
Sembra che non ci siano più dubbi: il test di ammissione a Medicina sostenuto da circa 76mila studenti da tutta Italia presentava degli errori. A giudizio dell’Udu, Unione degli universitari, i quesiti sbagliati che potrebbero compromettere il risultato e dunque l’accesso ai 14mila posti sarebbero addirittura sei, sebbene sotto la lente ministeriale siano finiti al momento solo quattro domande.
Intervistata da Radio Capital la ministra dell’Università, Maria Cristina Messa, ha dichiarato che cercherà di risolvere il problema, annullando le domande sbagliate o quelle sotto verifica.
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Test Medicina 2021, la ministra: annullate le domande sbagliate
La risposta della ministra Messa alle proteste degli aspiranti medici che hanno sostenuto il test lo scorso 3 settembre è arrivata – come riporta il Fatto Quotidiano – attraverso un intervento radiofonico su Radio Capital. La titolare del dicastero all’Università si è detta disponibile ad occuparsi personalmente di risolvere il problema sollevato dagli studenti, annullando le domande sbagliate o comunque quelle che sono sotto verifica nella formulazione delle graduatorie. I quesiti ora esaminati dal ministero sono quattro e concernono le parti di chimica, biologia, logica e matematica.
Quali sono le domande sbagliate del test di Medicina 2021?
Le domande che risulterebbero sbagliate, come detto, sono per ora 4, anche se le associazioni studentesche ne avrebbero individuate addirittura 6. Vediamo quali sono quelle che per adesso sarebbero sotto esame:
Per la spiegazione degli errori, clicca qui.
Test Medicina 2021, per l’Udu le domande sbagliate sono 6
Per l’Unione degli Universitari anche quest’anno il ministero dell’Università “è riuscito a dimostrare di non essere in grado di garantire un test d’ingresso a Medicina e Chirurgia privo di errori”. Nella nota diffusa hanno riferito che nella prova più temuta dagli studenti italiani, quella d’accesso ai corsi di laurea in Medicina e Odontoiatria, erano presenti almeno sei quesiti sbagliati, un segno che sebbene l’aumento dei posti messi a bando rimanga sempre “l’inaffidabilità e l’inadeguatezza dello strumento del test”.