Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
ALESSIO BROZZI
24/06/2009
Ludwig Van Beethoven
Ludwig Van Beethoven è uno dei maggiori esponenti del periodo classico e della storia della musica. Ha
introdotto riforme molto importanti che sono state utilizzate in periodo romantico.
Nato a Bonn, in Germania, nel 1770, diede il suo primo concerto a 7 anni e a soli 22 anni si trasferì a Vienna,
considerata la capitale europea della musica. Si fece presto conoscere al pubblico viennese che lo amò e lo
apprezzò molto, cosa che invece non aveva fatto con Mozart.
Seguendo l’esempio del grande genio riuscì a vivere lavorando in proprio, senza essere alle dipendenze di un
nobile o di un cortigiano.
Giunto in età adulta iniziò ad accusare di una diminuzione dell’udito che lo rese completamente sordo a soli
trent’anni. Nonostante ciò compose le sue opere più famose dal 1800 fino alla sua morte, avvenuta nel 1827.
Vennero indetti i funerali di stato e una gran folla vi partecipò.
Beethoven è considerato il precursore del Romanticismo, infatti in alcune sue composizioni introdusse
elementi che vennero utilizzati dai musicisti romantici: temi musicali brevi, contrasti tra piano e forte
evidenti e l’utilizzo di un organico di dimensioni maggiori rispetto al passato.
Compose concerti, trii, quartetti e nove sinfonie. Questo numero è decisamente inferiore alle 108 e alle 43
composizioni sinfoniche rispettivamente di Haydn e Mozart, in quanto la sinfonia subì uno sviluppo sempre
maggiore che la rese più lunga e complicata da comporre nel corso degli anni.
La sua musica non è descrittiva ma esprime i suoi sentimenti quali gioia, fratellanza e riconoscenza verso
Madre Natura.
In classe abbiamo esaminato alcune delle sue composizioni più famose come le sinfonie n.3, n. 5, n. 6, n. 9.
TESINA PER L’ESAME ORALE “L’ERA SPAZIALE” Pagina 7
ALESSIO BROZZI
24/06/2009
La sinfonia n. 3 venne inizialmente composta per Napoleone Bonaparte, un personaggio che Beethoven
stimava molto. Ma quando il generale francese salì al potere e diventò imperatore perse il sostegno del
compositore, il quale decise di chiamare la composizione semplicemente “Eroica” per non indicare un eroe
preciso.
Le sinfonie n. 5 e n. 6 sono particolari in quanto sono state composte nello stesso periodo (Beethoven vi
lavorava simultaneamente) e sono state eseguite insieme il 22 dicembre 1808 in un grandioso concerto, ma
trattano temi opposti: la prima, più famosa, rappresenta il destino “che bussa alla porta”, mentre la seconda
celebra la grandezza della Natura vista come una Madre in cui l’uomo può trovare conforto.
In classe ci siamo soffermati principalmente sulla sinfonia n. 9, la sua composizione più famosa.
Beethoven voleva da molti anni musicare la poesia “Inno alla Gioia” di Shiller. L’occasione arrivò nel 1822
quando la Philarmonic Society di Londra gli commissionò due sinfonie. Presto la società ridusse la richiesta
ad una sola composizione, quindi Beethoven decise di unire le due precedenti in una unica grandiosa.
Questa sinfonia molto originale include alcune innovazioni molto importanti, quali l’introduzione di un coro
nel quarto tempo (mai introdotto prima) e l’utilizzo di un organico molto vasto.
Il compositore decise di introdurre un coro per esprimere meglio le sensazioni già fornite dall’orchestra, e
così facendo dimostrò che per lui gli strumenti e la voce hanno la stessa importanza.
Questa composizione, molto lunga (un’ora e dieci minuti), ha il suo culmine nel 4° movimento, quello che
Beethoven volle mettere in risalto. In questo tempo l’orchestra riprende i temi suonati precedentemente,
come se volesse cercare una strada, e fa capire che non funzionano. Così inizia a nascere una nuova melodia
prima dai violoncelli, a cui si aggiungono le viole, i fiati fino a giungere all’intera orchestra: Beethoven volle
esprimere un’idea che si espande, che da leggera diventa solenne.
L’Inno alla Gioia costituisce proprio questa melodia: si tratta di una melodia molto semplice, che proprio per
la sua semplicità ha la proprietà di essere alla portata di tutti. Nel caso in cui questo messaggio non fosse
stato capito, il compositore ha deciso di far entrare in scena un baritono che inizia a cantare la poesia di
Shiller e dopo di lui segue il coro.
