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IL CICLO CELLULARE
Quando si parla di ciclo cellulare eucariotico si parla di organismi unicellulari, in cui la divisine della cellula
porta alla generazione di un nuovo individuo, ma nella maggior parte dei casi si parla di organismi
pluricellulari in cui per avere un organismo che funziona bene avvengono tante divisioni cellulari nei diversi
che sono importanti per il mantenimento dell’omeostasi e per la sostituzione delle cellule
compartimenti
danneggiate. Quando si parla di ciclo cellulare e di vita di una cellula eucariote ci sono due eventi
assolutamente necessari; la duplicazione del genoma e la successiva ripartizione e segregazione di queste
copie tra le due cellule figlie. Quindi considerando un ciclo cellulare in tutti gli organismi queste due fasi sono
caratteristiche universali. Studiando i meccanismi di controllo del ciclo cellulare ci accorgeremo che questi
meccanismi di controllo che regolano la progressione tra le fasi del ciclo sono uguali tra tutti gli eucarioti, e
sono apparsi circa un miliardo di anni fa. Questo fa si che gli scienziati si siano potuti dedicare allo studio dei
meccanismi di regolazione del ciclo in modelli di studio più gestibili e semplici come i lieviti, in cui sono state
fatte scoperte importanti e che offrono dei vantaggi per lo
studio della comprensione di questi meccanismi. Quando si
parla di ciclo cellulare e replicazione del DNA si deve
considerare che la maggior parte delle cellule oltre a duplicare
il genoma deve duplicare anche organelli e macromolecole
per far sì che divisione dopo divisione le cellule figlie non
siano sempre più piccole; quindi prima di dividersi una
cellula deve anche crescere e vedremo che è questa crescita
cellulare, che è coordinata con la divisone cellulare, che è uno
dei parametri che la cellula controlla prima di procedere con
la divisione stessa. Nel ciclo cellulare degli eucarioti la fase
S, in cui si ha duplicazione del DNA, e la fase M, di divisone
vera e propria, rappresentano due fasi principali del ciclo.
Mentre la fase M nelle cellule di mammifero dura meno di un’ora, la fase S occupa quasi la metà del ciclo, e
diverse ore. Il passaggio tra una fase e l’altra del
quindi ciclo deve essere finemente regolato per essere sicuri
di garantire che le cellule figlie ereditino un genoma ben replicato, intatto e integro e che sia equamente
in cui c’è la
ripartito tra le cellule figlie. La fase S, dove avviene la sintesi del DNA, che precede la fase M,
nell’interfase del ciclo cellulare
partizione, si trova preceduta e seguita da fasi GAP, cioè fasi di intervallo.
Sono fasi attive dal punto di vista metabolico e biosintetico e sono fasi importanti per gli eventi di controllo
all’altra, infatti in queste fasi esistono
che regolano il passaggio da una fase dei check points in cui la cellula si
ferma, analizza ciò che è successo prima, ciò che doveva succedere ecc, e poi entra nella fase successiva da
indietro. All’interfase si contrappone
cui non si torna una breve fase che è la M e prevede degli eventi che
riguardano solo la ripartizione del materiale nucleare (divisa a sua volta in profase, prometafase, metafase,
anafase e telofase), e una divisone cellulare che inizia quando ancora la mitosi non è terminata, e prende il
nome di citodieresi. Questa fase M rispetto
all’interfase e la fase S è breve, in meno di
un’ora le cellule dei mammiferi la
terminano. Nella profase si assiste ad una
profonda condensazione della cromatina,
perché tanto non ci sono espressioni di geni
in queste fasi, e poi scompaiono i nucleoli,
così si possono avere molecole compatte e
facilmente ripartibili. Nel caso della profase
poi si assiste alla formazione del fuso
mitotico in cui i cromosomi vengono
coinvolti e attaccati in una rete di proteine che sarà responsabile della ripartizione delle due copie del genoma
tra le cellule figlie. Oltre questi eventi, in tarda profase le due coppie di centrosomi iniziano a separarsi, il
centriolo è circondato da un materiale amorfo che contiene anche la gamma tubulina e comincia ad
assemblarsi il fuso mitotico costituito da microtubuli. Una volta assemblato il fuso è costituito da 3 tipi di
fibre; dalla coppia di centrioli dipartono delle fibre del fuso che vanno verso la membrana plasmatica che sono
lunghe e stabile, sono le fibre dell’aster caratterizzate da una particolare
diverse dalle altre che sono più
instabilità e si ancorano alla membrana favorendo la stabilità del fuso. Una volta che il fuso è assemblato si
identificano delle fibre che agganciano a livello del centromero il cromatidio, però ce ne sono altre che non
l’estremità
agganciano il cromatidio ma sono fibre più lunghe (microtubuli polari) che si sovrappongono con
positiva di microtubuli polari provenienti dal polo opposto e in anafase infatti sono importanti perché
scorrendo in queste zone sovrapposte per ulteriore sovrapposizione di tubulina aiutano la divisone cellulare.
Quindi in profase in aggiunta alla condensazione della cromatina, la scomparsa dei nucleoli e la disgregazione
nucleare, abbiamo anche
dell’involucro la formazione del fuso mitotico a partire dai centrosomi che
che c’è un
contengono una coppia di centrioli perpendicolari che si sono duplicati in interfase. Vedremo
enzima particolare importantissimo nel ciclo cellulare che catalizza delle reazioni essenziali per questi eventi.
