Estratto del documento

SP

VF- SP IVA ns/debito 6600

VF- SP Fatture da emettere 30000

Es. ricevuto in data 20/12 materie per 20.000 fatturazione a 30 gg, pagamento a 60 gg.

31/12/23

VE- CE Materie c/acquisti 20000

VF- SP Fatture da ricevere 20000

20/01/24

VF- SP Debiti v/fornitori 24400

VE+ Fatture da ricevere 20000

SP

VF+ IVA ns/credito 4400

SP

Rivalutazioni o svalutazioni

Le rivalutazioni possiamo farle solo se un provvedimento normativo ce lo consente.

Es. rivalutazione immobili/fabbricati 3%, valore iniziale 400.000

VE- SP Fabbricati 12000

VE+ Riserva rivalutazioni monetarie 12000

SP

Es. svalutazione del 10% partecipazioni (del valore di 80.000)

31/12/23

VE- CE Svalutazione partecipazioni 8.000

VE+ SP Partecipazioni 8.000

Rilevazioni di storno

Risconti attivi (sospendono un costo) e passivi (sospendono un ricavo)

Es. riscosso affitto trimestrale in 15/12 per 6.000

31/12

VE- CE Fitti attivi 5.000

VE+ SP Risconti passivi 5.000

VE- SP Risconti passivi 5.000

VE+ CE Fitti attivi 5.000

Ammortamenti

Sorge un valore di periodo e viene rettificato, distribuendolo su più periodi.

Capitalizzazione di costi

Rettifica al 31/12 di costi di periodo, che esplicano la loro utilità nel tempo, in costi pluriennali Es.

Spese R&D

Secondo il principio di prudenza, poiché questa operazione amplifica il profitto, va usata con

parsimonia.

Es. al 31/12 società di consulenza sancisce che costi di R&D per 25.000 possono considerarsi di

natura pluriennale

VE+ CE Spese R&D 25.000

VE- SP Spese R&D da ammortizzare 25.000

Rimanenze di magazzino

Devono essere valorizzate con una tecnica conforme alla normativa civilistica, avendo a

riferimento il costo medio ponderato degli acquisti o col metodo LIFO (last in first out, gli ultimi

acquisti vengono usati per primi) o FIFO (first in first out, i primi acquisti vengono usati per

primi).

Rimanenze di beni/materie: Intervengo sul CE (e quindi sul reddito) rettificando i costi di periodo

delle materie acquistate togliendo il valore di quelle non ancora consumate, e creo sullo SP un

costo sospeso che è una dotazione per i periodi successivi.

Rimanenze di prodotti: valorizzo un output non ancora venduto, e sullo SP un ricavo sospeso di

prodotti da vendere. In questo caso la valorizzazione dipende dal costo del processo produttivo.

C’è il rischio che la valorizzazione venga sfruttata e manipolata per ritoccare il bilancio.

Es. al 31/12 presenti in magazzino materie non ancora utilizzate, costo medio pari a 9.000

VE+ Materie c/rimanenze finali 9000

CE

VE- SP Magazzino materie 9000

01/01

VE- CE Materie c/rimanenze iniziali 9000

VE+ Magazzino materie 9000

SP

Amministrativo contabile

A fine anno, con una rilevazione di chiusura dei conti, chiudo tutti i conti con un saldo in dare

mettendo lo stesso importo in avere e calcolo i miei costi di periodo, che risultano nel conto

economico. Faccio la stessa cosa per i conti con saldi in avere e ottengo i ricavi di periodo

VE- Conto economico 33.360

VE+ Oneri bancari 360

VE+ Materie c/acquisti

VE+ Salari e stipendi…

VE+ Conto economico 5924

VE- Ricavi di vendita 2300

VE- Produzioni interne 3000

VE- Interessi attivi… 624

Il saldo del conto economico è il risultato di periodo, e lo chiudo aprendo un conto perdita

d’esercizio/utile d’esercizio, che finirà nel patrimonio netto.

VE- SP Perdita d’esercizio 27.436

VE+ Conto economico 27.436

CE

Faccio lo stesso con lo Stato Patrimoniale

Chiusura dei finanziamenti

Chiusura degli investimenti

Lo stato patrimoniale e il conto economico nella seguente forma sono detti conto economico

amministrativo contabile e stato patrimoniale amministrativo contabile, sono

documenti di sintesi e racchiudono il maggior numero di informazioni possibile sulle rilevazioni

contabili. Non sono il meglio in termini di valenza informativa e vanno integrati con altri

documenti. Non hanno una particolare forma, sono solo una reinterpretazione delle informazioni,

e tecnicamente sono più difficili da interpretare.

Stato patrimoniale amministrativo contabile Conto economico amministrativo

contabile

Bilancio civilistico e IFRS

Nella redazione secondo la normativa civilistica, gli articoli del cc (2423 e ss.) non sono

sufficienti a specificare le tecnicalità. Sopperiscono a queste mancanze i principi contabili OIC

(nazionali, Organismo Italiano di Contabilità), che integrano il cc ed esplicitano le tecnicalità

specifiche (non sono norme ma consuetudini comunemente accettate).

Per le società quotate esistono i principi contabili internazionali IFRS che invece hanno

valenza di legge.

Accanto alla normativa civilistica esiste la normativa fiscale. In Italia vige il c.d. doppio

binario: i due quadri normativi rimangono separati, ma la normativa fiscale, che serve a

misurare il reddito imponibile sul quale si calcolano le imposte, si basa sulla valorizzazione

regolamentata dalla normativa civilistica.

