A
quantità di anidride carbonica espirata(V
Possiamo misurare la che è stata xC ) e
E CO2E
che è data da quella presente nello spazio morto, che è di 0, più quella che proviene
dagli alveoli(V xC ).
A CO2A V C =(V -V )C
E CO2E E D CO2A
Possiamo in questo modo andare a ricavare lo spazio morto funzionale.
VENTILAZIONE POLMONARE volume di aria inspirata ed espirata nell’unità
La ventilazione polmonare è data dal
di tempo. È data dal prodotto del volume corrente, cioè 0.5L, per la frequenza
respiratoria, che è di circa 14 atti/min, quindi risulta una ventilazione polmonare di
7L/min.
circa
Non tutta l’aria però raggiunge gli alveoli, infatti dei 500ml di volume corrente solo
350ml arrivano agli alveoli. Calcolando la ventilazione con questo volume otteniamo la
5L/min.
ventilazione alveolare, che è di circa
MODALITA’ DI VENTILAZIONE:
Il movimento dell’aria tra interno ed esterno del polmone è assicurato da un gradiente
pressorio.
La ventilazione solitamente avviene a pressione negativa, quindi l’inspirazione
avviene perché la gabbia toracica si dilata, stirando il polmone che aumenta di volume
facendo diminuire la pressione al suo interno e permettendo all’aria di entrare. Mentre
durante l’espirazione si va a pompare aria verso l’esterno.
Se si va a ventilare un soggetto in questo caso è l’aria ad essere spinta nel polmone e
non il polmone ad aspirare l’aria, quindi la ventilazione avviene a pressione positiva.
Questo tipo di ventilazione per tempi brevi non è dannosa, ma a lungo andare può
causare problemi.
MECCANICA RESPIRATORIA
La pressione può essere interpretata come l’effetto dell’urto delle molecole di un gas
sulle pareti del contenitore. Se si va a dimezzare lo spazio a disposizione va a
raddoppiare la quantità di urti per unità di superficie, quindi la pressione raddoppia.
PV=costante.
La legge di Boyle infatti dice che, a temperatura costante,
Inspiriamo grazie ad una depressione che creiamo nell’apparto respiratorio, ciò è dato
da un aumento del volume del polmone con diminuzione della pressione, che diventa
minore di quella atmosferica, permettendo all’aria di entrare.
Per l’espirazione invece si va a diminuire il volume del polmone, andando quindi ad
aumentare la pressione al suo interno e facendo
uscire aria.
PLEURE
Il polmone è privo di strutture di sostegno o
muscolari, ma è adeso alla gabbia toracica
attraverso la pleura. Le pleure sono delle strutture
viscerale
costituite da un doppio foglietto: quello è
attaccato al polmone e si adatta alla sua forma;
parietale
quello è adeso alla gabbia toracica.
liquido
All’interno delle pleure è presente un che
funge da lubrificante assicurando lo spostamento
dei due foglietti l’uno rispetto all’altro e quindi lo
spostamento del polmone rispetto alle strutture
circostanti.
EFFETTO VENTOSA:
Se si va a spingere una ventosa contro una superficie, l’aria
contenuta al di sotto della ventosa tenderà ad uscire dai
suoi bordi. Smettendo di spingere la ventosa, a causa della
sua componente elastica, tenderà a tornare alla sua forma
iniziale andando in questo modo ad aumentare il suo
volume, portando quindi ad una diminuzione della pressione
tra la ventosa e la superficie.
La ventosa resterà in questo modo adesa alla superficie a
causa della pressione atmosferica che tenderà a spingerla
contro la superficie, essendo superiore di quella al di sotto
della ventosa.
Ponendo due ventose l’una contro l’altra e schiacciandole mi aspetto che l’aria al loro
interno esca e la pressione atmosferica le mantenga unite, cosa che accade tra i due
fogliette delle pleure.
EQUILIBRIO POLMONE-GABBIA TORACICA
In condizioni normali il polmone è espanso rispetto alla sua condizione di equilibrio e
componenti elastiche tirarlo verso l’interno.
presenta delle che tendono a La gabbia
componenti elastiche
toracica, nella condizione normale, è invece compressa e le sua
espandere.
tenderebbero a farla
Polmone e gabbia toracica sono tenuti insieme dalle pleure, visto che nello spazio
pleurico la P è inferiore a quella atmosferica. Inoltre anche il liquido pleurico ha una
funzione nel mantenere polmoni e gabbia toracica uniti, visto che si ha una continua
aspirazione del liquido pleurico da parte
dei vasi linfatici che contribuiscono a
mantenere la negatività endopleurica.
Se si ha una lesione della parete toracica o
del polmone, la quale riesce ad
oltrepassare la pleura, si ha uno
pneumotorace. Entra quindi aria nello
spazio pleurico, ciò porta ad un collasso del
polmone e all’espansione dell’emitorace
interessato, che prende il nome di torace a
botte.
Alla fine di un’espirazione normale, quando il polmone contiene un volume pari alla
equilibrio
CFR, si ha un tra le forze che tendono a far collassare il polmone e quelle
che tendono ad espandere la gabbia toracica.
PRESSIONI ALLA CFR:
Quando nel polmone si ha un volume
pari alla CFR la pressione nei foglietti
pleurici è minore di quella atmosferica,
pressione endopleurica
si ha quindi una pressione
(Pe) di -5cmH O. Mentre la
2
intrapolmonare (Pi) è di 0cmH O, come
2
anche nella trachea, visto che il
polmone è in connessione con l’esterno.
