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RIFLESSI

Sono la risposta motoria involontaria immediata ad uno specifico stimolo. I riflessi nervosi aiutano a mantenere l’equilibrio

effettuando dei rapidi aggiustamenti delle funzioni di organi o apparati. Se si tocca dell’acqua bollente si attivano i

recettori del dolore, ritiriamo subito la mano prima di essere coscienti dello stimolo, questo viene descritto come riflesso.

I riflessi spinali o arco riflesso (interazioni far neuroni disegnano un arco), indicano un’interazione diretta tra neurone

sensitivo e neurone motorio, senza inviare le informazioni prima al SNC. La fibra sensitiva raccoglie segnale di dolore e

invia senale all’intero neurone che lo trasferisce direttamente al motoneurone localizzato nelle corna anteriori, ma le invia

anche ai centri encefalici superiori. Tuttavia, ritiriamo la mano prima di essere coscienti dello stimolo. I riflessi li abbiamo

per risposte motorie automatiche a stimoli sensoriali che identifichiamo come pericolosi.

Si trova dentro la scatola cranica e si divide in più regioni. Il canale dell’ependima prosegue nel tronco encefalico e in

generale nell’encefalo e dà origine a delle dilatazioni di forma irregolare che prendono il nome di ventricoli che sono pieni

di liquido cerebrospinale. Anche l’encefalo non è in contatto con la superficie ossea della scatola cranica ma viene protetto

dalle meningi.

IL TRONCO ENCEFALICO

Il midollo spinale si continua superiormente con il tronco encefalico a

livello del forme magno dell’osso occipitale. Il tronco encefalico

controlla la maggior parte delle attività automatiche del nostro corpo

come la respirazione o il controllo della frequenza cardiaca.

Il canale dell’ependima si continua anche all’interno del tronco

encefalico dove si dilata, questa dilatazione prende il nome di quarto

ventricolo (tra midollo allungato e cervelletto), poi si restringe,

raggiunge il diencefalo e si dilata ulteriormente formando una cavità

chiamata terzo ventricolo e questa cavità origina altre due cavità a forma di uncino e si trovano nei due emisferi del

telencefalo (primo e secondo ventricolo). Le cavità sono tutte in collegamento tra loro.

Il tronco encefalico si divide in tre porzioni: la parte più in basso è il midollo allungato (verde) che superiormente si dilata

leggermente e continua con il ponte di Varolio (rosa) e infine la parte più superiore prende il nome di mesencefalo (blu).

Il midollo allungato ricorda il midollo spinale con una leggera dilatazione verso l’alto. La fessura mediana anteriore si

continua nel midollo allungato, ed è presente anche la fessura mediana posteriore, come anche i solchi laterali. L’unica

differenza rispetto al midollo è che il midollo allungato si allarga leggermente. Anteriormente presenta fasci piramidali o

chiamati anche corticospinali, sono dei cordoni di fibre nervose, sono tutte vie motorie che partono dalla corteccia

primaria del telencefalo e raggiungono il muscolo scheletrico volontario. Sono motoneuroni di primo ordine che fanno

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sinapsi con i motoneuroni alfa e da qui si origina il motoneurone secondario che raggiunge il muscolo scheletrico. Sono le

vie motorie più importanti del corpo umano. La fessura mediana anteriore viene persa, è come se fosse cucinata, questo

punto si chiama decussazione delle priamidi, è il punto in cui i fasci piramidali si incontrano e quelli originati dalla regione

destra del telencefalo vanno a sinistra e quelli di sinistra vanno a destra. Lateralmente alle piramidi, oltre il solco mediale,

troviamo le olive bulbari, sono rigonfiamenti costituiti da assoni che andranno al cervelletto portando informazioni

motorie necessarie per controllare il movimento. La parte posteriore del midollo allungato va a formare il pavimento del

quarto ventricolo.

Il ponte di Varolio presenta anteriormente il solco basilare e si separa del midollo allungato mediante il solco bulbo-

pontino e superiormente si separa dal mesencefalo dal solco pontino. Posteriormente partecipa a costituire il pavimento

del quarto ventricolo.

Nel tronco encefalico la sostanza bianca è parte più esterna e la parte più interna è sostanza grigia che però non ha più

la forma ad H e si spezzetta originando aggregati di neuroni che prendono il nome di nuclei (non sempre rotondi) e

cambiano lungo tutto il corso del tronco encefalico. Nella sostanza grigi del mesencefalo sono presenti due importanti

nuclei che comunicano con cervelletto e telencefalo per coordinare il movimento:

Nucleo rosso, intensamente vascolarizzata

- Sostanza nera, ricca di un pigmento che dà una colorazione scura, producono la dopamina che blocca l’attività

- dei nuclei della base del telencefalo, inibendo l’attività motoria.

Dal tronco encefalico si originano dodici nervi cranici, dieci dei quali hanno origine reale nei nuclei presenti nel tronco

encefalico, ma anche apparente sempre nel tronco encefalico (midollo allungato e ponte di Varolio). I primi due non

partono dal tronco encefalico.

