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POTENZIALE D’AZIONE
L’eccitabilità viene chiamata anche proprietà batmotropa: capacità di creare un potenziale d’azione se la cellula viene
depotenziata. Il potenziale d’azione è diverso dalle cellule nervose sia muscolari striate in cui avevo un potenziale
bifasico, uno di ripolarizzazione e uno di depolarizzazione; questo invece presenta un potenziale più lungo, all’incirca di
250 millisecondi, rispetto a 2-10 millisecondi nelle cellule scheletriche e millisecondi nelle cellule nervose e questa lunga
durata è dovuta al fatto che la ripolarizzazione è interotta
da un periodo in cui il potenziale rimane stabile a circa 0 V, la fase di plateau. Dopo avrò al ripolarizzazione della
membrana con il ritorno del potenziale a riposo. Posso numerare le fasi del potenziale d’azione
- Fase di depolarizzazione: molto rapida, chiamata fase 0
- Fase di ripolarizzazione: raggiunto il picco diminuisco la depolarizzazione, fase 1
- Fase di plateau: potenziale stabile intorno allo 0 V , fase 2
- Fase di ripolarizzazione: trono al potenziale a riposo, fase 3
- Potenziale a riposo, fase 4
Notiamo che le cellule cardiache, come le cellule muscolari scheletriche hanno un potenziale d’azione molto negativo,
circa -90mV , la fase di depolarizzazione è dovuta all’apertura dei canali di sodio nelle cellule determina l’inversione della
polarità della membrana si avrà un ciclo autogenerativo che consente il raggiungimento del picco massimo a 30 mV.
Inizia poi la fase di ripolarizzazione che si ferma a 0 mVm nella fase di plateau, fase un pò strana perchè normalmente il
potenziale si mantiene stabile solo se è quello di membrana, per l’azione della pompa sodio-potassio. Devo realizzare
quindi una situazione in cui il flusso ionico sia uguale e contrario. L’elevata negatività del potenziale a riposo è dovuto
all’elevata permeabilità del potassio nelle cellule cardiache, per la presenza di canali ad accesso non controllato per il
potassio e addizionali canali per i potassio che vengono chiamati canali kir o a rettificazione del potassio. Questi rendono
più favorita la corrente in entrata, che apporta quindi cariche positive al livello della membrana, quindi una corrente
depolarizzante, venga condotta meglio da quella in uscita. I canali per il potassio sono dei canali sempre aperti, ma
anche voltaggio dipendenti che si aprono all’inizio del potenziale d’azione, l’uscita di potassio determina quindi la
ripolarizzazione della membrana, la corrente in uscita sarà quindi polarizzante. Questi canali kir, a differenza dei canali
tradizionali per il potassio, sono aperti in condizione di potenziale di membrana a riposo, mentre si inattivano dopo la
depolarizzazione: il potassio che entra dai canali aperti quindi non esce e rimane dentro, è come se ci fosse un aumento
di cariche positive e posso considerarla una corrente in ingresso, che determina la depolarizzazione. Quindi i canali per il
potassio si aprono all’inizio del potenziale d’azione permettendo la fuoriuscita del potassio, mentre i canali kir sono chiusi
durante il potenziale d’azione e compensano la corrente in uscita trattenendo il potassio all’interno, successivamente
verrano riaperti a potenziale a riposo. Quindi durante il potenziale d’azione abbiamo:
• durante la fase 4 ho un potenziale molto negativo per l’elevata permeabilità del potassio nelle cellule cardiache,
poichè ho sia i canali ad accesso non controllato che i canali kir aperti;
• la depolarizzazione aprirà i canali per il sodio, quindi il sodio entra nella cellula determinando la fase 0, con
pendenza molto alta, ciò indica che è molto veloce perchè avrò sia i canali sodio che introducono cariche positive, ma
anche l’inattivazione dei canali kir che riducono la fuoriuscita del potassio;
• raggiunta la soglia i canali sodio si inattivano e abbiamo la fase 1 in cui il potassio esce per ripolarizzare la
membrana;
• successivamente si aprono i canali voltaggio dipendenti per il calcio, che si trova a livello extracellulare, per cui
entra nella cellula apportando cariche positive, mentre contestualmente esce il potassio. L’equilibrio quindi consiste nel
potassio che esce e il calcio che entra, entrambi con carica positiva ed è ciò che mantiene costante il potenziale a livello
della membrana.
• I canali per il calcio che sono simili a quelli per il sodio vanno incontro a un’inattivazione, determinata dalla
stessa presenza di calcio. Prevale quindi l’uscita di potassio che nella fase 3 è dovuta anche dai canali voltaggio
dipendenti del sodio che si riattivano: si induce quindi la ripolarizzazione fino al potenziale di riposo
La corrente dipende dalla forza elettromotrice, il calcio ha un potenziale di equilibrio elettrochimico pari a +40 mV quindi
la forza elettromotrice, che è la differenza tra potenziale di membrana (assunto 0) e il potenziale dell’elemento, è nel
caso del calcio negativo. Mentre invece il potenziale di equilibrio elettrochimico del potassio è -102 mV, per cui la forza
elettromotrice è positiva. Significa che la forza elettromotrice del potassio è molto maggiore di quella del calcio, i due
flussi però sono pari. La corrente è data dal prodotto della conduttanza per la potenza, per cui per equilibrare le correnti
la conduttanza del potassio è molto piccola, grazie alla chiusura dei canali kir. Canali kir e canali calcio sono i
responsabili della fase di plateau. La fase di plateau è fondamentale perchè prolunga il potenziale d’azione,
l’inattivazione dei canali sodio è rimossa quando il potenziale di membrana ritorna a quello di riposo per cui prolungando
il potenziale d’azione aumenta il periodo di refrattarietà, in modo che l’evento contrattile evolva e si concluda prima della
formazione di un secondo potenziale d’azione. Nel muscolo scheletrico sono possibili tetani, per cui contrazioni a
potenziale diversi, mentre nel muscolo cardiaco un potenziale d’azione si crea solo quando si conlcule l’evento
contrattile. La sommazione delle scosse in muscoli cardiaci produrebbe una spinta inefficace del sangue, poichè la
contrazione avverrebbe prima ancora che il cuore si sia riempito di sangue, ciò che avviene in una condizione patologica
chiamata extrasistole.
