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INTESTINO TENUE MESENTERIALE
In media lungo 7 metri, è ripiegata numerose volte (abbiamo
circa 200 m di superficie !!!), occupa la gran parte del volume
2
della cavità addominale. Chiamato mesenteriale perché le anse
sono ricoperte dal peritoneo viscerale che va ad ancorarsi
posteriormente grazie al ventaglio mesenteriale. Ha la funzione
di assorbire i micronutrienti.
Si divide in due tratti molto simili al punto di vista morfologico:
Digiuno
- Ileo
-
Nella tonaca sottomucosa non ci sono le ghiandole del Brunner.
Ci sono 3 livelli di pieghe. La parete è piegata a formare delle
pieghe circolari molto accentuate chiamate pieghe di Kerking.
La tonaca mucosa presenta delle estroflessioni digitiformi che
prendono il nome di villi intestinali che sono l’unità morfologico-
funzionale dell’intestino mesenteriale, ossia sono le strutture
responsabili dell’assorbimento dei nutrienti. DA SAPERE BENE
Molti farmaci vengono assorbiti nell’intestino tenue mesenteriale, a livello del villo intestinale.
Nella formazione del villo si piega solo il tessuto epiteliale e la lamina propria, mentre la muscolaris mucosae non si piega.
Il tessuto epiteliale che forma il villo è costituito da un monostrato al cui interno ci sono 4 tipi di cellule:
Enterociti cellule maggiormente presenti, sono cellule
→
- cilindriche e sono responsabili dell’assorbimento dei
micronutrienti. La parte della cellula che si affaccia all’interno
del lume (superficie apicale) intestinale ha la membrana non
piatta, ma presenta numerosissime pieghe che prendono il nome
di microvilli (strutture digitiformi). È grazie ai microvilli che si
raggiunge superficie di assorbimento molto molto ampia.
Cellule a clava sono cellule singole mucifere che producono
→
- muco al fine di lubrificare, facilitando il movimento del chilo
dovuto alla contrazione del tessuto muscolare liscio. 48 di 74
Cellule della cripta intestinale i villi intestinali quando il tessuto epiteliale si riavvicina alla lamina propria,
→
- genera delle piccole cavità che prendono il nome di cripte intestinali, al loro interno sono presenti queste cellule
chiamate anche cellule ghiandolari del Paneth, che hanno il citoplasma ricco di granuli. I granuli prodotti sono
granuli di lisozima capace di degradare la parete dei batteri. Il microbiota in questo tratto è praticamente nullo.
Il lisozima ha il compito di degradare eventuali batteri per evitare che i micronutrienti vengano assorbiti dai
batteri.
Sempre nelle cripte sono presenti le cellule staminali che servono per rimpiazzare le cellule del monostrato
- epiteliale del villo. Sono le uniche cellule che si dividono per mitosi (al microscopio si riconosce perché si vedono
i cromosomi in divisione).
Nella parte terminale dell’ileo nella tonaca sottomucosa presenta degli aggregati di linfociti che prendono il nome di
tonsille intestinali o placche del Peyer, presenti anche nell’intestino crasso perché qui inizia ad essere più presente il
microbiota, serve per tenere in equilibrio le componenti del microbiota (che cresce molto in fretta).
Nella lamina propria troviamo:
Un capillare arterioso che si continua con capillare venoso. Gli enterociti cedono i micronutrienti al capillare
- venoso, tutte le sostanze compatibili con l’acqua (amminoacidi, zuccheri, nucleotidi e grassi di piccolissime
dimensioni). Tutti i capillari che si uniscono formano la vena mesenterica superiore. Tutto quello che viene
assorbito a livello intestinale e arriva ai capillari, e passa per il fegato dove subisce modifiche.
In mezza troviamo una capillare linfatico che prende il nome di capillare chilifero. Enterociti legano delle proteine
- ai grassi di grandi dimensioni per renderli più compatibili con l’ambiente acquoso, questo legame prendono il
nome di chilomicroni che sono riversati nel capillare chilifero perché non possono entrare nel capillare venoso per
via delle loro dimensioni, passano da dotto toracico ed entrano nella circolazione sistemica venosa, bypassano il
fegato.
INTESTINO CRASSO
Quello che non è stato assorbito finisce nell’intestino crasso,
struttura tubulare cava lunga 2 m, che ha il compito di assorbire
acqua, eventuali molecole che provengono dal metabolismo del
microbiota (es. vitamine) e compattare ciò che non abbiamo
assorbito in feci che verrano eliminate attraverso l’intestino retto.
Intestino crasso si divide in:
Cieco che è unita all’ileo con la valvola ileo-ciecale con
- l’ileo. Si trova nella regione iliaca destra. Al tratto finale
del cieco si trova l’appendice (unico tratto ricoperto dal
peritoneo), ricca di linfociti. Il cieco si continua con il
colon.
Colon si divide in 3 segmenti. Arriva all’ipocondrio di
- destra. Colon ascendente a livello del fegato si piega e va
dall’ipocondrio di destra fino all’ipocondrio di sinistra,
questo tratto prende il nome di colon trasverso
(interamente ricoperto dal peritoneo). Scende verso la
regione iliaca di destra, dà origine a un tratto ad S che
prende il nome di colon sigmoideo. 49 di 74
Scompaiono i microvilli, l’assorbimento è minore, rimane il villo intestinale. Le placche del Payer aumentano perché
aumenta il microbiota e ci stiamo avvicinano al retto che si apre vero l’ambiente esterno. Il numero di cellule mucipare
aumenta notevolmente per facilitare il transito delle feci. Lo strato muscolare è doppio, il più interno è formato da cellule
a cerchio, quello esterno non è continuo, ma si concentra a formare delle linee chiamate tenie che conferiscono l’aspetto
a “bolle” (chiamate haustre) dell’intestino crasso.
