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VIE URINARIE

ureteri

L’urina, tramite i dotti collettori, arriva agli apici delle piramidi modulari.

Gli apici delle piramidi midollari sboccano, tramite dei dotti chiamati “dotti papillari” o “dotti di

dendini”, in corrispondenza di sistemi di raccolta dell’urina che non apportano alcuna modifica a

quest’ultima e che vengono chiamati “calici minori”.

I calici minori confluiscono poi in nei “calici maggiori”.

Questo sistema di calici si raccoglie in una parte comune all’interno del rene chiamata “Pelvi renale”

o “bacinetto renale”.

In corrispondenza della pelvi renale si origina l’uretere che esce dal rene passando attraverso l’ilo

renale.

Nell’uretere si trova un epitelio di transizione chiamato “urotelio” (presente solo nelle vie urinarie).

Si tratta di un epitelio stratificato che ripara l’uretere dalla leggera acidità dell’urina.

L’uretere ha un decorso abbastanza lungo, origina dal rene e scende fino alla vescica in cavità pelvica

ed entrano in essa portandosi posteriormente.

La loro lunghezza totale è di circa 25cm.

Gli ureteri sono condotti che presentano:

porzione addominale

• porzione pelvica

• porzione intramurale —> passa nella parete della vescica

L’uretere è un organo cavo che non presenta però la tonaca sottomucosa.

Nell’uretere, procedendo dal lume verso l’esterno, è possibile osservare:

tonaca mucosa —> composta da:

• urotelio —> epitelio di rivestimento

o lamina propria

o

tonaca muscolare —> composta da muscolatura liscia organizzata in maniera opposta

• rispetto alla tonaca muscolare degli organi cavi dell’apparato digerente:

strato longitudinale interno

o strato circolare esterno

o

La tonaca muscolare è più evidente nella porzione distale dell’uretere perché, essendo la

porzione distale l’ultimo tratto, c’è bisogno di una maggiore spinta per far transitare l’urina.

rivestimento sieroso o rivestimento connettivale a seconda del tratto dell’uretere in cui ci si

• trova

Vescica

La vescica si sviluppa in cavità addominale e poi scende in cavità pelvica con l’età.

La vescica funge da serbatoio per l’urina ed è costitutita da fasci muscolari che le permettono di

contrarsi per espellere l’urina tramite l’uretra.

Questi fasci muscolari sono molto intrecciati tra loro.

Nella vescica si possono riconoscere:

apice

• corpo

• fondo (base)

• collo

La vescica può contenere fino a 300/350 ml di urina.

Nel sesso femminile la vescica prende rapporto con:

sinfisi pubica —> anteriormente

• utero —> si poggia sulla faccia superiore della vescica

• canale vaginale —> poseriormente

Il peritoneo sulla faccia superiore della vescica fa una curva a poi continua con l’utero.

Solo la faccia superiore della vescica è rivestita da peritoneo mentre per il resto è rivestita da tonaca

avventizia (sierosa, tessuto connettivale).

Tra vescica e utero si crea uno spazio chiamato “cavo vescico-uterino”.

Tra l’utero e il retto si genera un altro cavo chiamato “cavo retto-uterino”.

in corrispondenza del pavimento pelvico femminile si trovano 3 orifizi:

orifizio dell’uretra —> anteriore

• orifizio vaginale —> medio

• orifizio anale —> posteriore.

Sul pavimento pelvico maschile è invece presente solo orefizio anale.

Le vie genitali e le vie urinarie maschili si trovano infatti in corrispondenza del glande del pene.

Nel sesso maschile la vescica prende rapporti con:

sinfisi pubica —> anteriormente

• anse intestinali —> superiormente

• intestino retto —> posteriormente

• prostata

Nell’uomo di genere un “cavo retto-vescicale”.

Il cavo retto-vescicale dell’uomo e il cavo retto-uterino della donna possono anche essere chiamati

“cavi di Douglas”.

I punti di inserimento degli ureteri nella vescica si chiamano “orifizi ureterali” e si trovano sulla faccia

posteriore della vescica.

Alla base della vescica si trova uno “sfintere uretrale interno” composto di muscolatura liscia e

quindi involontario.

Vi è inoltre uno “sfintere uretrale esterno” costitutito da muscolatura striata che ci permette di

controllare effettivamente l’espulsione dell’urina dalla vescica.

La vescica è un organo muscolomembranoso ossia un organo che non presenta presenta tutte le

tonache.

Nella vescica è possibile osservare una tonaca muscolare molto imponente in cui gli strati

(longitudinale, obliquo, circolare) non sono ben definibili.

Nel suo insieme la tonaca muscolare va a formare il “muscolo detrusore della vescica” che

costitutiscono lo sfintere uretrale interno.

La tonaca sottomucosa è assente.

Nella tonaca mucosa sono invece presenti un epitelio di transizione e la lamina propria.

Nell’epitelio di transizione il numero di strati di cellule è sempre lo stesso ma a cambiare è la forma

delle cellule.

Questo epitelio è costitutito da “cellule a ombrello” le quali hanno dei pezzi di memebrana

citoplasmatica che inseriscono e tolgono a seconda delle necessità.

Per appiattirsi inseriscono i pezzettini di memebrana e quando non serve più la tolgono.

