FATTORI CHE CONTROLLANO L’ALLOONTANAMENTO SU STUFA:
1. EFFETTO CONCENTRAZIONE: la temperatura id ebollizione dell’acqua nella matrice aumenta
con il progredire dell’essicazione per effetto dell’aumento della concentrazione (+ la
concentrazione sei soluti è alta + la temperatura di ebollizione sale)
2. CONTENUTO INZIALE DELL’ACQUA
3. TAGLIA E FORMA DEL CAMPIONE aumentare la superficie di scambio è vantaggioso
4. FENOMENI DI DECOMPOSIZIONE DEL CAMPIONE: velocità di allontanamento non è funzione
del tempo e della temperatura di essicazione. Tempi e T° eccessivi inducono fenomeni di
decomposizione: si perde in peso la materia organica perché viene decomposta e poi si perde
in fase gassosa
5. DISPOSITIVI DI RICIRCOLO DI ARIA: velocizzano la procedura
-FORNI A CIRCOLAZIONE FORZATA/VENTILANTI: ricircolo di aria calda, riduce il tempo
necessario di evaporazione dell’acqua e uniforme, rimuove gradienti di umidità e temperatura
-FORNI A VUOTO: hanno pressione inferiore a quella atmosferica, favoriscono
l’allontanamento dell’acqua e velocizza il processo.
PRECAUZIONI:
- Tipo di vaschette con i relativi coperchi, per evitare la dispersione del campione
- Preparazione delle vaschette, devono essere preventivamente riscaldate per evitare che loro
stesse contengano acqua
- Controllo della formazione di croste
IL RESPONSO ANALITICO è IL PESO: CALCOLO DEL RISULTATO
UMIDITA%: [il peso del prodotto fresco - peso del campione secco / il peso del campione fresco] *100
SOLIDI TOTALI % = peso del campione secco / campione fresco *100
PRECAUZIONI:
- attenzione durante la MANIPOLAZIONE (macinazione) alle perdite
- al surriscaldamento delle lame, all’ASSORBIMENTO di ACQUA dall’atmosfera circostanza
inducono sottostime o sovrastime,
- FLUTTUAZIONI DI T del campione, l’umidità si accumulerà nella porzione + fredda,
- TEMPI DI ESPOSIZIONE
DETERMINAZIONE DELL’UMIDITA’ – TECNICHE VELOCI
1.ANALIZZATORE DI UMIDITA’ A MICROONDE: riscaldamento viene fatto per irraggiamento con micro
onde
caratteristiche: metodo molto veloce, preciso e relativamente accurato. Analisi litata ad un unico
campione per volta, costo dello strumento elevato, rilevamento del peso automatico con bilancia
2.ESSICATORE AD INFRAROSSI
Caratteristiche: molto veloce, preciso e relativamente accurato, analisi di un campione alla volta
Si utilizza uno strato sottile di campione per evitare la sovraesposizione degli strati + esterni che
potrebbero andare incontro a surriscaldamento. La distanza della lampada varia a seconda della
matrice, se troppo lontana potrebbero allungarsi i tempi, se troppo vicina potrebbero subire
modificazioni chimico-fisiche
Il display ci dà direttamente il risultato dell’analisi come umidità % e come % di solidi solubili (la
perdita di peso viene convertita in contenuto d’acqua)
DISTILLAZIONE - BASSO TENORE D’ACQUA
L’acqua viene distillata insieme ad un solvente caratterizzato da immiscibilità con acqua e con il punto
di ebollizione più elevato dell’acqua
Il solvente che viene evaporato trascina l’acqua che era presente nella matrice, il solvente poi si
condensa con l’acqua, si recupera quest’ultima e se ne determina la quantità (peso o volume)
TITOLAZIONE CON IL REAGENTE DI KARL FISHER KF
Si usa in campione dove l’acqua è presente solo in tracce (es. cacao)
Principio: nel reagente KF si trova si allo IODIO MOLECOLARE che l’SO2, in presenza di H2O lo iodio
viene ridotto grazie alla presenza di SO2. Il reagente i KF è 1ml per 3.5 g di acqua.
Procedimento: l’acqua viene estratta dal campione con metanolo, si recupera l’estratto metanolico e
viene titolato con il reagente KFR, quando tutta l’acqua è stata consumata, la prima goccia di iodio in
eccesso nell’estratto metanolico viene evidenziata visivamente con un viraggio di colore. Quindi
titolazione finita
Sapendo la quantità di reagente di KF utilizzo il titolo di esso per determinare la quantità di acqua che
era presente nel campione
Errori:
- Si deve essere certi del titolo del reagente
- Bisogna estrarre tutta l’acqua dal campione
- Viene fatta in una camera isolata di reazione, protetta dall’umidità atmosferica
- Interferenze delle redox es. acido ascorbico
IGROSCOPICITA’ DEI PRODOTTI ALIMETARI
Il contenuto e grado di disponibilità dell’acqua condiziona la stabilità conservativa, non è solo così ma
è influenzata anche dall’igroscopicità
IGRSOCOPICITA’: capacità che ha la matrice in funzione della sua composizione, di trattenere +/- in
maniera decisa l’acqua contenuta al suo interno.
