Concetti Chiave
- Il tema esplora il delicato equilibrio tra progresso scientifico e limiti morali, proponendo che gli scienziati non dovrebbero porsi limiti per migliorare la vita umana.
- Si discute l'influenza dell'opinione pubblica e delle istituzioni religiose e politiche sulla scienza, evidenziando la necessità di sfidare tali interferenze.
- Viene sottolineato come la storia abbia dimostrato che tentare di fermare il progresso scientifico sia spesso stato un errore, citando esempi storici come Galileo.
- Si esamina la relatività dei limiti morali, suggerendo che le percezioni di moralità variano e non dovrebbero ostacolare il progresso scientifico.
- Il tema affronta la questione dell'etica nella sperimentazione animale e umana, mettendo in discussione la distinzione morale tra le due pratiche.
SCALETTA
INTRODUZIONE:
- Illustrazione del problema
- Accenno al referendum
- Diverse opinioni
- Opinione personale: gli scienziati non devono porsi limiti
SVOLGIMENTO:
- Ogni volta che si è tentato di fermare la scienza si ha sempre avuto torto
- Ognuno elabora un concetto differente di confine
- Gli esperimenti dipendono dallo scopo per cui vengono utilizzati
- Perché gli uomini sono intoccabili e gli altri esseri viventi no?
CONCLUSIONE
- Ripresa della tesi iniziale e breve riflessione
TEMA
La maggior parte delle azioni che ogni giorno compiamo, anche quelle all’apparenza più semplici, sono possibili grazie alla scienza.
Oggi gli scienziati subiscono continui attacchi da parte dell’opinione comune perché considerati fautori di comportamenti immorali ed inaccettabili.Un caso è stato, ad esempio, quello del referendum del 12 e 13 giugno, quando gli italiani sono stati chiamati alle urne per esprimere la propria opinione riguardo un tema importantissimo qual è la fecondazione assistita.

E’ una credenza quella secondo la quale gli scienziati sono degli uomini crudeli e disumani in grado solo di creare mostri e di portare pian piano il pianeta e gli esseri viventi sull’orlo della catastrofe. Questa è semplicemente una convinzione che l’uomo ha maturato dopo aver assistito allo scoppio della centrale nucleare di Chernobyl, alla bomba atomica su Hiroschima, alla creazione degli OMG, alla clonazione degli animali e a tanti altri sbagli. Ora sono in parecchi a pensare che si possa e che si debba bloccare la scienza. Ma sono altrettanti coloro che, al contrario, spronano i ricercatori a svolgere appieno il proprio lavoro e a trovare nuovi sistemi per migliorare la vita dell’uomo, senza porsi alcun freno. E’ veramente difficile schierarsi, perché da una parte si rischia di essere troppo moralisti, dall’altra si corre il pericolo di essere ritenuti disumani. Allo stesso tempo, è altrettanto facile astenersi dal prendere una posizione ben precisa, ma ciò significherebbe essere non solo codardi, ma anche immaturi e incapaci di raggiungere una propria decisione.
Forse potrò risultare alquanto brutale, ma dopo aver ascoltato per tempo i sostenitori di entrambe le parti, ho maturato un’opinione piuttosto radicale: lo scienziato non deve farsi scrupoli morali, non deve porsi limiti, ma deve procedere nel proprio lavoro con lo scopo di migliorare la vita degli esseri umani. Con questo non voglio dire che sia lecito, ad esempio, clonare umani e utilizzare le copie per curare poi gli originali. E’ un concetto veramente complicato da spiegare e da argomentare, perché sono molte le questioni da prendere in considerazione.
Prima di tutto bisogna considerare che ogni volta che si è tentato di “bloccare” la scienza, gli autori di tale veto non sono mai riusciti a raggiungere il proprio scopo né tantomeno hanno mai avuto ragione. Pensiamo, per esempio, a Galileo Galilei, imprigionato a causa delle sue teorie considerate eretiche, o a tutti quelli che prima di lui avevano intuito che la terra non è al centro dell’universo. In quel caso la scienza era dalla parte della ragione e solo tempo dopo si è venuto a sapere che se non fosse stato per lui saremmo rimasti ancora per tanto tempo nell’ignoranza totale al riguardo. Chi ci dice che non sia così anche oggi? Chi è in grado di assicurarci che tutto ciò che viene ritenuto immorale non è invece di fondamentale importanza? Proprio per questi motivi credo che sia giusto sfidare l’opinione pubblica e oltrepassare i limiti dell’etica, perché in un prossimo futuro tutto ciò potrebbe esserci di enorme aiuto.
