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TONACA AVVENTIZIA

è un cambiamento importante di tingibilità delle tonache. Nell’avventizia le fibre elastiche sono

rarissime, si osserva quindi una riduzione drastica, ma sono visibili se presenti, sono assenti le FML,

prevale il tessuto connettivo, e si notano fibre collagene e vasa vasorum. Il lume dei vasa vasorum non è

sempre otticamente vuoto, pervio, in quanto a volte possono essere presenti al suo interno delle emazie

trombizzate.

Dal Wheater Nell’arteria di tipo muscolare (da 10 a 0.1 millimetri) la tonaca avventizia è molto più estesa e meno

1.

colorabile della tonaca media. Nelle piccole arterie muscolari (da 0.5 a 0.2 mm) è presente e visibile la LEI, mentre è

2.

scarsa o assente la LEE, la tonaca media è costituita da 3 a 10 strati concentrici di muscolo liscio e praticamente non ha

fibre elastiche, le arteriole (diametro inferiore a 0.1 mm) hanno tonaca media che comprende solo 2 o 3 strati di

muscolatura liscia, i capillari sono composti da un singolo strato di cellule endoteliali e membrana basale, le metarteriole

sono capillari di diametro maggiore caratterizzati da uno strato discontinuo esterno di cellule muscolari lisce (FML)

(macroscopica->capillari pagina 160 e 161)

Vena

Organo cavo costituito dalla sovrapposizione di 3 tonache che partendo dal versante luminale verso quello

abluminale sono: Tonaca intima Tonaca media Tonaca avventizia. Anche qui si distingue la tonaca

1. 2. 3.

avventizia per la presenza dei vasa vasorum e si può iniziare la descrizione a partire dal versante opposto,

ossia quello luminale. Colorazione tricromica: connettivo blu, muscolo grigio/marrone, nuclei endoteliali rossi.

Si può trovare una regione colorata in arancio in qualsiasi tonaca, essa rappresenta uno stravaso ematico, ossia un

insieme di emazie e derivati del sangue che dal lume o dalla rottura dei vasa vasorum, nel corso dell’allestimento del

preparato, ha invaso i tessuti.

• costituita da un endotelio piatto monostratificato. Al di sotto dell’endotelio è presente

TONACA INTIMA

uno strato sottoendoteliale più rappresentato rispetto allo strato sottoendoteliale dell’arteria, esso è di

natura connettivale, è un connettivo denso con poche fibre elastiche e sono presenti FML. A differenza

dell’arteria non c’è un confine netto fra i vari strati, ossia c’è un continuum tonacale, non sono presenti

né LEI né LEE, ed in generale la parete della vena è più sottile e sfiancabile rispetto a quella dell’arteria.

• questa tonaca differisce molto considerando un tipo particolare di vena piuttosto che

TONACA MEDIA

un'altra, ovvero esiste una distinzione di tipo topografico che riflette una differenza di tipo

anatomomicroscopico:

Vena di tipo : sono vasi localizzati prevalentemente nel distretto sottodiaframmatico. Qui

1. propulsivo

le tonache sono distinguibili l’una dall’altra e nella tonaca media c’è una netta predominanza di FML

disposte a spirale o circolarmente e possono costituire i 2/3 della parete. Questa maggiore presenza

delle cellule muscolari si spiega con il fatto che queste vene hanno il compito di portare sangue

refluo verso il cuore contro la forza di gravità, quindi necessitano di una parete in grado di contrarsi

per spingere in alto il sangue venoso. E’ comunque presente collagene fra le FML.

Vene di tipo : localizzate nel distretto sopradiaframmatico. Le tonache non sono distinguibili

2. recettivo

e la tonaca media è un sottile strato di tipo fibroelastico con poche cellule muscolari, poche fibre

elastiche e prevalenza di tessuto connettivo.

• è costituita da tessuto connettivo più lasso quindi più chiaro nella colorazione, sono

TONACA AVVENTIZIA

presenti i vasa vasorum, sono rarissime le fibre elastiche, sono assenti le fibre muscolari lisce.

A parità di calibro un vaso venoso apparirà sempre più grande di quello arterioso poiché la vena è povera di

fibre elastiche, di cui l’arteria è ricca. Ciò comporta che la parete della vena tende maggiormente a slargarsi.

Dal Wheater: le venule post capillari sono rivestite da solo endotelio con alcuni periciti, mancano di

muscolatura liscia. Nelle vene la tonaca avventizia è lo strato più spesso e meno colorato della parete.

Timo

Come ogni organo parenchimatoso ha una capsula esterna e un parenchima. La capsula ha poi un

compartimento particolare e diverso a seconda dell'organo. La capsula è qui anche molto spessa, fortemente

eosinofila, vascolarizzata. Il parenchima invece si caratterizza per una notevole basofilia, la colorazione è viola

scuro, segno del fatto che la cellularità è numerosa ossia un notevole affastellamento citologico.

