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B=(
) =
'
C=(
)
Per ogni v in V valgono le seguenti uguaglianze:
CB(v)=(x1…xn) → = ∑
=1
CB’(v)=(x’1…x’n) → = ∑ ''
=1
CL(v)=(y1…ym) → () = ∑
=1
CL’(v)=y’1…y’m) → () = ∑ ''
=1
Abbiamo dimostrato che A(x1…xn)=(y1…yn)
D(x’1….x’n)=(y’1….y’m)
B(x1…xn)=(x’1…x’n)
C(y1…ym)=(y’1…y’m) −1 −1 −1
Dunque, A(x1…xn)=(y1…yn)= .
('1... ') = ('1... ') = (1... )
Uguagliando primo e ultimo membro si ottiene che:
−1 −1
A(x1…xn)= → . (1) Equivalentemente si può dire che
(1... ) =
' '
(
) = ( )
' '
Definizione: due matrici A,B appartenenti a M(mxn,K) si dicono equivalenti se
invertibile e invertibile tali che B=YAX
∃ ∈ (, ) ∃ ∈ (, )
'
Osservazione: (1) dice che ( e ( sono equivalenti. Viceversa, se A e B sono
) )
'
equivalenti, allora A e B sono matrici associate ad una stessa applicazione lineare rispetto a
basi diverse.
Dimostrazione del viceversa:
invertibile e invertibile tali che B=YAX, V=K^n, W=K^m.
∃ ∈ (, ) ∃ ∈ (, )
, FA(x)=Ax. Siano B= e L= due basi standard, la prima di
: −> {
1,...,
} {
1,...,
}
1
{ }
K^n la seconda di K^m. Chiamate B’= le colonne di X, insieme che è base di K^n, si
...,
ha che FX: è un’applicazione invertibile ( .
−> = = ()
−1 −1 1 −1
{ }
Inoltre, L’=colonne di .
= ( ) .... ( )
, Id( (j indica la colonna della
= ( ) = ) = = (1... ) = 11 +... +
' '
matrice, dunque rimane sempre uguale).
A=matrice associata ad FA=
.
( ) = − () = = (1... ) = ∑
=1
' ' '
Invece B=YAX= . In conclusione,
( ) ⇔ ( 1) ( ) = ( ) =
' ' '
abbiamo dimostrato la seguente proposizione:
Due matrici A,B in M(mxn,K) sono equivalenti se e solo se sono le matrici associate ad una
stessa applicazione lineare rispetto a basi diverse.
Definizione: A,B in M(nxn, K), A si dice simile a B se esiste X in M(nxn,K) invertibile tale che
−1 .
=
Osservazione: la similitudine è una relazione di equivalenza
Definizione: sia V uno spazio vettoriale su K, F: V→V applicazione lineare si dice un
OPERATORE LINEARE o ENDOMORFISMO (dominio e codominio coincidono).
Sia F: V→V un operatore lineare, dimV=n, fissiamo B= una base di V.
{
1,...,
}
( ) =
'
Sia B’= un’altra base di V, D:=
{
'1,..., '
} ( )
' ' '
Per quanto dimostrato prima, si può dire che . (matrice del
( ) = ( )
' '
cambiamento di base ma in verso opposto) Le matrici A e D sono simili, dunque abbiamo
dimostrato che 2 matrici associate allo stesso operatore lineare rispetto a basi diverse, ma
scegliendo la stessa base in partenza e in arrivo, sono simili. −1
Viceversa: supponiamo che A e D sono simili → .
∃ ∈ (, ) ℎ =
Sia B= lla base standard di K^n. B’=
{
1,...,
}
−1
{ } , se A=
; = * : −> , ↦ =
−1 ' , allora
( ) ; = −> =
'
−1 −1 −1 −1 ' ' '
= (( ) · ( ) ) , , ( ) = * * ⇒ = ( ) = (1)( )
' ' '
(nota bene: le matrici in M del penultimo membro sono le inverse per cui ho moltiplicato sia a
destra che a sinistra nella prima uguaglianza.
D e A sono le matrici associate all’operatore lineare.
FA: K^n→K^n è un'applicazione rispetto a basi diverse di K^n, scegliendo la stessa base in
partenza e in arrivo. In conclusione abbiamo dimostrato che due matrici quadrate sono simili
se e soltanto se sono le matrici associate ad uno stesso operatore lineare rispetto a basi
diverse, ma con stessa base in partenza e in arrivo. La similitudine vale solo per le matrice
quadrate però, altrimenti non tornerebbe il prodotto righe per colonne.