Beethoven con questa sinfonia ha voluto lasciare all’umanità un messaggio: “la gioia è alla portata di tutti e
può essere conquistata superando le difficoltà”.
Proprio per il suo messaggio di umanità e fratellanza che esprime e che il compositore ha voluto lasciare a
tutto il mondo questa composizione è stata scelta come inno dell’Unione Europea.
TESINA PER L’ESAME ORALE “L’ERA SPAZIALE” Pagina 8
ALESSIO BROZZI
24/06/2009
Beethoven si trova anche nello Spazio. Infatti, possiamo trovare su Mercurio, il pianeta più vicino al Sole, un
cratere che porta il nome di “Beethoven”; esiste anche un fenomeno avvenuto nel 1999, in cui l’universo si
infiammò per alcuni secondi, che ha preso il nome di “Beethoven Burst” (229 anni dalla sua nascita).
Nell’Universo si trova anche la musica del celebre compositore da circa trent’anni. Infatti, il 20 agosto e il 5
dicembre 1977 sono state lanciate nello Spazio due navicelle spaziali chiamate Voyager 1 e Voyager 2. Il loro
obiettivo iniziale era quello di studiare i pianeti, ma in seguito le due navicelle si sono perse con al loro
interno un messaggio per altre civiltà: 115 immagini, 35 suoni, messaggi in 55 lingue e 27 pezzi di musica di
provenienza terrestre. Fra questi pezzi troviamo alcune composizioni di Mozart, Bach e altri autori fra cui
Beethoven: troviamo il 1° movimento della 5° sinfonia e il quartetto per archi numero 13.
La navicella fu spedita dalla Nasa da Cape Canaveral nel 1977. Quell’anno si trova all’interno di quel
periodo storico che ha caratterizzato la storia mondiale dal 1945 al 1989 in cui il rischio di una nuova,
devastante guerra era molto vicino: la Guerra Fredda.
La Guerra Fredda
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, le due superpotenze uscite vincitrici, USA e URSS, iniziarono a
contrastarsi e spiarsi per paura di un attacco sferrato da una delle due potenze. Diedero vita entrambe ad un
vasto programma di riarmamento sia per difesa del proprio territorio sia per spaventare l’altro paese. Le armi
nucleari si moltiplicarono in numero e lo sviluppo scientifico e tecnologico a scopi militari ebbe un grande
impulso.
USA e URSS appoggiavano guerre in altri paesi contro nazioni alleate con la rivale, ma non si scontravano
mai direttamente. L’esplorazione dello Spazio divenne un nuovo modo in cui le due superpotenze potevano
confrontarsi e mostrarsi al mondo come una più potente dell’altra.
TESINA PER L’ESAME ORALE “L’ERA SPAZIALE” Pagina 9
ALESSIO BROZZI
24/06/2009
L’Era Spaziale
L’era spaziale iniziò con il lancio delle sonde Sputnik 1 e Sputnik 2, entrambe sovietiche. Il 4 ottobre 1957
venne lanciato intorno alla Terra lo Sputnik 1, il primo satellite artificiale. Il 3 novembre 1957 lo Sputnik 2
portò nello spazio per la prima volta un essere vivente, e precisamente una cagnetta, che però non
sopravvisse alla spedizione.
Negli Stati Uniti la neonata agenzia spaziale NASA ebbe dei problemi a contrastare l’URSS, ma i
finanziamenti non tardarono ad arrivare, infatti le missioni Mercury e Gemini iniziarono a raccogliere
successi.
Intanto furono sempre i sovietici il 12 aprile 1961 a lanciare nello Spazio il primo uomo: Yuri Gagarin, che
completò un’orbita attorno alla Terra.
L’Era Spaziale continuò con una sorta di botta e risposta nel raggiungimento di record da parte di ciascuna
delle due superpotenze.
Il 1962 vide il primo americano in orbita, ma furono sempre i sovietici a spedire la prima cosmonauta nello
Spazio nel 1963.
Nel 1964 arrivò il primo vero successo per la NASA che lanciò la sonda Mariner 4 verso Marte, la quale nel
1965 spedì sulla Terra le prime immagini del pianeta finora inesplorato.
Nel 1967 un grosso insuccesso colpì gli Stati Uniti: l’Apollo 1 esplose sulla rampa di lancio provocando la
morte di tutto l’equipaggio a bordo.
