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ARTICOLAZIONE SPALLA:

La testa articolare omerale è più grande della cavità

glenoidea scapolare, al fine di ampliare la cavità

glenoidea, esiste un margine di natura

fibrocartilaginea detto cercine glenoideo, è

un’articolazione a sfera, ciò permette movimenti di

estensione e flessione cranio-caudalmente,

movimenti limitati dalla capsula articolare, dai

legamenti, e dal passaggio di tendini e muscoli, i

movimenti di lateralità sono molto scarsi.

L’articolazione scapolo-omerale presenta abbondante

membrana sinoviale in quanto la capsula articolare

circonda tutta la testa articolare omerale, negli equidi

la capsula si interrompe cranialmente per non prendere rapporto con il tendine, nei carnivori

la capsula invece avvolge medialmente il tendine mediante il LEGAMENTO OMERALE

TRASVERSO. La capsula è inoltre rinforzata dai LEGAMENTI GLENOMERALI che partono dal

tubercolo sopraglenoideo scapolare terminando alla base dei tubercoli maggiore e minore. Nei

carnivori questi legamenti sono più laterali e mediali.

ARTICOLAZIONE GOMITO

Diartrosi a cerniera/ginglimo angolare, perfetto in

ungulati e coniglio, imperfetto nei carnivori, anche

in questo caso è presente una grande capsula

articolare come manicotto fibroso completo

rinforzati da legamenti: il LEGAMENTO

MEMBRANOSO sulla faccia craniale subito sopra

la troclea a livello della fossa coronoidea radiale,

nei carnivori esso è più prossimale a livello del foro

sopratrocleare, esso è rinforzato da un

LEGAMENTO OBLIQUO, , il membranoso è

delimitato da due LEGAMENTI COLLATERALE

LATERALE E MEDIALE, essi originano dai rispettivi

condili omerali, la loro parte craniale si connette con il radio, la parte caudale spesso con

l’ulna. E’ presente un recesso prossimale olecranico molto grande, e due recessi fondo

cieco laterale e mediale, sviluppati soprattutto negli equini. I movimenti permessi sono di

flessione ed estensione, nelle specie tranne che negli equidi è permesso un movimento di

lateralità evidente durante la flessione, ciò deriva dalla maggiore superficie del labbro

mediale distale della troclea omerale.

ARTICOLAZIONE RADIOULNARI

L’ulna è un perno attorno al quale il radio ruota:

-negli ungulati nella porzione prossimale, l’articolazione è data da superfici diartrodiali sul

radio per l’ulna, non è presente una capsula distinta dall’articolazione del gomito ma

solamente un suo prolungamento, sono poi presenti dei LEGAMENTI COLLATERALI

MEDIALE E LATERALE (mediale piu grande) radioulnari,

-nei carnivori invece a livello prossimale l’articolazione è una diartrosi trocoide che coinvolge

l’incisura sigmoidea ulnare che prende contatto con una circonferenza articolare radiale sulla

faccia caudale, la circonferenza riesce a ruotare in questa incisura grazie al LEGAMENTO

ANULARE, che prende attacco sui margini dell’incisura sigmoidea e gira tutto attorno al

radio, sempre per la rotazione, tutta la porzione prossimale radiale è ricoperta da cartilagine,

a livello mediale il legamento anulare si connette con il collaterale mediale, lateralmente

passa sotto il collaterale laterale e rilascia qualche fibra che prende contatto con il legamento

membranoso. Nei carnivori è presente un LEGAMENTO INTEROSSEO che resta intrarticolare

tra le già citate incisura e circonferenza. E’ presente anche una membrana interossea nello

spazio interosseo, che lascia perà dei buchi detti spazio interosseo prossimale e distale,

prossimalmente alla membrana è presente il legamento interosseo che la rinforza. Vi è poi

una piccola articolazione distale, data da una sinartrosi che ossifica col tempo. Nei carnivori è

una vera e propria diartrosi che presenta una sottile capsula, le parti coinvolte dalla capsula

sono la circonfenza radiale dell’ulna sul suo processo stiloideo, e l’incisura radiale, la precitata

capsula è rinforzata dal LEGAMENTO DORSALE, LEGAMENTO PALMARE, LEGAMENTO

TRIANGOLARE.

