
La nuova riforma di Medicina inizia a fare i conti con i numeri degli iscritti ai corsi, in partenza a settembre. Il 25 luglio si sono chiusi i battenti per le immatricolazioni su Universitaly a questo nuovo percorso, fortemente voluto dalla ministra Bernini, che vede l’abolizione del temutissimo test d'ingresso e l’arrivo del "semestre aperto".
Ma cosa sta succedendo negli atenei italiani? C'è chi registra un boom di iscrizioni, come avvenuto a Roma e nel Lazio con oltre 8.000 iscritti, e chi, a sorpresa, accusa un leggero calo, come la storica Padova.
Attenzione, però: la strada non è tutta in discesa. Per rimanere in corsa, infatti, le future matricole dovranno superare un primo "sbarramento" fatto di esami in materie scientifiche, come chimica e propedeutica biochimica, fisica e biologia.
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Boom di iscritti a Roma
A Roma, in particolare, i numeri sono da capogiro: ben 5.967 iscritti alla Sapienza, comprese le sedi di Latina e Rieti, e circa 2.100 a Tor Vergata, che include anche i futuri veterinari. Cifre mai così alte per la Capitale, e il motivo è chiaro: l'accesso libero offre una seconda chance.
Infatti, se il semestre filtro non andasse a buon fine, gli studenti possono "ripiegare" su altri corsi di laurea, portandosi dietro i crediti formativi già acquisiti. Un'opzione che, evidentemente, ha convinto tantissimi giovani a tentare questa strada.
La Sapienza: come e quando si parte
Resta però da risolvere la questione della capienza massima. I dubbi sollevati dagli atenei, sin dall’arrivo della nuova riforma, riguardavano infatti gli spazi disponibili ad accogliere l’elevato numero di studenti, proprio com’è accaduto alle università romane.
La Sapienza si è mossa per tempo, concludendo già una ricognizione, per tentare di garantire a tutti un posto nelle aule più grandi, dedicandole ai corsi del semestre filtro.
A settembre le lezioni qui si terranno in presenza, visto che non dovrebero registrarsi particolari intoppi, dato che la maggior parte degli altri corsi di laurea inizia a ottobre. Ma, sempre nello stesso mese, si passerà alla modalità mista, con "frequenza alternata in presenza secondo un sistema di prenotazione a rotazione periodica".
E non finisce qui: a novembre sono previste "attività specifiche dedicate a tutorato, esercitazioni pratiche e approfondimenti, che saranno erogate online". Mentre, per agevolare soprattutto i fuorisede, le lezioni online saranno possibili sin dall’inizio dei corsi
A Tor Vergata: tra didattica mista e supporto psicologico
Anche a Tor Vergata si parte a settembre, per la precisione dal primo del mese. La didattica sarà anche qui mista, una modalità preferita dalla metà dei futuri medici, stando a un sondaggio interno.
Ma c'è di più: Tor Vergata ha pensato anche al benessere psicologico delle matricole. "Aiutare gli studenti in questi primi e delicati mesi di adattamento è una sfida della quale siamo consapevoli", ha dichiarato Stefano Marini, preside della facoltà di Medicina e Chirurgia, "per questo stiamo cercando di approntare anche un servizio di supporto psicologico: sarà importantissimo stare vicino ai ragazzi che arriveranno spaesati, spiazzati dal cambio di modalità di insegnamento".
I numeri di Padova: un calo inatteso
Se a Roma si festeggia, a Padova la situazione è ben diversa. Nonostante l'abolizione del test, non c'è stato il boom di iscritti che molti si aspettavano. Anzi, c'è stato un leggero calo rispetto agli anni passati.
Le iscrizioni per il semestre aperto hanno registrato 2.264 matricole a Medicina e Chirurgia a Padova, 387 a Treviso, 243 a Odontoiatria e 793 a Veterinaria.
Se facciamo un confronto con il 2024, quando gli iscritti ai test nelle due sessioni previste a maggio e a luglio erano stati - tra tentativo unico e doppio tentativo -ben 5.403, è chiaro che i numeri attuali sono inferiori.
Un dato che ha alleggerito un po' il compito dei rettori, impegnati a trovare spazi e formule per gestire un gran numero di studenti.
I corsi e gli esami a Padova
A Padova, come negli altri atenei pubblici italiani, le lezioni di Chimica, Fisica e Biologia inizieranno a settembre. Poi, l'appuntamento cruciale: il 20 novembre e il 10 dicembre gli aspiranti medici dovranno affrontare gli esami delle tre materie.
La rettrice Daniela Mapelli, come riporta il ‘Corriere del Veneto', spiega: “La didattica sarà di tipo misto, le lezioni saranno erogate on line in modalità sincrona con la possibilità di partecipare in presenza per l’intero mese di settembre. Il contributo di ingresso va dalla totale gratuità a 250 euro a seconda del reddito, abbiamo aumentato del 10% il numero dei posti disponibili per Medicina e Chirurgia, in questo modo saranno quasi 700 le studentesse e gli studenti che potranno restare a Padova o Treviso in caso di ammissione, un numero che in tempo relativamente breve è quasi raddoppiato”.