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CELLULE EPITELIALI CORTICALI
Selezione negativa: eliminazione dei linfociti T che riconoscono un antigene self differente dal MHC. Principalmente in midollare / giunzione cortico-midollare. Mediata da cellule epiteliali interdigitate e macrofagi.
90% dei linfociti T neoformati vengono eliminati (x apoptosi o fagocitosi macrofagi). T entrano nel ciclo sanguigno attraverso l'endotelio delle venule postcapillari a livello della giunzione corticomidollare e si situano nelle aree a linfociti T degli organi linfatici secondari.
Il timo ha anche un'attività di produzione di fattori di crescita e di sviluppo degli organi secondari. È un organo altamente importante per la vita dell'animale. Inoltre, anche se ha una rapida vita, per i linfociti T, per gli organi linfatici secondari ecc.
Linfociti vergini: derivano dagli organi linfatici primari per differenziazione indipendente dall'antigene esterno e danno origine agli organi linfatici secondari.
Risposta immunitaria dall'incontro con antigeni esterni. Linfonodi: situati lungo l'esteso sistema di drenaggio dei vasi linfatici. Limita la diffusione di batteri e cell. neoplastiche rimuovendole dalla linfa attraverso due modalità: FILTRAZIONE della linfa (rimozione di circa il 95% degli antigeni prima che la linfa torni al circolo venoso da parte dei macrofagi dei seni linfatici) RISPOSTE IMMUNITARIE in seguito a stimolazione antigenica nei follicoli linfatici (produzione e rilascio nella linfa efferente di anticorpi e di linfociti T/B capaci di diffondere la risposta immunitaria in tutto l'organismo). I linfonodi sono avvolti da una capsula (connettivo denso irregolare) e le trabecole si estendono dalla capsula nel parenchima come setti irregolari. I vasi linfatici afferenti entrano nel linfonodo alla periferia, penetrano nella capsula e si aprono nel seno sottocapsulare. Dell'ilo il seno sottocapsulare si continua nei vasi linfatici efferenti. A livello A livellodell’ilo i vasi sanguigni irrorano e refluiscono.
I vasi linfatici afferenti ed efferenti hanno valvole che impediscono il refluire della linfa.
Linfonodi:
stroma: il sostegno tra le trabecole è dato da un traliccio di fibre reticolari e cellule reticolari associate.
Il parenchima di tessuto linfatico:
- Antigen presenting cells
- Linfociti attivati e non
- Plasmacellule
- Macrofagi
Il parenchima è attraversato da seni linfatici.
Seni: sono spazi rivestiti da uno strato di cellule endoteliali appiattite continuo verso la capsula ma discontinuo verso il parenchima.
Attraverso questo percorso tortuoso la linfa viene purificata.
Il parenchima è organizzato in una:
- Corticale: noduli (follicoli) linfatici primari e secondari, tessuto linfatico diffuso
- Molti linfociti B inattivi ed attivi
- Plasmacellule
- Cellule dendritiche follicolari (APC)
- Macrofagi
Paracorticale: area dei linfociti T
- APC (Cellule dendritiche stellate)
- Venule post capillari
Midollare: in forma di cordoni
- midollari che si ramificano e si anastomizzano;
- tessuto linfatico diffuso:
- Plasmacellule,
- linfociti B,
- linfociti T helper,
- macrofagi.
- Follicoli linfatici primari:
- noduli linfatici primari (inattivi):
- Cellule dendritiche follicolari immature,
- Fibre reticolari associate,
- Linfociti piccoli stipati "scuri" ed inattivi,
- In molti casi linfociti vergini.
- Follicoli linfatici secondari:
- Noduli linfatici secondari (attivi):
- compaiono come evoluzione dei follicoli linfatici primari in risposta al riconoscimento di un antigene e presentano un centro germinativo, a livello del quale si osserva una spiccata attività linfoblastica.
- Centro germinativo:
- linfoblasti,
- plasmacellule,
- cellule dendritiche differenziate (APC),
- macrofagi specializzati.
- Mantello:
- lungo la periferia del centro germinativo, sottile, costituito da linfociti piccoli.
- Il tessuto linfatico extranodulare diffuso:
- adiacente ai noduli contiene linfociti T frammisti ad alcuni linfoblasti e macrofagi.
- Midollare:
- cavallo):eritrociti nella polpa rossa della milza
- piastrine nei cordoni splenici
- immagazzinato ferro
- Emopoiesi anche nell'adulto-linfocitopoiesi
- eritropoiesi in vita fetale (persiste per molte settimane nel cavallo e nei ruminanti)
- Non è un organo vitale
Struttura: la milza è delimitata da una capsula ispessita di tessuto connettivo, rivestita dal peritoneo.
Capsula: due strati mal definiti di connettivo e cellule muscolari lisce.
Capsula: le trabecole e fibre reticolari fungono da supporto al parenchima.
Trabecole: fibre di collagene e cellule muscolari che si estendono dalla capsula e dall'ilo e contengono nel loro spessore arterie, vene e vasi linfatici e nervi.
