Concetti Chiave
- Il bullismo è definito come un comportamento di sopraffazione e violenza fisica o psicologica, spesso presente in ambienti scolastici e giovanili, dove il bullo cerca di sottomettere una vittima percepita come più debole.
- Gli episodi di bullismo avvengono prevalentemente nelle scuole e nei loro dintorni, ma anche in altri luoghi frequentati da giovani, con un coinvolgimento spesso limitato degli adulti nella gestione del problema.
- Esistono diversi tipi di bullismo: diretto (fisico e verbale) e indiretto (esclusione e calunnie), con particolari manifestazioni come body shaming, omofobia, e razzismo, e il fenomeno del cyberbullismo tramite i social media.
- Le scuole stanno introducendo protocolli e programmi di prevenzione per contrastare il bullismo, promuovendo l'integrazione e la consapevolezza tra gli studenti.
- Le possibili soluzioni includono l'integrazione delle vittime nei gruppi, la segnalazione degli episodi ai responsabili e l'educazione all'empatia e alla compassione per prevenire futuri episodi di bullismo.
Questo tema svolto approfondisce il fenomeno del bullismo, un fenomeno particolarmente diffuso specialmente tra i più giovani. Partendo dalla definizione di bullismo, si passa poi ha un analisi delle azioni compiute dal bullo e subite dalla vittima, specificando i vari tipi di bullismo, come il bullismo fisico o verbale, ma anche quello indiretto per poi concludere con le possibili soluzioni.
Indice
Il bullismo: una definizione
Come si legge nel dizionario Treccani il bullismo è il “comportamento del bullo; atteggiamento di sopraffazione sui più deboli, con riferimento a violenze fisiche e psicologiche attuate specialmente in ambienti scolastici o giovanili”.
Il fenomeno del bullismo, purtroppo, è particolarmente diffuso soprattutto tra gli adolescenti. Questo fenomeno consiste nell’offendere, deridere, quindi usare la violenza verbale, e talvolta usare anche la violenza fisica con spinte, pugni e percosse contro una vittima, che nella maggior parte dei casi è considerata più debole. Anche se gli episodi di bullismo partono solitamente da una persona, spesso i bulli agiscono in gruppo, e uno dei bulli agisce come capobranco. Il bullo, si crede più forte della vittima, considerandola debole e da sottomettere, come un individuo che deve subire le vessazioni . Il bullo di solito è vittima di violenza psicologica o fisica in famiglia, o in altri ambienti privati e tende quindi a scaricare la sua rabbia sugli altri, in modo particolare su chi ritiene essere più debole di lui.
per approfondimenti sul bullismo giovanile vedi qui
Ambienti e luoghi in cui avviene il bullismo
In passato gli episodi di bullismo avvenivano principalmente fuori dalle scuole, al giorno d’oggi avvengono invece soprattutto all’interno delle scuole, e negli ambienti ad esse circostanti. Essendo la scuola un ambiente di aggregazione, favorisce la formazione di gruppi, questo fenomeno nella maggior parte dei casi è positivo, ma per quanto concerne il bullismo può essere dannoso per la vittima, poiché il gruppo o branco di bulli, riunitosi, acquista forza è compie le proprie violenze di tipo fisico o verbale verso una o più vittime. Anche altri luoghi possono diventare ambienti in cui il bullismo si sviluppa, specialmente quelli frequentati da bambini e adolescenti, come ad esempio palestre o parchi, in cui i ragazzi sono soliti riunirsi. Essendo la scuola uno degli ambienti in cui il fenomeno del bullismo si sviluppa maggiormente, gli operatori scolastici si trovano a dover affrontare questo problema, ma secondo alcune indagini, solo circa il 50% delle vittime di bullismo segnala agli insegnanti, o agli adulti in generale, ciò che subisce. Talvolta però alcuni di essi tendono a non dar peso alla situazione, valutandola come una tipica dei ragazzi di quell’età e dichiarando che questi possano risolvere i propri problemi da soli, in questo caso però risultano, quindi, anche loro complici del problema. Per fortuna ciò non accade in ogni ambiente in cui il bullismo si sviluppa, in molte scuole infatti sono stati avviati dei protocolli e dei programmi specifici volti a prevenire e bloccare il bullismo, questi programmi si concentrano su un tipo di aggregazione consapevole e positiva volta all’integrazione di ogni singolo individuo che all’interno del gruppo deve sentirsi al pari degli altri. Questo perché chi è vittima tende a non parlare di ciò che sta subendo con i genitori o gli amici, perché nella maggior parte dei casi si vergogna, e quindi tiene tutto dentro di sé.
