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RIBOSOMA

Dirige la sintesi proteica. Nei procarioti i macchinari per la trascrizione si trovano nello stesso compartimento quindi il ribosoma può iniziare la traduzione non appena l'RNA spunta dall'RNApolimerasi. Negli eucarioti la traduzione è separata dalla trascrizione, la prima avviene nel citoplasma, la seconda nel nucleo.

Il ribosoma è composto da RNA e proteine assemblati a formare due subunità distinte: quella maggiore è responsabile della formazione dei legami peptidici, quella minore contiene il centro di decifrazione in cui i tRNA carichi leggono i codoni dell'mRNA.

I ribosomi procariotici, chiamati anche "particelle 70S", sono composti da una subunità piccola di 30S e da una subunità grande di 50S: la subunità piccola contiene 2 molecole di rRNA 16S e 21 proteine differenti, mentre la subunità grande contiene 2 molecole, una di rRNA 23S ed una di rRNA 5S, associate con 34 proteine.

Differenti. Negli eucarioti, invece, i ribosomi, detti anche "particelle 80S", sono costituiti da una subunità piccola di 40S, che contiene l'rRNA di 18S insieme a 33 proteine dette "small", e da una subunità grande di 60S, che contiene gli rRNA 28S, 5,8S e 5S insieme a 49 proteine dette "large". Durante la traduzione le due subunità sono unite tra loro e vi è un solco tra di esse il quale serve ad accogliere l'mRNA tradotto in direzione 5'-3'. Il ribosoma contiene tre siti di legame per il tRNA chiamati A, P ed E. Il sito A è il sito di legame per il tRNA amminoacilato. Il sito P è quello di legame del peptidil-tRNA mentre il sito E è il sito di legame per il tRNA scarico che viene rilasciato in seguito al trasferimento della catena polipeptidica nascente all'amminoacil-tRNA. Affinché la traduzione possa avvenire devono accadere tre cose: 1) il ribosoma deve essere portato

Sull'mRNA:

  1. un tRNA carico deve essere posizionato nel sito P del ribosoma;
  2. il ribosoma deve essere posizionato esattamente sul codone di inizio.

TRADUZIONE PROCARIOTI:

La sintesi proteica è un processo biochimico attraverso cui l'informazione genetica contenuta nell'mRNA viene convertita in proteine.

INIZIO: all'inizio della traduzione un tRNA carico entra nel sito P del ribosoma. Questo evento necessita di un tRNA iniziatore che accoppia le proprie basi con quelle del codone di inizio AUG che codifica per la metionina. Quindi l'amminoacido iniziale di ogni proteina è la metionina. Nei batteri questa metionina viene modificata in N-formilmetionina mediante l'aggiunta di un gruppo formilico alla posizione ammino-terminale. In questo caso il tRNA iniziatore carico con questo amminoacido è detto "tRNA-N-formilmetionina".

L'N-formilmetionina rappresenta il primo amminoacido a partire dal quale inizia la sintesi di tutte le

proteine batteriche. L'aggiunta del gruppo formilico è importante in quanto se ciò non dovesse avvenire l'NH2 libero potrebbe essere coinvolto in altre reazioni o attaccato dalle "esopeptidasi", enzimi che degradano le proteine a partire dall'estremità N-terminale.

Il tRNA iniziatore sarà in grado di iniziare la sintesi proteica legandosi al sito P del ribosoma, formato dall'mRNA e dalla subunità minore.

Per far si che nel complesso ci sia anche la subunità ribosomiale minore abbiamo bisogno di tre fattori d'inizio: IF1, IF2 e IF3, nonché di una molecola di GTP.

Il fattore IF3 si lega alla subunità 30S libera impedendo che questa si riassoci alla subunità 50S prima che si sia completata la formazione del complesso d'inizio.

Anche gli altri fattori d'inizio, IF1 e IF2, si legano alla subunità 30S. Di questi, IF2, che porta legato il GTP, è in grado di distinguere il

tRNA-N-formilmetionina dagli altri amminoacil-tRNA normali, garantendo così che all'inizio solo il tRNA iniziatore si posizioni nel sito P. IF1, invece, si lega alla subunità 30S solo successivamente per stabilizzare il complesso d'inizio. Dopo che i tre fattori si sono legati il ribosoma va ad interagire con la regione dell'mRNA che porta il codone d'inizio AUG. Oltre questo codone, per permettere il legame tra ribosoma e mRNA, è necessaria la presenza di una sequenza localizzata 10 nucleotidi a monte dell'estremità 5' del codone di inizio. Si tratta di una sequenza ricca di purine, lunga dalle 5 alle 8 bp, detta "sequenza di "Shine-Dalgarno", la quale interagisce mediante l'appaiamento complementare delle basi con un segmento ricco di pirimidine situato presso l'estremità 3' dell'rRNA 16S della subunità ribosomiale 30S. Con ciò il ribosoma si localizza sull'mRNA.

Il passo successivo consiste nella formazione di un legame tra il tRNA iniziatore e il codone di inizio AUG per completare il complesso. Infine, interviene la subunità 50S del ribosoma la quale si unisce alla subunità più piccola formando un ribosoma completo. Quando ciò accade i fattori d'inizio vengono rilasciati, grazie all'attività GTPasica di IF2 che idrolizza il GTP solo quando la subunità grande si unisce a quella piccola, formando così un ribosoma 70S attivo.

