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CER.
Rifiuti urbani
Sono rifiuti urbani:
I rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti luoghi adibiti a civile abitazione;
I rifiuti non pericolosi provenienti da luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla lettera
a), assimilati ai rifiuti urbani per quantità e qualità;
I rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle
strade ed aree private;
I rifiuti vegetali provenienti da aree verdi;
21 I rifiuti da esumazione ed estumulazioni.
Rifiuti speciali
Sono rifiuti speciali:
I rifiuti da attività agricole e agro-industriali;
I rifiuti derivanti dalle attività di demolizione, costruzione, attività di scavo;
I rifiuti da lavorazioni industriali;
I rifiuti da lavorazioni artigianali;
I rifiuti da attività di servizio;
I rifiuti derivanti da attività sanitarie;
Ecc…
La definizione RAEE
I RAEE sono i Rifiuti di Apparecchiature Elettroniche ed Elettriche e rappresentano una categoria
di rifiuti in rapido aumento a livello globale. La crescente diffusione di apparecchi elettronici
determina un maggiore rischio di abbandono nell'ambiente o in discariche, con conseguenze di
inquinamento.
I RAEE vengono classificati in due grandi categorie, a seconda del loro uso in ambito domestico o
professionale, stabilendo diversi percorsi di recupero e smaltimento:
RAEE Domestici utilizzati nelle case o assimilabili per uso anche se provenienti da altri
ambiti;
RAEE Professionali provenienti da attività economiche o amministrative.
La normativa individua 5 raggruppamenti di rifiuti hi-tech nei quali vengono smistati a seconda
della loro tipologia e in base alle tecnologie necessarie al loro trattamento:
Raggruppamento R1 - freddo e clima;
Raggruppamento R2 - grandi bianchi;
Raggruppamento R3 - tv e monitor;
Raggruppamento R4 - piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo;
Raggruppamento R5 - sorgenti luminose.
I RAEE possono contenere sostanze quali metalli pesanti, sostanze alogenate, sostanze lesive per
l'ozono. Molte di queste sostanze rappresentano un pericolo per l'ambiente se non vengono trattate o
smaltite in modo adeguato.
Le attività di trattamento prevedono varie fasi:
messa in sicurezza o bonifica;
smontaggio e separazione preliminare dei materiali;
lavorazione meccanica per il recupero dei materiali.
I processi di riciclo e di trattamento dei rifiuti di apparecchiature di illuminazione consentono di
recuperare quantitativi considerevoli di materiali pari a circa il 90% dell'intero prodotto, potendo
reinserirli nel mercato. Il trattamento e il riciclo dei RAEE è fondamentale anche per la presenza in
questi oggetti di componenti inquinanti come il mercurio.
Da gennaio 2008, secondo il D. Lgs. 151/05, la gestione dei RAEE è passata in mano ai produttori,
ai quali compete la pianificazione e gestione di sistemi di raccolta. Tutte le apparecchiature
elettroniche devono riportare in modo chiaro, visibile ed indelebile, un'indicazione che consenta di
identificare lo stesso produttore e il simbolo che indica che l'apparecchiatura deve essere oggetto di
raccolta separata.
22
A livello europeo la gestione dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE),
sanitari, veicoli fuori uso e contenenti amianto è disciplinata dalla Direttiva 2012/19/EU nota anche
come Direttiva RAEE II che sostituisce la precedente 2002/96/EU o Direttiva RAEE I (abrogata).
In Italia si prevede un regime modellato su tre direttive:
Direttiva RoHS Italia: 2002/95/CE;
Direttiva RAEE I: 2002/96/CE;
Direttiva 2003/1087CE.
Ha origine il Decreto Legislativo 151 del 25 novembre 2005, con il quale è stato introdotto il
sistema di gestione RAEE fondato su raccolta differenziata, trattamento, recupero e smaltimento
con oneri accessori a carico di produttori e distributori. Il decreto 151/2005 è stato in parte
modificato e implementato dal Decreto Legislativo n. 49 del 14 marzo 2014, il quale ha sostituito in
parte anche i seguenti decreti attuativi:
Responsabilità: La direttiva 2008/98/CE ha introdotto la responsabilità estesa del
produttore (EPR - Extended Producer Responsibility) applicata ai RAEE, che comporta
l'obbligo per i produttori di gestire la fase finale della vita dei prodotti immessi sul mercato
sia attraverso l'assunzione dell’onere economico relativo al loro smaltimento sia curando
direttamente il ritiro degli stessi prodotti;
Raccolta: I consumatori possono disfarsi gratuitamente dei RAEE: portandoli presso le
cosiddette eco-piazzole o presso i distributori in caso di acquisto di nuovo prodotto analogo;
avvalendosi di sistemi di raccolta organizzati dai produttori. I distributori che raccolgono i
RAEE hanno l'obbligo di tenere un registro di carico e scarico mediante compilazione di
uno schedario numerato, dal quale risultino nominativo e indirizzo del consumatore e la
tipologia dell'apparecchio. Lo schedario dovrà essere tenuto almeno per 3 anni dalla data
dell'ultima registrazione.
