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Annamaria Petruzzelli

V B L.P.

Italiano:

Italiano:

-G. Ungaretti

-G. Ungaretti

“Sentimento del tempo”

Inglese: “Sentimento del tempo”

Inglese: Storia:

Storia:

-Primo Levi “Se questo

-Primo Levi “Se questo

James Joyce:

James Joyce: un uomo”

è 27 gennaio

un uomo”

è 27 gennaio

“Giornata della

“Giornata della

the stream of

the stream of memoria”

memoria”

counsciousness

counsciousness

Storia della

Storia della

letteratura latina:

letteratura latina: Psicologia:

Psicologia:

Agostino e il tempo

Agostino e il tempo Tempo e LA MEMORIA

Tempo e LA MEMORIA

(Le Confessiones)

(Le Confessiones) memoria

memoria

Filosofia:

Filosofia: Biologia:

Biologia:

Henry Bergson :

Henry Bergson : L’encefalo umano

L’encefalo umano

“tempo della scienza e

“tempo della scienza e (il morbo di

(il morbo di

tempo della vita”

tempo della vita” Alzheimer)

Alzheimer)

Storia della Storia dell’arte:

Storia della Storia dell’arte:

pedagogia:

pedagogia: Salvator Dalì “La

Salvator Dalì “La

Piaget e lo sviluppo persistenza della

Piaget e lo sviluppo persistenza della

cognitivo memoria”

cognitivo memoria”

Cos’è il tempo? 2

Il termine tempo proviene dal latino "tempus, temporis".

Ci sono numerose ipotesi:

1) qualcuno fa derivare il termine dal sanscrito "tàpas", che significa "calore", attribuendogli la

nozione primitiva di atmosfera.

2) altri al lituano "tempti, tampyti", che significa "distendere", con la nozione di "estensione"o

"durata".

3) altri, e sembra l'ipostesi più indovinata, fanno derivare il termine dalla stessa radice del verbo

greco "temno", traducibile con "separo", "divido", che porta all'idea di "sezione", "periodo",

"epoca", "stagione".

Il tempo è la dimensione nella quale si concepisce e si misura il trascorrere degli eventi. Tutti gli

eventi possono essere descritti in un tempo che può essere passato, presente o futuro. La

complessità del concetto è da sempre oggetto di studi e riflessioni filosofiche e scientifiche da parte

dell'uomo.

Cos’è la memoria?

"La memoria – la capacità di acquisire e immagazzinare informazioni, che siano semplici come i

dettagli della routine giornaliera o complesse come la conoscenza astratta della geografia e

dell’algebra – è uno degli aspetti più notevoli del comportamento umano. Ci consente di

risolvere i problemi che affrontiamo nella vita di tutti i giorni schierando contemporaneamente

numerosi fattori, un’abilità vitale per la risoluzione dei problemi. In un senso più esteso, la memoria

garantisce la continuità della nostra vita. ci fornisce un quadro coerente del passato che colloca

in prospettiva le esperienze in corso, un quadro che può non essere razionale o accurato, ma che

comunque permane. Senza la forma agglomerante della memoria, le esperienze sarebbero scisse in

tanti frammenti quanti sono i momenti della vita.” Eric Kandel 3

Definire che cos’è il tempo non è cosa facile. Il tempo che passa corrisponde

allo scorrere della vita, al passaggio di attimi, di momenti, che ormai sono stati

vissuti e non torneranno più. Il tempo è una dimensione molto importante,

senza la quale nulla avrebbe senso e significato. Ancora oggi sorge la

domanda: che cos’è in realtà il tempo? Cercando il significato di questo

termine sul vocabolario, possiamo vedere che esso è “quella dimensione nel

quale si concepisce e si misura lo scorrere degli eventi”. Ognuno di noi

potrebbe dare una propria definizione di tempo, a seconda del proprio modo di

pensare e delle proprie esperienze. Oggi è facile interrogarsi su tematiche

come questa, in particolar modo lo fanno i giovani, pieni di aspirazioni per il

loro futuro e interessati proprio a questioni che sono state da sempre oggetto

di riflessione nel corso dei secoli. Il tempo che scorre porta via con sé tante

situazioni, tante esperienze: alcune volano via e vengono cancellate per

sempre dalla nostra mente, altre rimangono fisse nella nostra memoria. Alcuni

momenti si ricordano con più facilità, forse perché più piacevoli e significativi,