ALLUNGAMENTO: al termine della fase d'inizio il sito P è occupato dal tRNA-N-formilmetionina, mentre il sito A è vuoto. Perché possa formarsi il primo legame peptidico è necessario che nel sito A venga posizionato l'amminoacil-tRNA contenente l'amminoacido specificato dal codone dell'mRNA che si trova nel sito A. Due proteine, chiamate fattori di allungamento "EF-TU" e "EF-TS", sono necessarie.

Per portare al ribosoma, che sta eseguendo la traduzione, gli amminoacil-tRNA appropriati. In particolare EF-TU è un monomero con un sito di legame per il GTP. Nelle cellule procariotiche il complesso EF-TU/GTP si associa all'amminoacil-tRNA, formando un complesso ternario che si lega al ribosoma e deposita l'amminoacil-tRNA nel sito A. La deposizione nel sito A richiede l'idrolisi del GTP che provoca la formazione del complesso EF-TU/GDP che è rilasciato nel ribosoma. A questo punto, però, EF-TU non può legare altre molecole di amminoacil-tRNA fino a quando il GDP non si dissocia. A tale scopo entra in azione il fattore di allungamento EF-TS, il quale catalizza lo scambio nucleotidico tra il GDP e il GTP. Dopo che l'amminoacil-tRNA si è inserito nel sito A si ha la formazione di un legame peptidico tra il gruppo carbossilico (-COOH) dell'amminoacido N-formilmetionina, legato al tRNA nel sito P, e il gruppo amminico (-NH2) del

Il secondo amminoacido che è legato al tRNA nel sito A. La formazione del legame peptidico è catalizzata dall'enzima "peptidiltransferasi" della subunità maggiore del ribosoma. In seguito alla formazione di tale legame la N-formilmetionina viene trasferita sul sito A, formando un "peptidil-tRNA", mentre nel sito P rimane un tRNA scarico che viene rilasciato.

Per poter tradurre il codone successivo, il ribosoma avanza di tre nucleotidi in direzione 3' sull'mRNA: questo movimento è definito "traslocazione". Ciò fa sì che il peptidil-tRNA si sposti dal sito A al sito P. Avvenuta la traslocazione, il ribosoma presenta il sito A ancora vuoto, pronto per ricevere l'amminoacil-tRNA che corrisponde al codone successivo.

La fase di traslocazione richiede la partecipazione di un altro fattore di allungamento, detto "EF-G", una proteina monometrica con un sito di legame per il GTP. EF-G si

legaal ribosoma per facilitare la traslocazione e viene, poi, rilasciato in seguito all'idrolisidel GTP. Una volta che il ribosoma si è spostato dal sito d'inizio sull'mRNA, avviene unaltro evento di inizio.

TERMINE: man mano che il ribosoma si muove lungo l'mRNA in direzione 5'-3', il sito A viene occupato da diversi codoni. Quando in tale posizione si viene a trovare uno deitre codoni di terminazione (UAA, UAG, UGA), dal momento che essi non specificanoper nessun amminoacido, non c'è alcun tRNA che possa legarsi ad essi, per cui il peptidil-tRNA resta bloccato sul sito P. A questo punto intervengono specifici fattori dirilascio: "RF1", "RF2" ed "RF3".

Di questi RF1 riconosce i codoni di stop UAA e UAG; RF2 riconosce i codoni UAA e UGA;RF3 non è in grado di riconoscere nessuno dei codoni di stop. Tuttavia esso lega il GTPed ha il compito di stimolare gli eventi di terminazione. Nel corso di

Tali eventi questifattori alterano l'attività della peptidil-transferasi, facendole idrolizzare il legame estere del peptidil-tRNA e provocando così il rilascio della catena polipeptidica dal ribosoma e la dissociazione di quest'ultimo dall'mRNA. La sintesi proteica è, dunque, completa.

TRADUZIONE EUCARIOTICi sono poche differenze nella traduzione tra procarioti ed eucarioti, le differenze più marcate si presentano nella fase di inizio.

Inoltre alcune differenze derivano da caratteristiche intrinseche della cell eucariotica:

  • Negli eucarioti il meccanismo di trascrizione è fisicamente separato da quello di traduzione
  • Le estremità 5' e 3' dell'mRNA eucariotico sono dotate di strutture particolari quali coda poli A al 3' ed il cappuccio al 5'
  • Gli mRNA eucariotico sono monocistronici cioè la loro sequenza codifica per una sola proteina

INIZIO: (nei procarioti la sub 30S si lega ad una sequenza

consenso dell’mRNA che comprende sia codone di inizio AUG sia la sequenza di Shina-Dalgarno)

Negli eucarioti la subunità 40S riconosce due caratteristiche strutturali dell’mRNA: il cappuccio metilato e la sequenza di consenso situata 40 bp a valle e contenente il sito di inizio AUG.

Negli eucarioti la subunità minore prima riconosce l’estremità 5’ dell’mRNA e poi si sposta sul sito di inizio dove viene raggiunta dalla subunità maggiore. Il legame della subunità 40S sull’estremità 5’ può essere però ostacolata dalla formazione di strutture secondarie quali anse o forcine.

Per questo motivo questa regione deve essere “linearizzata”, e a ciò provvedono vari fattori di inizio.

Il fattore “IF-4F” riconosce la struttura del cappuccio al 5’ alla quale si lega e svolge ogni struttura secondaria eventualmente presente nelle prime 15 basi dell’mRNA.

L’energia

necessaria è fornita dall'idrolisi di ATP. Lo svolgimento dell
Dettagli
A.A. 2022-2023
49 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/11 Biologia molecolare

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher margherita2910_ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Biologia animale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi del Sannio o del prof Sabatino Lina.