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OSS.
A è infinitesima A è infinitesimo
Teorema del confronto o dei carabinieri
• A B C Vale defini.vamente
• Lim a Lim c L Lim b L
OSS.
a b defini.vamente
• Se lim a Lim b
• Se lim b Lim a
Corollario
Se a è limitata e b è infinitesima allora A B È infinitesimo
SGme asintoGche
A b A è asinto;ca a b
Def.
A è asinto.ca a b Se lim
Oss.
1. Non posso mai dire a
2. A L con L R, L= 0 Lim a. =L
3. A B Lim a = lim b
4. A B B A
5.
Gerarchia degli infiniG (infini; campione)
Potenze: n , n con < , n è un infinito di ordine superiore
§ Esponenziale: a , b con a>b, a è un infinito di ordine superiore
§ Logaritmo: hanno tui la stessa velocità (per la regola del cambiamento di base)
§ Potenze/ esponenziali/logaritmo: n < a < log n
§
Oss. (A B )
- (a ) (B )
- log a log b
- e e 6
- log n log n
LimiG di funzioni
Def.
Definiamo intorno di x un insieme del .po
• x R =>
• x =
• x =
Def.
D dominio della funzione. X punto di accumulazione per D se intorno di x (I) D (I/x )=
Limite
Def.
Dico che lim f(x)=l se I intorno di l J intorno di x t.c. x (J/ (x)) D, f(x) I (se per ogni x vicino a x , f(x) è
vicino a f(x) quanto voglio)
Def.
Lim f(x)=l se x successione che tende a x (x = x) => lim f(x)=l
Es.
Def.
X R di accumulazione
Lim f(x)= limite destro
Lim f(x)=limite sinistro
Oss.
Il lim f(x)=l limite destro e limite sinistro coincidono
Def.
Lim f(x)= f(x) => f è con;nua in x
Dico che f è con.nua in A se f è con.nua in ogni punto di A e scrivo:
Il conce>o di limite è un’analisi locale mentre la definizione di f con.nua in A è un’analisi globale
Le funzioni elementari e le loro inverse sono con.nue in D
Def.
Lim f(x)=0 f è un infinitesimo per x->x
Lim f(x)= f è un infinito per x->x 7
Forme indeterminate
Algebra dei limi. -> quando non si presentano forme indeterminate, è uguale a quella delle successioni
Teorema dell’unicità del limite
Se lim f(x) => il limite è unico
Teorema della permanenza del segno
Se lim f(x)=l => f(x) ha lo stesso segno di l in un intorno di x (fa>a eccezione al più di x)
Teorema del confronto
Funzioni conGnue
La somma, il prodoIo è il quoziente (funzione razionale) di funzioni con.nue è una funzione con.nua. Il
risultato è o>enuto u.lizzando l’algebra dei limi..
Funzioni composte (il prodo>o non è commuta.vo)
Teo.
Teorema del cambio di variabile del limite
Gerarchia degli infinitesimi
• X e x con > , x è un infinitesimo di ordine superiore. Quando faccio la s.ma prendo l’infinitesimo
di ordine minore
SGme asintoGche
Per x -> x se lim f(x)= 0
Funzioni conGnue
Teorema di Weierstrass
F C [a, b] (chiuso e limitato) => esistono il massimo e il minimo dell’immagine (f [a, b]). Cioè x , x [a, b]
t.c. f(x ) > f(x) > f(x )
• f(x ) = max f, x punto di massimo
• f(x ) = min f, x punto di minimo 8
Oss.
Non è vero che se f C (A) e A non è compa>o (chiuso e limitato) => f non ha né massimo ne minimo
Oss.
Il minimo (o massimo)(se esiste) è unico, mentre i pun. di minimo (o massimo), in generale, non lo sono
Teorema degli zeri
Teorema dei valori intermedi
F C (I), I intervallo -> f (I) è ancora un intervallo => tu< i valori compresi tra inf f e sup f sono assun0. Cioè,
Derivate
Def.