Osservazione: Siano due matrici A,B in M(nxn,K), con A e B simili, allora A e B sono
equivalenti, ma non è vero il viceversa.
Ad esempio le matrici I2 e ( ) non sono simili. Infatti, se lo fossero esisterebbe una
−1
matrice X in GL(2,K) tale che , ma questo è assurdo perché B non è I2.
= = 2
Altro esempio: , X e Y sono invertibili perché X è
I2 mentre Y lo è perché le colonne sono linearmente indipendenti → A e B sono equivalenti.
Questo vale in generale, con A=In e B=( )
Osservazione: A in M(nxn,K) è invertibile se e solo se le colonne di A sono una base di K^n
(dimostrazione dell’implicazione scritta poche righe sopra).
Dimostrazione:
→) A=(A’...A^n); base di K^n e
= = (). : −> è , {
1,...,
}
FA iniettiva (vero perché (FA)^-1= . Allora segue che è una base di
) {
(1)... ()
}
−1
K^n 1
{ }
←) A=(A’...A^n), FA: K^n→ K^n deve essere
.... è , = (),
dimostrata come biunivoca:
- suriettività: . Dato che FA è lineare →
· ∀ ∈ , = (1... ) = ∑
=1
per la linearità di F. Dunque è
∃(1... ) ∈ . . = ∑ () = ( ∑ )
=1 =1
suriettiva
- iniettività: siano v,w in K^n tali che FA(v)=FA(w).
. Si può dire che FA(v)=A( )
= ∑ = (1... ); = (1... ) = ∑ ∑
=1 =1 =1
e che FA(w)= ). Moltiplicando la matrice a per la matrice Ej (sommatoria di
( ∑
=1
tutte le ej da 1 a n) si può concludere che . Ma
−> ∑ = ∑
=1 =1
1
{ } , quindi l’uguaglianza scritta nel
,... è ( )
passaggio precedente è vera se e solo se 0 → xj-zj=0→xj=zj
∑ ( − ) =
=1
per ogni j=1…n → v=w. Per cui, essendo biunivoca, FA è invertibile, quindi esiste
(FA)^-1: lineare tale che B= , con B base standard.
−> ( )
−1
()
−1 −1
Come conseguenza, per ogni x in K^n x= FA(x)= x)=BAx → BA=In;per ogni
◦
() () (
−1
y in K^n y= (y)= y)=(AB)y→ BA=In. Dunque AB=In e A è invertibile.
◦()
()(
Definizione: siano V e W due spazi vettoriali su K e F: V→W un’applicazione lineare. Si
definisce nucleo di F l’insieme KerF= . ImF=
{
∈ |() = 0
}
.
{
∈ |∃ ∈ . . () =
} ⊆
Proposizione:
(a) KerF è un sottospazio vettoriale di V
(b) ImF è un sottospazio vettoriale di W
(c) F è iniettiva
⇔ = {
0
}
(d) F è suriettiva ImF=W
⇔
Dimostrazione:
(a) 0v perché F(0v)=0w. Per ogni v1,v2 in KerF devo dimostrare che
∈ 1 + 2
appartiene a KerF; per la linearità di F: F(v1+v2)=F(v1)+F(v2)= (dato che v1 e v2
stanno nel nucleo) 0 w + 0w=0w. In modo analogo, per il prodotto scalare:
, devo dimostrare che
∀ ∈ , ∀λ ∈ 0w=0w → KerF
λ ∈ : (λ) = (à ) λ() = λ · λ ∈
(b) 0w=F(0v) → 0w appartiene a ImF; devo dimostrare che w1+w2
∀1, 2 ∈
appartiene ImF. .
∃1, 2 ∈ : 1 = (1), 2 = (2)
w1+w2=F(v1)+F(v2)=F(v1+v2) per la linearità di F → w1+w2 appartiene a ImF.
∀ ∈ , ∀λ ∈ , ℎ λ ∈ −> ∈ ⇔ ∃ ∈ : () =
per la linearità di F →
λ = λ() = (λ) λ ∈
(c) F è iniettiva: 0w, ma F(0v)=0w, qu