ARTICOLAZIONE CARPO

Composta da 4 livelli articolari:

Antibrachiocarpiche

- (radio/ulna-carpo), cerniera imperfetta, coinvolto quasi

esclusivamente il radio, le superfici delle ossa scafoide, lunato, piramidale, sono

complementari a gole e condili radiali, permettono movimenti di flessione ed estensione e

limitatissimi di lateralità. E’ presente una capsula che presenta una sinoviale molto ampia che

produce una serie di diverticoli e fondi ciechi che si insinuano tra le ossa della fila prossimale

carpale, avvolte arrivano anche nella fila mediocarpica. Sono presenti un recesso caudale,

ed uno che si insinua tra le faccette articolari carpali e l’osso pisiforme. E’ presente

dorsalmente un LEGAMENTO COMUNE DORSALE che occupa la faccia craniale, nei

carnivori occupa tutta la superficie articolare radioulnare e termina sulla fila prossimale

carpale, negli ungulati si prolunga fino al metacarpo, questo legamento è solcato da delle

docce utili per lo scorrimento dei tendini muscolari (dal mediale al laterale) per l’estensore

obliquo del carpo, per l’estensore radiale del carpo, per l’estensore dorsale del dito.

Palmarmente è presente un LEGAMENTO COMUNE PALMARE che presenta un piano

superficiale di fibre ove scorrerano i tendini dei flessori, con il pisiforme questo piano genera il

solco palmare del carpo, il piano superficiale procederà poi distalmente individualizzandosi

scorrendo sul metacarpale III prendendo il nome di briglia carpica, essa verrà contenuta al

di sopra dai tendini dei flessori, al di sotto dal legamento sospensore del nodello, la briglia

terminerà poi sul tendine del flessore superficiale del dito circa a metà del metacarpale. nei

carnivori il comune palmare, è composto da due fasci: il LEGAMENTO RADIOCARPICO

palmare ed il LEGAMENTO ULNOCARPICO palmare più obliquo.

Lateralmente è presente il LEGAMENTO

COLLATERALE LATERALE ULNARE. Negli

ungulati parte dal processo stiloideo ulnare

arrivando al metacarpo e attaccandosi anche

mediante l’interlinea carpale. Negli equidi

presenta anche un fascio superficiale ed uno

profondo. Dal collaterale laterale ulnare si

distacca un legamento che connette

l’estremità distale radiale con l’osso pisiforme,

detto LEGAMENTO PISOULNARE. Nei

carnivori va solo dal processo stiloideo

all’osso piramidale. Sul lato mediale è

presente il LEGAMENTO COLLATERALE

MEDIALE RADIALE, presenta un fascio che si

connette con lo scafoide ed uno che si

connette con la tuberosità del metacarpo. Nei

carnivori termina nella sua interezza sullo

scafoide.

- Intercarpiche (tra le ossa della stessa fila),

uniscono le artrodie delle singole ossa di

ciascuna fila, rinforzate sempre da

LEGAMENTI DORSALI, PALMARI, E

INTEROSSEI. E’ presente un’ulteriore

LEGAMENTO PISOPIRAMIDALE che

collegga l’osso pisiforme ed il piramidale.

- Mediocarpiche (tra le file), articolano le

due file del carpo, anche in questo caso

presenti LEGAMENTI DORSALI, PALMARI,

INTEROSSEI.

- Carpometacarpiche , presenti legamenti

brevi e robusti che uniscono la fila distale con

il metacarpo, presenti LEGAMENTI DORSALI

tendenzialmente obliqui, LEGAMENTI PALMARI che prendono contatto con il legamento

sospensore del nodello, e un LEGAMENTO PISOMETACARPALE che unisce l’osso pisiforme

con il metacarpale. I movimenti permessi sono limitatissimi così come in mediocarpiche ed

intercarpiche.