Il quadro normativo civilistico

Ha una gerarchia piramidale

C la La gerarchia significa che nell’utilizzo dei criteri di

usol valutazione e nel posizionamento del contenuto dei

a documenti siamo guidati, in caso di dubbi

gen

eral interpretativi, prima dai principi di redazione e infine

e dalla clausola generale (dobbiamo essere chiari,

(art

. veritieri e corretti), che non possiamo mai derogare.

Prin cipi di

2 42

red azione

3

(co m pete nza,

cc)

p ru de nza ecc.)

C riteri di valutazio ne,

co ntenuto dei docu m enti

Clausola generale il bilancio di

Clausola generale (art. 2423, comma 2, definisce lo scopo, il come e il cosa): “

esercizio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e

corretto la situazione patrimoniale e finanziaria

(Stato Patrimoniale) (rendiconto finanziario)

della società e il risultato economico dell’esercizio.”

(Conto Economico)

Gli amministratori devono redigere il bilancio di

Il comma 1 specifica quali sono i documenti: “

esercizio, costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico ((dal rendiconto

finanziario)) e dalla nota integrativa .”

Inoltre la relazione sulla gestione va obbligatoriamente allegata al bilancio ma non è una sua

componente.

Chiarezza

Si riferisce al fatto che il bilancio deve essere redatto in modo tale che il lettore possa capire

senza ambiguità la natura e il contenuto delle varie poste nonché i criteri seguiti per

determinarne il valore. In altre parole, si fa riferimento alla trasparenza, ovvero

l’intellegibilità delle informazioni sia nella forma sia nella sostanza dei singoli documenti e

dell’insieme di tutti e 4. (spesso garantita dalla nota integrativa)

Alla chiarezza si collegano “l’informazione patrimoniale,

la verificabilità dell’informazione, secondo l’OIC 11:

 economica e finanziaria fornita dal bilancio di esercizio deve essere verificabile attraverso

un’indipendente ricostruzione del procedimento contabile, tenendo conto anche degli

elementi soggettivi”

significatività (dobbiamo esporre in bilancio solo quelle informazioni che possono

 influenzare le decisioni economiche degli utilizzatori) e rilevanza (la soglia dimensionale

minima al di sotto della quale un’informazione difficilmente può dirsi significativa; ai sensi

non occorre rispettare gli obblighi in tema di rilevazione,

del comma IV dell’art. 2423

valutazione, presentazione e informativa quando la loro osservanza abbia effetti

irrilevanti al fine di dare una rappresentazione

[comma V: o se risulta incompatibile con…]

veritiera e corretta)

Topica legale dell’informazione: principio giuridico che riaffiora in quanto il bilancio è

 costituito da vari documenti e la normativa indica con precisione dove vanno fornite

determinate notizie

Per garantire la chiarezza abbiamo:

Schemi di bilancio predefiniti e non modificabili, al fine di rendere possibile il

 confronto tra aziende (che però rischiano di compromettere l’esaustività specie nel caso di

aziende con peculiarità, per cui:)

Obbligo di dettagliate informazioni aggiuntive (se quelle espressamente previste

 non consentono di conseguire l’esito della rappresentazione veritiera e corretta, 3 comma

del 2423)

In estrema sintesi essa riguarda le modalità di RAPPRESENTAZIONE delle informazioni, in

riferimento sia ai singoli documenti contabili sia all’insieme dei documenti.

Veridicità

Da NON confondere con la verità, che non è il nostro obiettivo. Si sviluppa su due punti di vista:

In senso oggettivo: il bilancio deve rispettare la realtà dei fatti

 In senso soggettivo: stime e congetture non devono esprimere una soggettività assoluta

 insindacabile, ma una soggettività razionale (non frutto dell’arbitrio dei redattori, ma

risultato di un ordinato e rigoroso processo logico-applicativo ricostruibile) e credibili;

Tale processo presuppone:

La definizione di premesse congrue, ipotesi fattibili e obiettivi conoscitivi ben precisi

 La consapevolezza che le grandezze da misurare non sono espresse da un numero ma da

 un intervallo di numeri

La costante verifica della coerenza e della compatibilità tra le ipotesi, i criteri e le

 conclusioni alle quali si perviene.

In estrema sintesi la veridicità concerne l’attendibilità dei valori contenuti nel bilancio di

esercizio, in quanto per propria natura non contiene mai valori oggettivi se non quelli

riconducibili alla liquidità, quindi riguarda le modalità di QUANTIFICAZIONE

Correttezza

Si applica su due piani:

Correttezza tecnica: rispetto delle regole di corretta contabilità ed esattezza dei valori

 Accanto alla dimensione tecnica entra in gioco quella “deontologica”, la buona

o fede. Il redattore deve applicare le norme di redazione sforzandosi di comprenderne

lo spirito più autentico alla luce delle finalità assegnate all’informazione di bilancio.

Correttezza comportamentale: rispetto pieno e leale delle regole del Codice civile e della

 prassi contabile

Nella prospettiva comportamentale la correttezza tocca il problema della verità in

o senso oggettivo: nell’esercizio della soggettività valutativa, infatti, chi opera le

stime e le congetture non deve in alcun modo perseguire finalità particolari (di

parte) che siano incompatibili con quelle che il sistema dei principi, generali e

specifici, assegna al bilancio.

Nella realtà però chi redige il bilancio ha sempre finalità particolari, ma le deve

perseguire compatibilmente con la chiarezza e la veridicità.

La correttezza si traduce

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Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LucaRossini2 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Bilanci aziendali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Gigli Sabrina.
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