Nervo olfattivo (I) hanno l’origine reale non nel tronco

- encefalico

Nervo ottico (II) hanno l’origine reale non nel tronco encefalico

- Nervo vestibolo-cocleare (VIII) costituito da fibre sensitive

- provenienti dall’orecchio, porta informazioni relative

all’equilibrio e l’udito

Nervo glossofaringeo (IX) presenta sia fibre sensitive che vanno

- alla lingua (gusto, temperatura, dolore), che motorie che

controlla l’attività motoria dei muscoli scheletrici della faringe

che è coinvolta nella deglutizione

Nervo vago (X) è il più importante nervo e più lungo del corpo

- umano ha componente sensitiva e motoria, racchiude fibre del

sistema nervoso parasimpatico ma anche simpatico. Vaga per

tutto il corpo innervando quasi tutti i visceri

Nervo ipoglosso (XII) solo fibre motorie, innerva la lingua e ne

- controlla l’attività motoria

Nervo accessorio (XI) è un nervo completamente motorio che

- innerva alcuni muscoli della regione del collo

Superiormente dal ponte di Varolio troviamo:

Nervo trigemino (V) è un nervo misto che va a innervare i muscoli masticatori come componente motoria e come

- componente sensitiva e raccoglie le informazioni provenienti soprattutto dalle due arcare dentali

Nervo abducente (VI) innerva e controlla il movimento dell’occhio

- Nervo trocleare (IV) innerva e controlla il movimento dell’occhio

- Nervo oculomotore (III) innerva e controlla il movimento dell’occhio

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Nervo faciale (VII) misto innerva i muscoli mimici del volto come componente motoria e come componente

- sensitiva raccoglie sensibilità del cavo orale

CERVELLETTO

Il cervelletto si trova posteriormente al tronco encefalico con

cui si collega tramite dei fasci nervosi che prendono il nome

di peduncoli cerebellari che si dividono in tre gruppi:

• Peduncolo cerebellare superiore che unisce il cervelletto con

il mesencefalo

• Peduncolo cerebellare medio che unisce il cervelletto con il

ponte di Varolio

• Peduncolo cerebellare inferiore che unisce il cervelletto con

il midollo allungato

La sua funzione principale è il controllo dell’equilibrio,

della postura, il coordinamento del movimento e del

tono muscolare. Lavora con i nuclei della base del

telencefalo, il midollo allungato e il mesencefalo (nucleo

rosso e sostanza nera).

È costituito da due emisferi cerebellari uniti da una parte

centrale lunga che prende il nome di verme del

cervelletto, stretta e disposta longitudinale ed è in

rapporto con le meningi encefaliche (tentorio del

cervelletto della dura madre) che lo separa dai lobi

occipitali degli emisferi cerebrali.

Superiormente è in rapporto con gli emisferi del telencefalo, ma fra loro sono presenti le meningi.

- La faccia inferiore è in rapporto con l’osso occipitale, non c’è contatto diretto, ma è tutto coperto dalle meningi.

- La faccia anteriore è in contatto con il tronco encefalico grazie ai peduncoli cerebellari. Sotto i peduncoli si trovano

- delle regioni che si chiama lobulo-flocculo motore, questa parte è quella evolutivamente più antica, è il centro

dell’equilibrio, prende nome di archicerebello.

Il paleocerebello è il lobo anteriore, centro regolatore del tono muscolare e postura.

- Il neocerebello è la parte più recente, centro regolatore dei movimenti volontari e automatici.

-

Sono presenti fessure sulla superficie (= corteccia cerebellare), questi solchi sono presenti per aumentare la superficie. La

superficie è così estesa perché la sostanza grigia (neuroni) è all’esterno e la sostanza bianca all’interno (prolungamenti

assonici), nella parte centrale del cervelletto compare altra sostanza grigia, chiamati nuclei interi del cervelletto. Le

principali fessure sono:

Fessura orizzontale sul lobo posteriore, divide il lobo in due lobuli

- Fessura primaria: suddivide cervelletto in lobo anteriore e lobo posteriore

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La corteccia cerebellare è formata da tre tipi di neuroni:

lo strato più esterno prende il nome di strato molecolare;

- lo strato intermedio è chiamato strato delle cellule del Purkinje

- (gocce viola)

- mentre lo strato più esterno si chiama strato granulare.

-

Lo strato molecole è formato da due tipi di cellule:

neuroni a canestro localizzate nello strato molecolare, hanno

- prolungamento assonico che non esce mai dalla corteccia

cerebellare come anche i dendriti, ma fanno sinapsi con il corpo

cellulare delle cellule del Purkinje)

neuroni stellati dendriti e assoni rimangono nella corteccia

- cerebellare. L’assone fa sinapsi direttamente con i dendriti delle

cellule del Purkinje.

I neuroni del Purkinje disposti a monostrato hanno un corpo cellulare grande e hanno anche dei detriti molto sviluppati,

numerosissimi che si proiettano nello strato molecolare e un assone che scende e forma gran parte della sostanza bianca

del cervelletto fino a raggiungere i nuclei interni del cervelletto e fare sinapsi con questi. I neuroni del Purkinje sono le

uniche cellule che hanno gli assoni che escono dalla corteccia cerebellare. Raccolgono tutte le informazioni dalla corteccia

e le convogliano ai nuclei interni.

Lo strato granulare presenta numerosi neuroni di piccole dimensioni i cui assoni vanno verso l’alto e si dividono in due

raggiungendo lo strato delle cellule del Purkinje e fanno sinapsi con i dendriti delle cellule del Purkinje, c’è sempre

interazione perpendicolare. Gli assoni non escono dalla corteccia cerebellare.

Tramite i peduncoli cerebellari abbiamo anche delle fibre nervose che entrano, ricordiamo:

fibre muscoidi (verdi) assoni che provengono dal midollo allungato, fanno sinapsi con lo strato granulare

- Fibre rampicanti (aranci

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
14 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher riiiriirr di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia umana con elementi di biologia animale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Zanoni Andrea.