C
n (k+1) (k)
Qualsiasi sia x la successione definita da x =Bx +c (k= 0, 1, …) converge a x*
0
n*n
b. BC
X*, soluzione di Ax=b, sia l’unica soluzione di x=Bx+c
(B)=max |λ | il raggio spettrale di B
k=1, …, n k
C (x
(0) n (k) (k+1) (k) (k)
Qualsiasi sia x , la successione {x } definita da x = ) = Bx +c (k=0, 1, 2,
(B)<1
…) converge a x* SE E SOLO SE (sono da preferire matrici con raggio
spettrale il più piccolo possibile)
A partire da questi teoremi si è dimostrato che:
I. Se A è a predominanza diagonale stretta per le righe il metodo di Jacobi converge;
II. Se A è a predominanza diagonale stretta per le righe, o è simmetrica e definita
positiva, il metodo di Gauss-Seidel converge.
APPELLO 4 2022
DOMANDA 1
- • Il problema della derivazione numerica consiste nell’approssimare la derivata di una
funzione f in un certo punto x , ovvero (qualora esista la derivata della funzione): f’(x ) = D
0 0
)
()−( 0
f(x )= = limite del rapporto incrementale. Ma è da prestare attenzione al
0 −
→ 0
0
fatto che se f e f (approssimazione di f) sono “vicine”, non vuol dire che anche f’ e f ’ lo
n n
siano.
Tra le formule di derivazione c’è quella della differenza in avanti: Sia f derivabile in [a,b].
Supposto che per un h>0 fissato siano x, x+h [a,b]. Si definisce “differenza in avanti” in x
(+ℎ)−() (+ℎ)−() ′
2 ()
= +
di passo h: δ (f, x , h): = , se poi f C ([a,b]): δ (f, x , h): =
+ 0 + 0
ℎ ℎ
′′ ()
ℎ x (x,
tale che x+h)
2
• Errore delle differenze in avanti nel valutare f’ in x : Dalla formula di Taylor, f(x +h)= f(x ) +
0 0 0
x (x
2
hf’(x ) + h f’’(x )/2 con , x +h), per cui, riarrangiando i termini si ottiene f (x + h) −
0 0 0 0 0 0
′′
) ( )
( +ℎ)−( ℎ
′
0 0 0
2 ( )
= +
f (x ) = hf ′ (x ) + h f ′′(ξx )/2, da cui: δ (f, x , h): = tale
0 0 0 + 0 0
ℎ 2
′′ ( )
ℎ
x (x ′ 0
( )
+
che , x +h). Essendo h>0 e : δ (f, x , h): = , l’errore assoluto risulta:
0 0 0 + 0 0 2
′′
) ( )
( +ℎ)−( x (x
′
0 0 0
( )|
− = ℎ
| | |
|δ (f, x , h) – f’(x )| : = tale che , x +h). (stima
+ 0 0 0 0 0
0
ℎ 2
errore delle differenze in avanti ottenuta matematicamente mediante formula di taylor)
• In aritmetica esatta diremmo che utilizzando passi h sempre più piccoli abbiamo
approssimazioni sempre migliori della derivata prima, ma numericamente le cose vanno
diversamente. Infatti la funzione f non viene sempre valutata esattamente ed ogni volta
̃( +ℎ)−̃( )
̃ 0 0
(,
+ , ℎ) =
calcoliamo un rapporto incrementale perturbato: e questo
0 ℎ
crea problemi numerici, di fatto non suggerendo l’utilizzo in aritmetica non esatta di passi h
troppo piccoli, contrariamente a quanto detto dalla convergenza teorica. (si suggerisce di
4 4 ̃
(x )|,
=√ f
scegliere un h non più piccolo di h*= con ε=max(|f(x )- f(x +h)-
√ 0 0
0
′′ ( )
2 0
̃ (2)
(x
f + h)| ed M = max |f (x)|, in quanto risulta
2 x[a,b]
0 ℎ 2
̃
′ 2
( ) (,
| − + , ℎ)| ≤ + (per h sufficientemente piccolo risulta rilevante il
0 0 2 ℎ
termine 2ε/h, altrimenti per h non sufficientemente piccolo risulta rilevante il termine
M h/2).
2
DOMANDA 2
- • In cosa consiste la fattorizzazione P A = LU (descrivere le matrici P, L, U)? La matrice P, detta
matrice di permutazione (= matrice le cui componenti sono 0 o 1, in particolare ogni sua
riga e colonna contiene una sola componente 1) è tale che C=PA coincide con la matrice A
n*n
eccetto per il fatto che le righe i, j sono scambiate. Sia AR , allora esiste una matrice di
permutazione P tale che PA=LU, con:
C →
n*n
a) L=(l ) triangolare inferiore con elementi diagonali l =1 contiene tutti i
i,j i,i
moltiplicatori del processo noto come eliminazione gaussiana senza pivoting (pivot:
k,k(k)
a ) C
n*n
b) U=(u ) triangolare inferiore
i,j
• (Matrice
Nota la fattorizzazione P A = LU, come si può risolvere il sistema Ax = b, con A matrice quadrata non singolare?
quadrata non singolare, o invertibile ha il determinante diverso la zero). Il processo di
eliminazione gaussiana con pivoting, è lo stesso di quello senza pivoting, però in aggiunta
dobbiamo scambiare ad ogni passo certe equazioni e matricialmente questo corrisponde a
scambiare (ovvero permutare) certe righe della matrice utilizzando la matrice di
permutazione P. L’algoritmo di Gauss con pivoting di colonna si può rappresentare nella
forma PA=LU: non è altro che la forma più generale della fattorizzazione LU ed è applicabile
ad ogni matrice non singolare. La risoluzione di un sistema lineare Ax=b (con det(A)0, A
matrice non singolare) tramite la fattorizzazione sopra citata si riduce alla risoluzione di due
sistemi triangolari:
=
{ (y soluzione della prima equazione, x soluzione del sistema lineare)
=
• Nota la fattorizzazione P A = LU, come si può calcolare il determinante di A e perché?
