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TEGMENTO O PARTE DORSALE:

2. troviamo sia sostanza bianca, formata da

fibre ascenden� o discenden�; che sostanza grigia, rappresentata da nuclei

dei nervi cranici e da nuclei che controllano la contrazione del cuore e il

sostanza re�colare

ritmo respiratorio. Qui è presente la che inizia anche a

livello del midollo spinale e si con�nua anche a livello del diencefalo. Essa è

formata da mol�ssimi neuroni organizza� in nuclei, le cui fibre nervose si

intrecciano più volte tra di loro: formando questa rete fanno si che le

informazioni che arrivano alla sostanza re�colare vengano diffuse da

mol�ssimi neuroni e vengano poi proietate a struture superiori in maniera

molto diffusa. Grazie a mol�ssime sinapsi otengo un’amplificazione del

segnale e una sua diffusione a livello cor�cale in un modo molto ampio.

La sostanza re�colare è divisa in tre par�:

zona mediana o centrale,

una dove sono localizza� neuroni che u�lizzano come neurotrasme�tore la

 serotonina, questa zona modula la trasmissione degli impulsi dolorifici ai centri superiori.

zona paramediana sistema

una con�ene nuclei intercala� nelle vie extrapiramidali, ma anche il

 re�colare ascendente a�vatore, importante per mantenere il nostro livello di atenzione e il nostro

stato di coscienza; il sistema re�colare ascendente a�vatore diffonde a tuta la corteccia cerebrale

informazioni di �po sensi�vo.

zona laterale

una dove vi sono nuclei che servono a regolare funzioni cardiovascolari e respiratorie.

 SISTEMA VENTRICOLARE:

3. par�colarmente sviluppato nel ponte e nel bulbo, mentre a livello del

mesencefalo è poco sviluppato.

VOLTA O TETTO:

4. molto espansa nel mesencefalo, mentre a livello del bulbo e del ponte è molto ridota;

qui è cos�tuita da struture come le lamine o da struture di sostanza bianca.

CERVELLETTO

La sua faccia inferiore appoggia nelle fosse cerebrali dell’osso occipitale; mentre superiormente è separata

tentorio del cervelleto.

dagli emisferi cerebrali da una piega della dura madre, che è il

Posso suddividere il cervelleto in quatro par�: le porzioni più ampie sono gli emisferi laterali, uni�

centralmente da una piccola porzione deta verme ed infine abbiamo i due flocculi.

Il cervelleto è percorso da solchi più o meno profondi; quelli più profondi mi vanno a dividere la strutura in

lobuli, che a loro volta sono cos�tui� da lamelle che sono delimitate da solchi superficiali.

Nella faccia anteriore troviamo una depressione chiama ilo, a livello del quale si ha un inserimento delle tre

veli

paia di peduncoli cerebellari che provengono dal tronco encefalico: ques� vengono collega� dai

midollari che sono so�li struture di sostanza bianca, e vanno a formare una tenda che va a completare il

contorno del III e IV ventricolo, componendone la volta.

La prima componente del cervelleto è un rives�mento di sostanza grigia che va a cos�tuire la corteccia

cerebellare, e che segue in modo con�nuo tuta la superficie del cervelleto. Al di soto vi è una zona di

sostanza bianca in cui sono dispersi quatro paia di nuclei: nuclei del teto, nucleo globoso, nucleo

emboliforme e nucleo dentato. La corteccia del cervelleto è la stessa in ogni suo punto.

CORTECCIA CEREBELLARE È formata da tre stra� che hanno un ben preciso

significato di emissione, ricezione o amplificazione del

segnale.

STRATO PROFONDO o GRANULARE:

• è uno strato di ricezione, le fibre che entrano qui entrano in sinapsi

FIBRE MUSCOIDI

con i neuroni di questo strato, le sono dete e usano neurotrasme�tori eccitatori. Qui

abbiamo la sinapsi tra fibre muscoidi e corpi cellulari dei neuroni, ques� sono indica� con il termine di

granuli e sono numerossisimi. Alcuni nuclei sono più grandi e alcuni più piccoli, perché sono presen� due

piccoli granuli grandi granuli cellule del Golgi.

popolazioni di granuli: i e i o Le fibre muscoidi si ramificano

ed entrano in sinapsi con numerosi piccoli granuli: la fibra muscoide trasmete il segnale a un gran numero

di granuli, il suo assone poi risale all’interno della corteccia cerebellare e una volta raggiunto lo strato

superficiale, dove si ramifica a formare le fibre parallele che entrano in sinapsi con i neuroni dello strato

superficiale e con i neuroni dello strato intermedio. I grandi granuli sono caraterizza� da un corpo cellulare

di maggiori dimensioni, queste inoltre sono cellule stellate perché presentano numerosi processi, che

arrivano anche allo strato superficiale entrando in sinapsi con i neuroni presen� in questo strato, ma anche

con i piccoli granuli. Mentre i piccoli granuli liberano come neurotrasme�tore il glutammato, che è di �po

eccitatorio; le grandi cellule liberano il GABA, un neurotrasme�tore inibitorio: hanno una modulazione

nella trasmissione dei segnali inoltra� dai piccoli granuli. Vanno a formare il glomerulo cerebellare, formato

dalla fibra muscoide, dai piccoli granuli e anche dalle cellule del Golgi.

