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H. heidelbergensis probabilmente non e un antenato diretto diversi ambienti a causa di reazioni chimiche, fisiche e

dei Neanderthal. biologiche.

Variazioni → frazionamento isotopico, e portano a prodotti

Le cinque categorie razziali determinate da Johan Friedrich con valori isotopici aumentati o diminuiti a seconda

Blumenbach: Caucasian, Mongolian, Malayan, Ethiopian, dell'ecosistema e delle reazioni specifiche. Nelle reazioni

American. fisiche unidirezionali e chimiche, l'isotopo leggero e

preferenzialmente coinvolto, un processo noto come

PALEODIETA frazionamento cinetico.

→ propone di seguire un tipo di alimentazione che Applicazioni – piante C3 e C4

caratterizzava le popolazioni umane vissute nel periodo - La CO2 ha valori isotopici di circa -7 ‰ ed e assorbita dalle

precedente alla scoperta dell’agricoltura. piante per la fotosintesi.

La dieta → no alimenti trasformati, si verdure, frutta, noci, - Le piante C3 (climi temperati) hanno δ13C di -26,5 ‰ e

radici e carne ed esclude latticini, cereali, zucchero, legumi quelle C4 (climi aridi) di -12,5 ‰.

oli, sale, alcol e caffe . - Le piante C3 discriminano maggiormente contro il 13C,

risultando in valori piu negativi.

Principali metodi analitici: - Gli animali incorporano i rapporti isotopici delle piante nel

- residui → analisi di macro e microresidui nelle ceramiche collagene osseo, con un arricchimento in 13C di circa 5 ‰.

e superfici di strumenti litici. - Nel 1977, studi isotopici rivelarono che il mais non era

- analisi del tartaro dentale → studio molecole di DNA, consumato nel Nord America fino al 1000-1300 d.C.

proteine o dei residui microscopici dentro matrice minerale - Campioni ossei piu recenti mostrano segnali isotopici delle

- microusura →pattern di microusura della superficie dei piante C4 (come il mais), indicando un cambiamento nella

denti fornisce informazioni sui cibi consumati o anche su dieta.

attivita extra masticatorie.

→ microscopio elettronico ha rilevato cavita e graffi sulla Ecosistemi marini

superficie dello smalto = informazioni piu precise Nel sistema marino, i segnali isotopici del carbonio

provengono dai carbonati marini (CO3²⁻) e dai bicarbonati

Analisi degli isotopi stabili: disciolti, che hanno un valore di 0‰ perche sono piu ricchi

- 1977: analizzati per la prima volta gli isotopi stabili del di 13C rispetto alla CO2 (di 7‰). Durante la fotosintesi e

carbonio nel collagene delle ossa di nativi americani antichi l'assorbimento, le piante di fitoplancton raggiungono un

→ dimostrando che il mais non fu usato dagli abitanti del valore isotopico di -10/-18‰.

Nord America fino al 100 d.c. Ecosistema fluviale/lacustre:

- Pesci d'acqua dolce hanno valori di δ13C simili a quelli

terrestri, influenzati dall'ambiente e bicarbonati.

Frazionamento e catena trofica:

- L'azoto trasformato nel suolo influisce sui valori di δ15N.

- δ15N nei sistemi terrestri: 1-4‰ (leguminose 0-3‰, non

leguminose 3-5‰).

- δ15N nei sistemi marini: 5-6‰ dai nitrati, piu alto nei

fondali per la denitrificazione.

- Valori di δ15N aumentano di +3-5‰ per livello trofico,

distinguendo meglio i livelli rispetto al carbonio.

- Ad ogni livello trofico, δ13C e δ15N si arricchiscono di +1-

4‰ e +3-5‰, rispettivamente.

Allattamento e svezzamento:

- Durante l'allattamento, i neonati alimentati con latte

materno, che e un tessuto ricco di proteine, hanno una dieta

che li colloca ai livelli piu alti di azoto. Sono essenzialmente

carnivori, poiche si nutrono principalmente di proteine.