Parenchima: polpa rossa: maggior parte del parenchima splenico è formato da polpa rossa - immagazzinamento dei globuli rossi - intrappolamento degli antigeni
polpa bianca: ricca di linfociti ed attiva nella risposta immunitaria.
La polpa rossa della milza contiene una grande quantità di vasi.
ampi seni venosi.seni venosi splenici (cane, uomo, roditori):- ampi canali vascolari rivestiti da cellule endoteliali che contengono microfilamenticontrattili che permettono globuli rossi di migrare dai cordoni splenici all'interno dell'ume dei seni- in altri mammiferi venule piuttosto che seni con fessure in endotelio.sottili cordoni splenici:trai seni, vasta rete di di fibre reticolari nelle cui maglie si trovano cellule reticolari,eritrociti, macrofagi, linfociti, plasmacellule e altri leucociti.
Polpa bianca della milza:- noduli linfatici primari o secondari (N)- PALS (guaine linfatiche periarteriose): mescolamento di linfociti T, B, macrofagi ecellule dendritiche.
Zona marginale della milza:Situata tra la polpa bianca e la polpa rossala rete reticolare della zona marginale riceve capillari della polpa bianca e capillari terminalidella polpa rossa.Dai seni marginali il sangue viene drenato lentamente verso i seni venosi o venule della polparossa.Nella zona marginale vi sono
tutti linfociti e macrofagi.inizio di risposta immunitaria.Circolo sanguigno della milza:- Arteria celiaca –- Arteria splenica penetra nelle trabecole più grandi arterie trabecolari- arterie–della polpa bianca capillari con guscio; capillari terminali che sboccano nelreticolo; capillari terminali che sboccano in un seno venoso- seno venoso- venatrabecolare- Vena splenica- Vena cava 18-10-2022
La funzione principale dell’apparato respiratorio:- Provvedere agli scambi dei gas respiratori (ossigeno ed anidride carbonica) fral’organismo e l’esterno
Sistema di conduzione dell’aria: le vie aerifere rappresentano una serie di condotti attraversoi quali l’aria è portata alla porzione del polmone in cui avvengono gli scambi gassosi e daquesta all’esterno (ematosi).
Sistema scambio gassoso sangue-aria: gli scambi gassosi avvengono negli alveoli a livello deiquali, fra l’aria respirata e il sangue dei capillari polmonari esiste
solo una sottile barriera ariasangue. Il letto capillare è esteso e riceve l'intera gittata di sangue del ventricolo destro del cuore. Le vie aerifere superiori sono costituite da narici, cavità nasali e faringe. La faringe è un incrocio tra la via digerente e il respiratorio. Le vie aerifere inferiori includono la laringe e i polmoni, che comprendono la trachea, i bronchi, i bronchioli terminali, i bronchioli respiratori, i dotti alveolari, i sacchi alveolari e gli alveoli. Le piccole vie aerifere, i bronchioli respiratori, i dotti alveolari e i sacchi alveolari portano all'area degli scambi gassosi. Gli scambi gassosi avvengono negli alveoli, dove esiste solo una sottile barriera aria-sangue tra l'aria respirata e il sangue dei capillari polmonari. Altre funzioni delle vie aerifere superiori includono la depurazione dai gas tossici e dalle particelle di pulviscolo. Il muco e le ciglia che ricoprono la mucosa delle vie aerifere intrappolano le particelle insieme alle cellule morte, verso.l’esterno. Particelle inalate e a sospingerle, l’aria inspirata, conservano il calore e l’acqua all’aria espirata. Riscaldano l’aria inspirata saturandola al 100% di umidità relativa. Umidificano cavità nasali ospitano l’organo dell’olfatto. Le laringe concorre attivamente alla fonazione. Alle vie respiratorie sono annesse altre strutture quali il dotto nasolascrimale, l’organo vomeronasale, i recessi e i seni paranasali, le tube uditive, negli Equidi, la tasca gutturale. Cavità nasali: diviso in due cavità, i vestiboli del naso, che comunica all’esterno attraverso le narici ed il vestibolo. Lo spazio è ridotto dalla presenza di alcune ossa turbinate (conche/labirinto etmoidale) che si proiettano all’interno della cavità ricoperte da una mucosa inspessita per la presenza di un plesso vascolare. Le cavità nasali sono separate dal setto nasale cartilagineo, piùcaudalmente (laminadell'osso etmoide).perpendicolare-Il setto si unisce ventralmente alla superficie dorsale del palato duro che separa le cavitànasali dalla cavità orale.Le numerose conche etmoidali (fragili lamine ossee) sono separate da fessure (meatietmoidali). Meato dorsale verso mucosa olfattiva, meato medio verso i seni paranasali, meatoventrale verso faringe.Modificazione caratteristiche aria prima di entrare nelle vie aerifere inferiori.Aria si intiepidisce sulla mucosa vascolarizzata, satura d'umidità per evaporazione dellecomponente seriosa della mucosa nasale ed è filtrata da particelle estranee a contatto con ilmuco delle ghiandole muco