forse perché nella nostra vita c’è sempre qualcosa o qualcuno che ci rimanda

ad essi; altri vengono rimossi, forse perché siamo noi che cerchiamo in tutti i

modi di cancellarli, anche se non è facile. Le esperienze meno piacevoli o che

hanno lasciato un segno indelebile in ciascuno di noi sono quelle che riaffiorano

prima alla nostra memoria. È proprio grazie alla nostra mente che siamo in

grado di ricordare...la memoria non ci impedisce di dimenticare quello che lo

scorrere del tempo porta via con sé e non ci ridà più.

Nel tentativo di comprendere cosa fosse in realtà il tempo, molti autori nel

corso della storia si sono impegnati nel dare la propria visione di questo

argomento; conseguentemente, per ricordare gli avvenimenti che hanno

caratterizzato il nostro passato, gli storici hanno colto gli avvenimenti, anche

quelli più tragici e appunto “indimenticabili”, che ora si trovano sulle pagine

dei libri o vengono raccontati in filmati.

La tematica “Tempo e memoria” mi ha sempre affascinata. Il tempo che scorre

mi ha permesso di crescere, di capire i miei errori e di imparare. Il ricordo mi

permette tuttora di pensare, di riflettere e comprendere, ma soprattutto di non

dimenticare.

È attraverso la spiegazione di alcuni autori e di alcuni argomenti particolari che

posso evidenziare questa tematica. Partendo proprio dalla nostra letteratura

italiana, fino a concludere con quella straniera. Giuseppe e Primo Levi

rappresentano lo stesso rapporto tra tempo e memoria: il primo con l’opera

“Sentimento del tempo”, il secondo con “Se questo è un uomo”, che parla della

tragicità dell’Olocausto ebraico e ci permette di ricordare la brutalità del potere

nazista. Così è stato istituito il 27 gennaio come “Giorno della memoria”, in

onore delle vittime della Shoah ed ogni anno, in occasione di questa giornata,

vengono fatte delle riflessioni, degli attimi di silenzio e vengono trasmessi molti

film. Il più significativo per me è stato “Shindler’s list” di Spielberg, che dà

risalto e centralità allo sterminio ebraico e dimostra come un la grandiosità

d’animo di un individuo che ha messo a rischio la propria vita per poter salvare

quella degli altri. Dunque, se non ci fosse la memoria, non sarebbe possibile

ricordare: gli studi hanno dimostrato che ognuno di noi possiede diversi tipi di

memoria e che proprio il cervello, che è la “macchina” più potente del nostro

corpo, ci permette di elaborare le informazioni e di conservarle per breve

tempo o per un tempo più lungo e duraturo. Anche nella storia dell’arte alcuni

pittori si sono cimentati nel rappresentare la loro concezione di fugacità del

tempo; basti pensare a Salvator Dalì ne “La persistenza della memoria”. 4

Evidente è anche come lo scorrere del tempo evidenzi il fluire della vita: ciò

viene dimostrato ad Piaget, che rappresenta le fasi dello sviluppo di un

bambino e ci permette di cogliere i cambiamenti della sua crescita. Autori

come Bergson , Agostino e Joyce hanno dato una propria interpretazione di

tempo. la verità è che tutte sono differenti tra di loro e ognuno di noi potrebbe

cimentarsi nel parlare a proprio modo del “tempo e della memoria”.

Dostoevskij) (Fëdor

più. sarà ci non tempo il felicità,

la raggiunto avrà uomo ogni Quando 5

Giuseppe Ungaretti :

Sentimento del tempo

“Ci sono tre momenti nel Sentimento del tempo del mio modo di

sentire successivamente il tempo. Nel primo mi provavo a sentire il tempo nel

paesaggio come profondità storica; nel secondo, una civiltà minacciata di morte

mi induceva a meditare sul destino dell’uomo e a sentire il tempo in relazione

con l’eterno; l’ultima parte del Sentimento del tempo ha per titolo L’Amore, e in

essa mi vado accorgendo dell’invecchiamento e del perire nella mia carne

stessa”. G.Ungaretti

“Ungaretti commenta Ungaretti” 1963

“Sentimento del tempo” è una delle raccolte di poesie di Giuseppe Ungaretti. Il tema centrale è la

