Concetti Chiave
- Primo Levi, deportato ad Auschwitz nel 1943, sopravvive grazie alla sua laurea in ingegneria e racconta l'esperienza nel libro "Se questo è un uomo".
- Salvatore Quasimodo, non deportato in quanto non ebreo, scrive "Uomo del mio tempo", un appello contro la violenza storica della Seconda Guerra Mondiale.
- Francesco Guccini, cantautore nato nel 1940, compone "La canzone del bambino nel vento", ispirata alle vittime dei forni crematori.
- Le opere dei tre autori evidenziano diverse prospettive e riflessioni sull'Olocausto e le sue atrocità.
- Le loro creazioni letterarie e musicali sono testimonianze potenti che mirano a ricordare e prevenire il ripetersi di tali tragedie.
Le tragedie dell'Olocausto
Le tragedie dell'olocausto sono stati i più sanguinosi stermini di tutti i secoli.
Nel periodo della seconda guerra mondiale sono vissuti tre poeti di cui uno professore e cantautore. Questi tre poeti sono Primo Levi, Salvatore Quasimodo e Francesco Guccini.
Primo Levi nasce nel 1919 e nel 1943 viene deportato nei campi di concentramento ad Auschwitz quindi lui vive questa tragedia. Egli si salva perchè è laureato in ingegneria e viene utilizzato nei laboratori di una fabbrica.
Egli scrive "Se questo è un'uomo" che racconta la sua testimonianza dell'esperienza vissuta ad Auschwitz. Egli poi si suicida per la paura che questa cosa che lui ha vissuto possa riaccadere.
Salvatore Quasimodo nasce nel 1901 ma lui non viene deportato nei campi di concentramento perchè lui non è Ebreo però scrive "Uomo del mio tempo" che parla della violenza che ha segnato la storia dell'uomo nella seconda guerra mondiale e incita i ragazzi di oggi a non fare gli stessi errori che hanno commesso i loro padri.
Francesco Guccini è nato il 1940 ed è un cantautore italiano che è vissuto durante l'olocausto ma siccome era un bambino non si ricorda niente.
Egli ha scritto la canzone del bambino nel vento che racconta la storia di un bambino che è morto bruciato nei forni crematori. Sinceramente delle poesie che ho citato mi piacciono tutte perchè fanno capire veramente quello che succedeva ad Auschwitz