C
n*n
Essendo che L=(l ) triangolare inferiore con elementi diagonali l =1, det(L)=1,
i,j i,i
→
det(P)=1 det(A)=det(L)det(U)=det(U), siccome PA=LU
Da notare che essendo U una matrice triangolare superiore, il suo determinante sarà più
semplice da calcolare rispetto a calcolare il determinante di una matrice A (costo
computazionale minore).
APPELLO 3 2022
DOMANDA 1
- • Formula dell’errore del prodotto dei numeri macchina, ovvero determinare una
|(x · y) − (x ⊗ y)| |x − fl(x)| |y − fl(y)|
⊗
ϵ = ϵ = ϵ =
maggiorazione di in funzione di , , nelle
x y
x,y |x · y| |x| |y|
|fl(x)| |fl(y)|
0, ⁄ ⁄
ipotesi che x 0, y ≈ 1, ≈ 1, fl ( fl(x) · fl(y) ) = fl(x) · fl(y).
|x| |y|
⊗
ϵ <≈ ϵ ϵ
In queste ipotesi + .
x y
x,y
• Dimostrazione di tale asserto (nelle ipotesi del punto precedente):
|(x (x
· y) − ⊗ y)| ∙ ) − ∙ ())|
|( (()
⊗
ϵ = =
x,y |x |
· y| ∙ |
∙ ) − ∙ ()) + ∙ ()) − ∙ ())|
|( ( ( (()
= | ∙ |
| ∙ ( − () + ()) ∙ ( − ())|
= | ∙ |
∙ − ())| + ∙ ∗ −())|
| ( |() (
≤ | ∙ |
|| | |()| |
∙ − ()| ∙ − ()|
= +
|| || || ||
∙ ∙
| |()| |
− ()| − ()|
= + ∙ ≈ + 1 ∙
|| || ||
⊗
ϵ <≈ ϵ ϵ
Quindi: + .
x y
x,y
• Per quanto riguarda le analisi di stabilità della somma e della sottrazione, si nota che per
ϵ
queste due operazioni abbiamo che per piccoli errori sui dati (ϵ e ) possono aversi errori
x y
rivelanti sui risultati, qualora ciò accada si parla del fenomeno della cancellazione, ovvero
somma e sottrazione non sono stabili.
DOMANDA 2
- • Suppongo che un metodo per la risoluzione di equazioni non lineari generi una successione
{x } converge alla soluzione x* del problema f(x*)=0. Pongo e =|x -x*| (=errore assoluto
k k k
nell’approssimare la soluzione x con la soluzione generata dal metodo x*).
k enp
Il metodo ha ordine di convergenza ALMENO p≥1 se esiste C>0 tale che e ≤C per
n+1
+1
lim ( )=≠0
n=0,1,2,… e ordine di convergenza ESATTAMENTE p se vale
→∞
(L=costante asintotica di errore)
• Il metodo di bisezione utilizza il segno di f(x) non il valore effettivo. Data f:[a,b]→ R
continua, si suppone f(a)f(b)<0 quindi l’intervallo [a,b]contiene almeno uno di zero di f(x*).
Fisso un intervallo (a ,b ) tale che k appartiene {0,1,…} in cui il segno di f(a ) è diverso da
k k k
quello di f(b ), ovvero f(a )f(b )<0, quindi in (a ,b ) esiste uno zero x* di f. Si calcola ora il
k k k k k
punto medio x di questo intervallo: x =(a +b ):2. Se f(x )=0 si conclude il processo in quanto
k k k k k
x è lo zero cercato di f. Più in generale se un certo criterio di arresto è verificato si conclude
k
il processo in quanto si ritiene che x sia una buona approssimazione dello zero di f.
k
• Teorema di convergenza del metodo di bisezione: Sia f:[a,b]→ R funzione continua e
f(a)f(b)<0. Allora se x è la k-esima iterazione del metodo di bisezione, esiste uno zero x* di f
k
-(k+)
tale che: |x -x*|≤2 (b-a) (a lungo andare va sempre meglio asintoticamente). Inoltre
k −
( )⌉ − 1
⌈
affinché per un certo ε>0 si abbia |x -x*|≤ ε, necessitano al più k*(ε)=
k 2
iterazioni (⌈⌉= funzione che arrotonda x appartenente ad r al più piccolo intero non minore
di x, in matlab corrisponde al comando “ceil”)
•
Se f C([a,b]) il metodo delle secanti definisce la successione:
−
−1 1
)
= − ( ⋅ ( ). Se f C ([a,b]) essa può essere considerata una
+1 )−( )
( −1
variazione del metodo di Newton avente come iterate {x~ } solo che: il metodo delle secanti
n
necessita di 2 punti iniziali (x ,x ), non necessita del calcolo della derivata f’, in quanto “f(x )-
0 1 n
f(x )” ne è un’approssimazione. (Quale è la principale differenza rispetto al metodo di Newton, relativamente alla
n-1
regolarità di f?)
APPELLO 2 2022
DOMA
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