per un approfondimento sul bullismo vedi qui
Diversi tipi di bullismo
Il bullismo però, come già detto non è solo quello che avviene in seno all’ambiente scolastico, possiamo infatti individuare diverse tipologie di bullismo che si sviluppano in vari ambienti. Dobbiamo anche sottolineare il fatto che il bullismo colpisce sì principalmente i giovani ma spesso ne sono vittime e carnefici anche gli adulti. Possiamo individuare diverse tipologie di bullismo, quello di cui abbiamo parlato sino ad ora può essere definito Bullismo diretto (fisico o verbale), che si contrappone a quello indiretto, in cui il gruppo tende a escludere la vittima, a isolarla o diffondere calunnie su essa. Possiamo dire che il primo tipo è più frequente tra i ragazzi, che tendono a usare la violenza fisica, mentre il secondo tra le ragazze che usano maggiormente la violenza psicologica. Le azioni di bullismo possono colpire diversi aspetti della vittima, come il suo aspetto fisico: detto di body shaming; il suo orientamento sessuale: detta omofobia; la razza o la religione: detto razzismo. Con l’avvento delle nuove tecnologie e soprattutto dei social network il bullismo si è spostato nella rete. Il cyber bullismo si manifesta proprio online, nei social in cui è semplice creare degli account sotto falso nome per poter deridere o calunniare il prossimo.
per approfondimenti sul cyber bullismo vedi qui
Soluzioni per prevenire e fermare il bullismo
Una soluzione per abbattere il bullismo potrebbe essere quella di includere la vittima nel gruppo, di coinvolgerla, invece di estraniarla o maltrattarla, inoltre sarebbe più semplice se la vittima segnalasse gli episodi di bullismo che subisce, cercando di difendersi dai bulli, con l’aiuto di un adulto o di una persona che si trova in una posizione di potere superiore alla sua. Per quanto riguarda l’ambiente scolastico, invece, sarebbe opportuno che le scuole progettassero programmi di prevenzione, educando all’empatia e alla compassione, e alla condivisione, per sensibilizzare il tema del bullismo.
Domande da interrogazione
- Qual è la definizione di bullismo secondo il dizionario Treccani?
- Dove avvengono principalmente gli episodi di bullismo?
- Quali sono i diversi tipi di bullismo identificati nel testo?
- Quali sono le soluzioni proposte per prevenire e fermare il bullismo?
- Qual è il ruolo degli adulti e degli operatori scolastici nel contrastare il bullismo?
Il bullismo è definito come il comportamento del bullo, un atteggiamento di sopraffazione sui più deboli, con violenze fisiche e psicologiche, specialmente in ambienti scolastici o giovanili.
Gli episodi di bullismo avvengono principalmente all'interno delle scuole e negli ambienti circostanti, ma anche in altri luoghi frequentati da bambini e adolescenti come palestre o parchi.
Il testo identifica il bullismo diretto (fisico o verbale) e quello indiretto, che include l'esclusione sociale e la diffusione di calunnie. Inoltre, menziona il cyber bullismo che avviene online.
Le soluzioni includono l'inclusione della vittima nel gruppo, la segnalazione degli episodi di bullismo, e l'implementazione di programmi scolastici di prevenzione che educano all'empatia e alla condivisione.
Gli adulti e gli operatori scolastici dovrebbero prendere sul serio le segnalazioni di bullismo e implementare protocolli e programmi specifici per prevenire e bloccare il fenomeno, promuovendo un'aggregazione positiva.