ARTICOLAZIONI METACARPOFALANGEE E INTERFALANGEE

Diartrosi condoiloidee (cerniere imperfette)

metacarpofalangee

-per le sono coinvolti condili ed il rilievo intermedio carpali (che nei

carnivori è solo palmare), e le cavità glenoidee + gola delle falangi. A causa della sinoviale

espansa si vanno a formare dei fondi ciechi palmari e dorsali. Vi sono 3 gruppi di

legamenti:

-legamenti intersesamoidei, distinti IN LEGAMENTI INTERSESAMOIDEI PROPRI che si

portano dal sesamoide al dito omologo E INTERSESAMOIDEI INTERDIGITALI che partono

dalla faccia abassiale dei sesamoidi e vanno sul dito omologo, (escluso il cavallo che ha un

solo dito e presenta solo l’intersesamoideo proprio che nella sua parte prossimale scava una

doccia tra i sesamoidei che accogliera il tendine del flessore del dito),

-legamenti sesamoidofalangei, , nel cavallo vi si possono distinguere legamenti brevi,

legamento retto, e dei legamenti obliqui, essi sono esili legamenti di rinforzo per i più

importanti e sempre presenti: LEGAMENTI CROCIATI che si incrociano palmarmente e, dei

LEGAMENTI SESAMOIDEI COLLATERALI che terminano sul tubercolo laterale delle prime

falangi partendo dalla faccia laterale dei sesamoidi.

-legamenti metacarpofalangei, composti da LEGAMENTI METACARPOFALANGEI

COLLATERALI, palmarmente è presente il muscolo inteorsseo o LEGAMENTO SOSPENSORE

DEL NODELLO di natura fibrosa, esso prossimalmente prende attacco sulla fila distale

carpale, decorre sul metacarpale, dividendosi in due branche dirette ai sesamoidi, a questo

livello, da ciascuna branca si diparte una briglia che si sposta dorsalment e prende contatto

con il tendine dell’estensore dorsale del dito.

interfalangee

-Per le , si tratta di un ginglimo angolare, è presente un cercine glenoideo sul

torulo falangeo. Sono presenti un LEGAMENTO PALMARE e due COLLATERALI. La capsula è

quasi assente dorsalmente, rinforzandosi leggermente quando a contatto col tendine

estensore dorsale. I collaterali dell’articolazione prossimale vanno dalla prima alla seconda

falange. I legamenti palmari/volari non sono altro che rinforzi per la capsula e vanno dalla

prima falange al bordo del cercine glenoideo per la cui formazione contribuiranno.

L’articolazione interfalangea distale è anch’essa composta da un ginglimo angolare, capsula

rinfrozata sempre da LEGAMENTI COLLATERALI, SESAMOIDEI DISTALI, e DORSALE

quest’ultimo è molto elastico ed indistinguibile negli ungulati (è ben visibile soprattutto nel

gatto), sono presenti dei diverticoli: un fondo cieco distale, una borsa sinoviale che si

inserisce sotto i collaterali, ed un fondo cieco dorsale.

ARTICOLAZIONE DELLA CINTURA

ARTICOLAZIONE DEL BACINO

Le articolazioni che riguardano le varie porzioni del coxale sono sacro-ischiatiche o sacro-

iliache

L’articolazione È quasi immobile ed è doppia

perché è composta da una piccola porzione

mobile diartrodiale, e una porzione

anfiartrodiale costituita da tessuto cartilagineo

e fibroso che vanno incontro a possibile

ossificazione. Le superfici articolari sono per il

sacro, le superfici auricolari delle ali del sacro,

per l’ileo le superfici auricolari della faccia

sacropelvica. La diartrosi sarà caratterizzata

da un

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
31 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/06 Anatomia comparata e citologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gabboreno di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia comparata e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Lorenzini Luca.