Nel 1968, dopo varie spedizioni, l’Apollo 8 compì un’orbita attorno alla Luna e nel 1969 gli Stati Uniti
raggiunsero un obiettivo che sconvolse la popolazione mondiale e diventò la più spettacolare delle imprese
spaziali: gli astronauti Amstrong e Aldrin poggiarono per la prima volta piede sul suolo lunare compiendo
alcuni esperimenti. L’episodio venne trasmesso in diretta su tutte le televisioni del mondo e da quel momento
furono e sono tutt’ora gli Stati Uniti ad avere i migliori successi nello Spazio.
Intanto i sovietici stavano lavorando alla costruzione della prima stazione spaziale, lanciata nel 1971.
USA e URSS capirono che l’esplorazione dello Spazio poteva continuare solo con l’aiuto reciproco delle due
superpotenze e con collaborazione di altre nazioni. La svolta alla competizione spaziale si ebbe solo nel
1975, quando le navicelle Soyuz 19 e Apollo 18, rispettivamente sovietica e statunitense, si incontrarono e
diedero avvio alla prima missione spaziale congiunta USA-URSS.
TESINA PER L’ESAME ORALE “L’ERA SPAZIALE” Pagina 10
ALESSIO BROZZI
24/06/2009
L’esplorazione dello spazio continuò con le prime immagini, inviate da sonde spaziali americane, sui pianeti
del nostro sistema solare. Più tardi il presidente statunitense Nixon cancellò le ultime spedizioni Apollo per
dare inizio all’era degli Space Shuttle: purtroppo le spedizioni con queste nuove navette incontrarono due
gravi incidenti che culminarono nell’esplosione di due Shuttle, uno in fase di decollo e uno in fase di rientro,
che hanno rallentato il ritmo delle esplorazioni spaziali americane da parte di uomini. Queste, infatti,
ripresero solo nel 2005 mentre nel 2010 è prevista la loro sostituzione: per questo motivo sono oggi in
vendita i cinque Space Shuttle statunitensi, destinati quasi tutti a musei aerospaziali.
La Televisione
Lo sbarco del primo uomo sulla Luna e gli esperimenti sul suolo lunare di Amstrong e Aldrin del 1969
furono trasmessi in diretta su tutte le televisioni del mondo e diventò l’evento più spettacolare del secolo.
Tutto il mondo riuscì a vedere il record raggiunto dagli americani grazie ad uno strumento all’ora già molto
diffuso: la televisione.
Uscita dalla fase di sperimentazione iniziata nel 1936, la TV divenne uno dei maggiori simboli del Boom
Economico. Negli anni ’50 si diffuse negli Stati Uniti e, quando ormai ogni famiglia statunitense possedeva
almeno uno di questi strumenti, fece la sua comparsa anche in Europa.
In Italia fu molto importante per la diffusione delle notizie e come nuovo tipo di intrattenimento, ma
soprattutto servì a ridurre l’analfabetismo, all’ora ancora molto diffuso. I bambini andavano già a scuola (dal
1963 è stata introdotta la scuola media obbligatoria) mentre la maggior parte degli analfabeti si trovava fra
gli adulti: molti di loro, infatti, soprattutto nel sud dell’Italia, utilizzavano ancora come loro prima lingua il
dialetto del paese in cui vivevano. Per questo nacquero trasmissioni televisive come “Telescuola” e “Non è
mai troppo tardi” che avevano lo scopo di insegnare ad adulti e anziani la lingua italiana.
La televisione diventò sempre più un mezzo di diffusione della pubblicità ed oggi intorno a questo media di
comunicazione ruotano ingenti somme di denaro ricavate dalla trasmissione delle pubblicità. La televisione
anche in Italia diventa un forte mezzo per condizionare gli acquisti della gente (prodotti, viaggi, ecc…) e per
influenzarne idee generali e soprattutto politiche. In Italia oggi siamo in una condizione di monopolio dei
principali canali televisivi privati, per lo meno quelli che raccolgono gli introiti maggiori dalla pubblicità. La
televisione pubblica del resto è già da tempo che ha affiancato la pubblicità al canone televisivo e risente
nella parzialità dell’informazione dagli stessi Governi che si succedono.
TESINA PER L’ESAME ORALE “L’ERA SPAZIALE” Pagina 11
ALESSIO BROZZI
24/06/2009