Grazie ai microtubuli del cinetocore che hanno agganciato bene i cromosomi, questi cromatidi si dispongono
del fuso sulla piastra
all’equatore metafasica, e siamo in fase di metafase che è una fase in realtà dinamica
dovuta alle forze contrapposte dai poli. Dopo una verifica di vari parametri si entra in anafase in cui sia grazie
all’allungamento polari, che grazie all’accorciamento dei microtubuli
dei microtubuli che agganciano i
c’è la
cromosomi, avviene la separazione dei cromatidi che raggiungono il rispettivo polo del fuso. Poi
telofase in cui al contrario si verificano gli eventi che si erano verificati in profase; decondensazione della
ricompare l’involucro
cromatina, nucleare, si riformano i nucleoli e il fuso si disgrega. La citocinesi inizia
quando ancora la telofase non è terminata, e ciò che rimane dei microtubuli del fuso è ciò che guida il punto in
cui si andrà a formare un solco di divisone (formato da actina e miosina) che si contrare come fosse un anello
contrattile, dividendo la cellula madre in due cellule figlie. In presenza di una parete cellulare come nelle
vegetali il meccanismo non prevede un anello contrattile acto-miosinico ma la formazione di un setto nella
cellula madre grazie alla fusione di vescicole che contengono polisaccaridi provenienti dal Golgi, e la fusione
di queste forma un setto che divide la cellula.
Questo avviene nel caso della divisone mitotica, ma nelle cellule della
linea germinale negli individui che si riproducono sessualmente, avviene
una speciale divisione, che è la meiosi, in cui avviene un dimezzamento
del numero di cromosomi che è importante per la successiva riproduzione
quando le cellule dei gameti si incontreranno e quindi la divisione meiotica
un dimezzamento dell’assetto cromosomico
che ha permesso permette poi,
di ristabilire l’assetto cromosomico
con la formazione dello zigote, tipico
del tipo cellulare. Questo dimezzamento avviene perché le cellule hanno
un assetto diploide, cioè ciascun cromosoma è presente in duplice copia,
quindi queste cellule hanno coppie di cromosomi detti omologhi. Quando
una cellula dimezza il numero di cromosomi e queste coppie di cromosomi
omologhi vengono separate, allora si parla di cellula aploide che risulta
dalla meiosi, e lo sono i gameti che poi si fondono e formano lo zigote che
c’è prima
è di nuovo diploide. Quando si parla di meiosi, come la mitosi,
una interfase con replicazione del DNA, ma poi ci sono due divisioni
cellulari, la meiosi 1 e la meiosi 2 (ciascuna è divisa in profase, metafase,
anafase e telofase). La prima è interessante e la sua profase è chiamata 1,
come le altre fasi, ed è complessa e lunga perché in aggiunta agli eventi
divide in 5 sottofasi e qui si verifica l’appaiamento dei
detti anche prima, qui avviene anche altro, si
cromosomi omologhi che formano la bivalente o sinapsi grazie a sequenze complementari, e avviene il
crossing over che prevede lo scambio di tratti di DNA tra cromatidi non fratelli di cromosomi omologhi (è un
meccanismo cruciale nella formazione di variabilità genetica). Nella metafase 1, a differenza di quella
mitotica, non abbiamo ciascun cromosoma agganciato a fibre che vengono dai poli opposti del fuso, ma
abbiamo i cromosomi interi omologhi agganciati perché i due cromatidi fratelli qui non vengono separati,
omologhi. Qui quindi non viene degradato all’inizio il
infatti in questa anafase 1 si separano i cromosomi
punto che tiene insieme i cromatidi fratelli di un cromosoma, questo avviene solo nella seconda divisione
meiotica. Alla anafase 1 segue la telofase e poi la citocinesi, e dopo un breve intervallo inizia la seconda
divisone meiotica che in realtà è come una mitosi; i cromosomi formati da due cromatidi fratelli in ciascuna
delle cellule figlie ottenute si separano con il verificarsi di eventi simili alla mitosi, quindi da due aploidi si
giunge a 4 aploidi. Si parte da una condizione diploide e si passa ad un assetto aploide che però viene
raggiunto già nella prima divisione meiotica, quindi già le due cellule figlie iniziali sono aploidi, e da qui ne
otterremo altre aploidi (la prima divisione meiotica è chiamata riduzionale, la seconda equazionale perché si
mantiene l’aploidia). L’interfase, che rappresenta la maggior parte della vita di una cellula (di cui fa parte la
fase S), comprende due fasi GAP, la G1 e la G2, che sono intervalli importanti perché sono fasi attive e perché
sono fasi in cui si verificano i controlli. A seconda dei tipi cellulari osserviamo comportamenti diversi in
merito alla progressione in ciclo perché se pensiamo alle cellule staminali queste hanno capacita di
autorinnovarsi quindi possiedono una illimitata capacità proliferativa, di contro sappiamo che i neuroni ad
esempio sono cellule post mitotiche, cioè così specializzate che una volta concluso il processo di
differenziamento non proliferano più, è come se perdessero la capacità di procedere dalla G1 alla S e così via,
tanto che vivono per molto tempo uscendo dal ciclo e vivendo nella fase G0 che è una non divisone
specializzata. Poi ci sono cellule come gli epatociti del fegato che in condizioni fisiologiche non sono
proliferanti, vivono un po’ come in G0 per i neuroni