- Con lo svezzamento, recuperano valori di azoto piu

normali.

Il collagene

→ presente in tutti i tessuti, quello contenuto nelle ossa

resiste a lungo nel tempo. E la proteina piu abbondante nei

mammiferi e nell’uomo il 6% del peso corporeo. Si trova in

grandi quantita nelle ossa 90% componente organica.

E sottoposto a un turn-over piuttosto lento (10-30 anni) e

un indicatore della dieta a lungo termine.

Il C nel collagene deriva soprattutto dalle proteine ma anche

da altre fonti come i lipidi e carboidrati nelle diete con basso

apporto proteico.

L’N in tutti i tessuti proveniva unicamente dalla dieta

proteica. I valori di d13C e d15N riflettono la dieta proteica

Dieta degli ominini estinti

- 4 milioni di anni fa gli ominini avevano diete dominate

dalle risorse C3 ed erano, in questo senso, simili agli

scimpanze

.

- 3.5 milioni anni fa vari taxa ominini hanno iniziato a

incorporare alimenti arricchiti con 13C (da piante C3) nelle

loro diete.

- 2.5 milioni anni fa il Parantropo in Africa orientale (P.

boisei) si e discostato verso la specializzazione C4 e ha

occupato una nicchia isotopica prima sconosciuta nei

primati catarrini.

Dieta carnivora

I Neanderthal e i cacciatori-raccoglitori Homo sapiens dal

Paleolitico superiore occupavano una speciale nicchia

ecologica consumano cibo molto arricchito in azoto 15,

mostrando una tipica dieta carnivora.

- Paleolitico: In Italia, Neanderthal e primi Homo sapiens

erano cacciatori-raccoglitori con una dieta principalmente

carnivora, basata su fauna terrestre e poco cibo marino.

- Neolitico: Introduzione dell'agricoltura e allevamento con

poche variazioni nella dieta. Le risorse naturali diminuirono

con l'aumento delle popolazioni stanziali.

- Eneolitico: Dieta variabile basata su risorse vegetali e

animali terrestri, con nuovi strumenti come l'aratro che

portarono a cambiamenti significativi nel modello

alimentare.

1. Sahelanthropus tchadensis

• Periodo e luogo di comparsa: nella regione del Chad, 7-6 milioni di anni fa.

• Peso: circa 30-40 chilogrammi

• Cranio: capacità cranica di circa 320-380 cm³, che è relativamente piccola rispetto ad

alcuni altri ominidi.

• Arti: arti che mostravano adattamenti sia alla vita arborea che alla vita bipede.

• Mandibola e dentatura: La mandibola è stata parzialmente preservata e mostra

alcune caratteristiche simili a quelle degli ominidi successivi, come una dentatura più

simile a quella umana rispetto ai primati non umani.

• Postura: presubilmente bipede

• Posizione del forame magno: suggerisce una posizione più eretta del cranio rispetto a quella dei primati non umani.

2. Ardipithecus ramidus

• Periodo e luogo di comparsa: vissuto circa 4,4 milioni di anni fa durante il Miocene

superiore. Resti scoperti nella regione di Aramis, Etiopia.

• Cranio: volume cerebrale di circa 300-350 cm³

• Arti: arti inferiori mostrano adattamenti alla vita arborea e alla locomozione quadrupede,

arti superiori presentano caratteristiche che suggeriscono capacità di arrampicata e

manipolazione.

• Mandibola: denti simili a quelli degli esseri umani, ma con canini più piccoli e una cresta

sagittale poco sviluppata.

• Dentatura: molari più piccoli rispetto a quelli degli scimpanzé, con una proporzione di

smalto più spessa.

• Postura e posizione del forame magno: postura probabilmente era più eretta rispetto agli

scimpanzé, ma non completamente bipede. La posizione del forame magno suggerisce una postura più eretta rispetto

agli scimpanzé, ma non completamente bipede.

