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STRUTTURE CONTINUE

In una struttura continua le pareti hanno funzione portante, ovvero sostengono i carichi verticali del solaio

Molte pareti hanno funzioni strutturali e un sottoinsieme di questo ha funzione portante.

 Tutte le pareti hanno funzioni strutturali, in particolare:

• in verde sono evidenziate le pareti portanti, perché l’orditura del solaio è appoggiata su quelle pareti.

• in rosso sono evidenziati gli elementi di controvento, anch’essi hanno funzione strutturale, e garantiscono

l’equilibrio di due pareti portanti.

• in grigio sono evidenziate le fondazioni

Solaio

Pareti portanti

Elementi di controvento

Fondazioni

N.B. Se non fossero presenti gli elementi di controvento una forza che agisce sulle pareti portanti causerebbe il collasso

dell’edificio.

Ogni volta che si progetta, o si interviene sulle pareti strutturali si deve far riferimento alle norme NTC (norme tecniche per

le costruzioni) 2008 detta anche D.M.14/01/2008 aggiornata con la circolare del C.S.LL.P.P. N°617 DEL 02/02/2009 25

Tutte le pareti piene sono da considerare con funzioni strutturali ad eccezione delle tamponature, o pareti di tamponamento

in laterizio forato.

N.B. In un edificio si possono riconoscere i muri di tamponatura oltre che dallo spessore ridotto del muro, anche da l suono

che emettono bussandoci sulla superficie

Interventi sull’esistente

Nel momento in cui intervengo su una struttura esistente, ad esempio per realizzare un’apertura, una finestra una porta, in

un muro strutturale (portante o di controvento), si devono garantire le stesse prestazioni strutturali o migliori di quelle

presenti prima dell’intervento. Per risolvere questo problema serve una cerchiatura.

Una cerchiatura è una struttura in acciaio che, se ben dimensionato, mantiene la parete con le

stesse caratteristiche strutturali che aveva prima della foratura.

La modifica è consentita purché non modifichi troppo la struttura esistente, anche se i calcoli

eseguiti dicono che la rigidezza è la stessa

La normativa ci dice anche dove si possono e dove non si possono fare aperture nei muri:

esempio…. a 50 cm dalla cantonata e con una % di foratura limitata, sulla superficie in pianta della muratura

Fondazioni

Le fondazioni che vengono impiegate per le strutture continue sono dette fondazioni dirette.

Quando si parla in particolare di fondazioni dirette si intende semplicemente un qualcosa

che aumenta la superficie di trasmissione della sollecitazione dalla struttura verticale al

terreno, per cui in una logica che io arrivo con la struttura verticale mi allargo, avrò

sicuramente una spinta e un momento, e metto la superficie di contatto in modo da non

mettere in crisi il terreno, in quanto quest’ultimo ha una resistenza limitata, e potrebbe

causare un cedimento del terreno. 26

STRUTTURE A TELAIO Cordolo di collegamento

Trave portante

Solaio Pilastro (C.A. o acciaio)

Fondazioni a plinto

* Cordoli di collegamento

* i cordoli di collegamento hanno la funzione di collegare i plinti della fondazione, questo è imposto anche dalla normativa

per l’antisismica, in quanto permettono di avere maggiore rigidezza e non far spostare tra loro i plinti.

N.B. Si possono anche non mettere i cordoli di collegamento ma è necessaria fare una verifica sismica per verificare che i

plinti non si muovano.

La differenza principale tra struttura continua e a telaio sta nel fatto che in quella a telaio la struttura di base è assimilabile

a elementi lineari (pilastri, travi). I cordoli di collegamento si occupano di legare i telai tra loro

Tecnologie di costruzione Muratura

• Strutture continue Cemento Armato

Legno (pannelli)

Cemento Armato

• Strutture a telaio Acciaio

Legno

Alluminio 27

TRAVI IN CEMENTO ARMATO

A seconda del tipo di vincolo che si trova in prossimità della trave :

 possiamo avere tipi differenti di trave:

possiamo notare come la diversità del vincolo causa un momento flettente massimo diverso nelle travi

 A seconda della loro geometria le travi possono essere distinte in:

• Travi in altezza

• Travi in spessore 28

Trave in altezza, o ricalata

Armatura momento positivo 

H solaio 25 cm

Armatura momento negativo Quest’altezza, più è grande, più resiste la

trave 30 cm

> 20 cm per norma

 Armatura longitudinale: si sviluppa lungo tutta la lunghezza della trave,

lavorando a flessione per il momento flettente negativo

 Armatura trasversale (staffe): detta anche armatura a taglio, lavora per lo sforzo

di taglio

N.B. La piegatura delle staffe, per contenere l’armatura in caso di sisma deve essere di almeno 10 29

Trave in spessore

Armatura momento positivo 

H solaio 25 cm

Armatura momento negativo ≤ b/2 b ≤ b/2

L *

* Dipende dalla larghezza del pilastro, se il pilastro è b, i 2 sporgenti non possono essere > di b/2

L’armatura è simile a quella della trave in spessore, cambia il fatto che qui non c’è la ricalatura.