Dico che f è derivabile in x se esiste finito lim . Questo limite si chiama derivata prima di f in x . si
indica con f (x ), D f (x ),
il limite si può sviluppare anche come lim
N.B. geometricamente, il fa>o che f sia deriva.le in x significa che il grafico di f ha nel punto di x la reIa
tangente il cui coefficiente angolare è la derivata prima
F derivabile in ogni punto di A D dico che f C (A) (derivabile)
N.B. se f è derivabile in x => f è con.nua in x [ C (A) C° (A)], ma non è vero il contrario.
Def.
Lim derivata destra di f in x
Lim derivata sinistra di f in x
La funzione è derivabile se f (x )= f (x )= f (x )
Derivate di funzioni elementari 9
Regole di derivazione
• Somma
• ProdoIo
• Quoziente
• Funzione composta
Oss.
F: (a, b) -> R derivabile f in (a, b)
Uso il teorema della permanenza => se f(x) => f (x) > 0. Ripetendo il procedimento, mostro che se f(x) =>
f (x) < 0
Teo. Teorema di Fermat
• F (a, b) -> R
• X (a, b) e f derivabile in x
Se x è un punto di minimo locale (f(x)> f(x ) se x è vicino a x ) o di
massimo locale (f(x) < f(x ) se x è vicino a x ) => f (x )= 0
Teo. Teorema di Rolle
• F [a, b] -> R
• Con.nua in [a, b]
• Derivabile in (a, b)
• F(a)= f(b)
X (a, b) t.c f (x )= 0
ð
Teo. Teorema di Lagrange (o del valore medio)
• F [a, b] -> R
• Con.nua in [a, b]
• Derivabile in (a, b)
X t.c. f (x )=
ð
Test di monotonia
F: I -> R (I intervallo, I D) e f derivabile
• F (x) > 0 => f in I
• F (x) < 0 => f in I
Teo.
Sia f: (a, b) -> R con.nua e inver.bile, e sia g(x)= f (x). Se x (a, b) è tale che f (x )= 0 => g(x) è derivabile
nel punto y = f(x )
1. D arc tan x =
2. D arc sin x = 10
3. D arc cos x =
Integrali
Teo.
Se f: [a, b] -> R è con0nua, allora è integrabile
Se f: [a, b] -> è monotona e limitata, allora è integrabile
Se f: [a, b] -> R è integrabile a pezzi, allora è integrabile
Proprietà degli integrali
Teo.
Siamo f è g integrabili in [a, b]:
1. Linearità:
2. Addi;vità rispeRo all’intervallo d’integrazione: sia a < r < b, allora f è integrabile in [a, r] e [r, b],
vale l’iden.tà
3. Posi;vità e monotonia dell’integrale: se f > 0 in [a, b], allora
In par.colare:
• F > g =>
Convenzioni
Teo. Proprietà della media
Sia f: [a, b] -> R con.nua, allora esiste r [a, b] t.c.
Teo.
Sia F: [a, b] -> R una funzione derivabile. Si dice che F è una primi;va di f : [a, b] -> R se F (x) = f(x)
Se F è una primi.va di f, lo è anche F+c per qualsiasi costante c
Prop.
Siano F , F : [a, b] -> R due primi.ve di f. allora F – F è costante
Teo. Teorema fondamentale del calcolo, o regola di Borrow
Sia f: [a, b] -> R con.nua, ed F una sua primi.va in [a, b], allora
Calcolo di primi;ve, metodi di integrazione
Def.
