
“Nessuno perderà l’anno”: è questo il punto più volte ribadito dalla ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini alla Camera sul semestre aperto di Medicina e sulla futura graduatoria nazionale.
Davanti all'aula di Montecitorio, Bernini ha assicurato che tutti i posti disponibili saranno coperti e che nessuno dei 55.000 studenti coinvolti nel nuovo sistema di accesso resterà escluso dal percorso universitario, anche grazie a un intervento normativo che modificherà le regole iniziali.
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Graduatoria Medicina: come verranno assegnati tutti i posti
Il nodo centrale dell’informativa ha riguardato la graduatoria nazionale. Secondo quanto spiegato dalla Ministra, la lista sarà pubblicata il 12 gennaio e diventerà definitiva entro il 28 febbraio. “Nessuno resterà fuori, nessuno resterà a piedi, nessuno studente perderà un anno”, ha ribadito Bernini.
In graduatoria entreranno gli studenti in base agli esami di profitto sostenuti durante il semestre aperto: chi ha superato tutte e tre le prove, chi ne ha superate due con un debito formativo e anche chi ha conseguito un solo voto pieno con due debiti. Il recupero delle insufficienze avverrà successivamente, nei singoli atenei di assegnazione.
Il decreto per cambiare le regole iniziali
Per rendere possibile questo assetto sarà necessario un decreto ministeriale che modifichi la norma originaria, la quale prevedeva l’accesso al secondo semestre solo per chi avesse superato Chimica, Fisica e Biologia.
La Ministra ha confermato che il provvedimento è già pronto e ha ribadito la linea politica del Governo: “La riforma è perfettibile ma indietro non si torna: è irreversibile”. E ancora: “Se qualcuno ritiene preferibile il modello selettivo e speculativo dei test d’ingresso, noi non siamo d’accordo”.
Prove d’esame e polemiche sulle irregolarità
Nel suo intervento, Bernini ha affrontato anche il tema delle presunte irregolarità durante le prove. Citando i dati del consorzio interuniversitario Cineca, ha spiegato che al primo appello, su 55.000 candidati, solo 17 studenti sono stati sanzionati per l’uso del cellulare, pari allo 0,03%.
Secondo i dati in possesso del Ministero, sono stati segnalati alla polizia postale alcuni tentativi di accesso illecito alle domande, ma non emergono elementi tali da compromettere la regolarità complessiva delle prove.
Il confronto politico sul semestre filtro
L’intervento di Bernini è arrivato nel corso di un acceso dibattito parlamentare, nato da un’interrogazione del Movimento 5 Stelle sulle criticità del nuovo meccanismo di selezione. Un deputato M5S ha accusato il governo di:
- aver portato avanti una riforma che era “un disastro annunciato”,
- aver utilizzato gli studenti come “cavie”.
Bernini ha cercato di chiarire subito il quadro, respingendo l’idea di un fallimento legato ai risultati del primo appello. “Parlare di fallimento perché meno del 10% ha superato tutte le prove al primo colpo significa non avere compreso il senso della riforma”, ha affermato. “Siamo al primo tempo e mezzo di una procedura in tre tempi. È fisiologico che una prova autentica produca risultati reali e diversificati”.