DCI...);
Modularizzazione: articolazione di un bene complesso in più sottosistemi che possono
essere progettati e prodotti anche indipendentemente, ma che poi devono funzionare insieme
(sfx...);
Vantaggi:
– Accelerazione dei processi di diffusione (cellulari, videogiochi, fax...)
– Adozione prodotti complementari (apps...).
Modularizzare -> articolare un bene complesso in più sottosistemi che possono essere progettati e
prodotti anche indipendentemente, ma che poi devono funzionare insieme. Le cucine componibili
sono un esempio di prodotto modulare.
Capacità produttiva -> è il numero massimo di output producibili nell'unità di tempo. Si riferisce a
tutte le attività interne all'azienda, non solo ai volumi di produzione.
Il grado di sfruttamento della capacità produttiva indica la percentuale della capacità produttiva
effettivamente utilizzata con la produzione corrente.
È un rapporto tra Capacità Utilizzata e Capacità Installata. Misura L'efficienza della produzione e le
possibilità di crescita senza ulteriori investimenti in capacità produttiva.
Economie di scala (EDS) -> Sono le riduzioni di costo medio unitario dell’output prodotto che
conseguono all’incremento della capacità produttiva installata, dato il livello di sfruttamento della
capacità produttiva (cioè: all'aumentare delle dimensioni diminuisce il costo medio unitario).
Nei manuali di Economia la definizione è : Un’impresa gode di economie di scala se i costi medi di
produzione diminuiscono all’aumentare dell’output prodotto.
Sono attribuibili a vari fattori; esempi:
Indivisibilità di alcuni componenti (biglietteria...)
Potere contrattuale con i fornitori
Rischi:
Calo della domanda
Prodotti differenziati, non standardizzati
Necessità di vicinanza al cliente (sale di città)
Diseconomie di scala (costi di coordinamento)
Le EDS si misurano confrontando i costi medi unitari di due diverse Capacità Produttive,
ipotizzando per entrambe lo stesso grado di utilizzo
Il costo medio unitario si calcola dividendo i costi totali di produzione per la produzione effettiva
Costi di produzione -> dipendono dalla produttività e dal prezzo dei fattori; dipende solo
dall'output: CT = CT(q) il Costo Totale dipende dalla quantità prodotta
È dato dalla somma tra:
Costo Fisso (CF)
◦ non varia al variare dei volumi di produzione per un dato intervallo
Costo Variabile (CV)
◦ varia al variare dei volumi di produzione
CT = CF + CV
Il Costo Medio (CME) -> CME = CT(q) = (CFME + CVME)
Proprietà geometriche dei solidi
In un cubo, il raddoppio di un lato:
quadruplica la superficie
1.
Superficie totale = (lato × lato) × 6
Se lato = 1 => Superficie totale = 6
Se lato = 2 => Superficie totale = 24
2. aumenta di otto volte il
volume Volume = lato × lato × lato
Se lato = 1 => Volume = 1
Se lato = 2 => Volume = 8
Se pago a metro quadro, aumentare di 8 volte la capacità di uno studio cinematografico mi costa solo 4 volte di più.
Strategie di Portafoglio -> l'insieme delle scelte relative a "quali aree di business presidiare" e
"quanto investire in ciascuna". Possono essere finalizzate combinare aree di attività che generano
risorse finanziarie con altre che assorbono risorse finanziarie, o a combinare aree in forte crescita
con aree più mature, ecc..
Economie di Raggio D'Azione -> sono i vantaggi di costo che derivano dalla gestione congiunta di
due o più beni e sottintende l'esistenza di risorse non pienamente sfruttate o utilizzabili su più
prodotti. Possono portare sia a riduzione dei costi di produzione e/o vendita dei beni gestiti
congiuntamente, che ad un aumento del valore percepito dal cliente.
Economie di apprendimento (o di esperienza)-> sono le riduzioni di costo medio unitario
dell'output prodotto come conseguenza dell'aumento della produzione cumulata. Si calcolano
misurando la variazione percentuale dei costi ad ogni raddoppio della produzione cumulata.
Differenze tra Economie di Apprendimento ed Economie di Scala -> nel primo aumenta la
produzione complessiva nel tempo, mentre nel secondo, l'aumento di produzione è legato
all'ampliamento della capacità produttiva.
Scelte di "Make or Buy" -> Nella valutazione del grado di estensione l'azienda si trova a dover
decidere quali attività svolgere internamente e quali esternamente? La scelta dipende da EDS,
economie di esperienza, di raggio d’azione, dai volumi, dalle dimensioni...
Vantaggi dell’esternalizzazione:
Migliorano specializzazione, competenze ed efficienza;
Flessibilità in caso di fluttuazioni della domanda;
Minori costi di coordinamento e maggiore capacità di valutazione dell’efficienza (prezzi di
mercato dei fornitori).
Rischi:
Fornitori esterni inaffidabili;
Fornitori sempre più competenti ed efficienti;
potere contrattuale ai fornitori.
Ne deriva che l'internalizzazione di attività presenta costi di coordinamento interno, mentre
l'esternalizzazione ha costi di controllo del mercato che vanno fra loro bilanciati e che non sono
sempre facili da stimare. Compatibilmente con l'esistenza di economie di scala, di raggio d'azione e
di apprendimento, conviene quindi realizzare internamente le attività quanto maggiore è la
complessità informativa, la specificità delle risorse coinvolte e il rischio di comportamenti
opportunistici o inadeguati.
