dovrebbero più impiegare tecnologie mediche di alto livello intese a prolungare la vita umana.

malattia. Un'obiezione generale all'approccio dei fair innings è che l'argomento in favore di una soglia a 70 anni è lo stesso in favore di una soglia a 40, nel caso in cui la competizione è tra un soggetto di 30 anni e uno di 40. In questo modo si ricadrebbe nel criterio dell'età simpliciter. A questa obiezione generale si può tuttavia replicare osservando che sia 30 sia 40 anni sono sufficienti a definire un fair inning e perciò che la distinzione, per quanto vaga, tra età adulta ed età anziana risulta sufficiente a dare un senso all'argomento.

Difficoltà. Resta comunque la difficoltà legata alla definizione del concetto di durata naturale, la quale si espone ad inevitabile arbitrarietà. Ciò che è normale oggi potrebbe non esserlo domani e ciò che è normale nell'occidente avanzato non lo è in altre parti del mondo. La nozione di durata normale

è perciò fortemente esposta a variazioni anche sensibili in base a variabili moralmente dubbie, come questioni legate al sistema economico e politico della società in questione.

Inoltre l’età è una misura assai instabile, essendo costantemente soggetta a richieste di revisione.

Se considerato come unico criterio appropriato, quello dell’età sembra operare discriminazioni ingiustificate. Esso infatti potrebbe negare un grande beneficio a un individuo più anziano per conferire un beneficio eventualmente irrilevante a uno più giovane.

Si può anche aggiungere che non necessariamente un anziano abbia raggiunto una certa età grazie agli interventi sanitari, mentre un soggetto più giovane potrebbe comunque aver già beneficiato di numerosi interventi; sembra ingiusto, a questo punto, favorire ugualmente il più giovane.

Infine, alcuni potrebbero obiettare che non necessariamente tutto ciò che

è di calore un una vita deveessere compiuto entro i 75 anni, o comunque che gli anni successivi a questa o a un’altra doglia non possono essere definiti senz’altromeno importanti degli altri. Secondo alcuni tale criterio implicherebbe una certa forma di discriminazione nei confronti deglianziani.Età come criterio funzionaleIl criterio di calore un una vita deve essere compiuto entro i 75 anni, o comunque che gli anni successivi a questa o a un'altra doglia non possono essere definiti senza altri meno importanti degli altri. Secondo alcuni tale criterio implicherebbe una certa forma di discriminazione nei confronti degli anziani. Età come criterio funzionale
Dettagli
A.A. 2021-2022
23 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/01 Diritto privato

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher veronica.casarotto di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Aspetti giuridici, gestionali e bioetici per le biotecnologie e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Marelli Luca.