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E’ il momento in cui Macbeth esce per la prima volta allo scoperto. In qualche modo sembra scorgere la linea del suo
destino, che sarà quello di arrivare al trono con tutto quello che ne conseguirà. Anche da un punto di vista fonico è un
monologo importante. Ci sono una serie di suoni che hanno un cambio di ritmo improvviso da “if goood…”. Vi sono suoni
aspri e stridenti, in una buona lettura di questo monologo vi sono frasi brevi frammentate.
Anche il modo in cui vengono costruite le frasi sono laboriose, con versi sconnessi e disarticolati. In qualche modo
sembrano suggerire il disordine, caos ed anarchia che poi si determinerà nel momento in cui Macbeth deciderà di
andare contro natura uccidendo il legittimo re.
16.look […] Banquo si accorge che il compagno è rapito, in trance.
17.Macbeth continua il prologo. Se il destino vuole che io diventi re, allora il fato può incoronarmi senza che io faccia
nulla.
Un uomo con la morale salda e perfetta non penserebbe che sia il caso che deve guidare e determinare chi sia re. Non
ci si affida al caso, ma alla giustizia e alla ragione. L’affidarsi al caso è il primo segno di mancanza di compattezza nella
struttura morale di Macbeth.
Egli vorrà forzare le cose commettendo l’assassinio del re.
Scena IV
La scena torna a spostarsi al palazzo di Flourish dove il re Duncan pone le basi per il suo stesso assassinio, nel
momento in cui, forzando le leggi di successione, nella Scozia del suo tempo, nomina suo figlio erede al trono.
Questa notizia è quella che fa scattare in Macbeth la necessità di passare all’azione. Il suo monologo infatti era finito con
la riflessione che, se il fato lo avesse voluto re, lo sarebbe diventato anche senza che lui dovesse muovere un dito. La
decisione del re Duncan rende impossibile una successione naturale, e la possibilità quindi per Macbeth (che per le leggi
di successione aveva tutto il diritto di ereditare il trono anche se non era suo figlio) di diventare re.
Per arrivare alla corona, Macbeth pensa che sarà necessario dare consistenza al murder fantastical di cui si era
accennato nel monologo che aveva i contorni di qualcosa talmente improbabile da sembrare irreale, adesso prende
consistenza.
1.for in my way […]: macbeth dice la necessità dell’oscurità che impedisca di vedere i miei oscuri pensieri.
Scena V
Prima apparizione di lady Macbeth sulla scena, con un altro monologo essenziale ed incisivo, anche perché si introduce
un personaggio che ancora non si era visto sulla scena. Lo si introduce mentre è intenta a leggere una lettera del marito,
in cui egli racconta l’incontro con le streghe, le profezie. Egli racconta le prime due profezie, non accenna alla possibilità
di diventare re.
Chiama Lady Macbeth la sua carissima compagna nella grandezza, e ciò ci fa capire quello che Macbeth ha nel cuore e
nella mente. Interessante è il fatto che Macbeth nella lettera non citi Banquo, né la profezia che lo riguarda. Non rivela a
Lady Macbeth il fatto che Banquo sarà padre di re, e allo stesso tempo non parla nemmeno del sangue che sarà
necessario per ottenere quella grandezza di cui lui parla.
1.glamis […]: dopo aver letto la lettera parla di Macbeth stesso. Glamis tu lo sei, e ora sei anche Cawdor, e sarai ciò che
è stato promesso, sarai re. Eppure io tempo la tua natura, il latte dell’umana bontà per prendere la via più breve. Tu
vorresti essere grande, non ti manca l’ambizione, ma sei senza quella cattiveria che dovrebbe accompagnarla.
Ciò che desideri ardentemente lo vorresti santamente, non vuoi giocare slealmente, eppure vorresti vincere
ingiustamente.
Lady Macbeth parla delle caratteristiche di quest’ultimo facendo risultare di stare dalla sua parte, che la sua natura è
buona e positiva, e che per diventare quel crudele tiranno che poi diventerà sarà necessaria una forzatura e anche
l’intervento della stessa Lady Macbeth.
Il suo soliloquio viene interrotto da un messaggero che annuncia l’imminente arrivo non solo di Macbeth ma anche del re
Duncan che arriva in visita.
L’annuncio fa scattare quella che prima era una fantasia di Lady M. in una cosa concreta, comincia già in questo
momento a pianificare il delitto. Questi primi versi in blank verse, come la maggior parte dei drammi shakespeariani,
hanno caratteristiche di linearità per esprimere ancora una certa razionalità, un’analisi realistica della situazione.
Ben diversa sarà la seconda parte del soliloquio, avrà caratteristiche di vocazione del male. Troviamo un mondo pieno di
immagini simboliche e suggestive che stimolano la fantasia del lettore. Comincia e finisce con l’evocazione del male e
delle tenebre.
2.come […]: comincia la seconda parte del soliloquio. Il corvo stesso è rauco, gracchia l’entrata fatale di Duncan sotto i
miei spalti. Inizia qua l’invocazione del male da parte di Lady Macbeth, avvicina anche lei al mondo dell’occulto e delle
streghe.
Vi è l’evocazione a quegli spiriti che tendono e presiedono ai pensieri omicidi. Toglietemi il sesso e riempitemi dalla testa
ai piedi della più spietata crudeltà. Rendete spesso il mio sangue in modo che sia bloccato l’accesso alla compassione e
al rimorso. In modo che nessuna compunta visita della natura possa far vacillare il mio triste proposito né porre una
tregua fra esso e il suo effetto.
