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TRANSIZIONI DI FASE
Per descrivere le costanti termiche è necessario conoscere le transizioni di fase o passaggi di stato, che sono
trasformazioni fisiche della materia (non cambia la sua composizione chimica). Una sostanza può esistere in
tre stati fisici: solido, liquido o gassoso. Il processo tramite cui una sostanza passa da uno stato fisico ad un altro
è noto come transizione di fase o cambiamento di stato; in questi passaggi la sostanza cambia solamente il suo
stato fisico, non quello chimico, la sua composizione rimane invariata.
Il solito è caratterizzato da atomi disposti in modo molto regolare, molto vicini gli uni agli altri; i passaggi di
stato avvengono con somministrazione di energia sotto forma di calore; l’energia è importante perché serve
per vincere le forze intermolecolari, in modo da passare da uno stato più ordinato, come il liquido, ad uno più
disorganizzato come lo stato gassoso.
DIAGRAMMI DI FASE Lo studio degli equilibri di un composto puro
può essere effettuato determinando i campi di
esistenza dei diversi stati di aggregazione in
cui può trovarsi la sostanza. Vi sono
determinate condizioni di equilibrio tra le
diverse fasi. È possibile costruire un grafico
pressione-temperatura in cui ogni punto del
grafico rappresenta uno stato (fase o equilibrio
di fase) in cui può trovarsi una sostanza in
determinate condizioni. Tale rappresentazione
grafica viene detta diagramma di fase (o di
stato); si osserva come varia lo stato di
aggregazione in funzione di pressione e
temperatura. Fornisce le condizioni di
temperatura e pressione alle quali una
sostanza esiste come solido, liquido o gas, o
come due o tre di queste fasi in equilibrio tra
loro.
Solitamente il diagramma di fase di una
sostanza è costituito da 3 curve, che
corrispondono a determinate condizioni di
pressione e temperatura (condizioni
termodinamiche). Le tre curve dividono il
diagramma in tre regioni in cui la sostanza è stabile in ogni stato. Ogni punto su ciascuna delle curve
corrisponde a valori di pressione e temperatura ai quali i due stati confinanti sono in equilibrio dinamico fra di
loro.
Ogni punto della curva dà informazioni precise sullo stato fisico della sostanza.
La curva che separa lo stato fisico solido dallo stato vapore rappresenta la combinazione di tutte le condizioni di
temperatura e pressione alle quali il solido si trova in equilibrio con il gas; in queste condizioni la velocità con cui il
solido sublima (passa dallo stato solido allo stato vapore) è uguale alla velocità con cui la il gas ricondensa. Questa
curva può essere definita come curva della tensione di vapore della sostanza solida, in funzione della temperatura.
La curva tra lo stato liquido e lo stato di vapore rappresenta la combinazione di tutte le pressioni e temperature
alle quali il liquido è in equilibrio con il gas; la velocità con cui il liquido evapora è la stessa con cui il gas condensa
a formare il liquido. È la curva che viene definita curva di tensione di vapore della sostanza liquida.
La curva tra lo stato solido e lo stato liquido rappresenta le combinazioni alle quali il solido è in equilibrio con
il liquido; la velocità con cui il solido fonde è uguale alla velocità di congelamento del liquido. Questa curva
indica l’effetto della pressione sul punto di fusione.
La pendenza della curva solido-liquido, nel caso dell’acqua, è negativa: allo stato solido l’acqua occupa un
volume maggiore rispetto a quando si trova nello stato liquido. Altre sostanze, diverse dall’acqua, presentano
la curva solido-liquido con una pendenza leggermente positiva; l’effetto della pressione è molto ridotto, quasi
ininfluente, sul passaggio dallo stato solido allo stato liquido.
Le tre curve si incrociano in un punto: punto triplo; corrisponde all’unica combinazione di temperatura e
pressione in cui i tre stati di aggregazione esistono in equilibrio fra di loro, simultaneamente.
Il punto triplo è caratteristico di ogni sostanza. Il punto critico corrisponde al punto in cui la fase vapore e
liquido diventano indistinguibili. 17
Il punto triplo è il punto più basso in cui una sostanza esiste allo stato liquido; segna il punto al di sotto del quale
una sostanza non esiste allo stato liquido, qualsiasi sia la temperatura.
PUNTO DI EBOLLIZIONE Il punto di ebollizione può permettere l’identificazione di un
liquido; è un parametro tabulato.
Sulla superficie di ciascun liquido (interfaccia liquido-gas) si
instaura un equilibrio dinamico liquido-vapore, a valori normali
di temperatura e pressione: si ha un continuo passaggio di
molecole dalla fase liquida alla fase vapore nello spazio libero che
sovrasta la superficie del liquido; alcune molecole passano dalla
fase liquida alla fase vapore, e contemporaneamente, lo stesso
numero di molecole passa dalla fase gassosa alla fase liquida (eq.
dinamico). La pressione del vapore all'equilibrio è detta tensione
(o pressione) di vapore del liquido a quella data temperatura.
Quando si riscalda il liquido si somministra energia al liquido: la
pressione di vapore aumenta in modo caratteristico per ciascun
liquido, fino a quando inizia l’ebollizione.
Per uno stesso liquido la tensione di vapore aumenta
all'aumentare della temperatura, con un andamento caratteristico per ciascun liquido.
