vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
CICLOALCANI
Nei cicloalcani non bisogna più cercare la catena principale perché
sappiamo
che è quella chiusa. I composti che fuoriescono sono i sostituenti.
Ma cambia
la numerazione perché sono tutte estremità, quindi si dà il numero
1 al
carbonio a cui è legato il sostituente che viene prima
alfabeticamente. E poi si
continua andando verso destra o verso sinistra in base a dov’è
posto l’altro
sostituente (sempre per fargli avere il numero minore). Però quando
si hanno 3
sostituenti non si parte a numerare dal gruppo alfabeticamente
precedente
ma si deve dare il numero più basso a tutti i sostituenti (quindi ad
esempio
se ci sono sia etile sia metile, si può partire dal metile pur di dare il
numero più
basso a tutti i sostituenti) però quando si scrive comunque si mette
prima
l’etile e poi il metile come al solito, cambia solo nella numerazione.
ISOMERI GEOMETRICI
I sostituenti però non sono sempre tutti sullo stesso piano (e nei
cicli non si può
ruotare un legame come si può fare in un alcano normale), possono
stare sopra
e sotto il piano, quindi esistono gli isomeri chiamati isomeri
geometrici
(stessa formula ma non si possono interconvertire l’uno nell’altro
per semplice
rotazione attorno un legame, cioè sono fissi). A livello di
nomenclatura si
distinguono mettendo il prefisso cis- se i sostituenti sono dalla
stessa parte del
piano, trans- se sono uno sopra e uno sotto.
CONFORMAZIONE A SEDIA E A BARCA
Nei cicloalcani però sorge un problema chiamato tensione angolare
che è
quello che accade quando il carbonio del cicloalcano (ibridato sp3,
con angoli di
109,5°) e più precisamente i carboni del ciclopropano (3 carboni) si
devono
stringere formando angoli di 60°. Questo avviene soprattutto nei
termini più
piccoli (ciclopropano a 60° e ciclobutano a 90° perché sono 4)
tendono a
rompersi facilmente e a tornare a catena aperta.
Un altro problema dei cicloalcani è la tensione torsionale, cioè non
si
possono ruotare i legami del ciclo perché sennò si romperebbe e
tornerebbe
aperto. Inoltre, in tutti i cicli, gli idrogeni che si osservano eclissano
quelli
dietro. L’unico ciclo che risolve questi problemi è il cicloesano che
viene
disegnato nella conformazione a sedia perché così i carboni hanno
gli angoli
di 109,5° e inoltre gli idrogeni sono sfalsati rispetto a quelli dietro
quindi si
vedono tutti. Gli idrogeni possono essere assiali ed equatoriali:
assiali sono
quelli perpendicolari (messi per lungo) ma devono essere sfalsati
quindi uno
verso l’alto e quello del carbonio adiacente si fa verso il basso,
mentre quelli
equatoriali vanno verso l’esterno e per essere sfalsati si inclinano al
contrario di quelli assiali (se l’assiale è verso l’alto, l’equatoriale
andrà verso il
basso e viceversa). Esiste anche l’inversione ad anello, cioè c’è
sempre un
equilibrio tra le due forme (quella normale e quella ribaltata). Ma il
cicloesano
esiste anche nella conformazione a barca (si avvicinano i due
estremi)
sempre con angoli di 109,5° ma ci sono gli idrogeni davanti che
nascondono
quelli dietro e gli idrogeni dei vertici troppo vicini (interazione ad
asta di
bandiera) che quindi tendono a respingersi (si tende ad evitare).
Esiste anche
la conformazione a twist o barca ritorta (incrocio di punte) ma
anch’esso
non è stabile perché vi sono troppi idrogeni vicini tra loro. Quindi si
disegna
sempre a sedia. Se si deve però aggiungere un sostituente, si deve
mettere
in posizione assiale o equatoriale? Nella maggior parte dei casi si
mette