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Test Medicina 2018: scheda anagrafica, cosa sapere per non sbagliare articolo

Si avvicinano i test di Medicina 2018. Il 4 settembre è la data fatidica per gli aspiranti medici. I posti totali da assegnare sono 9.779, più dell'anno scorso. Il test sarà composto da 60 domande a risposta multipla a cui bisogna rispondere entro 100 minuti. Gli argomenti del test riguarderanno biologia, chimica, fisica, matematica, culturale e logica. Fin qui tutto noto. Molti studenti si fanno prendere dall’ansia o semplicemente dimenticano di effettuare tutti i passaggi.

Importante, ad esempio, sapere cosa fare sulla scheda anagrafica. Infatti è capitato negli anni scorsi che molti studenti non la compilassero correttamente, rischiando la cancellazione dalla graduatoria del concorso. A questo proposito il Miur ha realizzato un video tutorial con tutte le info utili.

La scheda anagrafica è uno dei documenti contenuti all’interno del plico consegnato ad ogni studente dopo le operazioni di controllo e di accoglienza. La busta contiene anche i quesiti del test di ammissione, il modulo delle risposte e un foglio di controllo con il nome dell’ateneo prima scelta e il codice del plico.
Attenzione. Se notate qualche anomalia, va subito fatta presente alla commissione. Questo vi permetterà, immediatamente, di avere un plico sostitutivo qualora fossero ravvisate delle irregolarità.

Obbligatoria la compilazione della scheda anagrafica

Perché è importante compilarla? Semplice: il decreto ministeriale parla chiaro, "Lo studente deve obbligatoriamente compilare la scheda anagrafica e sottoscriverla anche ai fini della attestazione di corrispondenza dei dati al momento della consegna dell'elaborato". Al termine della prova, prendete il plico e ponetelo nella scatola predisposta dalla commissione. Verificate di aver compilato la scheda anagrafica in tutti i suoi campi. Poi andate nella postazione delle etichette e apponetela una sulla vostra scheda anagrafica e una sul foglio risposte (verificate anche abbiano lo stesso codice alfanumerico). Successivamente firmate la scheda anagrafica e, importantissimo, autorizzate il Miur al trattamento dei dati personali, oltre a firmare la dichiarazione di veridicità dei dati di corrispondenza dei codici. Senza quel foglio firmato il Miur non può elaborare il punteggio e comunicarlo al candidato con l’automatica estromissione dal concorso. Terminata la procedura inserite la scheda anagrafica nella scatola sigillata “anagrafica”.

Se si sbaglia le speranze non sono tutte perse

In realtà c’è ancora una speranza qualora non si compilasse la scheda anagrafica. Se il candidato dimostra che la mancata compilazione/firma/consegna della scheda è dovuta a una eventuale infrazione o disattenzione da parte della commissione, o che il bando dell'università non specificava precise regole per quanto riguarda la scheda anagrafica, può fare ricorso al Tribunale Amministrativo (il Tar) e cercare di riconquistare un posto in graduatoria (come è già accaduto negli anni passati). Se ci si accorgesse prima della consegna di aver compilato in maniera scorretta la scheda anagrafica tanto da aver reso impossibile la propria identificazione, questa può essere sostituita. Inoltre, gia dall'anno scorso, la mancata sottoscrizione della dichiarazione di veridicità dei dati anagrafici e di corrispondenza dei codici delle etichette applicate sulla scheda anagrafica e sul questionario non rientra più tra le cause di annullamento certo della prova. Tra le regole dettate dal Miur per la compilazione dei bandi dei singoli atenei non compare più l'obbligo di sanzionare questa dimenticanza con l'eliminazione del candidato dalle graduatorie.
Data pubblicazione 5 Luglio 2018, Ore 16:07
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