Concetti Chiave
- La mafia è un'organizzazione criminale che opera principalmente nel sud Italia, con diverse famiglie note come Cosa Nostra, Ndrangheta, Sacra Corona, e Camorra.
- La struttura della mafia è gerarchica, con un capo al vertice seguito dal Consigliere, Caporegime e soldati, e ha origini nelle famiglie feudali siciliane del 1800.
- Durante il ventennio fascista, Cesare Mori riuscì a indebolire la mafia, costringendo molti mafiosi a emigrare negli Stati Uniti formando la "Cosa Nostra statunitense".
- Negli anni '60 e '80, le guerre di mafia causarono molte vittime, portando alla creazione della Commissione mafiosa e del pool antimafia, guidato da magistrati come Falcone e Borsellino.
- L'Antimafia è l'organizzazione dedicata a combattere la mafia, con il pool antimafia che ha svolto un ruolo cruciale negli anni '80 e '90, nonostante le difficoltà e le perdite subite.
La mafia
La mafia è un’organizzazione criminale che punta ad attività illegali, come spaccio di droga, vendita di armi, corruzione, contraffazione, estorsioni, contrabbando, al fine ultimo di arricchimento personale. In generale è presente su tutto il territorio italiano, ma è soprattutto diffusa al sud: in particolare troviamo Cosa Nostra in Sicilia, la Ndrangheta in Calabria, la Sacra Corona in Puglia, e la Camorra in Campania. La mafia è divisa in Famiglie o Cosche, e ognuna di queste è composta da membri, suddivisi con una struttura gerarchica: al primo posto c’è il capo, a cui tutti devono ubbidire, affiano a lui c’è il Consigliere, braccio destro del capo; sotto di lui c’è il Caporegime e infine il soldato.
La mafia nasce intorno al 1800 nelle famiglie feudali siciliane, e si evolve nel corso degli anni, diventando sempre più potente e sfruttando sempre più persone, arrivando ad un discreto livello socio-politico. Fu con l’arrivo di Giovanni Giolitti, con la carica di Presidente del Consiglio, che la mafia ebbe i primi problemi: a Palermo arrivò il questore Sangiorgi, che rese note molte informazioni sull’organizzazione della mafia. Ma i veri problemi arrivano col ventennio fascista: infatti fu dopo la visita di Mussolini in Sicilia, che venne nominato Cesare Mori come prefetto a Palermo, con l’obbiettivo di eliminare la mafia usando qualsiasi mezzo. L’operato di Mori ebbe un ottimo successo, tanto è vero che costrinse tantissimi mafiosi ad emigrare in America, andando a formare così la “Cosa Nostra statunitense”, che ebbe un ruolo abbasta importante nella seconda guerra mondiale, in particolare per lo sbarco in Sicilia degli Alleati. Dopo la guerra i mafiosi tornarono in patria, e qui ricominciarono a prosperare per le loro attività. Fu intorno agli anni ’60, che ci fu la prima guerra di mafia: molti mafiosi morirono tra omicidi, sparatorie e autobombe. Contemporaneamente a questo nascono la Commissione mafiosa, che unisce i capi mafiosi siciliani con quelli americani; e la Commissione antimafia, quest’ultima però non riesce a tenere testa a Cosa Nostra, che negli anni successivi, intorno al 1980, fa una serie di omicidi, in cui muoiono moltissimi antimafiosi, tra cui Piersanti Mattarella (magistrato), Cesare Terranova (magistrato), Carlo Alberto Della Chiesa (generale dei carabinieri) e tanti altri. In particolare quest’ultimo si occupò anche della lotta contro le Brigate Rosse. Pochi anni dopo ci fu la seconda guerra di mafia: abbastanza simile alla prima, ma con molti più omicidi. Nasce poco tempo dopo il “pool antimafia”, composto dai magistrati Di Lello, Chinnici, Caponnetto, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino; quest’ultimi due crearono non pochi problemi alla mafia, che reagì con nuovi omicidi, uccidendo anche loro due, considerati i nemici storici di Cosa Nostra, per aver condotto dal 1986 al 1992, il maxiprocesso di Palermo, da cui vennero confermate quasi tutte le condanne. Per riuscire a fermare le stragi di quel periodo, avvenne la trattativa Stato-Mafia, tra gli esponenti delle istituzioni e la mafia; da cui si riuscì ad ottenere un accordo, facendo degli sconti alla mafia. Ancora oggi, nonostante l’azione quotidiana delle forze dell’ordine e l’operato di magistrati e giornalisti, rimangono tanti dubbi sulla mafia, che resta un problema costante.
L’Antimafia
L’Antimafia è l’organizzazione opposta alla mafia, che ha come scopo quello di eliminarla. Nasce nel 1962 la Commissione Antimafia, e intorno agli anni ’80 il pool antimafia, composto dai magistrati Di Lello, Chinnici, Caponnetto, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Alcuni antimafiosi dei nostri giorni sono Nino Di Matteo, ecc…
Domande da interrogazione
- Qual è l'obiettivo principale della mafia?
- Dove è maggiormente diffusa la mafia in Italia?
- Quali furono i primi problemi significativi affrontati dalla mafia?
- Chi erano Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e quale fu il loro contributo?
- Qual è il ruolo dell'Antimafia e chi sono alcuni dei suoi membri attuali?
L'obiettivo principale della mafia è l'arricchimento personale attraverso attività illegali come spaccio di droga, vendita di armi, corruzione, contraffazione, estorsioni e contrabbando.
La mafia è diffusa su tutto il territorio italiano, ma è particolarmente presente al sud, con Cosa Nostra in Sicilia, la Ndrangheta in Calabria, la Sacra Corona in Puglia e la Camorra in Campania.
I primi problemi significativi per la mafia arrivarono con Giovanni Giolitti e il questore Sangiorgi, ma i veri problemi iniziarono durante il ventennio fascista con Cesare Mori, che riuscì a costringere molti mafiosi a emigrare in America.
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino erano magistrati del pool antimafia che crearono molti problemi alla mafia, conducendo il maxiprocesso di Palermo dal 1986 al 1992, confermando quasi tutte le condanne.
L'Antimafia è l'organizzazione opposta alla mafia, con lo scopo di eliminarla. Alcuni membri attuali includono magistrati come Nino Di Matteo.