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FILTRAZIONE
allora, la prima operazione che si fa in chimica organica, dopo che abbiamo fatto una
reazione organica, è quella di ottenere il prodotto solido che andrà filtrato, nella realtà
questo passaggio dovrà essere ripetuto più di una volta, due tre, anche quattro volte
(1) Filtrazione per Gravità detta anche a pieghe,
per separare il solido dal liquido per
caduta libera normale,
l'impurezza può essere o il solido o il
liquido,
molte volte quando si fa la
cristallizzazione si filtra, o per togliere
l'impurezza o per raccogliere il solido,
Quindi vi è la preparazione di un filtro a
pieghe da porre sull'imbuto,
* se il filtro è bucato, filtra velocemente
(ovviamente), ma il solido passa tutto, e
quindi bisogna verificare se è o non è
bucato, se lo è, bisognerà produrne un altro e ripetere la filtrazione,
(2) Filtrazione “a risucchio”
noi non faremo solo la filtrazione per caduta libera, ma
anche quella a risucchio, ovvero, attaccheremo alla nostra
beuta una pompa da vuoto, in modo tale che succhiando da
sotto, crea il vuoto e il liquido scenderà più velocemente,
invece di aspettare le ore,
questo perchè, nella filtrazione per gravità, il filtro essendo
molto sottile (essendo molto fitto, il quale è fatto apposta in
questo modo per trattenere anche le particelle più piccole),
determina, dal punto di vista meccanico, una grossa
resistenza alla “scesa” del liquido e quindi la filtrazione
potrebbe impiegarci le ore,
*in quella a risucchio qui c'è un tubicino a cui si collegherà
una pompa
ELIMINAZIONE DEL SOLVENTE
(1) ROTAVAPOR
quello che oggi ci interessa di più a noi oggi è, il rotavapor, quell'aggeggio micidiale
che vi permette di far evaporare tutto il solvente molto velocemente, ed è quello per
questo che vi tocca legare i capelli con l'elastico, perchè se vi prende i capelli, ve li tira
fino alla morte
lo spiegherò più velocemente in laboratorio
(2) RICRISTALLIZZAZIONE
quello che ci interessa a noi
principalmente oggi è la cristallizzazione,
è quel processo per cui noi dobbiamo far
venire giù dalla soluzione, il nostro
composto organico sottoforma di solido,
sempre se è solido, perchè se un
composto organico, da un punto di vista
chimico-fisico, è un liquido, non lo possiamo far scendere,
[“far venire giù”, “far scendere”: La cristallizzazione è una transizione di fase della
materia, da liquido a solido, nella quale composti disciolti in un solvente solidificano,
disponendosi secondo strutture cristalline. Da un punto di vista fisico, è quindi una
trasformazione che implica diminuzione di entropia. Cit. Wikipedia]
Nelle industrie si tende a trasformare un prodotto che è liquido, in un qualcosa che è
solido,
quindi principalmente l'industria ha a che
fare con i solidi,
e per far separare un nostro composto
organico come cristallo solido bisogna
fare la cristallizzazione, che bisognerà fare in un opportuno solvente o in un'opportuna
miscela di solventi,
generalmente, quando uno ha una sostanza in un solvente caldo, se lo raffreddi, piano
piano la sostanza va giù,
molto spesso abbiamo dei solidi amorfi dopo aver fatto l'estrazione, che non sono
cristalli, e noi dobbiamo andare a fare delle prove di cristallizzazione, cioè trovare il
giusto solvente per far sì che a caldo si sciolga, e raffreddando cali giù in cristallo,
questo perchè, insieme alla nostra sostanza organica, ci sono anche le impurezze, e
queste impurezze dovrebbero essere insolubili a caldo, in maniera tale che noi
filtriamo la nostra miscela a caldo (ecco perchè serve il filtro a caldo), e il filtrato,
rilascia piano piano i nostri cristallini buoni
mano a mano che si fredda, .
Fare la cristallizzazione è un arte e ci vogliono anni e anni.
Noi fortunatamente abbiamo due reazioni in cui il prodotto ci viene direttamente solido
e non abbiamo problemi di cristallizzazione e faremo due volte la colonna
cromatografica e abbiamo risolto.
Però sappiate che a livello industriale, principalmente si fa la cristallizzazione, per cui li
c'è proprio bisogno di avere esperienza: trovare il solvente giusto, trovare le condizioni
giuste, per quello dovremmo avere possibilmente un qualcosa [sostanza 1] che sia
solubile al caldo e qualcos'altro [sostanza 2] che sia insolubile al caldo, e viceversa al
freddo,
magari abbiamo un prodotto che a freddo non si scioglie con il solvente ma
l'impurezza si, quindi noi possiamo trattarla a freddo, l'importante è che le impurezze
[sostanza 2] abbiano una solubilità diversa da quella del nostro composto [sostanza
1], perchè se hanno le stesse proprietà è un dramma, non possiamo fare la
cristallizzazione, sia a freddo che a caldo, e perdiamo il prodotto.
