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TALAMO
Il talamo da un punto di vista morfologico si presenta come un aggregato di nuclei, moltostretti tra loro che molte volte si separano più per un aspetto funzionale che non per unaseparazione fisica (che a volte troviamo separati da una sottile lamina bianca). Una delleprime divisioni che si possono fare a livello del talamo è dettata dalla presenza di una laminadi sostanza bianca che attraversa il talamo e si apre anteriormente in due braccia. Questaconfigurazione di sostanza bianca permette di vedere un gruppo di nuclei anteriori, un gruppoAll’internodi nuclei latero-ventrale e un gruppo di nuclei identificati come dorso-mediali.della sostanza bianca c’è la presenza di altri nuclei, di cui uno dei più importanti è il nucleocentro-mediano; esso è il nucleo che principalmente si collega con i centri di determinazioneemotiva.Una formazione grigia laminale esterna forma il nucleo reticolare del talamo: in realtàma svolge anche un ruolo cruciale nella regolazione del sonno e della veglia. Infatti, il talamo è coinvolto nella generazione dei ritmi cerebrali che caratterizzano i diversi stati di coscienza. Inoltre, il talamo è responsabile della filtrazione delle informazioni sensoriali provenienti dal corpo e dall'ambiente esterno. Funziona come una sorta di "filtro" che seleziona le informazioni rilevanti da inviare alla corteccia cerebrale, mentre le informazioni meno importanti vengono ignorate o ridotte. Il talamo è anche coinvolto nella regolazione delle emozioni e del controllo motorio. Riceve segnali provenienti da diverse aree del cervello e li trasmette alle aree appropriate per l'elaborazione e l'azione. In conclusione, il talamo svolge un ruolo fondamentale nel funzionamento del cervello, agendo come una sorta di "centrale di smistamento" per le informazioni sensoriali e svolgendo funzioni cruciali nella regolazione del sonno, della veglia, delle emozioni e del controllo motorio.ma anche sullo stato emotivo del soggetto e quindi può dare un connotato emotivo a tutta la realtà (motoria e sensoriale). Alcune realtà sensoriali si caricano maggiormente del tono emotivo e altre di meno, la realtà che si carica di meno è proprio la tattile epicritica che deve comunque passare al talamo, anche perché le proiezioni neuroanatomiche organizzate in corteccia sono organizzate dal punto di vista tecnico proprio dal talamo stesso. Perché la sensibilità epicritica si connette di meno col talamo? È una decisione per un certo aspetto del talamo che lascia appunto un po' più marginale la sensibilità epicritica, sebbene anche su questo possiamo aprire un'area un po' relativa: se la sensibilità epicritica da un punto di vista della sensazione è composta da un insieme di sistemi recettoriali che ci permettono di apprezzare le superfici, da un certo punto di vista un tocco leggero peresempio ci provocapiacere (soprattutto a livello delle mani e dell'arto superiore). Ben diverso sono i tocchileggeri subiti su altre parti, perché c'è una differenza: una carezza sul viso ha un significato emotivo ed empatico molto diverso da una carezza su qualsiasi altra parte del corpo (che non sia una zona erogena). Eppure la sensibilità raccolta da un punto di vista tecnico è sempre la stessa, sono gli stessi tipi di recettori, ma la loro via di comunicazione e il loro punto di comunicazione sul talamo sono diversi. La carezza sul viso, per esempio, viene trasportata da un nervo particolare, il trigemino, che finisce sul talamo, ma su un nucleo suo proprio e che è diverso dal nucleo su cui arriva l'altra sensibilità epicritica (derivante da un'altra parte del corpo), uno è il ventro-postero-laterale e l'altro è il ventro-postero-mediale. Questi due nuclei proiettano in corteccia dove non solo arriva la
La percezione coscienziale del tocco è influenzata dalla rappresentazione somatotopica del nostro organismo. Il nucleo che riguarda la sensibilità facciale è un nucleo particolare che ha un impatto sui livelli emotivi e si interfaccia con altre zone e nuclei più ampi rispetto al nucleo ventro-postero-laterale.
A volte, però, proviamo piacere anche con dei tocchi che non sono sul viso. Questo perché siamo noi a riuscire a portarli a una condizione emotiva, ma lo facciamo comunque a livello corticale. Quindi, il talamo diventa il centro in cui il quadro psichico emotivo nel soggetto può trovare un punto di congiunzione con la realtà sensoriale.