Sia f: [a, b] -> R una funzione con.nua. Chiamiamo integrale indefinito di f e lo indichiamo con
1. Integrali immedia; 11
2. Integrali per sos;tuzione (cambio di variabile)
Sia : [a, b] -> [a, b] una funzione derivabile, e sia F: [a, b] -> R una primi.va di f nell’intervallo. Allora,
la regola della catena dice che:
3. Integrazione per par;
4. Integrazioni di funzioni razionali
I. Deg Q = 1
II. Def Q = 2
• Q ha due radici reali
• Q ha una radice reale doppia. Il miglior metodo è sos.tuire x – r = t
• Q non ha radici reali: dobbiamo manipolare il numeratore per o>enere la derivata del
denominatore. Il resto, il cui numeratore è sempre una costante, può essere trasformato in
un integrale di .po arctan 12
5 Integrali a pezzi. Simmetrie
Prop.
Sia M> 0 e f: [-M, M] -> R una funzione integrabile
• Se f è pari, allora:
• Se f è dispari, allora:
Integrali impropri
Sia a R e b > a che ammeiamo possa essere b= e sia f: [a, b) -> R una funzione con.nua. Definiamo il suo
integrale in [a, b) come
Diciamo che f è integrabile in [a, b) se il limite definito prima è finito. Se il limite è , diciamo che l’integrale
è divergente. Si svolge in modo del tu>o analogo nel caso a < b
Infine, una funzione con.nua f: (a, b) -> R, si dirà integrabile se, dato c (a, b) qualunque, integrabile in (a, c]
e [c, b):
Criteri di integrabilità
Teo.
Sia a R e b R t.c. b> a. siamo f, g: [a, b) -> R funzioni con.nue t.c 0 < f(x) < g(x)
• Se g è integrabile => f è integrabile
• Se
• Supponiamo inoltre che g(x)= 0 in [a, b). se f(x) g(x) quando x-> a, allora f è integrabile in [a, b) g
ó
è integrabile in [a, b)
Teo.
Oss.
I criteri preceden. sono ancora validi se si scambiano i ruoli di a e b
Teorema di De L’Hospital
• F, g, x di accumulazione di D e D
• F, g sono derivabile in un intorno di x e se
Teo. Con;nuità della funzione derivata
Oss.
F è derivabile => f è con.nua
F (x) è con.nua. Cioè: se 13
Derivate di ordine qualsiasi
F: (a, b) -> R, f (a, b)-> R
• (f ) = f = Df = derivata seconda
• (f ) = f = Df = derivata terza
Notazione
F C (a, b) se è derivabile k volte, con k N
Funzione concava e convessa
F è convessa [f (x) > 0] in (a, b) se il grafico di f sta “sopra la re>a
tangente al grafico nel punto ( x , f(x ))
F è concava [f (x) < 0] in (a, b) se
Test di convessità
F: (a,b)-> R f C (a,b)
• F (x) > 0 => f in (a, b) => convessa
• F (x) < 0 => f in (a, b) => concava
Sviluppo di Taylor
Simbolo di Landon: “o piccolo”
Def.
F, g definite in un intorno di x (R ). Dico che “f è un o piccolo per g per x-> x “, cioè: f = o (g) per x-> x
se il lim
Relazione tra “o piccolo” e sGme asintoGche
Sviluppo di Taylor, formula generale 14
N.b simboli di Landow
Equazioni differenziali
Equazioni in cui l’incognita è una funzione y= y(x), x I (I= intervallo)
Def.
L’insieme delle soluzioni dell’equazioni differenziale si chiama integrale generale
Teo.
Sia f C (I), I R intervallo. L’integrale generale dell’equazione y = f(x) è , dove F (x) è
una primi.va di f in I
Problema di Cauchy
Risolvere il problema di Cauchy significa trovare una funzione y C (I) che risolve l’equazione y =f(x) e che
soddisfa la condizione y(x )=y
Teo. Teorema dell’esistenza e unicità per il problema di Cauchy
Esiste un’unica soluzione y= y(x) C (I) del problema di Cauchy:
La soluzione del problema di Cauchy è y(x) =
Oss.
1° ordine
Oss.
Y , y sono soluzione