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La valutazione dei materiali diagnostici

Non tutto ciò che prende dal terreno ha lo stesso potenziale informativo. Deve essere valutato accuratamente e bisogna decidere cosa fare nelle diverse situazioni. Questi sono materiali selezionati, "diagnostici", che consentono di fare una diagnosi. Sono segni da cui noi possiamo ricavare una diagnosi (questo particolare strato si è formato in quest'epoca, quest'altro in quest'altra). Lo facciamo sulla base delle nostre conoscenze. Ci sono materiali che si differenziano di più rispetto agli altri.

Se ho uno strato di sabbia con una sola moneta dentro, la moneta è un reperto e la sabbia è la matrice del reperto. Il limite è solo il prodotto della nostra capacità di distinguere cose rispetto alle altre.

In un muro: il reperto sono i mattoni e la matrice è la calce? La calce è un reperto? Il pezzettino di argilla o pietra dentro la calce è reperto? Il pezzettino di paglia finito per sbaglio.

Nell'impasto della calce è un reperto? Distinzione tra reperto e matrice è arbitraria, che dipende solo dal nostro modo di guardare le cose. Da questa matrice è uscito fuori un mondo. Testimonia l'esistenza di una fabbrica di coccio-pesto (mattoni tritati, impastati in un miscuglio di calce. Poltiglia spalmabile facilmente a mo' di pavimento, impermeabile. Spesso usato per ricoprire cisterne).

Vagliatore: macchina che fa scorrere la terra e che la setaccia. Introduciamo un concetto di setacciatura concettuale, sostituito con una setacciatura meccanica. È complicato che uno predetermini la maglia che deve usare. In 1,5cm dipende da cosa stai cercando e in che contesto stai lavorando. Se fosse roba tardo-antica ci passano un sacco di monete (e passano in quel vaglio tranquillamente).

Insetti xilofagi dei paesi tropicali, non attestati normalmente in Inghilterra, trovati nelle fogne di York. Sopra c'erano terme, fatte di legno, caldo e umido.

(perfetto ambiente tropicale). Probabilmente l'insetto è arrivato lì in una piccola colonia e poi si è riprodotto. Parassiti intestinali umani ritrovati nelle latrine. Gente che vive l'una vicino all'altra, che si scambia cose e che si lava poco. Un esempio è un campo di legionari. L'ecofatto ha una componente antropica forte. La sua presenza è determinata essenzialmente da comportamenti umani, collettivi. Abitudini alimentari, disabitudini igieniche... Strati di limo depositati a circa 200 metri di distanza da un fiume (perché esondava). Poi hanno costruito un sistema di archi per cui il fiume passava sotto la città, per cui poi non era più un problema. Questo sistema è andato in crisi (mancanza di manutenzione), fornici tappati, esondazioni, di nuovo strati di limo. Manufatti ed eco-fatti in relazione tra loro spesso a distanza. Garrone è un signore ligure che (con questo joke) ha fornito date. Ci dà anche informazioni.

Il sistema di produzioni di coppi (non autoconsumo ma commercializzati). Bollo laterizio romano.

MFULVIANT. “M” è un praenomen (mettiamo sia Marco). “Fulvi” è una denominazione sta per “Fulvius”. “Ant”: pensiamo Antioco. Questo tipo di denominazioni era tipica dei liberti (schiavi liberati), che mantengono il loro nome originario, assumendo la parte di nome precedente col nome del padrone che li ha liberati.

Storia di una famiglia importante che lavorava nel settore dei laterizi e un pezzo di storia dei laterizi.

Mentre il signor Garrone ha una storia piccola, qui perché questo lo ha bollato? Il fatto che ha bollato senza scriverci niente significa che ne bollava un certo numero. Come un certificato, che doveva essere riconoscibile.

Solo una frazione di laterizi è bollata.

Dietro la bollatura di laterizi ci sono moltissime informazioni. Il loro linguaggio è abbastanza facile.

Scritta graffita su un manufatto.

L'acqua è passata sopra, usurando l'oggetto. È stato scritto prima o dopo la cottura? Probabilmente dopo la cottura. La scritta significa "di Minofilo". Questo oggetto ha dunque avuto una relazione con un certo Minofilo. Un Minofilo a Vignale che parla greco? Uno schiavo? Probabile (ma non liberto: unico nome, non tre). Forse uno schiavo che lavorava nella fornace. Se dopo la cottura, significa che il posto dove abbiamo trovato l'anfora significa che era il posto dove le producevano. Se dopo la cottura, può essere che lui ha messo la scritta per differenziare la sua anfora da quelle di altri, che era divenuta di sua proprietà, pezzo di coccio usato a scopo funerario (per indicare il luogo di sepoltura di Minofilo...). L'analisi delle forme consente di capire (spesso con buona approssimazione) che natura hanno gli oggetti. Quest'oggetto è particolarmente difficile da identificare. Pezzo comune a molte anfore. Ma ci

Sono due elementi: l'attacco dell'ansa, manico doppio (tramite due bastoncelli) + bordino (bezzo in cui questo coccio si attacca al collo). Tramite confronti con materiali già noti (importanza del disegno, che formalizza la conoscenza: questo è diverso da quello) possiamo fare identificazioni.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
13 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/10 Metodologie della ricerca archeologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lucabeagle di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologia della ricerca archeologica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Zanini Enrico.