È ovvio che il talamo diventa essenziale per le espressioni cognitive e comportamentali e per tutti i quadri di risposta che devono partire dalla corteccia attraverso il dialogo con il talamo. Esso quindi non solo proietta in corteccia, ma è vero anche l'opposto, ovvero che tutte le
Risposte corticali di tipo motorio e comportamentale passano attraverso esso. A questo schema però abbiamo un'eccezione abbastanza importante che è la sensibilità olfattiva: come abbiamo già detto è vero che ogni sensibilità, generale o specifica, prima di passare in corteccia passa attraverso il talamo, ma per un quadro che si connette con questioni di natura evolutiva la sensibilità olfattiva è la sensibilità del telencefalo. In un certo senso ogni centro che abbiamo citato, eccetto il telencefalo, ha un suo contatto intimo e specifico con una sensibilità: ad esempio il bulbo è connesso con la sensibilità vestibolare, il ponte è la sensibilità gustativa è di nuovo soprattutto connesso con la sensibilità specifica dell'udito, bulbare,... il diencefalo è strettamente connesso con la sensibilità visiva perché i tratti ottici sono rappresentati
Proprio da nuclei talamici. La sensibilità olfattiva, il nervo olfattivo e i bulbi olfattivi sono tutti telencefalici anche dal punto di vista embrionale. I circuiti olfattivi infatti viaggiano prima verso la corteccia e poi verso il talamo, all'opposto delle altre sensibilità. L'olfatto, nonostante questo schema invertito, ha i suoi nuclei talamici che sono i nuclei anteriori connessi alle vie olfattive, tra cui la corteccia limbica. L'unico problema è che l'olfatto arriva a questi nuclei dopo aver ampiamente rimbalzato sulla corteccia.
Il pulvinar è il nucleo più grande, corrisponde al grosso della porzione occipitale del talamo; è un nucleo che per tanto tempo è rimasto ambiguo e poco delineato nel senso che è sempre stato definito come un nucleo cognitivo e associativo. Sicuramente è un nucleo che possiamo definire come nucleo cognitivo ma sicuramente l'abbiamo conosciuto undefinire in
senso generico. Perché la connessione tra il pulvinar e la corteccia sono una connessione importante per l'acquisizione cognitiva visiva (per acquisire il quadro di conoscenza di ciò che vedo, sia come conoscenza nuova sia come recupero delle informazioni mnemoniche di tipo cognitivo). Oggetto e cognitività dell'oggetto (nel senso di conoscenza) sono due cose che pensiamo siano associate ma non lo sono affatto e infatti è stato osservato in alcuni soggetti in condizioni di patologie di tipo demenziali dove soggetti anziani andavano a perdere l'identificativo cognitivo dell'oggetto senza perderne la visione (gli faccio vedere una sedia e non capisce cosa sia ma se io gli dico di disegnarla la disegna). Si possono perdere anche le conoscenze dei volti perché esiste a livello corticale un'area che ha il compito di creare la memoria dei volti, cioè che ci permettere di conoscere il volto del soggetto.Il significato che il soggetto ha. Questa perdita di memoria si è ben vista nei soggetti affetti da Alzheimer in cui non vengono più riconosciuti soggetti intimamente collegati.
Altra zona particolare sono i nuclei genicolati del talamo, due masse posteriori che sono rispettivamente i centri delle vie ottiche e delle vie acustiche (la via ottica corrisponde a quello laterale mentre la via acustica corrisponde a quello mediale). Questa posizione particolare rispetto ai nuclei che caratterizzano il corpo talamico ha fatto nascere anche una nomenclatura specifica per i corpi genicolati che prende il nome di metatalamo. La fibra nervosa della retina ha come prima stazione sinaptica proprio il nucleo genicolato e da qui viene proiettata in corteccia; la zona specifica della proiezione visiva corticale è il polo occipitale della corteccia mentre quello dell'udito è il lobo temporale. La proiezione in corteccia dal corpo genicolato costituisce la ricostruzione visiva.
Infatti, lesioni ischemiche a questo livello provocano cecità. Ugualmente, l'area uditiva corticale è l'area che ci permette di percepire e di avere coscienza del suono, non semplicemente come rumore ma come melodie compositive.
Subtalamo ed epitalamo:
La zona subtalamica corrisponde alla zona infero-posteriore del talamo ed è la zona in contatto con la zona mesencefalica. È una zona complessa anche diencefalica che entra perché su questo centro passano tutte le vie di comunicazione ascendenti e discendenti dell'encefalo; tutto quello che sta arrivando dal midollo spinale deve ovviamente passare per queste zone e viceversa. La zona grigia della sostanza subtalamica è abbastanza ridotta, il nucleo principale di questa zona è il nucleo subtalamico di Luys; altra zona grigia prende il nome di area incerta che è fatta di piccoli nuclei posti al davanti del nucleo rosso. Dove il nucleo rosso invade la zona subtalamica a di.
cappuccio la zona ancora anteriorepresenta una serie di piccoli nuclei che prende il nome di peritorio pre-rubrale; è difficiledeterminare cosa facciano questi nuclei perché essendo molto vicini al nucleo rosso le lororisposte rischiano di non essere risposte pure. Anche il nucleo rosso e il nucleo della sostanzanera, sconfinando creano delle zone di sostanza grigia a livello del subtalamo stesso.
Nell'ambito della sostanza bianca la situazione quasi si complica o comunque si complica ilfatto di riconoscere la sostanza bianca del subtalamo cioè quali sono le connessioni internespecifiche del subtalamo. Un'unica zona di sostanza bianca che è stata riconosciuta comezona specifica del subtalamo è un fascio che mette in contatto talamo, subtalamo e ganglidella base. I gangli della base sono dei raggruppamenti nucleari del telencefalo interconnessicon significati motori; in effetti questo circuito talamo, subtalamo e gangli della base è.
Un circuito motorio, anche se ultimamente si è notato essere importante anche per alcuni aspetti dell'ambito cognitivo. Li chiamano anche campo H1.