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Latino: Apuleio ( Le metamorfosi)
Filosofia: Sigmund Freud (L'interpretazione dei sogni)
Storia: il New deal
Arte: Salvador Dalì (il Surrealismo)
Inglese: James Joyce
Fisica: le onde elettromagnetiche
Geografia: la Luna
sarebbe, quindi, responsabile sia del lavoro onirico, sia dell'oblio dei sogni. Dopo aver inizialmente
considerato tutti i contenuti latenti come desideri sessuali infantili, Freud, elaborò un secondo
postulato, rendendo più complessa la propria teoria sui sogni. A quel punto, le manifestazioni
oniriche, oltre a esprimere desideri inconsci di carattere erotico, mettevano in evidenza anche
pulsioni aggressive represse. Sia le une, sia le altre, provenivano secondo Freud, dall'Es (polo
pulsionale della personalità), mentre, l'agente responsabile della loro rimozione era il Super-Io
(comprende i nostri precetti morali e le nostre aspirazioni ideali). Esistevano due meccanismi
repressivi: quello del Super-Io che relega nell'inconscio, desideri proibiti, pericolosi e minacciosi, e
la censura onirica che si preoccupa di impedire il loro accesso al conscio. Oltre a permettere
l'alleggerimento delle tensioni, la catarsi, mediante la liberazione momentanea delle pulsioni
inconsce, il sogno avrebbe anche un secondo fine, ossia, quello di proteggere il sonno.
Il padre della psicanalisi teorizzò, quindi, che il sogno impedisse l'irruzione nella coscienza di
stimoli (sia provenienti dall'organismo stesso sia dall'ambiente) che, invece, di svegliare il soggetto
addormentato, venivano assimilati e inglobati nel sogno come un ulteriore componente.
Le idee (desideri) inconsce si convertono, dunque, in immagini e queste ultime producono i sogni.
Parte di questo contenuto visivo sarebbe formato da simboli, ossia, l'idea verrebbe rappresentata,
simbolizzata in un'immagine.
A questo proposito, Freud distingue due tipi di simboli: quelli universali e quelli individuali.
I simboli universali, che hanno lo stesso significato e si riferiscono alla stessa idea per ognuno di
noi, non richiedono analisi, in quanto, basta conoscerli per poterne effettuare la traduzione. Tali
simboli sarebbero, inoltre, la base della creazione di miti, favole, leggende, motti di spirito e tutto
quanto è folclore e tradizione popolare. I simboli universali sono quelli che danno vita ai "sogni
tipici", quei sogni, cioè, il cui significato è sempre lo stesso, indipendentemente dal soggetto
sognante.
I simboli individuali hanno invece un significato diverso a seconda del soggetto, in quanto sono, il
prodotto del lavoro onirico e pertanto, sarebbe l'individuo sognante a costruirli. Questi simboli, a
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differenza degli altri, richiedono l'analisi, anche se Freud, affermava che i sogni dovrebbero essere
analizzati nella loro totalità, poiché, a priori, non si può sapere se un simbolo viene utilizzato come
universale (in tal caso sarebbe preso a prestito) o come individuale (caso in cui sarebbe creato dalla
persona che sta dormendo).
La teoria dei simboli, fu il postulato che diede maggiore popolarità a Freud e la simbologia
psicanalitica prese terreno più di ogni altra formulazione freudiana.
Non è difficile capire come si articola la teoria dei simboli nell'ambito della teoria generale dei
sogni. Come infatti, abbiamo detto, i sogni sono il prodotto del lavoro onirico, che ha anche il
compito di "travestire" i desideri proibiti, precedentemente esclusi dal conscio. Tale travestimento,
imposto dalla censura, consiste nel fornire un aspetto inoffensivo agli "oggetti insidiosi" dei desideri
inconsci. Questa configurazione, apparentemente inoffensiva, si trasforma così in simbolo dal
contenuto insidioso, ossia, lo significa.
Dal momento che la maggior parte dei desideri repressi è di origine sessuale, quasi tutti i simboli
onirici fanno riferimento ai genitali, sia maschili che femminili. E poiché il conscio non ammette
alcun argomento in cui tali elementi abbiano un qualsiasi ruolo, il lavoro onirico li traduce, cioè li
simbolizza attraverso oggetti inoffensivi.
