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La scoperta e la perdita del parco archeologico di Vignale

Avevano fatto uno scavo a Vignale, avevano visto che c'erano cose importanti, li avevano cartografati, era nato un piccolo parco archeologico. Poi sono stati coperti per adibire campi a uso agricolo. Di tutto questo si è persa ogni traccia e questa carta era rimasta nell'archivio di Stato di Firenze ignota nel 1990. Perché finisce la città antica (viene abbandonata) e sull'Acropoli della città antica (nei resti del tempio principale) ci piazzano un granaio. Fanno gli scavi (Cosa scavata a più riprese: inglesi, italiani, americani) e trovano questo granaio. Dunque parte: perché da Cosa a Ansedonia? Ansedonia etimologicamente è Ad sitonia (verso i granai). Poi ci sono le fonti orali: normalmente un signore / signora anziana che hanno visto un mondo prima della modernizzazione. Spesso riporta anche cose che non ha visto direttamente ma che (magari) gli hanno raccontato. Spesso riesce a risalire anche a 5 generazioni (magari gli.ma possiamo utilizzare strumenti come il magnetometro per rilevare le variazioni del campo magnetico e ottenere un'immagine informatizzata di ciò che si trova al di sotto della superficie del suolo. Le fonti orali sono un'altra importante risorsa per l'archeologia. Ci permettono di ottenere informazioni sul passato tramite i racconti e le testimonianze delle persone che hanno vissuto in determinati luoghi. Questo è particolarmente utile per conoscere il paesaggio e i punti di interesse che potrebbero essere cambiati nel corso del tempo. L'archeologia leggera è una metodologia che non richiede scavi diretti sul terreno. Utilizza invece tecniche, apparecchiature e strumenti concettuali per comprendere il paesaggio antico tramite segni e segnali. Questo approccio ci consente di acquisire conoscenze sul territorio senza dover effettuare scavi costosi e distruttivi. In conclusione, l'utilizzo di strumenti come il magnetometro e l'analisi delle fonti orali ci permettono di fare archeologia senza dover necessariamente scavare. Questo ci consente di ottenere informazioni sul paesaggio e il territorio in modo non invasivo e di focalizzare gli scavi solo nelle aree di maggiore interesse.

ma vediamo tracce, alterazioni magnetiche, anomali di campomagnetico (come impronte, segni che lascia il terreno). La magnetometria dice solo che ci sono anomalie; poi, definire le anomalie è difficile.

RESISTIVITÀ: misurazione della resistenza che il terreno oppone al passaggio della corrente elettrica. C’è poi l’analisi (e mappatura) di fosfati, diretti prodotti di vita (es. animali). Questo permette di mappare aree come latrine, permette di vedere dove sono le stalle, cucine, depositi di spazzatura… cose che non lasciano tracce fisiche sul suolo possono essere rintracciate con l’analisi dei fosfati.

GEORADAR: immissione di impulso e registrazione del ritorno dell’impulso. Permette di vedere qual è la natura del terreno. Fa vedere bene le cavità. Utilissimo per trovare aree di sepoltura senza scavare.

Prospezioni come strumento fondamentale per la valutazione del potenziale informativo di un sito archeologico.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
7 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/10 Metodologie della ricerca archeologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lucabeagle di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologia della ricerca archeologica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Zanini Enrico.