Da una osservazione generale a 5x, così come si dovrà fare all'esame: in alcuni punti la capsula è fortemente

aderente al parenchima sottostante (come se ne fosse quasi parte), in altre zone la capsula appare invece

staccata e rappresenta un artefatto del preparato; il fatto che si osserva una capsula distaccata dal

parenchima sottostante dando luogo alla possibilità di osservare uno spazio chiaro che si frappone fra la

capsula il parenchima, è indicativo di un artefatto del preparato; questo spazio è uno spazio anticamente

vuoto. la capsula fornisce dei Setti connettivali che addentrandosi nel parenchima

Compartimento della capsula

delimitano dei territori grandi detti lobi (anche macroscopicamente infatti il timo è un organo lobulato) e

questo è un elemento importante per la diagnosi differenziale. Dal tralcio connettivale che divide il

parenchima in lobuli si staccano delle propaggini connettivali più esili che nell'ambito di ciascun lobo la

suddividono in territori di minore estensione detti lobuli. I tralci connettivali non dividono solamente il

parenchima, ma provvedono a vascolarizzarlo, poiché al loro interno sono situate strutture vascolari (molto

importante riferirlo), ossia arterie che mantengono la consistenza della loro parete e vene con pareti più

sfiancate irregolari, con parete esile e possono anche essere trombizzate, contenere cioè delle emazie

agglomerate. La capsula connettivale, oltre a contenere vasi, è ricca in fibre elastiche con il classico

andamento festonato e ondulato (più facilmente identificabili in una colorazione tricromica, nella quale il

connettivo è in azzurro/blu, le fibre elastiche sono più marcate e ondulate mentre le fibrocellule muscolari

lisce si colorano in rosso: avviene in generale, non in questo specifico preparato). Nel timo non sono presenti

fibrocellule muscolari lisce nella capsula. Il connettivo capsulare, dopo aver formato tralci spessi poi esili che

dividono il territorio e trasportano strutture vascolari, si risolve costituendo una trama reticolare di sostegno

per la cellularità dell'organo (ossia per il parenchima). La trama reticolare di sostegno per il parenchima è essa

stessa costituita da cellule che nel timo chiamano TEC (timic epitelial cells), sono cellule reticolari stellate le

quali hanno prolungamenti citoplasmatici interdigitati che creano una sorta di ragnatela che sostiene la

cellularità dell'organo.

nell'ambito di ciascun lobulo ci sono due zone diversamente tingibili che corrispondono a due

Parenchima

zone a diversa densità cellulare (in generale ciò vale sempre: quando una regione parenchimale si colora in

modo più intenso vuol dire che la popolazione cellulare lì è più affollata): la zona più periferica è detta

corticale, è più tingibile, più basofila e quindi con cellularità più densa rispetto alla regione centrale che si

chiama midollare più chiara e meno affollata dal punto di vista cellulare. In ciascun lobulo quindi si distingue

una corticale periferica più colorata e più densa dal punto di vista della cellularità, e una midollare meno

colorata e meno affollata; questo sarà visibile qualsiasi sia l'intensità della colorazione usata. Però è anche il

tipo cellulare che determina la maggiore o minore tingibilità: poiché Il citoplasma in ematossilina eosina deve

colorarsi Il rosa, è come se l'affollamento delle cellule della corticale sia dato da cellule a tutto nucleo e con un

citoplasma molto poco rappresentato. Nella midollare il fatto che essa sia più chiara è dato dall' evidenza della

trama reticolare sottostante, dalle cellule reticolari stellate che, dovendo sostenere una numerosità cellulare

inferiore, sono un po' più visibili. Sono quindi molteplici le ragioni per cui c'è una differenza colorimetrica fra

corticale e midollare.

Citotipi presenti nella corticale e nella midollare (fermo restando che tanto nella midollare quanto nella

corticale c'è la trama reticolare di origine capsulare). I citotipi presenti nel parenchima non sono tutti visibili

all’osservazione al microscopio ottico.

Citotipi nella corticale

sono linfociti, ossia cellule costituite da tutto nucleo, per questo colorano così intensamente la

1. Timociti

corticale. E’ necessario sapere che nell'ambito della corticale esiste un gradiente dimensionale

corticomidollare, ossia nello spessore della corticale i timociti più grandi si trovano nella zona più vicina

al connettivo capsulare; man mano poi che ci si porta più in profondità i timociti diventano di dimensioni

più piccole perché diventano più maturi e più differenziati.

hanno una loro peculiare localizzazione ovvero in posizione subcapsulare e hanno

2. Cellule nutrici

profonde invaginazioni nel citoplasma entro cui vanno ad inserirsi i timociti di più grandi dimensioni che

si chiamano linfoblasti. Le cellule nutrici presentano nicchie citoplasmatiche che danno accoglienza ai

timociti più grandi. Le cellule nutrici sono situate solo alla periferia della corticale.

sono dei fibroblasti. Le cellule reticolari non sono visibili a causa

3. Cellule reticolari stellate

dell'accollamento dei timociti. Esse rappresentano le TEC della trama reticolare di sostegno.

Al microscopio ottico si individuano soltanto i timociti

Citotipi presenti nella midollare

Sono presenti quattro citotipi di cui solo due riconoscibili: Timociti, sempre in viola, in numero minore

1.

rispetto a quelli della corticale Cellule reticolari stellate (TEC) Cellule interdigitate sono delle APC (antigen

2. 3.

presenting cells), che nel citoplasma possono avere frammenti di timociti che sono andati incontro ad

apoptosi Macrofagi che contengono nel loro citoplasma frazioni di timociti.

4.

I due citotipi riconoscibili sono i timociti e le cellule reticolari stellate rese più visibili dalla minore presenza dei

timociti; il rosa che s

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Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher stefanor2801 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia umana I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di L'Aquila o del prof Vetuschi Antonella.
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