Quindi il contenuto d’acqua e il conseguente grado di disponibilità influenzano tutti gli aspetti legati
alla stabilità della matrice alimentare:
1. Stabilità relativa alle reazioni chimiche che possono avvenire a T ambiente
2. Stabilità che possa indurre o meno a reazioni enzimatiche mediante enzimi endogeni (se
bassa, non sono in grado di catalizzare le loro reazioni)
3. Contenuto di acqua fa sì che i microorganismi possano o meno svilupparsi, è facile stabilizzare
la carica microbica lavorando sul quantitativo di acqua
4. Cristallizzazione degli zuccheri
5. Rigonfiamento dei sistemi colloidali
6. Presa di massa in materiali cristallizzabili
Per stabilizzare la matrice dobbiamo allontanare l’acqua o utilizzare prodotti osmoticamente attivi in
grado di ridurre la disponibilità d’acqua
Minore è la disponibilità dell’acqua maggiore è la stabilità del prodotto
Può essere misurata attraverso la misura della pressione di vapore, quella pressione che esercitano le
molecole d’acqua liberandosi in fase di vapore dal prodotto. Maggiore è l’affinità dell’acqua per i
costituenti del prodotto minore è la pressione di vapore esercitata, minore è la disponibilità
PRESSIONE DI VAPORE P: pressione che esercitano le molecole d’acqua in fase di vapore dal prodotto
Confrontiamo il valore di pressione di vapore dell’acqua pura e la pressione di vapore misurata nelle
molecole d’acqua che abbandonano il prodotto alla stessa temperatura. Essendo uguale la T viene
trascurata e si considera solo il rapporto tra la pressione di vapore delle molecole d’acqua che
abbandonano la matrice /la pressione di vapore dell’acqua pura.
>+ il rapporto tende a 1, vuol dire che l’Acqua presente nel prodotto tende a comportarsi come se
fosse libera, + questo rapporto è basso, + l’acqua presente in quel prodotto è lontana
Quando l’acqua interagisce con il prodotto in maniera molto stretta senza passare in fase di vapore,
eserciterà una pressione pari a 0. Mentre quando la pressione sarà massima l’acqua nel prodotto non
interagisce con le componenti del prodotto e quindi passa in fase di vapore
ATTIVITA’ DELL’ACQUA IN TERMINE DI PRESSIONE PARZIALE DI VAPORE: rapporto tra pressione di
vapore dell’acqua nel prodotto e la pressione di vapore dell’acqua pura alla tessa temperatura
AW è il parametro fisico che si va a determinare quando voglio esprimere il grado di disponibilità
dell’acqua nella matrice AW=P/Pi
UR umidità relativa se in termini percentuali UR=P/Pi *100
RELAZIONE TRA ATTIVITA’ DELL’ACQUA E CONTENUTO D’ACQUA IN UN PRODOTTO
L’igroscopicità può essere definita come relazione fra UMIDITA’ ASSOLUTA e ATTIVITA’ DELL’ACQUA >
questa funzione è definita ISOTERMA DI ADSORBIMENTO o
DESORBIMENTO, a seconda se stiamo allontanando l’acqua dal prodotto e
stimando la pressione di vapore, o aggiungendo acqua stimando poi la
pressione di vapore
Le isoterme sono specifiche per i diversi prodotti in funzione della loro
composizione importante capire a che valore di attività dell’acqua dobbiamo
arrivare per garantire la sicurezza di un prodotto in quanto le diverse reazioni
di alterazione di un prodotto dipendono dal grado di disponibilità dell’acqua.
INFORMAZIONI DEDUCIBILI DALLE ISOTERME:
- Gestione delle operazioni di disidratazione ed idratazione
- Determinazione del contenuto di acqua per il quale si ha un valore di AW tale da garantire la
sicurezza del prodotto
Ogni prodotto in funzione della sua composizione presenta una data relazione fra contenuto e
disponibilità d’Acqua, dunque una stabilità in funzione del contenuto d’acqua
da questo grafico vediamo che le isoterme di
adsorbimento di prodotti diversi possono essere diverse
in funzione dell’igroscopicità dei componenti della
matrice
per AW basse, l’igroscopicità dei biopolimeri è ELEVATA
quando andiamo in zone con AW INTERMEDIE o
relativamente ALTE l’igroscopicità è BASSA
se siamo in matrici in cui il contenuto d’acqua è bassa, i biopolimeri hanno un effetto stabilizzate
poiché hanno igroscopicità maggiore
RELAZIONE TRA ATTIVITA’ DELL’ACQUA E CONTENUTO D’ACQUA IN UN PRODOTTO
L’igroscopicità può essere diversa a seconda che si misuri per adsorbimento o desorbimento, la
differenza fra le due curve prende il nome di ISTERESI
In genere l’igroscopicità è maggiore nell’isoterma di desorbimento, l’acqua trattenuta con maggior
forza quando si prova ad allontanarla da un alimento fresco rispetto al corrispondente disidratato.
Alimenti FRESCHI e DISIDRATATI possono avere valori AW diversi per uguale contenuto di acqua
e quindi diversa stabilità. Perché l’igroscopicità dei prodotti freschi tendenzialmente è molto
maggiore rispetto all’igroscopicità dei prodotti disidratati.
Questo comporta delle conseguenze importanti per quanto riguarda la stabilità dei prodotti reidratati.
Le isoterme di adsorbimento e desorbimento vengono divise i 3 zone:
ZONA A, B e C. A e B fanno riferimento all’acqua libera, C all’isoterma dell’acqua libera
ZONA A: zona delle UR più basse (0-20%) nella quale l’acqua è fortemente adsorbita e poco mobile
(interazioni solido-vapore)
- Non congela a -40°C
- Non svolge funzione di solvente
- Può essere considerata “costitente del solido”
- Regione detta MONOSTRATO: l’acqua è adsorbita per legami idrogeno alle molecole che
contengono gruppi polari di colloidi macromolecolari quali amidi, pectine, proteine
ZONA B: zona delle UR intermedie (20-65%) nella quale l’acqua è
ancora fortemente legata (effetto mediato dall’asdorbimento,
capillarità)
- Acqua non congelabile
- Parzialment