• Andamento: Presumibilmente quadrupede con capacità di arrampicata sugli alberi. La locomozione potrebbe essere

stata più flessibile rispetto agli antenati successivi.

3. Australopithecus anamensis (KO-136-SET)

• Periodo e luogo di comparsa: in Africa orientale tra circa 4,2 e 3,9 milioni di anni fa.

• Peso: tra i 30 e i 50 chilogrammi.

• Cranio: Il cranio di mostra caratteristiche primitive, come una cresta sagittale

pronunciata e una capacità cranica relativamente piccola, stimata intorno ai 370-400

cm³.

• Arti: arti adattamenti sia alla vita arborea che alla vita bipede. L'omero e il femore

suggeriscono una capacità di locomozione bipede, ma le mani e i piedi sembrano

avere ancora adattamenti per la vita sugli alberi.

• Mandibola e dentatura: La mandibola mostra una dentatura simile a quella degli

ominidi successivi, con molari robusti e spaziati e incisivi anteriori più piccoli.

• Posizione del forame magno: La posizione del forame magno suggerisce una

posizione più eretta del cranio rispetto a quella dei primati non umani.

4. Australopithecus afarensis

• Periodo e luogo di comparsa: Vissuto tra circa 3,9 e 2,9 milioni di anni fa durante il Pliocene e il

Pleistocene inferiore. Resti scoperti principalmente in Etiopia (regione dell'Afar) e in altre parti

dell'Africa orientale.

• Cranio: Volume cerebrale compreso tra 375 e 550 cm³, cranio allungato in senso antero-

posteriore con una cresta sagittale pronunciata.

• Arti: Arti inferiori mostrano adattamenti alla locomozione bipede, con una struttura simile a

quella umana. Arti superiori simili a quelli degli scimpanzé, adatti per arrampicarsi sugli alberi.

• Mandibola: Mandibola robusta con dentatura simile a quella umana, ma con canini più grandi e

sagomatura più simile a quella degli scimpanzé rispetto agli Homo sapiens, denti molari larghi e

robusti.

5. Australopithecus afarensis (Australopithecus afarensis BH-058 Skull "Selam")

• Periodo e luogo di comparsa: vissuta in Africa orientale tra circa 3,9 e 2,9 milioni di anni fa.

• Peso: tra i 25 e i 50 chilogrammi, a seconda delle dimensioni corporee.

• Cranio: capacità cranica relativamente piccola, con una media di circa 375-500 cm³. Ha una

cresta sagittale pronunciata e una faccia prognata (proiettata in avanti), con denti molari

grandi.

• Arti: Gli arti di Australopithecus afarensis mostrano una combinazione di adattamenti alla

vita bipede e alla vita sugli alberi. L'omero e il femore indicano una capacità di locomozione

bipede, mentre le mani e i piedi conservano caratteristiche adatte alla presa sugli alberi.

• Mandibola e dentatura: La mandibola di Australopithecus afarensis presenta una dentatura

simile a quella degli ominidi successivi, con molari robusti e spaziati e incisivi anteriori più

piccoli.

• Andamento: si presume che Australopithecus afarensis avesse un andamento principalmente bipede, basato su

caratteristiche scheletriche associate alla locomozione eretta. I fossili di Australopithecus afarensis, come la celebre

"Lucy", mostrano caratteristiche scheletriche indicative di una postura eretta.

6. Australopithecus africanus “Bambino di Taung”

• Periodo e luogo di comparsa: Vissuto tra circa 3 e 2 milioni di anni fa durante il Pliocene

e il Pleistocene inferiore, principalmente in Sudafrica.

• Cranio: Presenta un volume cerebrale compreso tra 400 e 550 cm³, con un cranio più

arrotondat

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
20 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher diyaababu03 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Antropologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Martinez Labarga Maria Cristina.