Questo meccanismo permette la distensione della tonaca mucosa nel momento in cui la vescica si

riempie di urina.

Uretra

L’uretra è il canale che trasporta l’urina all’esterno dell’organismo.

Nella donna l’uretra è molto breve (4 cm) mentre nell’uomo è più lunga.

Nella donna inoltre l’uretra è molto vicina all’orifizio anale e quindi ci possono essere molto più

facilmente delle contaminazioni batteriche che comporta l’insorgere di cistiti, infimmazioni e

infezioni.

L’ureta maschile è a cavallo tra l’apparato urinario maschile e l’apparato genitale maschile.

Nell’uretere maschile si possono infatti distinguere diverse porzioni:

porzione prostatica —> prima porzione dell’uretra maschile molto breve ( circa 3cm)

• porzione che attraversa il pavimento pelvico

• porzione peniena o spongiosa o cavernosa —> porzione in assoluto più lunga che percorre il

• pene fino al glande.

Urina e sperma, entrambi trasportati dall’uretra maschile, non attraversano mai l’uretra

contemporaneamente.

APPARATO GENITALE MASCHILE

L’apparto genitale maschile è costituito da:

gonadi maschili ( o testicoli, o didimi) —> organi pieni parenchimatosi ghiandolari contenuti

• nella busta scrotale e posti all’esterno del corpo

vie spermatiche —> insieme di dotti ossia di organi cavi

• ghiandole annesse alle vie spermatiche

• genitali esterni

Le gonadi si occupano della produzione delle cellule germinali. Il numero di cellule germinali

prodotto dalle gonadi maschili è sproporzionato rispetto al numero di cellule germinali prodotte dalle

gonadi femminili ( 1 al mese).

L’apparato genitale maschile viene classificato come “apparato della vita vegetativa” ossia fa parte

degli apparati che si occupano del mantenimento e dell’evoluzione della specie.

Le gonadi hanno anche una funzione endocrina ossia si occupano anche della produzione di “ormoni

androgeni”.

Gli ormoni androgeni non vengono prodotti solo dal sesso maschile ma anche dal sesso femminile.

Nelle donne gli ormoni androgeni però vengono prodotti in quantità molto minore e non dalle gonadi.

Nelle vie spermatiche avviene il passaggio e parte della maturazione degli spermatozoi.

Gli spermatozoi diventano capaci di fecondare solo nelle vie genitali femminili.

Gli spermatozoi quindi subito dopo l’eiaculazione non sono ancora in grado di fecondare ma devono

subire un ultima fase di maturazione chiamata “capacitazione” la quale si svolge nelle vie genitali

femminili e li rende in grado di fecondare la cellula uovo.

ORGANI DELL’APPARATO GENITALE MASCHILE

GONADI MASCHILI

Le gonadi maschili sono organi pieni parenchimatosi di forma ovalare.

In esse si può distinguere un “polo superiore” e un “polo inferiore”.

Hanno dimensioni piccole ma accolgono un contenuto che, se completamente srotolato, avrebbe

una lunghezza di centinaia di metri.

Come tutti gli organi parenchimatosi, presentano un ilo da cui passano:

vasi sanguigni—> arterie testicolari e vene testicolari

• vasi linfatici

• condotti efferenti —>prima parte delle vie spermatiche

• nervi —> plesso celiaco

I testicoli presentano una capsula connettivale esterna che invia setti che dividono il parenchima in

250-300 lobuli testicolari.

All’interno di ogni lobulo si trova da 1 a 4 tuboli seminiferi.

Il testicolo infatti, nonostante sia un organo parenchimatoso, presenta all’interno di ogni sua regione

una fitta struttura tubulare.

Se i “tubuli seminiferi” presenti in un testicolo venissero completamente srotolati raggiungerebbero

una lunghezza di circa 300m.

Esternamente alla capsula connettivale, che viene chiamata “tonaca albuginea”, si trova una

“tonaca vaginale”.

La tonaca vaginale è sacco sieroso a doppia parete costitutita da un foglietto viscerale a contatto con

la tonaca albuginea che in corrispondenza dell’ilo del testicolo si riversa nel foglietto parietale.

Tra foglietto parietale e foglietto viscerale si genera quindi una cavità in cui è contenuto un liquido che

va a ridurre l’attrito tra i due foglietti in modo da agevolare i piccoli movimenti compiuti dai testicoli.

Il testicolo nella vita embrionale si sviluppa in cavità addominale ed è avvolto completamente nel

peritoneo.

Verso la nascita il testicolo scende nella sacca scrotale all’esterno dell’organismo portando però con

sè il peritoneo.

Questo peritoneo che avvolte il testicolo va a costituire la tonaca vaginale.

Per la maturazione degli spermatozoi è necessaria di una temperatura leggermente inferiore rispetto

a quella corporea. Per questo i testicoli sono esterni alla cavità addominale.

La mancata discesa dei testicoli nei neonati si chiama “Criptorchidismo”.

Questa condizione deve essere corretta il prima possibile.

I tubuli seminiferi presentano “un’epitelio germinativo”

All’interno dei testicoli invece, tra i tubuli, è

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Publisher
A.A. 2023-2024
88 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ila.t032411 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istologia e anatomia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Gagliano Nicoletta.