STRATO SUPERFICIALE o MOLECOLARE:

• ha sempre funzione di ricezione, qui i neuroni entrano in contato

FIBRE RAMPICANTI

con e vengono usa� ancora neurotrasme�tori di �po eccitatorio; questo è anche

l’unico strato di emissione: l’assone dei neuroni presen� in questo strato entra in sinapsi con neuroni

presen� nei nuclei del cervelleto. Ha pochi neuroni ma molte fibre nervose di �po amielinico. All’interno di

questo strato sono presen� le fibre parallele originate dai piccoli granuli, queste entrano in sinapsi con le

cellule del Purkinje (presen� nello strato intermedio), ma anche con neuroni presen� all’interno dello strato

midollare, che sono le cellule stellate e le cellule dei canestri, che liberano anche queste il GABA

(neurotrasme�tore inibitorio). Queste ul�me due �pologie di cellule entrano in sinapsi sia con le fibre

parallele che con le cellule del Purkinje.

STRATO GANGLIARE:

• è lo strato intermedio e con�ene più fibre che corpi cellulari, a livello di questo

strato vengono diffuse le informazioni provenien� dagli altri stra�; ed è uno strato di collegamento tra gli

CELLULE DEL PURKINJE

altri due. Formato da che si organizzano a formare una singola fila. Le cellule del

Purkinje hanno un corpo cellulare voluminoso e hanno una ramificazione dendri�ca molto vasta che

raggiunge lo strato superficiale. È l’unico strato di emissione, esso però è anche uno strato di ricezione, sia

indireta, in quanto la fibra entra in sinapsi con altre struture situate nella zona superficiale; ma è anche

uno strato di ricezione direta: la cellula del Purkinje etra in

sinapsi con le fibre rampican�, in questo caso la trasmissione

dell’impulso è in rapporto 1:1, in quanto una fibra rampicante

entra in contato con una singola cellula del Purkinje. Questo

strato intermedio è anche lo strato di collegamento tra gli altri

stra�, infa� la fibra della cellula del Purrkinje fuoriesce dalla corteccia ed entra in sinapsi con un neurone di

uno dei due lobi del cervelleto; questa fibra del neurone presente nei nuclei profondi uscirà dal cervelleto

decorrendo all’interno dei peduncoli cerebellari e raggiungerà struture presen� nel midollo, nel nucleo

encefalico o a livello del talamo.

FUNZIONI

Il cervelleto è un centro di controllo dell’a�vità motoria volontaria; il controllo della mo�lità volontaria

avviene tramite una grande mole di informazioni che riceve sia dalla periferia e a livello centrale. A livello

periferico, vengono raccolte informazioni rela�ve all’apparato muscolo-scheletrico, quindi non solo a livello

dei muscoli, ma anche a livello delle ar�colazioni: le informazioni vanno segnalare lo stato di contrazione del

muscolo, ma anche l’intensità della contrazione, e la posizione del muscolo (della porzione corporea)

all’interno dello spazio. Queste informazioni vengono inoltrate a livello cor�cale, ma anche diretamente

alla corteccia del cervelleto, esso sa in ogni momento la situazione del nostro apparato muscolo-

scheletrico. Abbiamo anche altre informazioni che provengono da zone della corteccia celebrale di �po

motorio ma anche sensi�vo: le zone di �po motorio inviano alla corteccia del cervelleto le previsioni di

movimento, quindi lo schema del movimento che voglio effetuare; dal momento che il cervelleto sa la

posizione e lo stato del muscolo in quel determinato momento, partendo da questo schema motorio,

aggiusta anche lo schema del movimento. Dalle zone cor�cali arrivano anche informazioni sensoriali, quindi

informazioni visive, acus�che e provenien� dall’apparato ves�bolare, quindi legate all’equilibrio e ai

movimen� della testa all’interno dello spazio. Tute queste informazioni sono integrate a livello della

corteccia celebrale e vanno a modulare costantemente i movimen� volontari che facciamo sulla base della

situazione atuale; viene modificato quindi in corso d’opera mantenendo una fluidità del movimento

(coordinazione). A livello del cervelleto abbiamo una funzione di memorizzazione di prestazione e di

movimen� complessi, sopratuto di �po ripe��vo, come esercizi difficili che si ripetono. Il cervelleto

controlla anche il linguaggio, poiché anche in questo caso abbiamo una contrazione di muscoli volontari.

Sulla base delle informazioni che arrivano al cervelleto, lo possiamo dividere in:

ARCHEICEREBELLO:

1. collegato con l’apparato ves�bolare, quindi riceve informazioni rela�ve

all’equilibrio e che risponde permetendomi di mantenere una postura correta. Questa parte del

cervelleto comprende il nucleo del teto.

PALEOCEREBELLO:

2. riceve tute le informazioni di �po proprioce�vo, che provengono da muscoli e

da ar�colazioni. Questa parte del cervelleto controlla il tono muscolare, quindi il leggero stato di

contrazione della muscolatura scheletrica che ci permete di tenere l’equilibrio e la postura. A

questa parte del cervelleto appartengono i nuclei globosi ed emboliformi.

NEOCEREBELLO:

3. collegato alla corteccia celebrare, perciò è la parte che riceve lo schema motorio e

riceve anche le informazioni sensoriali di �po visivo e acus�co. Controlla il movimento volontario e

modifica il movimento in corso d’opera sulla base delle informazioni ricevute.

CERVELLO

Formato dal telencefalo e dal diencefalo.

DIENCEFALO

Il diencefalo è formato principalmente da sostanza grigia, è organizzato atorno alla cavità del III ventricolo.

Alcune aree sono visibili senza il bisogno di sezione (corpi mammillari, peduncolo ipofisario e l’ipofisi).

Il diencefalo è suddiviso in 5 porzioni, tre delle quali sono molto piccole: subtalamo, metatalamo,

epitalamo; le altre due sono più voluminose: talamo e

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Scienze biologiche BIO/13 Biologia applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Aled16 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Biologia animale e anatomia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Conconi Maria Teresa.
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