Quando la pressione di vapore di un liquido raggiunge il valore della pressione esterna che insiste sulla
superficie del liquido stesso, il liquido bolle: si ha la formazione di vapore non soltanto alla superficie del
liquido, ma in tutta la massa del liquido. La temperatura a cui ciò si verifica è detta temperatura o punto di
ebollizione, ed il suo valore dipende dalla pressione esterna.
Alcune sostanze vengono definite volati: raggiungono il p.e. a temperature simili o inferiori a quella ambiente.
Durante l’ebollizione la temperatura non aumenta: il calore fornito al sistema viene assorbito come calore di
evaporazione, e viene impiegato per vincere le forze di coesione del liquido e per compiere un lavoro contro la
pressione esterna. Questo calore viene definito calore latente di evaporazione per mole, ΔHv, ed è la quantità
di calore necessaria per l’evaporazione di una mole di liquido.
Se la pressione esterna è inferiore a 760 mmHg, anche la temperatura di ebollizione si abbassa; questo
comportamento viene sfruttato perché l’equilibrio tra pressione esterna e tensione di vapore viene raggiunto
ad una temperatura più bassa. Si utilizza per poter far evaporare le sostanze che necessiterebbero di elevate
temperature per raggiungere l’ebollizione; le temperature elevate potrebbero anche portare alla
decomposizione delle sostanze termolabili. Si lavora sulla pressione esterna perché il punto di ebollizione
dipende dalla pressione esterna. Ciò viene espresso dall’equazione di
Clausius Clapeyron, che mette in
correlazione la temperatura, la
pressione e il volume molare del
vapore e del liquido che evapora: si ha
al denominatore la differenza di
volume molare tra vapore e liquido
che evapora. La temperatura è
direttamente proporzionale alla
pressione.
La differenza di temperatura è legata
alla pressione ed al cambiamento di
volume molare delle sostanze. Nel passaggio dallo stato solido allo stato liquido la differenza di volume
solitamente è maggiore di zero: la pendenza della retta è positiva; all’aumentare della pressione aumenta il
punto di fusione. Nell’acqua invece la pendenza della retta solido-liquido è negativa: all’aumentare della
pressione il punto di fusione diminuisce.
Nel passaggio di stato liquido-gas la differenza di volume molare tra vapore e liquido è un valore positivo, quindi
la pendenza è positiva: all’aumentare della pressione aumenta anche il punto di ebollizione.
Questo aspetto viene sfruttato per l’identificazione di alcuni liquidi che hanno elevato punto di ebollizione
(glicerina, metile salicilato) e di cui una temperatura troppo elevata potrebbe determinarne la decomposizione
(termolabili). Si effettua la determinazione del punto di ebollizione a pressione ridotta, in modo da poter
favorire l’evaporazione ad una temperatura più bassa.
18
DETERMINAZIONE DEL PUNTO DI EBOLLIZIONE
Viene determinato attraverso il metodo della distillazione, attraverso un sistema di tubi di vetro con giunture
a smeriglio, in modo da non avere dispersione di calore.
Si ha una piastra riscaldante che ha un contenitore con un liquido che viene riscaldato.
In questo sistema si ha l’introduzione di un pallone di vetro con agitatore magnetico, contenente il liquido di
cui determinare il punto di ebollizione.
Il pallone è collegato ad un sistema di raffreddamento al cui interno è collocato un termometro. Si ha un sistema
refrigerante.
Si fornisce calore e si ha il riscaldamento del bagno riscaldante che riscalda il liquido nel pallone. Si ha il
raggiungimento del punto di ebollizione: la tensione di vapore supera la pressione esterna. Le molecole della
sostanza, in forma di vapore, salgono all’interno del tubo di vetro fino ad incontrare il termometro: viene registrata
la temperatura del vapore; i vapori vengono incanalati nel refrigerante e si ha la loro condensazione. Nel pallone di
raccolta si ha il liquido condensato. Il termometro, investito dal vapore, inizialmente si riscalda velocemente, poi la
temperatura rimane costante durante tutto il processo.
Il punto di ebollizione, ad una determinata pressione, è un valore tipico per ogni liquido. Utile per:
identificazione di un composto incognito: confronto con i valori tabulati
- stimare la purezza di un composto: la presenza di impurezze nel liquido influenza la temperatura e l’intervallo
- di ebollizione; le impurezze influenzano la temperatura di ebollizione di un liquido e la temperatura di fusione
di un solido (proprietà colligative, legate al numero di moli delle sostanze, alla frazione molare, che diminuisce
per la presenza di impurezze); si ha innalzamento ebullioscopico e abbassamento crioscopico
PUNTO DI FUSIONE
Il punto di fusione (p.f.) di una sostanza è la temperatura (alla pressione di 1 atm) alla quale la sostanza cambia
il proprio stato da solido (cristallino) a liquido (se il liquido viene raffreddato, sempre a questa temperatura,
solidifica; punto di congelamento). Il punto di fusione viene anche definito come la temperatura in cui
coesistono le fasi solida e liquida. Per una sostanza pura, il punto di fusione è una caratteristica chimico-fisica
altamente identificativa.
Tante sostanze però possono avere lo stesso punto di fusione, per cui la determinazione diventa importante
quando si ha un intervallo molto ristretto di sostanze da considerare.
La temperatura di fusion