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Concetti Chiave

  • L'adolescenza è un periodo di cambiamenti fisici e psicologici, caratterizzato spesso da conflitti con i genitori.
  • I genitori tendono a diventare più oppressivi, criticando scelte di moda, amicizie e orari, portando i ragazzi a interrompere il dialogo.
  • Il rifiuto istintivo dei genitori da parte degli adolescenti deriva dalla volontà di dimostrare indipendenza e capacità di gestirsi autonomamente.
  • Un dialogo sano tra genitori e figli è cruciale per superare i conflitti, ma spesso gli adulti non riescono a instaurarlo.
  • I ragazzi cercano rapporti autentici al di fuori della famiglia, ma apprezzano genitori che mostrano fiducia e supporto.

Ad un certo punto della vita di ogni individuo, a cavallo tra l'infanzia e l'età adulta, vi è un periodo caratterizzato da continui cambiamenti, sia per quanto riguarda l'aspetto fisico di una persona, sia quello psicologico. Questo periodo è chiamato adolescenza.
Il problema più grande di questo periodo è: il confronto con i genitori, che proprio in questo periodo diventano sempre più oppressivi. Alcuni ragazzi interrompono il dialogo con i propri genitori, in quanto quando provano ad esprimere le loro idee e opinioni, essi hanno sempre qualcosa da controbattere.

I genitori hanno da ridire su tutto : sulla moda e sul modo di vestire, sul fatto di truccarsi in modo eccessivo o di ritornare a casa più tardi del solito, inoltre hanno la tendenza a controllare le amicizie che frequentano.
In realtà, è difficile che un ragazzo viva bene la sua adolescenza senza scambiare nessuna opinione con gli adulti che finora sono stati il suo punto di riferimento. Fino a qualche anno fa i genitori apparivano perfetti, sempre pronti a risolvere la situazione e tirare fuori dai guai, poi da un giorno all'altro quest'alchimia si spezza, e non riescono a capire che i loro figli stanno crescendo.
tema di italiano sul rapporto che esiste tra genitori e figli
La prima sensazione che i ragazzi hanno nei confronti dei genitori, specie durante l'adolescenza, è del tutto simile a un rifiuto istintivo: "siamo grandi, vogliamo fare da soli", o almeno convincerli che sono capaci di camminare con le loro gambe. Molto spesso i litigi sono un modo per costruire un rapporto non più da bambino ad adulto, ma tra due persone cresciute, semplicemente perché i ragazzi sono pieni di nuove opinioni, idee molto nette da esprimere. E' anche probabile che la scarsa voglia di dialogare sia causata dall'incapacità degli adulti di instaurare un dialogo sano con i propri figli. Fin da bambini vengono abituati a raccontare spontaneamente ciò che gli succede, ed è molto importante che i genitori si mostrino interessati. Un altro tipo di genitori sono quelli che sottopongono i figli a un interrogatorio, e risulterà scocciante per il figlio risponda solo a monosillabi, a poco a poco le loro risposte diventeranno sempre più concise, fino a diventare :"fatevi gli affari vostri".
Il tipico interrogatorio è utilizzato tra amici, e a questo punto si può dire che i genitori non sono amici dei ragazzi, e tanto meno devono esserlo, perché i giovani sentono il bisogno di creare rapporti veri fuori dalle mura domestiche, che siano completamente diversi da quelli che ha con chi lo ha cresciuto. Ai ragazzi piace capire che i genitori si preoccupano per loro, ma li compiace il fatto di vederli fiduciosi nei loro confronti e convinti che ce la possano cavare, spesso con successo.
I genitori , devono far si che i propri figli possano dargli le informazioni spontaneamente, che siano loro a raccontare cosa succede loro giorno per giorno, anche perché è proprio osservando ciò che per loro è fondamentale riportare che potrete capire quali sono le loro priorità.
Per un ragazzo , anche se non è timido, è molto difficile parlare e confidarsi con un genitore, mentre risulta molto più semplice farlo con un suo coetaneo. Questo, forse, avviene perché si crede che un genitore non capisca le esigenze del figlio in quanto ha vissuto decenni prima , quando il mondo era del tutto diverso da come è oggi, ma in realtà anche se questo ragionamento è vero, non si ha la minima idea di che sbaglio si commette perché nessuno meglio di un genitore può capire un problema che affligge il proprio figlio. Esistono, però, anche dei ragazzi che si confidano raccontandogli tutto quello che fanno, quello che provano, quello che desiderano, e che i genitori non mostrino alcun interesse, e portano quindi il giovane a disubbidire agli adulti, che non conoscono nulla dei propri figli.
Svolgere il ruolo di genitore e di figlio non è semplice, ma aiutandosi reciprocamente diventa molto più facile. Tutto gira intorno all'ambiente in cui si vive, e con dei genitori con la "testa sulle spalle", quasi certamente, da grande sarà un ottimo genitore del quale, i figli, possono sentirsi orgogliosi senza alcun dubbio.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il periodo della vita caratterizzato da continui cambiamenti fisici e psicologici?
  2. Questo periodo è chiamato adolescenza, ed è caratterizzato da cambiamenti significativi sia fisici che psicologici.

  3. Qual è il problema principale che gli adolescenti affrontano nei confronti dei genitori?
  4. Il problema principale è il confronto con i genitori, che diventano più oppressivi e critici durante l'adolescenza, portando spesso a interruzioni nel dialogo.

  5. Perché i ragazzi trovano difficile confidarsi con i genitori durante l'adolescenza?
  6. I ragazzi trovano difficile confidarsi con i genitori perché credono che non capiscano le loro esigenze, essendo vissuti in un'epoca diversa, e spesso preferiscono confidarsi con i coetanei.

  7. Come possono i genitori migliorare il dialogo con i propri figli adolescenti?
  8. I genitori possono migliorare il dialogo mostrando interesse genuino, evitando interrogatori e permettendo ai figli di condividere spontaneamente le loro esperienze e priorità.

  9. Qual è l'importanza di un ambiente familiare sano durante l'adolescenza?
  10. Un ambiente familiare sano, con genitori equilibrati, facilita il dialogo e la comprensione reciproca, aiutando i ragazzi a crescere e diventare adulti di cui i genitori possono essere orgogliosi.

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