Secondo Freud, era sufficiente che tali simboli ricordassero anche vagamente gli elementi
rappresentati: una penna e un calamaio potevano, per esempio, significare rispettivamente l'organo
genitale maschile e quello femminile. La simbologia fallica freudiana ebbe, indubbiamente, un
successo enorme e la sua portata, nonostante, la scarsa consistenza della teoria, fu vastissima.
I simboli sono, per i sostenitori di Freud, oggetti reali dotati di esistenza propria che costituiscono
rappresentazioni di fatti inconsci rimossi. Questa simbologia sembra essere il nucleo centrale della
teoria freudiana sui sogni, per cui, sorprende molto il fatto che il testo originale de
“L'interpretazione dei sogni”, pubblicato nel 1900, non includesse il minimo riferimento ai simboli
psicanalitici. In effetti, lo scritto su questo argomento fu compilato successivamente, poco alla
volta, durante i venticinque anni successivi e fu incluso nell' opera “Introduzione alla psicanalisi”.
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Freud sosteneva che solo pochi elementi possono tradursi in simboli: il corpo umano, i genitori, i
fratelli, la nascita, la morte, la nudità e, soprattutto, gli organi genitali.
La casa costituisce una rappresentazione tipica della persona umana. Capita, spesso, di sognare di
scivolare lungo la facciata di una casa, provando sensazioni a volte piacevoli e a volte angosciose.
Le case dalle pareti lisce rappresentano secondo Freud, gli uomini, mentre quelle con sporgenze e
balconi rappresenterebbero le donne.
Nei sogni, i genitori si presentano, invece, simbolizzati come figure eminenti: imperatore e
imperatrice, re e regina, o personaggi simili.
I figli e fratelli o le sorelle, vengono, al contrario, simbolizzati in modo tutt' altro che solenne,
attraverso piccoli animali o parassiti.
La nascita, è quasi sempre rappresentata da un' azione in cui l'acqua è l'elemento principale: si
sogna spesso di gettarsi in acqua o di emergerne, di salvare una persona che sta affogando o di
essere salvati: quest'ultimo caso, indica l'esistenza di un rapporto di carattere materno tra il soggetto
sognante e la persona sognata.
La morte imminente viene simbolizzata con una partenza o un viaggio ferroviario, mentre la morte
già avvenuta è individuabile in diversi indizi oscuri e sinistri.
La nudità si manifesta nella rappresentazione di vestiti e uniformi.
Elencando tutti questi elementi Freud fece notare come, spesso, i limiti tra rappresentazione
simbolica e allusiva siano molto labili.
Un discorso a parte merita la sfera della vita sessuale, per la quale Freud riscontrò un'infinità di
simboli onirici.
Come rappresentazione dei genitali maschili, egli individuò, oltre, al propiziatorio numero 3, tutti
quegli oggetti che possono ricordarne, anche solo lontanamente, la forma (bastoni, ombrelli, rami,
alberi ecc.) o la facoltà di penetrare e ferire (armi appuntite, quali coltelli, pugnali, lance, sciabole,
oppure armi da fuoco, quali fucili, pistole, rivoltelle). A questo proposito, è significativo il sogno
ricorrente in molte adolescenti di venire inseguite da un uomo armato. Al di là di questo
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simbolismo, di facile interpretazione, Freud aggiunge anche tutti quegli oggetti dai quali fuoriesce
acqua (rubinetti, caraffe ecc.) e quelli che hanno facoltà di allungarsi. I genitali maschili, possono,
inoltre, essere simbolizzati da oggetti caratterizzati dalla capacità di sollevarsi contro le leggi di
gravità (aerei, dirigibili, mongolfiere ecc.) e che sono, quindi, collegabili all'erezione. A questo
proposito, fece molto scalpore l'interpretazione data da Freud del frequentissimo sogno di volare,
che egli decifrava come simbolo di un'eccitazione sessuale generica. Tra i simboli maschili meno
comprensibili suggeriti dal famoso psicanalista ricordiamo i rettili, i pesci, i cappelli e i cappotti.
Per quanto riguarda, invece, l'apparato genitale femminile la simbolizzazione avviene attraverso
tutti quegli oggetti caratterizzati dalla facoltà di racchiudere, di circondare, contenere: miniere,
caverne, fossi, vasi, bottiglie, scatole di qualsiasi tipo e forma, forzieri, bauli, tasche, borse ecc.
