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Concetti Chiave

  • Lasciare copiare i compiti è meno grave rispetto a farlo durante un test, ma dipende dalle circostanze e dall'impegno del compagno.
  • Aiutare un compagno che di solito si impegna può essere giustificato, ma non dovrebbe diventare un'abitudine per nessuno.
  • Bisogna fare attenzione a non essere sfruttati da persone prepotenti o pigre e avere il coraggio di dire di no quando necessario.
  • Condividere risposte durante un test è considerato una mancanza di rispetto verso sé stessi e il professore.
  • È fondamentale valutare attentamente se il compagno merita aiuto, evitando di agire in modo sprovveduto o irrispettoso.

Testo argomentativo: copiare in classe

Durante il percorso scolastico può succedere che un compagno di classe chieda di lasciargli copiare, a causa di varie motivazioni, un compito in classe oppure degli esercizi che erano stati assegnati per casa dai professori.
Spesso mi sono ritrovata in una situazione simile: qualche volta, soprattutto durante il periodo delle scuole medie, alcuni dei miei compagni mi chiedevano per messaggio di mandare compiti svolti oppure mi domandavano qualche suggerimento durante le verifiche. Queste due situazioni sono molto diverse e secondo la mia opinione devono anche essere analizzate differentemente.
Lasciar trascrivere alcuni esercizi assegnati per casa è, per quanto mi riguarda, meno grave che comunicare al compagno una risposta esatta durante un test in classe: bisogna però valutare bene la circostanza durante la quale viene richiesto un “aiuto” di questo tipo. Se a richiederlo è magari una persona che tu sai essersi sempre impegnata nel suo percorso e che si è dimenticata di trascrivere i compiti o ha avuto difficoltà nello svolgerli, non dovrebbe essere un problema lasciargli copiare per una volta un esercizio oppure aiutarlo facendogli vedere come lo hai fatto tu, a patto che non sia qualcosa di troppo complicato oppure lungo, come ad esempio può essere un tema.

Anche a me potrebbe capitare di dimenticare qualche esercizio da svolgere per la mattinata scolastica e, sicuramente, in quel caso, vorrei ricevere aiuto.
Dobbiamo comunque stare attenti affinché questa non diventi un’abitudine, cosa che potrebbe accadere, anche se raramente.
Facile è anche finire col fare la figura degli ingenui: ci si può ritrovare infatti davanti a delle persone prepotenti che esigono di copiare i compiti minacciando e approfittando di chi è più fragile e sprovveduto e non ha il coraggio di rispondere negativamente.
In questo caso bisogna assolutamente raccontare la situazione ad un professore o un genitore, che provvederanno ad ammonire al più presto l’alunno prepotente.
Secondo me non è corretto nemmeno condividere esercizi già fatti con compagni che ti contattano solamente quando hanno bisogno di copiare compiti, solo perché non hanno voglia di portarli a termine. In questo caso dobbiamo avere il coraggio di dire di no, facendo capire al diretto interessato che non svolgere regolarmente gli esercizi per casa è un’abitudine che va solo a suo discapito, perché non gli consente di consolidare ciò che si è appreso in classe.
Per quanto riguarda il lasciar copiare una risposta durante una verifica, devo ammettere di essere normalmente contraria a farlo. Di rado mi è capitato, ma quando succede mi vedo costretta a distinguere se si tratta di una persona che ha sempre fatto il suo dovere e magari ha un vuoto di memoria in quel momento oppure se ho a che fare con un soggetto che di solito non s’impegna e non studia e che cerca sempre di approfittare delle capacità di un altro.
Ammetto che prima di un test cerco di studiare sempre molto al fine di ottenere un buon risultato e sinceramente mi dà un gran fastidio far copiare le mie risposte a qualcuno che so non avere nemmeno aperto il libro: la vedo come una mancanza di rispetto sia verso di me che verso il professore. Credo inoltre che sia un’azione non molto astuta: se d’abitudine non si studia, molte nozioni di base non verranno acquisite e, di conseguenza, ci si troverà maggiormente in difficoltà procedendo con le nozioni sempre più complesse durante il resto dell’anno scolastico.
E’ per questo motivo che, spesso passando per una persona antipatica, preferisco dire di no a chi mi chiede aiuto, a meno che non valuti sia davvero il caso di dare una mano: certamente, durante una verifica, può capitare infatti un lapsus improvviso dovuto al panico o all’ansia, situazione che porta inevitabilmente a chiedere una mano al compagno vicino… Probabilmente a tutti è capitato almeno una volta di sbirciare nel foglio di un compagno, l’importante è che questo non diventi un’abitudine, come già detto in precedenza…
Ad ogni modo è fondamentale non comportarsi da sprovveduti, stare attenti e cercare di capire se, per quella volta, la persona meriti davvero un piccolo aiuto; ovviamente cercando di non essere irrispettosi nei confronti dei professori.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le situazioni in cui è accettabile lasciare copiare un compagno di classe?
  2. È accettabile lasciare copiare un compagno di classe quando si tratta di esercizi assegnati per casa e la persona ha dimostrato impegno o ha avuto difficoltà nello svolgerli.

  3. Cosa si dovrebbe fare se si viene minacciati da un compagno che vuole copiare i compiti?
  4. In questo caso, si dovrebbe raccontare la situazione a un professore o un genitore, affinché possano intervenire e ammonire l'alunno prepotente.

  5. Perché non è corretto condividere esercizi già fatti con compagni che vogliono solo copiare?
  6. Non è corretto perché non permette loro di consolidare ciò che si è appreso in classe e non li aiuta a sviluppare abitudini di studio regolari.

  7. Perché l'autore del testo è contrario a far copiare durante una verifica?
  8. L'autore è contrario perché ritiene che sia una mancanza di rispetto verso di sé e verso il professore, e che non sia un'azione astuta in quanto impedisce di acquisire nozioni di base necessarie per il resto dell'anno scolastico.

  9. Quando è accettabile chiedere aiuto a un compagno durante una verifica?
  10. È accettabile chiedere aiuto a un compagno durante una verifica solo se si ha un lapsus improvviso dovuto al panico o all'ansia, ma non dovrebbe diventare un'abitudine.

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