Venite al mio seno di donna e trasformate il mio latte in fiele, voi ministri d’assassinio, ovunque nella vostra invisibile
sostanza attendete ai misfatti della natura. Subito l’invocazione della notte. Vieni notte densa, avvolgiti nel panno più
oscuro del fumo dell’inferno, in modo che il mio coltello acuminato non veda la ferita che provoca, né il paradiso, il cielo,
possa sbirciare attraverso questa cortina di buio per gridarmi ferma, ferma.
Qui vi è ironia da parte di Shakespeare ancora una volta perché la notte, in tanti suoi drammi, era una notte d’amore. In
questo caso invece indica la notte per il contrario dell’amore, ossia la morte. E’ un monologo costruito con Shakespeare
alla perfezione nei tempi, modi, linguaggio, scelta lessicale. Non c’è una parola che non ha una precisa funzione.
Ciò che conta è la delineazione del carattere di Macbeth, la sua natura diciamo buona, che ha una statura morale.
Dall’altra parte Lady Macbeth la quale lei stessa deve forzare la sua natura per compiere il male. Dunque la necessità
prima di predisporsi al male, di privarsi della femminilità, di ciò che rende tutte le donne potenziali madri.
Non è una novità che in Shakespeare le donne siano le più intraprendenti, organizzate, spesso questa intraprendenza è
nelle commedie romantiche e raramente volta al male e all’assassinio.
Entra Macbeth
3.glamis […]: viene accolto così da Lady Macbeth. Sono parole che echeggiano in modo evidente le parole delle streghe
nelle loro profezie in modo emblematico. Collegano in maniera ancora più stretta le streghe ed il personaggio di
Macbeth.
Subito dopo abbiamo la notizia del fatto che Macbeth informa la moglie che il re Duncan è in arrivo al loro castello.
4.your face […]: collegamento fra il sole ed il re Duncan, investitore di luce in quanto erede legittimo; dall’altra parte
Macbeth e la moglie sono legati all’oscurità e alle tenebre e tempesta. Manifestazioni atmosferiche e cosmiche che sono
percepite come negative.
Il consiglio che Macbeth dà al marito è di sembrare come il serpente nascosto sotto al fiore. Un richiamo fra i tanti che
può avere un’ispirazione biblica, ossia il serpente della tentazione nell’Eden. In qualche modo questo collegamento fra
Lady Macbeth e Eva tentatrice.
Scena VI
D’altra parte vediamo l’arrivo di Duncan al castello con l’innocenza che lo fa apparire quasi ingenuo nelle sue
considerazioni e la solita ironia di stampo sofocleo da parte di Shakespeare che gioca con le informazioni che lo
spettatore conosce ma che il personaggio non conosce.
Duncan descrive il castello di Macbeth, dove tra poco troverà la morte, come un luogo ameno.
1.this castle […]: un’immagine idilliaca del castello di Macbeth, che ovviamente è la cosa più lontana di quello che si
rivelerà.
Più avanti abbiamo un esempio della doppiezza e dell’astuzia di Lady Macbeth.
2.see, see, our honored hostess […]:Re Duncan saluta la sua ospite, con un sacco di complimenti.
3. all our […]Lady Macbeth dal canto suo risponde con parole piene di retorica, che suonano poco sincere rispetto alla
spontaneità delle parole del re, ma risponde con spie linguistiche che ci vogliono sottolineare l’ambiguità delle sue
parole.
Non a caso questa frase è piena di parole di retorica da cortigiano, non diverse dal personaggio di Ross. “twice” per farci
capire la doppiezza e l’ambiguità di Lady Macbeth.
Scena VII
Abbiamo per la prima volta Macbeth davvero solo, anche in questo caso come in tutti monologhi, è importante notare il
contesto in cui ci troviamo.
E’ importante notare il fatto che Shakespeare giochi un po’ sul fermento che circonda Macbeth, cioè i servitori che
stanno preparando il banchetto (aria di festa) ed invece gli oscuri misteri di quest’ultimo.
E’ questo monologo quello in cui Macbeth comincia a riflettere sulla portata dell’atto che lui e la moglie stanno
pianificando e deciso di compiere.
Nella prima parte del monologo vediamo come egli sia preoccupato soprattutto degli aspetti materiali di pianificare il
delitto.
Più avanti, il contenuto ed il ritmo del monologo cambiano e cominciamo a vedere un Macbeth che inizia a comprendere
la portata morale e le conseguenze morali che può avere il delitto che sta per compiere.
E’ un delitto che provocherà lo sconvolgimento dell’ordine costituito. Risveglio della coscienza di Macbeth, del suo
risveglio naturale di giustizia che non è del tutto riuscito a supire, tant’è che alla fine riuscendo a guardarsi dall’estero e a
giudicare con razionalità, si renderà conto che l’atto che sta per compiere non è da portare avanti né da compiere.
Questo lo comunicherà alla moglie, che con poche parole lo porterà dalla parte del male.
Il monologo riporta scena del vangelo di Giovanni 13:27 quando Gesù che sa che Giuda lo tradirà, dice a Giuda “ciò che
devi fare fallo presto”.
4.if were done quickly […]: se fosse fatto, questo atto, una volta fatto allora sarebbe bene che fosse fatto presto.
Se l’assassinio potesse afferrare con la sua esecuzione il successo, così che questo colpo potesse esser