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Problema della quantità nelle fotografie

Se si passa alla fotografia analogica (2 immagini: una a colori e una in bianco e nero), si affrontano dei costi e si deve trovare un luogo fisico in cui conservare il materiale. Con la fotografia digitale, si eliminano i problemi legati ai costi e si risolve il problema di dove conservare fisicamente gli archivi.

Oggi le macchine fotografiche digitali, per raggiungere la stessa qualità di quelle analogiche, hanno sensori da 18.000.000 di pixel. Questo significa che producono file di grandi dimensioni. Per lavorare attentamente sulle immagini, è necessario scattare immagini in formato raw anziché in formato jpeg. I file raw sono non compressi e pesano di più.

Non esiste archeologia senza l'applicazione di strumenti informatici. Dobbiamo adeguarci a ciò che il mercato offre.

È fondamentale avere uno strumento in cui le informazioni possono essere archiviate e elaborate. I computer hanno una memoria stabile (hard disk) in cui le informazioni vengono scritte. Hanno anche una memoria volatile,

paragrafo che descrive come funziona il nostro cervello, in cui le informazioni vengono caricate quando servono, processate e rispedite nell'hard disk. Successivamente, si afferma che siamo sommersi di molte più informazioni da processare rispetto al passato e che le informazioni non possono essere considerate corrette e valide una volta per tutte, ma devono essere continuamente caricate e scaricate. Nel paragrafo successivo si pone la domanda su come fare una documentazione grafica, sottolineando che se abbiamo le fotografie, perché abbiamo bisogno di disegnare. Si afferma che la fotografia lavora con degli obiettivi, definendo le forme attraverso la luce, ma non riesce a segnalare in modo misurabile e netto il passaggio da una cosa all'altra. Si sostiene che il passaggio da una cosa all'altra si vede con il disegno, in quanto tramite un tratto si può decidere dove inizia e dove finisce un qualcosa. Si afferma che il disegno permette di trasformare una realtà distinta in una realtà discreta. Si conclude affermando che nel disegno nulla passa dall'obiettivo, ma c'è un processo di trasformazione.Disegno come strumento concettuale potentissimo.

Il disegno è uno strumento che ci permette di vedere cose con un'ottica diversa dalla nostra. Wheeler scavava per quadrati e lasciava testimoni per poter avere poi sezioni da disegnare.

Rappresentazione diacronica: rappresentazione della sequenza. Come si documenta? Per US, disegnando piante di unità stratigrafica.

In questa storia c'è un prima e un dopo. La linea di demarcazione è nel 1996, rappresentata dall'avvento dei sistemi CAD, programmi che permettono di disegnare con il supporto di un computer.

Inizia già negli anni Ottanta, ma le macchine erano deboli e lavorare con PC era complesso. I sistemi CAD, che abbiamo dovuto adattare all'archeologia (nati per progettazioni).

C'è un prima e un dopo. Prima dei CAD si disegnava su una carta semi-trasparente (carta lucida/carta da lucido). Si voleva provare a riprodurre la stratificazione del terreno.

I CAD

Lavorano più o meno allo stesso modo. Disegnano per strati successivi (layers). Disegnano linee non come sequenze di punti, ma come vettori (da un punto a un altro punto). Facendo questo, i CAD disegnano in distanze reali. Quando disegniamo su un CAD, una distanza di 200m (che sul monitor non entra) in realtà il CAD lo percepisce esattamente come distanza reale (è visivamente scalato, ma solo visivamente per permetterci di visualizzarlo sul monitor). Quello è un punto disegnato come un vettore.

Prima del CAD, bisognava disegnare in scala direttamente prima del disegno. Prima operazione: riportare misure in una scala accettabile, in cui la dimensione del muro che dovevamo disegnare diventisse compatibile con la dimensione del foglio di carta. Si è stabilito che la scala migliore fosse 1:20 (20cm sulla realtà corrispondono a 1cm nel disegno). Posizionando foglio di carta su una tavoletta... prendo misure e ridisegno profilo esterno delle singole

unità stratigrafiche. Poi bisognava aggiungere le quote su alcuni punti significativi. Poi si annotavano crocette e punti di riferimento usati per sovrapporre disegni corrispondenti e riprodurre stratificazione.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
15 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/10 Metodologie della ricerca archeologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lucabeagle di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologia della ricerca archeologica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Zanini Enrico.