Alla CFR il sistema toraco-polmonare è quindi in equilibrio. Questo equilibrio può
essere rotto in entrambe le direzioni:
V>CFR si deve vincere una maggior forza di retrazione elastica
- Se si hanno
polmonare. muscolo inspiratori
Questo viene fatto grazie ai che portano ad un
espansione della gabbia toracica, portando l’equilibrio ad instaurarsi a valori più
alti. V<CFR vincere una maggior forza di retrazione
- Se si hanno è necessario
elastica della gabbia toracica. muscoli espiratori
Questo viene fatto grazie ai
che vanno a comprimere la gabbia toracica, portando l’equilibrio ad instaurarsi
a valori più bassi.
INSPIRAZIONE ED ESPIRAZIONE
L’inspirazione è conseguenza dell’espansione del polmone, che segue l’aumento di
contrazione dei muscoli inspiratori,
volume della gabbia, ottenuto grazie alla che
compiono un lavoro per vincere le forze di retrazione elastica del polmone.
La gabbia toracica infatti esercita alla CFR una forza verso l’esterno la quale viene poi
incrementata dall’azione dei muscoli inspiratori ed il polmone, che ha una tendenza a
collassare, non riesce a vincere questa forza, anche se la forza elastica del polmone
man mano che si espande il torace aumenta. rilascio dei muscoli inspiratori.
L’espirazione è un fenomeno passivo, associato al In
questo modo la forza elastica del polmone prevale su quella della gabbia toracica
facendo tronare il sistema alla CFR.
Durante la respirazione tranquilla quindi solo l’inspirazione avviene attivamente,
mentre l’espirazione avviene in modo passivo.
MUSCOLI RESPIRATORI
Abbiamo diversi muscoli che possono intervenire durante la
respirazione.
Nella respirazione tranquilla intervengono solamente due
diaframma intercostali
muscoli inspiratori, cioè il e gli
esterni.
Si hanno poi altri muscoli che intervengono se si vuole
aumentare la velocità o la profondità della respirazione.
Abbiamo quindi dei muscoli accessori inspiratori, che
sternocleidomastoideo; scaleni; porzione anteriore degli
sono:
intercostali interni; muscoli laringei.
I muscoli espiratori sono tutti accessori e abbiamo:
intercostali interni; retto dell’addome; obliquo interno ed obliquo esterno.
DIAFRAMMA: nervi frenici, C3-C5,
Il diaframma è innervato dai che nascono dai segmenti ha la
forma di una cupola le cui fibre hanno un andamento radiale e si inseriscono sullo
sterno, sulle ultime coste e alla colonna vertebrale.
contrae il diaframma
Quando si tende ad appiattirsi, abbassandosi di circa 1-2cm e
portando ad un aumento del diametro cranio-caudale della gabbia toracica, quindi ad
un aumento del suo volume.
diaframma si rilascia
Quando il il volume della gabbia toracica torna alla condizione
iniziale.
In determinate condizioni il diaframma ha difficoltà a contrarsi, come nelle donne in
gravidanza e negli obesi.
INTERCOSTALI ESTERNI:
Le coste sono articolate posteriormente con le vertebre ed
anteriormente con lo sterno, anche se non tutte. Sono orientate da
dietro verso l’avanti e dall’alto verso il basso e la loro inclinazione
aumenta in senso cranio-caudale. nervi intercostali,
I muscoli intercostali esterni sono innervati dai
T1-T11.
che nascono dai segmenti
Questi muscoli sono inseriti dalla costa superiore all’inferiore da
innalzamento
dietro in avanti e la loro contrazione determina un
delle coste. Inoltre quelle superiori sono contemporaneamente
sollevate dai muscoli scaleni.
Data la particolare articolazione delle coste, il loro innalzamento porta ad un aumento
del diametro antero-posteriore e trasverso della gabbia.
I muscoli intercostali quando si contraggono si accorciano, andando a sviluppare una
tensione lungo la direzione delle loro fibre.
Questa forza può essere scomposta e si ha:
vettore perpendicolare
- Un alla
direzione delle coste che tenderebbe a
farle avvicinare tra loro, cosa non
possibile visto che sono anche
articolate con lo sterno.
vettore parallelo
- Un alla direzione delle
coste che le porta a scorrere l’una
rispetto all’altra, in particolare la costa
superiore va a scorrere in avanti e
quella inferiore verso dietro.
l’innalzamento dello sterno e della parte anteriore delle coste
Tutto questo permette ,
portando quindi ad un aumento del diametro antero-posteriore della gabbia.
coste ruotano anche nel
Inoltre a causa dell’angolo di articolazione costo-vertebrale, le
piano trasversale e ciò viene fatto in maniera più marcata dalle coste inferiori ,
provocando un aumento del diametro trasverso della gabbia.
RESISTENZE ELASTICHE
un’inspirazione
Il volume del polmone durante tranquilla
espirazione
parte dalla CFR e aumenta, con la successiva il
volume torna alla CFR. -5cmH O
La pressione endopleurica parte da e, quando
2
si espande la gabbia, inizia a scendere andando ad
aumentare la negatività. Mentre quando si espira la
pressione torna al valore iniziale. Inoltre se si va a misurare
dinamicamente la variazione di pressione questa descrive
una certa curva (linea continua), mentre se vado a legge
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