È una trave che si “nasconde” nel solaio, ma che funziona peggio a parità di dimensioni di una in altezza, infatti per norma,

il carico sismico di una trave in spessore deve essere 1,4 volte maggiore rispetto a quello di una trave in altezza

 Armatura longitudinale: si sviluppa lungo tutta la lunghezza della trave,

lavorando a flessione per il momento flettente negativo

 Armatura trasversale (staffe): detta anche armatura a taglio, lavora per lo sforzo di

taglio

Copriferro  37

Deve essere di almeno 25 mm + 1 12, di conseguenza siamo circa a 40 mm ( mm)

 12

25

40 30

PILASTRI

È un elemento longitudinale all’edificio sul quale appoggiano le travi

≥ 25 ≥ 25

N.B. Con due staffe a sezione quadrata si possono ottenere risultati migliori in termini prestazionali: 31

SETTI IN CEMENTO ARMATO

Si tratta semplicemente di una parete in cemento armato, che però svolge anche una

funzione strutturale del fabbricato e/o edificio

• Sezione longitudinale: Armatura longitudinale

Armatura trasversale (staffe)

• Sezione trasversale: Spille: servono a tenere insieme le

staffe; se ne mettono 9/mq 32

NORMATIVA PER LE STRUTTURE

La normativa che regola le strutture finora citate, quindi travi, pilastri, setti ecc.… , è la N.T.C. 2008 + circolare

• Art. 4.1.6 Dettagli costruttivi:

Armatura travi Minimo 3 staffe per metro in una trave (1a ogni 25 cm)

• Staffe Non superiore a 0,8h della trave (h = h – copriferro)

utile utile trave

12 volte il diametro

Interferro è definito dalla dimensione dell’inerte

La circolare contiene una tabella in funzione delle classi di cls e delle classi di esposizione

per tipologia di struttura:

• Copriferro • Elementi a piastra (solette) in condizione ordinaria) = 20 mm

• Setti in condizione ordinaria = 25 mm

• Fondazioni in ambiente aggressivo = 30-35 mm

Per ottenere il valore del copriferro a questi valori va aggiunto il diametro delle staffe

Le barre sono considerate come un pezzo unico, ma in realtà sono pezzi ancorati 

L’ancoraggio di una barra si considera tale quando si arriva ad un’estensione di 20

• Giunzioni tra barre

Ancoraggio barre 33

LIMITAZIONI GEOMETRICHE (TRAVI, PILASTRI, SETTI)

Travi

 Larghezza minima di una trave = 20 cm

≥ 20 cm ≥ 20 cm ≥ 20 cm

 Larghezza massima rapportata al pilastro = 2b L

/ max b/2

b/2 b

b/2 b/2

b L

max

L

max

N.B. Se il pilastro è centrato con la trave vale la misura 2b / L sennò va bene anche minore

max

 Rapporto tra base e altezza = b/h ≥ 0,25

N.B. Significa che l’altezza della trave non può essere inferiore a ¼ della base 34

Pilastri

 Dimensione minima di un pilastro non inferiore a 25x25 cm (meglio 30x30 cm)

≥ 25 cm

≥ 25 cm

Setti c

 Spessore minimo di un setto = 150 mm (15 cm)

 Rapporto tra spessore e altezza libera di interpiano = 1/20 ≥ 15 cm H libera

interpiano 35

LIMITAZIONI DI ARMATURA

Travi

 

Armature longitudinali = per tutta la lunghezza della trave min. 2 armature 14

 Armature trasversali (staffe) = 1° staffa < 50 cm dalla filo del pilastro

¼ H della trave

UTILE

Altre staffe 

6/8 volte dell’armatura longitudinale

(passo minimo) 

24 volte della staffa stessa

Pilastri

 Interasse barre ≤ 25 cm

Setti

 Diametro barre ≤ 1/10 dello spessore della parete

 Passo tra le barre ≤ 30 cm

 Legature con spille = 9/mq

Solai

 Soletta ≥ 4 cm

 Larghezza nervature ≥ 1/8 interasse nervature

 Interasse nervature ≤ 15 cm (spessore soletta)

 Blocco laterizio ≤ 52 cm 36

ANALISI STRUTTURA A TELAIO

 Esempio soluzione di un telaio in c.a. di un edificio in linea a blocco scala… B

B A

A

c c

C c c

C

H c

H E

E D D

c c c c

c

c c

Legenda:

− Travi di bordo

Travi di bordo

− Travi di spina

Travi di spina

− Cordoli di collegamento

Cordoli di collegamento

− Travi portamuro

Trave portamuro

Sezione A-A (solaio tipo Bausta) 

Rete elettrosaldata (es. 6 20x20)

Sezione resistente

Soletta strutturale,

o di ripartizione c

c

c pignatta

c

 particolare della pignatta e dei travetti: Fondello in laterizio

c 37

Sezione B-B (nodo solaio con trave di bordo) 

Rete elettrosaldata (es. 6 20x20)

1/6 luce del solaio

1 pignatta

c

c travetto

c

c c

2 

20 25 cm

c

c ≥ 20 cm

c

1 Ferro a cavallotto che collega trave e solaio e

che agisce a momento negativo

c 2 Ferro di inversione che collega trave e solaio e

che agisce a momento positivo

c

N.B. Anche se sono due elementi diversi, trave e solaio, viene considerato con un blocco unico poiché ci sono due elementi

con caratteristiche diverse collegati tra loro

Sezione C-C (nodo solaio con trave di spina) 

Rete elettrosaldata (es. 6 20x20)

c

1

2

c b/2 ( 15 cm) b/2 ( 15 cm)

c b ( 30 cm)

c

1 Ferro a cavallotto che collega trave e solaio e

che agisce a momento negativo

c 2 Ferro di inversione che collega trave e solaio e

che agisce a momento positivo

c 38

Sezione D-D (nodo solaio con trave portamuro) 

Rete elettrosaldata (es. 6 20x20)

passo 50 cm c

trave

(può essere a L o rettangolare)

c fondello in laterizio

pignatta c

c

 I ferri a L servono a dare un maggior sostegno e collegamento tra trave e solaio ed evitar

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
98 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/10 Architettura tecnica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher scarpiandrea di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Architettura tecnica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Di Naso Vincenzo.