percezione fra il presente, il passato e l’eterno. Il poeta cerca di superare l’autobiografismo e vuole

dar voce a conflitti eterni, a drammatici interrogativi, alla ricerca di certezze, al mistero e alla

tensione esistenziale. La guerra non fa più da sfondo alle liriche. I temi trattati, oltre al dolore e al

mistero dell’esistenza, sono la morte, la memoria e la poesia come capacità di impedire la

distruzione del ricordo. Nell’opera è presentata, così, una vera e propria riflessione esistenziale da

parte del poeta. L’uomo Ungaretti tenta ora di farsi Uomo, cercando di scavare nelle proprie paure e

nelle proprie emozioni. Il cammino, tuttavia, non è lineare e non mancano situazioni di conflitto tra

il sentimento religioso e le esperienze dolorose nella storia del singolo o della comunità.

Roma, luogo della memoria

Lo scenario in cui Ungaretti colloca le liriche di questa raccolta è la città di Roma. In effetti la loro

composizione risale proprio al soggiorno del poeta nella capitale. Le ragioni di tale ambientazione

vanno ricercate soprattutto nei significati che il poeta attribuisce a questa città e nella loro

connessione con il tema fondamentale del tempo.

Roma, per il poeta, viene considerata innanzitutto come il “luogo della memoria”: la città è colma di

antichi monumenti e il ricordo degli antichi splendori è ancora presente neri resti degli edifici sparsi

nella città. È proprio la consunzione di tali edifici che evidenzia come il trascorrere del tempo faccia

perire tutto, anche le civiltà più illustri.

L’altro aspetto che fa di Roma un luogo privilegiato per poter cogliere il “sentimento del tempo” è

rappresentato dalle sue numerose opere barocche. L’epoca barocca, infatti, ebbe un senso acuto del

trascorrere del tempo. Dunque la memoria, da un lato consente di recuperare il passato, ma

dall’altro finisce per identificarlo nei resti di quei monumenti, oramai erosi dal tempo. C’è infine

ancora un aspetto per cui l’antichità romana diviene fonte di ispirazione per la poesia ungarettiana.

In numerose liriche fanno la loro comparsa alcune divinità della mitologia greco- romana, come

Apollo e Giunone: esse sono le voci del vocabolario accorse a rievocare i fantasmi ( le ombre che

riemergono dal passato) e coprono quella sensazione di vuoto che si prova sia di fronte all’arte

barocca, sia davanti al Colosseo. La sezione centrale dell’opera si intitola LA FINE DI CRONO: 6

Crono è il padre di Giove ed è proprio il simbolo del tempo. Egli esemplifica gli intendimenti

dell’intera raccolta, ossia quell’eternità che l’uomo, soprattutto attraverso la poesia, cerca

costantemente di raggiungere già in questa vita, ma essa si attuerà soltanto dopo la morte.

Analogie e differenze tra l’ “Allegria” e “Sentimento del tempo”.

Le poesie di “Sentimento del tempo” segnano una svolta fondamentale nella direzione di un ritorno

alla tradizione. La parola poetica utilizzata nell’Allegria, viene immessa nella tradizione letteraria,

che ha i suoi nomi- guida in Petrarca e Leopardi. I due poeti sono vicini ad Ungaretti anche per

quanto riguarda la riflessione sul tempo: Leopardi, infatti, sente la fine di una civiltà giunta al

culmine della sue evoluzione, mentre Petrarca si trova di fronte a un mondo, quello della classicità,

da ripristinare attraverso la memoria dell’antico.

Terminata la guerra, Ungaretti aveva continuato la sue meditazione sulla poesia e sulla condizione

dell’uomo. La prima lo porta al recupero dell’endecasillabo e del settenario, che non si riduce ad

una pura esercitazione stilistica e metrica, ma risponde all’esigenza morale che avverte il poeta di

comunicare agli uomini le sue arcane scoperte, di essere insomma il poeta “veggente”, teorizzato

dai simbolisti. Quanto alla seconda meditazione, sulla condizione dell’uomo, il titolo “Sentimento

del tempo” è fortemente allusivo: sta ad indicare, infatti, il veloce scorrere del tempo, il rapido

fluire delle cose, delle persone amate, che produce, per contrasto, la nostalgia del passato e un più

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