Anche le imbarcazioni, possono rientrare in questa simbologia, mentre, oggetti come armadi, stufe e
soprattutto, stanze e locali, si riferiscono più al seno materno, che all'apparato genitale vero e
proprio. Il simbolo della stanza o del vano si avvicina a quello della casa e la porta o il portone
vengono a indicare l'accesso dell'orifizio sessuale. Anche alcuni materiali, come la carta e il legno e
diversi oggetti costruiti con essi (libri, tavoli ecc.) possono assumere, secondo Freud, un significato
simbolico rapportabile agli organi genitali femminili. Il seno, considerato come parte dell' apparato
femminile, trova rappresentazioni simboliche in mele, pesche e frutta in generale. Freud era
fermamente convinto della validità e dell'universalità dei propri simboli ed era sempre disposto a
tradurre direttamente ogni sogno in funzione di questi, anche se, paradossalmente, non consigliava
tale modo di procedere. Infatti, gli era del tutto indifferente che il sognatore considerasse
convincente o meno la sua interpretazione, in quanto, "sapeva" che non si potevano porre obiezioni
ai simboli. Ma, andava, anche, oltre: se il paziente considerava azzardata una certa interpretazione,
egli era convinto che ciò confermasse ulteriormente quanto aveva scoperto; infatti, nella dialettica
psicanalitica, il rifiuto corrisponde all'opposizione, costituisce la prova che vi è qualcosa da
nascondere ed è proprio ciò che viene portato alla luce dall'interpretazione e che, a causa della
rimozione, viene rifiutato dal soggetto in un' ulteriore manifestazione della censura. In questo
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modo, sia che il paziente approvasse o rifiutasse l'interpretazione, essa veniva, comunque,
confermata, per cui ogni possibile reazione del paziente dava ragione a Freud.
Negli ultimi scritti, Freud attribuì al sogno la capacità di ristrutturare l'Io (l'istanza che presiede alle
relazioni fra individuo e ambiente), di fargli recuperare l'equilibrio con l' Es, il Super-Io e la realtà.
Da quanto abbiamo potuto vedere, più di mezzo secolo prima che si sapesse quando, quanto e
perché gli esseri umani sognano, Freud aveva elaborato, partendo dal nulla, una teoria esauriente. Si
trattò di uno sforzo eroico e lodevole che, come era prevedibile, si concluse però negativamente.
Una delle particolarità di tale teoria, finora non menzionata per motivi di semplicità espositiva,
consisteva, infatti, nell'errata convinzione che il sistema nervoso si basasse su un funzionamento di
tipo energetico. Secondo questa credenza, il corpo genererebbe un'energia che, orientata verso
azioni specifiche, affluirebbe al cervello attraverso il sistema nervoso. Freud aggiunse che
l'origine di tale energia era sessuale e le diede il nome di libido. In questo modo, i desideri non
sarebbero altro che "accumuli" di libido non scaricata e i desideri inconsci repressi, avendo ogni
accesso bloccato, si scaricherebbero parzialmente solo nei sogni, nei sintomi ecc.
L’interpretazione dei sogni non è che la via maestra alla conoscenza dell’inconscio.
Un esempio di interpretazione
freudiana
Da quanto detto in precedenza, si può affermare che il compito dello psicanalista consista nel
promuovere la liberazione della libido, rivelando al soggetto i suoi desideri inconsci per mezzo
dell'interpretazione dei sogni. In tale processo, lo strumento principale suggerito da Freud è quello
della associazione libera: lo psicanalista deve fare in modo che il paziente racconti tutto ciò
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che gli viene in mente, anche se, apparentemente privo di significato, in rapporto a ciascuno
degli elementi del sogno.
Vediamo, ora, un esempio pratico dell' applicazione di questo metodo nel racconto e analisi del
sogno, conosciuto come il caso clinico dell' ''uomo dei lupi"! .
L”uomo dei lupi" era un esule russo di posizione agiata, che nel 1910, ricorse all'analisi di Freud, il
quale non rivela il motivo della visita e non si occupa, riportando il caso, dei problemi del paziente
in quel determinato momento, bensì delle difficoltà psicologiche della sua infanzia. Tra queste vi
era la paura per i lupi e, più tardi, una specie di nevrosi ossessiva per la religione: il paziente non