In secondo luogo, chi stabilisce quali sono i confini che non bisogna superare? Solo la legge può dirci fin dove possiamo o non possiamo spingerci. Ci sono persone che hanno particolari credenze, secondo le quali non è possibile nemmeno compiere operazioni in grado di salvare la vita e che non vanno ad intaccare alcun tipo di morale. Per esempio, i Testimoni di Geova, rifiutano le trasfusioni di sangue. C’è chi non accetta il trapianto d’organi. Allora, secondo il ragionamento comune, anche questi dovrebbero essere interventi da vietare, solamente perché alcune persone li ritengono immorali. Ognuno, infatti, elabora una differente idea di limite e, per questo motivo, secondo me, non si possono ostacolare le volontà di coloro che vorrebbero arrivare al progresso assoluto. C’è chi tollera l’aborto e chi no, ma questi ultimi non possono impedire ai primi di fare la propria scelta, per quanto si possa ritenere immorale.
Tutto, poi, dipende dallo scopo per cui vengono eseguiti determinati esperimenti. Come ho già detto, sarei totalmente contraria alla clonazione di essere umani, ma non vedo perché, ad esempio, non si possano clonare cellule per scopo terapeutico. Credo che sia sbagliato poter scegliere il sesso di un eventuale nascituro, ma nel caso in cui questo possa servire ad evitare determinate malattie o malformazioni dipendenti dai cromosomi, non potrei essere che d’accordo. Forse non è del tutto giusto sopprimere gli embrioni malati, ma è sempre meglio farlo prima, piuttosto che abortire un feto di svariati mesi. La stessa fecondazione forse va contro natura, ma una coppia che non può avere figli e che non può aspettare i lunghissimi tempi delle adozioni a cos’altro può appigliarsi? Tutto può essere buono o cattivo a seconda dell’utilizzo che se ne fa, quindi credo che, pur oltrepassando determinati limiti, si possano raggiungere grandi obiettivi.
Un’altra domanda che spesso mi pongo è perché l’uomo sia intoccabile, mentre gli altri esseri viventi no. Non riesco a capire per quale motivo clonare un uomo sia immorale, mentre clonare un animale non lo sia. Il fatto di essere i più intelligenti (e in certi casi questo non è nemmeno vero) non ci autorizza a fare ciò che vogliamo delle altre creature. E’ ingiusto considerare illecito fare esperimenti sugli esseri umani e poi vivisezionare delle povere bestiole che soffrono quanto noi. Con questo non intendo dire che la vivisezione debba essere effettuata sull’uomo, perché è impensabile, ma che è immorale tanto quanto effettuarla sugli animali.
In conclusione, ribadisco ancora una volta che la scienza non deve assolutamente essere fermata, ma deve proseguire per la sua strada senza interferenze da parte di enti esterni, come politici e religiosi. Solo in questo modo, pur dovendo passare attraverso molti errori, la società potrà raggiungere un altissimo livello di benessere, non solo in campo tecnologico, ma anche, e soprattutto, nel campo della ricerca scientifica. Ciò ci permetterà di vivere meglio e di dare risposte ad alcune delle infinite domande che ogni giorno ci poniamo.
Domande da interrogazione
- Qual è l'opinione dell'autore riguardo ai limiti morali nella scienza?
- Come viene percepita la figura dello scienziato secondo l'opinione comune?
- Quali sono le argomentazioni a favore del progresso scientifico senza limiti?
- Qual è la posizione dell'autore sulla clonazione e sugli esperimenti scientifici?
- Come viene affrontato il tema della sperimentazione sugli esseri viventi?
L'autore ritiene che gli scienziati non debbano porsi limiti morali e debbano procedere nel loro lavoro per migliorare la vita umana, sfidando l'opinione pubblica e oltrepassando i limiti dell'etica.
Gli scienziati sono spesso visti come fautori di comportamenti immorali e inaccettabili, capaci di creare mostri e portare il pianeta sull'orlo della catastrofe, a causa di eventi storici come Chernobyl e Hiroshima.
L'autore sostiene che ogni tentativo di fermare la scienza è stato vano e che la scienza ha spesso avuto ragione, come nel caso di Galileo. Inoltre, i confini morali sono soggettivi e dipendono dalle credenze individuali.
L'autore è contrario alla clonazione umana per scopi non terapeutici, ma favorevole alla clonazione di cellule per scopi terapeutici e alla selezione del sesso per evitare malattie genetiche.
L'autore critica la disparità di trattamento tra esseri umani e animali, sostenendo che è immorale fare esperimenti sugli animali quanto sugli esseri umani, e che la vivisezione è ingiusta.