Strategie competitive di base
Porter (1985) individua tre archetipi strategici in funzione di due variabili rilevanti:
L’ampiezza del raggio d’azione
Le fonti di vantaggio competitivo ricercate
La prima riguarda le scelte dimensionali delle aziende (condizionate dal settore o frutto di scelta).
La seconda dimensione fa riferimento a poche variabili, i driver di costo, che impattano sulla
struttura di costo dell’azienda.
I driver di costo sono:
Economie di scala;
Economie di apprendimento;
Grado di utilizzo della capacità produttiva;
Economie di raggio d’azione;
Grado di integrazione verticale;
Localizzazione geografica delle attività;
Politiche discrezionali dell’azienda (es. Investimenti promozionali);
Timing di ingresso sul mercato;
Disponibilità di competenze specifiche;
Presenza di fattori istituzionali di contorno;
(regolamentazione, potere relativo dei sindacati, fiscalità...).
A seconda delle scelte compiute in merito a ciascuno dei driver di costo, l’azienda si propone di
costruire un vantaggio competitivo basato su tre "strategie competitive di base":
Costo: le scelte sono orientate in modo da essere sistematicamente meno costose rispetto ai
concorrenti su tutte le attività svolte; la superiorità nella gestione dei costi determina il
vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti;
Differenziazione: si basano sul presupposto che esista un segmento di mercato abbastanza
ampio che riconosce la superiorità de loro sistema di offerta e sia quindi disposto a pagare
un prezzo un poco più alto (un Price Premium) per ottenerlo.
Focalizzazione: attuate da imprese di piccole dimensioni
UN MODELLO DI RAPPRESENTAZIONE DELL'AZIENDA:
5. IL BILANCIO D'ESERCIZIO
Negli istituti l’attività economica comporta lo svolgimento di un insieme molto vasto e articolato di
operazioni (“sistema delle operazioni”)
Per gli individui che cooperano allo svolgimento delle operazioni negli istituti è utile conoscere i
risultati prodotti dall’attività economica svolta, per valutare se:
Le operazioni sono state effettuate in modo economicamente conveniente
È necessario portare delle modifiche al loro operato
Per questo vengono effettuate numerose rilevazioni, volte a Misurare, e Valutare l’insieme delle
operazioni svolte. Fra le tante rilevazioni che è possibile effettuare per tenere sotto controllo
l’attività economica, particolarmente importanti sono le rilevazioni sistematiche volte a valutare nel
tempo:
Il reddito prodotto;
Il patrimonio dell’istituto.
Il Bilancio D'Esercizio -> è un modello di rappresentazione dell'attività economica svolta dai
singoli istituti (famiglie, imprese, istituti pubblici territoriali ...) che comprende essenzialmente una
tavola dedicata alla rappresentazione del reddito e una dedicata alla rappresentazione del
patrimonio.
Termine esercizio si intende un insieme di operazioni attribuiti ad un periodo di
riferimento.
Il Bilancio si riferisce a esercizi annuali che coincidono con l'anno solare.
Esercizio Generale insieme di tutte le operazioni messe in atto durante l'intera vita
dell'impresa.
Periodo Amministrativo arco temporale scelto per delimitare l'esercizio parziale (nelle imprese
è pari a un anno.
Il Bilancio di Esercizio comprende due sottoinsiemi di informazioni che, pur essendo strettamente
connessi, descrivono due diversi aspetti dell'attività economica dell'istituto:
Tavola del reddito: denominata "conto economico" descrive il risvolto reddituale delle
operazioni avvenute nell'esercizio. È suddivisa in Costi e Ricavi. Se:
Costi > Ricavi il risultato è denominato Perdita (imprese) o Deficit (famiglie e enti)
Ricavi > Costi il risultato è denominato Utile (imprese) o Risparmio (famiglie e enti)
Essa contiene "valori di flusso", ovvero valori che hanno significato solo se riferiti ad un dato
periodo di tempo.
Tavola del Patrimonio: denominata "stato Patrimoniale" descrive il patrimonio dell'istituto
al termine dell'esercizio.
Essa contiene "valori di livello" (o grandezze stock) e hanno significato solo se riferiti ad un istante,
non ad un periodo di tempo.
Per l'elaborazione del bilancio di esercizio si utilizzano una serie di convenzioni che rendono i
singoli bilanci comprensibili ed analizzabili anche da chi non li ha elaborati. In particolare
ricordiamo:
Denominazione sezioni delle tavole:
Dare - Avere -> i costi vengono scritti in Dare, mentre i ricavi in Avere (solo aspetti patrimoniali,
ma oggi anche per aspetti reddituali: attività/dare e passività/avere);
Tipo di operazioni rilevate:
Vengono accolte solo una parte delle possibili rilevazioni quantitative connesse alle operazioni che
si svolgono in un istituto:
◦ Solo valori espressi in moneta (in modo da ricondurre ad unità la molteplicità di
manifestare dei feno
-
Appunti chiari e sintetici di Criminologia, aggiornato e completo. Preparazione esame veloce con spiegazioni sempli…
-
Appunti Economia aziendale 2
-
Organizzazione Aziendale, esame completo con appunti, casi e testimonianze, prof. Frigerio
-
Appunti esame Economia aziendale