3 min
Frequenza obbligatoria semestre aperto Medicina

Il cosiddetto “semestre aperto” segna una svolta nell’accesso a Medicina, Odontoiatria e Veterinaria. Un periodo sperimentale che dura tre mesi, da settembre a novembre, durante il quale gli aspiranti camici bianchi affrontano tre materie fondamentali – Chimica, Fisica e Biologia – con, alla fine, altrettanti esami scritti, identici su tutto il territorio nazionale. 

È da lì che parte la vera selezione: i punteggi ottenuti nelle prove decideranno chi potrà proseguire nel secondo semestre di Medicina e chi invece potra eventualmente confluire nel corso affine scelto in fase di iscrizione. A meno che non scelga di cambiare completamente strada.

Ma, in attesa delgli esami, c’è un punto che in queste settimane sta generando dubbi tra le matricole: in questo semestre è davvero obbligatoria la frequenza alle lezioni, o esiste una via da “non frequentante”?

Indice

  1. Perché la presenza a Medicina è importante
  2. Come funziona il controllo delle presenze
  3. La parola finale del Ministero

Perché la presenza a Medicina è importante

Non è una semplice formalità andare a lezione. Il Decreto Ministeriale 418/2025, richiamando le direttive europee 2005/36/CE e 2013/55/UE, stabilisce espressamente che la frequenza ai corsi del semestre aperto è obbligatoria

Un vincolo che discende dal valore professionalizzante degli studi medici: la formazione di base, persino nei suoi primi tre mesi, non può prescindere dal contatto diretto con le lezioni.

Non bastano, dunque, dispense o registrazioni: per garantire la validità del percorso è necessario che le università predispongano sistemi di rilevazione delle presenze. 

In altre parole, i tre insegnamenti del semestre aperto non sono solo esami da superare, ma esperienze formative da vivere in aula.

Come funziona il controllo delle presenze

Ogni ateneo ha la responsabilità di stabilire le modalità con cui verificare la partecipazione degli studenti. Non esiste, quindi, un unico modello valido per tutti: c’è chi potrà optare per la firma quotidiana, chi per la registrazione elettronica tramite badge, chi per sistemi digitali legati alle piattaforme didattiche. 

L’importante, sottolinea la normativa, è che sia garantito un controllo effettivo della frequenza. Un requisito tutt’altro che secondario, perché senza il rispetto di questo vincolo il semestre potrebbe risultare nullo, rendendo vana la fatica profusa per la preparazione degli esami.

La parola finale del Ministero

A fugare ogni dubbio, su quanto detto, è la stessa FAQ ministeriale dedicata al semestre aperto: “Come previsto dall’art. 4, comma 5, del D.M. 418/2025, la frequenza ai corsi di studio è obbligatoria ai sensi delle direttive 2005/36/CE e 2013/55/UE. Spetta alle università predisporre un sistema per il controllo della partecipazione degli studenti alle attività didattiche”. 

Insomma, nessuna scorciatoia: chi sceglie Medicina – o aspira a entrarci – deve mettere in conto che il primo passo è sedersi in aula, giorno dopo giorno. O accendere il Pc, nel caso in l’università optasse per la didattica a distanza.

Skuola | TV
E ADESSO? La verità su cosa fare dopo la maturità

Rivedi lo speciale di Skuola.net e Gi Group dedicato a tutti i maturandi che vogliono prendere una decisione consapevole sul proprio futuro grazie ai consigli di esperti del settore.

Segui la diretta