L’attività di riciclaggio
Una definizione di riciclaggio comprende sia le operazioni necessarie ad effettuare la separazione di
elementi o materiali che possono venire rimessi in un processo produttivo (recupero), sia le
operazioni volte al riutilizzo diretto del bene di consumo, destinandolo allo stesso tipo di funzione
per il quale era stato concepito (riuso), ovvero le operazioni finalizzate al riutilizzo dei materiali di
cui il rifiuto è composto per altri usi rispetto a quelli del bene originario (riciclo). Le operazioni di
recupero permettono di isolare le diverse frazioni di rifiuto; ciò avviene tramite la raccolta
differenziata, idonea a raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee, tramite
“impianti a tecnologia complessa”: si tratta di stabilimenti dove il rifiuto tal quale viene sottoposto
ad una selezione, in parte meccanica, in parte manuale, per isolarne le frazioni valorizzabili.
Il riciclaggio differisce dal riuso per il fatto che non viene soggetto al riutilizzo il bene direttamente
ma il materiale di cui è composto. Il riciclaggio di un dato materiale trova convenienza economica
ed ambientale nel fatto che può comportare un consistente risparmio di energia rispetto all'utilizzo
della materia prima corrispondente. Dai rifiuti, oltre a materie seconde, si può ricavare anche
energia, in forme sia utilizzabili immediatamente, sia accumulabili. In questi casi si parla di
recupero di energia.
I processi di trattamento che interessano i residui di produzione e lavorazione e si svolgono
all'interno dell'organizzazione industriale sono definiti di microriciclaggio.
Più articolati e costosi sono i processi di macroriciclaggio che coinvolgono i beni di consumo che
hanno concluso il loro ciclo di vita e non possono prescindere da una fase di selezione da realizzarsi
"a monte" o “a valle”.
Il riciclaggio risolve un duplice problema:
Da un lato riduce la massa dei materiali e delle sostanze destinate allo smaltimento;
23 Dall'altro, riduce la necessità di ricorrere alle materie prime "vergini" per soddisfare il
fabbisogno di risorse.
In questo modo, gli scarti di un processo produttivo o di consumo diventano input di un altro
processo, diverso o analogo al precedente. Per i rifiuti che non possono essere riciclati ci si deve
domandare se è possibile ricavarne almeno dell'energia, un esempio è la produzione di combustibili
alternativi ottenuti dai rifiuti urbani (cosiddetto RDF, Refuse Derived Fuel).
Il compostaggio
Il compostaggio è un processo di fermentazione aerobico che converte il materiale organico
proveniente dai rifiuti solidi urbani, rifiuti agricoli, in un materiale igienicamente sicuro.
Il processo avviene ad opera di funghi e batteri che provocano la decomposizione, in presenza di
ossigeno, delle sostanze biodegradabili e la formazione di un materiale, detto compost, che può
essere utilizzato in agricoltura come fertilizzante, consentendo di reinserire la componente organica
dei rifiuti nei cicli naturali.
Il rapporto tra i contenuti iniziali di carbonio e di azoto è determinante per stabilire la durata del
processo, che oscilla tra due settimane e sei mesi. Trattandosi di un processo biologico ossidativo, si
ha sviluppo di calore con innalzamento della temperatura fino a 70°C; si può accelerare il processo
introducendo aria nella massa di fermentazione. La tecnica del compostaggio permette di riciclare i
rifiuti in prodotti utili, ed è un processo semplice, naturale, sicuro, privo di emissioni tossiche, e
richiede investimenti minimi.
Il recupero energetico dai rifiuti
Il trattamento termico si configura come un mezzo per il recupero del contenuto energetico dei
rifiuti urbani (RU). Esistono diverse tecnologie per il recupero energetico dai rifiuti.
L’incenerimento
L'incenerimento consiste in un'ossidazione ad alta temperatura che trasforma la parte combustibile
dei rifiuti in anidride carbonica e vapore acqueo, con una notevole presenza di particolato, ossidi di
azoto e di zolfo e di composti clorurati. Gli inceneritori sono dei forni dove i rifiuti vengono
bruciati, con l'obiettivo di ridurne il volume, disperdendone una parte nell'atmosfera, sottoforma di
fumi.
Col solo processo di combustione, il volume ed il peso dei rifiuti possono essere ridotti al 10% ed al
30% di quelli iniziali e il materiale residuo può essere utilizzato a volte come fondo stradale, oppure
smaltito in discarica. Esistono diversi modelli di inceneritori:
Forni a griglia (notevole flessibilità d'esercizio e del maggior grado di affidabilità);
Forni a tamburo rotante (scarsa applicazione a causa degli alti costi di investimento);
Forni a letto fluido, del tipo bollente o ricircolante, adatti in particolar modo per le frazioni
dei rifiuti urbani a più elevato potere calorifico (RDF). Tali forni possono essere utilizzati
come gassificatori, con modifiche ai sistemi di alimentazione dei rifiuti da trattare;
Forni statici con bruciatori, adatti solo per residui liquidi o correnti gassose.
A seconda delle caratteristiche qualitative dei rifiuti si sceglierà il tipo di forno ed il comburente che
assicurino le migliori garanzie di un corretto funzionamento del processo e il raggiungimento della
temperatura ottimale di combustione.
L'incenerimento ha valore se è accoppiato al recupero di energia: il calore può essere utilizzato per
produrre vapore a pressione elevata che potrà essere inviato verso usi civili o industriali, oppure
potrà generare energia elettrica.
La produzione di energia elettrica si ottiene facendo passare il vapore in una turbina, accoppiata ad
un alternatore e in un condensatore ch