PANCREAS
Ha la forma di una virgola, ha una testa che viene abbracciata dal duodeno e si continua con un corpo e con una coda. È
una doppia ghiandola sia esocrina che endocrina.
La componente esocrina è quella più sviluppata e come ghiandola esocrina produce succo pancreatico che verrà riversato
nei dotti pancreatici, ce ne sono due:
il dotto pancreatico principale è il più esteso,
- che nasce dalla coda del pancreas si continua
nel corpo e raggiunge la testa, dove si unisce
con il dotto coledoco (proveniente dal fegato,
all’interno di questo c’è la bile che non è un
enzima ma un emulsionante dei grassi cioè
scinde le gocce di grasso in gocce più piccole,
facilitando il lavoro delle lipasi) e insieme
vanno ad aprirsi nel tratto discendente del
duodeno tramite la papilla duodenale
maggiore.
A livello della testa del pancreas dal dotto
- pancreatico principale si stacca un ramo
chiamato dotto pancreatico accessorio che va ad aprirsi a livello del tratto discendente del duodeno attraverso
la papilla duodenale minore.
Quando il chimo entra nel duodeno è ricco di grassi non digeriti che stimolano il rilascio di un ormone chiamato CCK che
stimola l’apertura dello sfintere presente in corrispondenza della papilla duodenale maggiore, che solitamente è chiusa.
A quanto punto il chimo si è trasformato in chilo che entra nella fessura duodeno-digiunare.
Come ghiandola endocrina produce ormoni, direttamente rilasciati nel circolo sanguigno. Costituito da cellule endocrine
disposte circolarmente chiamate isole pancreatiche o isole di langreas. Ci sono 3 tipologie di cellule:
→
Cellule producono glucagone: ormone iperglicemizzante, aumenta livello di glucosio quando è basso nel
- sangue prendendolo dal fegato dove avviene la glicogenolisi.
Cellule producono l’insulina che ha l’azione opposta al glucagone, abbassa i livelli di glucosio nel sangue,
→
- agisce soprattutto su fegato e muscolo scheletrico dove verrà polimerizzato lo zucchero.
Cellule somatostatina: regolarizza l’attività di cellule alfa e beta
→
- producono
FEGATO (spesso chiesto all’esame)
È una ghiandola sia endocrina che esocrina, è un organo pieno associato all’apparato digerente, impari, in cavità
addominale occupa tutto l’ipocondrio di destra e una buona parte dell’epigastrio e una piccola parte dell’ipocondrio di
sinistra. Il fegato ha più di 200 funzioni non tutte correlate all’apparato digerente, tra cui:
Produce un secreto chiamato bile che viene riversata nel dotto epatico e tramite il dotto coledoco arriva al duodeno.
La bile si comporta da emulsionante dei grassi, non è composto da enzimi. 50 di 74
Grazie al sistema portale epatico riceve il glucosio e il fegato ne regola il livello attraverso la glicogeno-sintesi, in caso
di elevata concentrazione gli epatociti assorbono il glucosio e lo accumulano nel citoplasma formando il glicogeno
(polimero del glucosio). Quando i livelli di glucosio sono bassi gli epatociti sono in grado di scindere il glicogeno
liberando il glucosio (= glicogeno-lisi). Un’altra funzione del fegato è la gluconeogenesi, cioè sintetizzare glucosio da
precursori non zuccherini.
Il fegato riceve tramite il sistema portale gli amminoacidi, quindi sintetizza proteine, la maggior parte delle proteine
del plasma sanguigno sono sintetizzate dal fegato, in particolare l’albumina.
Detossifica da sostanza xenobiotiche, cioè sostanze esterne al corpo potenzialmente dannose, vengono degradate e
metabolizzate da parte del fegato per ridurre il danno. Gli epatociti sono ricchi di enzimi degradativi. Ci sono alcune
sostanze assorbite a livello gastrico che grazie al sistema partale vanno al fegato, come l’etanolo che è una sostanza
tossica.
La milza invia al fegato il gruppo eme che proviene dalla degradazione dell’emoglobina cioè l’emocateresi. Il regato
stacca il ferro dal gruppo eme che verrà utilizzato per la sintesi della bile, il ferro verrà riciclato per proteine che
necessitano di ferro.
La faccia diaframmatica o anteriore del fegato
è divisa in due parti che prendono il nome di
lobi da una struttura chiamata legamento
falciforme (formato dal foglietto viscerale del
peritoneo, non è un classico legamento). Il
fegato viene considerato un organo
intraperitoneale anche se è coperto solo per la
maggior parte dal peritoneo. L’area del fegato
non ricoperta viene chiamata area nuda del
fegato che è delimitata dal legamento
coronario che rappresenta la parte terminale
del peritoneo.
La faccia viscerale o posteriore perché del
fegato presenta diverse curvature dovute ai
rapporti con altri organi. E’ suddivisa in quattro
lobi: lobo destro, lobo sinistro, lobo quadrato,
lobo caudato. La faccia posteriore presenta due
solchi longitudinali e un solco trasversale che
unisce gli altri due, a forma di H.
Lungo il solco longitudinale di destra, nella parte
superiore, troviamo la ve