L'ideale è che l'impurezza o le impurezze siano insolubili al caldo, oppure al freddo,
mentre il prodotto l'opposto, ma molto spesso non è così, e dobbiamo fare non una
cristallizzazione, ma due tre, facendo così si perde parte del prodotto e a livello
industriale ciò vuol dire perdere tempo e soldi, e quindi il prodotto finale costa di più,
più cristallizzazioni ne aumentano il costo.
normalmente noi abbiamo queste caratteristiche, abbiamo tre curve, o delle linee
rette (molto spesso più curve
che linee), dove
→ l'ideale è la linea A: se un
composto organico si
comporta così, vuol dire che la
sua solubilità varia di molto al
variare della temperatura,
quindi significa che se scaldo,
lo porto in soluzione molto
velocemente, e se raffreddo,
immediatamente abbiamo la
cristallizzazione che va giù.
→ mentre se uso queste altre
due curve c'ho un composto che è poco solubile al freddo e a tutte le temperature
[linea B], mentre quest'altro è molto solubile a tutte le temperature [linea C], e qui so
cavoli amari,
* la cristallizzazione deve essere una cristallizzazione lenta e non veloce:
noi quando andiamo a secco col rotavaporo, vediamo che otteniamo un solido ma non
è un solido cristallino [ordinato], è un solido amorfo [disordinato]. I questo caso, non si
tratta di una cristallizzazione ma di una “precipitazione con allontanamento del
solvente”.
Se voi togliete velocemente il solvente dalla vostra soluzione in questo modo, il
composto organico sicuramente non sarà più in soluzione (e quindi va giù), ma
otterrete un solido disordinato, a quel punto bisognerà fare una vera cristallizzazione,
per ottenete un solido cristallino.
Quindi, una volta ottenuto il solido amorfo, procederò con la cristallizzazione: prendo il
solvente giusto, lo solubilizzo, riscaldiamo il tutto per farlo sciogliere e poi lasciamo il
nostro composto lì, a raffreddare, a volume costante, in modo tale da evitare che [con
l'allontanamento spontaneo di alcune molecole di solvente dalla soluzione] non
aumenti la concentrazione del nostro composto, e aspettare che il nostro composto
cristallizzi lentamente e che tali cristalli scendano giù, e che successivamente siano
filtrabili e puri, perchè più è lenta e più sono puri questi cristalli.
quindi è tutta un'arte.
Noi non la fcristallizzazione non la faremo, faremo principalmente l'estrazione e la
precipitazione per allontanamento dal solvente.
qui c'è un esempio IDEALE: abbiamo tre composti, A, B e C, diciamo che il composto B
è quello buono, mentre a e c sono le impurezze,
→ la solubilità dei composti, a temperatura
ambiente, è differente:
C è solubilissimo, il composto B è molto
solubile, il composto A invece, praticamente
non si scioglie in quel solvente.
→ Andiamo a scaldare la soluzione a 100°C
(naturalmente la temperatura massima che
possiamo raggiungere è quella del punto di
ebollizione del solvente, se dobbiamo
operare ad una temperatura più alta,
dobbiamo cambiare solvente),
vediamo che a 100°C, il composto A che era poco solubile, rimane abbastanza
insolubile, mentre B diventa solubile, C invece, che era molto solubile, a questa
temperatura mi diventa ancora più solubile.
→ Quindi, se io volessi separare queste
impurezze A e C da B,
a 100°C, procederò con una filtrazione “a
caldo”:
- trattengo sul filtro A, perchè insolubile a
caldo,
- mentre nel filtrato avrò B e C, che sono
solubili a caldo,
- una volta che il mio filtrato si raffredda, B
mi diventerà praticamente insolubile,
precipitando,
- ottenerrò così il mio composto B, e in soluzione mi rimarrà solo C, che posso
tranquillamente separare da B,
* questo è il principio, ma nella realtà non succederà mai questo
* tutta la tecnica di cristallizzazione, è influenzata dal solvente e da come abbiamo il
nostro prodotto da cristallizzare [le sue proprietà chimico-fisiche e la temperatura in
cui si trova nel nostro solvente?].
* che poi questo prodotto non è detto che sia facilmente solubile, non è detto che una
sostanza solida cristallizza nella stessa maniera, queste sostanze prendono il nome di
“sostanze polimorfe”, perchè posso cristallizzare in differenti forme,
in alcuni stati cristallini, non è detto che vi si scioglierà, ci sono forme cristalline che
non si sciolgono, quindi bisogna essere certi di quello che si sta facendo.
* Il problema poi è quello di filtrare a caldo, perchè a caldo bisogna mantenere il filtro
caldo, quindi non basta un imbuto normale ma bisogna riscaldarlo e mantenerlo caldo
con una camicia, mentre a freddo non c'è nessun problema,
quindi vi è una problematica tecnologica nella filtrazione a caldo, e poi procedere con
il raffreddamento,
* per far si che che la temperatura cali lentamente (ex mezzo grado ogni 5min),
perchè se raffreddiamo velocemente, perchè fuori è freddo, vanno giù i cristalli grossi,
che hanno inglobato il solvente e le impurezze, se invece il cristallo cresce piano
piano, ha tempo per costruire il suo reticolo,
generalmente
* una sostanza organica non è uno ione, quindi fanno dei reticoli
cristallini attraverso legami secondari con forze di Van Der Waals, sono dei cristalli
molecolari,
* perchè dobbiamo avere dei cristalli, perchè il punto di fusione del cristallo è una
delle caratteristiche chimico-fisiche molto imp