LEZIONE 13
POTENZIALE D’AZIONE NEL MUSCOLO CARDIACO
ECCITABILITÀ (continuazione)
Il potenziale d’azione nelle fibre muscolari cardiache è un potenziale di lunga durata, arriva anche a 250 millisecondi ed
è caratterizzato da una fase detta fase di plateau, che interrompe la ripolarizzazione e mantiene per un certo periodo il
potenziale stabile. Al termine abbiamo la ripolarizzazione della membrana. Questa prolungata durata del potenziale
d’azione fa sì che venga prolungata la fase di refrattarietà. Abbiamo precedentemente detto che i canali per il sodio
voltaggio-dipendenti vanno incontro a un processo di inattivazione per il quale non possono più aprirsi e devono prima
passare dalla configurazione di chiusura e questo può avvenire soltanto quando il potenziale ritorna ai valori di riposo,
proprio perché è un processo voltaggio-dipendente. Il potenziale induce la fase di contrazione dopo il processo di
accoppiamento eccitazione-contrazione e la fase di contrazione evolve in contemporanea al potenziale d’azione. Questo
comporta che non può avvenire, come nel caso del muscolo scheletrico, la sommazione delle scosse. Nel muscolo
scheletrico il potenziale di azione cessa prima dell’inizio della fase di contrazione, è quindi possibile l’arrivo di un nuovo
potenziale che determina un nuovo evento contrattile che si somma al precedente. Nel miocardio, invece, la fase di
contrazione evolve nello stesso periodo del potenziale d’azione, per cui una nuova contrazione può nascere soltanto
quando finisce l’evento contrattile. È quindi impossibile la sommazione delle scosse. Questo ha una un’importante
funzione: il compito della parete muscolare del cuore è quello di contrarsi e spingere il sangue nell’albero circolatorio e
dopo averlo espulso si riempie nuovamente. Il riempimento avviene durante la fase di rilasciamento, quindi una
contrazione alle scosse sarebbe inutile poiché non ci sarebbe liquido da spingere nell’albero circolatorio. La fase di
ripolarizzazione avviene al termine della fase di plateau, perché i canali per il calcio vanno incontro a inattivazione e
quindi prevale la fuoriuscita di potassio, che avviene grazie a una serie di canali voltaggio-dipendenti e l’aumento o la
riduzione della corrente di potassio incide sulla durata del potenziale d’azione.
Durante la fase di plateau entra calcio che induce il rilascio di calcio da parte del reticolo sarcoplasmatico e quindi da
inizio al fenomeno della contrazione. Nel muscolo scheletrico le strutture di calcio voltaggio-dipendenti erano unite
fisicamente dai “tappi” dei canali per il calcio nel reticolo sarcoplasmatico e quindi c’è un cambiamento conformazionale
per cui veniva stappato il canale e si verifica un’interazione. Nel muscolo cardiaco membrana e reticolo non sono
fisicamente uniti tra di loro, i recettori per la diidropiridina sono i canali ionici e sono aperti e quindi è il calcio che
determina il rilascio di calcio. Nel muscolo cardiaco vi è un rilascio di calcio calcio-indotto.
AUTOMATISMO
Il cuore è un muscolo involontario. Il potenziale di azione, anche in questo caso, nasce perché una depolarizzazione
raggiunge il valore soglia per l’apertura dei canali sodio. La depolarizzazione nelle cellule del muscolo scheletrico nasce
dopo un evento sinaptico, è comandata quindi dal neurone motore, si ha il potenziale di placca che poi genererà il
potenziale d’azione. Il muscolo cardiaco, che essendo un muscolo involontario non è sotto il controllo del sistema
nervoso, è in grado di generare spontaneamente potenziali di azione. Questa proprietà del muscolo cardiaco è detta
proprietà cronotropa o proprietà dell’automatismo. Nel cuore sono presenti delle cellule particolari contrattili che
prendono il nome di cellule del miocardio specifico perché sono debolmente contrattili e sono localizzate in punti ben
precisi. Queste cellule vengono anche chiamate cellule autoritmiche o cellule pacemaker. In queste cellule nasce
spontaneamente un potenziale d’azione che è un potenziale bifasico. Il potenziale di membrana non è stabile, ma
lentamente si depolarizza, questa depolarizzazione prende il nome di potenziale pacemaker e siccome avviene durante
la fase di rilasciamento del muscolo e il rilasciamento cardiaco prende il nome di diastole, questo potenziale viene anche
chiamato potenziale diastolico. Le cellule nel musco